l'oste ha scritto:Il punto è che la "sinistra" non ha al momento un suo bacino elettorale superiore al 30% tutti compresi. Quando ha raggiunto il 40% con Renzi aveva pescato un po' al centro e un po' anche più a destra. Fare alleanze con i 5stelle vorrebbe dire deludere di nuovo gli elettori e crollare nuovamente sotto al 20% e di molto, il Pd sparirebbe.
Credo farebbero meglio a decidersi finalmente a fare un programma progressista, lavoro, scuola, ambiente e giovani come punti assoluti.
..... l' ormai storico problema, ancora irrisolto, del PD (e DS e PDS) come quello che ha investito tutte le sinistre socialdemocratiche del pianeta, è sempre stata la loro collocazione, la visione futura della società, le timide e contrastanti scelte nello schierarsi con chiarezza dalla parte dei più deboli, che rappresentano ormai la maggioranza dei cittadini, gli enormi errori nell' affrontare il fenomeno della globalizzazione.
A livello di schieramento il PD, se opera scelte di destra perde la parte di partito che vota a sinistra. Leggasi caso-Renzi, che dopo il grande successo iniziale, il famoso 40 % dovuto più che altro alle aspettative di 'rottamazione' delle vecchie facce del partito e a un uso mediatico del termine 'cambiamento' che ha attirato anche parte degli elettori di Forza Italia, delusa dal Berlusca e affascinata dalla molto simile personalità leaderistica del toscano, si è via via sgonfiato come un palloncino bucato a causa del suo programma evidentemente di destra, con milioni di elettori storici che si sono rifugiatii o nell' astensione o addirittura nel M5S, mentre gli exforzaitalici hanno votato la destra vera della Lega.
Viceversa, se il PD opera scelte di sinistra ... e qui mi blocco.
Ma quando mai un partito di sinistra negli ultimi 30-40 anni ? (forse un pochino pochino con i governi Prodi e D' Alema ... mah)
Continuare a inseguire la destra non porta a nulla, se non a sconfitte nel medio periodo : sui problemi dell' immigrazione, dell' organizzazione del lavoro, della povertà, della politica salariale, dei tagli all' istruzione, alla ricerca, agli investimenti pubblici, ai servizi sociali, alla giustizia, spesso la politica del PD non ha saputo distinguersi dalla destra.
E non poteva che precipitare al 18 %, con milioni di elettori delusi che difficilmente torneranno nella 'ditta'.
Ora esultano per un 22 %, quando invece dovrebbero mettersi le mani fra i capelli e darsi subito da fare, ma presto, di fronte al più grande successo della destra dal dopoguerra ad oggi.
Ridicoli.
Senza un' idea, senza un programma, senza traguardi da proporre, sempre con l' incubo delle scissioni.
L' amletico Zingaretti ridens et dubitans : "Se vado a sinistra perdo Renzi e Calenda, se vado a destra perdo definitivamente tutti quelli che ancora ci credono" - "Mi alleo o non mi alleo con gli stellati o aspetto una loro scissione ? Ma sì, aspetto. Ma ho un po' di paura che quella falange unita, preparata e competente, politicamente esperta, furbissima, possa destabilizzarmi il partito ! Non riusciremmo mai a impostare noi una linea economica e sociale più seria : noi non abbiamo esperienza, personalità all' altezza, ci sotterrano. E poi, se la metà del loro elettorato del 4 marzo era dei nostri e adesso si è astenuto o ha votato Lega, chissenefrega. E poi, in Parlamento sono pochi, non contano nulla : noi invece ...
E allora 'sto fermo, come un semaforo ...' (cit. Corrado Guzzanti
)
P.S. : la frusta ci vuole !