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Messaggioda zampaflex » 22 ago 2018 09:04

Per chi può, molto interessante l'intervista a Raffaele Cantone oggi sulla Stampa (contenuto a pagamento)

http://www.lastampa.it/2018/08/22/italia/raffaele-cantone-sconcertante-la-fuga-dalle-responsabilit-affidare-tutto-ai-privati-non-democrazia-2VatnqhP9UCmupJKlXG9IN/premium.html

"Il sistema Paese è inadeguato: nessuno controlla e ci si affida al fato, salvo scatenarsi, dopo una tragedia, in un'inammissibile fuga dalle responsabilità. E' sconvolgente. La manutenzione fa notizia solo dopo le tragedie. Passata l'emozione, si preferiscono i tagli di nastri. Nel crollo ci sono responsabilità omissive. Chi aveva l'obbligo di intervenire per evitare l'evento? Il concessionario, certo. E nessun altro?". Così il presidente dell'Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, in un'intervista al quotidiano "La Stampa".

"La fuga dalle responsabilità è un classico italiano. Faccio un esempio: se affitto la mia casa a un inquilino che me la distrugge, intervengo per fermarlo o allargo le braccia? Lo Stato, non dimentichiamolo, resta proprietario delle infrastrutture anche se le dà in gestione. È inammissibile che abdichi alle sue responsabilità, delegando ai privati".
Il presidente dell'Anac afferma che "servono regole chiare. L'ambiguità sulle competenze è disastrosa: tutti si sentono autorizzati a non fare niente", e sottolinea: "Siamo un popolo che invoca trasparenza, purché comincino gli altri. Su questo si gioca la credibilità del patto Stato-cittadini. Si rischia - avverte Cantone - una frattura democratica: se chi ha potere di fare pressioni conta più di decine di milioni di persone, la trasparenza diventa una parola vuota, ipocrita e beffarda".

Parlando del monitoraggio sulle concessioni, non solo autostradali, Cantone rivela che "incontra resistenze. Fatichiamo a ottenere le carte. Ma il quadro ci è chiaro: s'è stratificato un inaccettabile livello di appropriazione di beni pubblici. Un buco nero in un campo cruciale della vita democratica". Nel crollo del ponte Morandi a Genova, secondo Cantone: "Ci sono responsabilità omissive. Chi aveva l'obbligo di intervenire per evitare l'evento? Il concessionario, certo. E nessun altro? Effettivamente gran parte dei poteri è stata delegata al concessionario, ma non vuol dire che l'autorità pubblica può disinteressarsi dei controlli".

Ma, avverte Cantone, "sugli appalti circolano molte leggende metropolitane. Come quelle sui coccodrilli nelle fogne di New York". L'Anac, dice Cantone, monitora sulle concessioni ma: "Incontra resistenze. Fatichiamo ad ottenere le carte. Ma il quadro ci è chiaro: s'è stratificato un inaccettabile livello di appropriazione di beni pubblici. Un buco nero in un campo cruciale della vita democratica [...] Oggi si parla di Autostrade, ma vale anche per altri settori cruciali: il privato concessionario fa quello che vuole, si comporta come fosse il proprietario e nessuno lo controlla".

Secondo Cantone "gran parte dei poteri è stata delegata al concessionario, ma non vuol dire che l'autorità pubblica può disinteressarsi dei controlli. La fuga dalle responsabilità è un classico italiano". Per il futuro "servono regole chiare. L'ambiguità sulle competenze è disastrosa: tutti si sentono autorizzati a non fare niente. Se avremo segnalazioni, ce ne occuperemo".
Sull'ipotesi di revoca della concessione ad Autostrade, il presidente dell'anticorruzione aggiunge: "Non entro nel merito, la procedura è in corso. In astratto lo giudico il rimedio giuridico corretto in caso di clamoroso inadempimento e un segnale importante per i cittadini, se viene meno il rapporto fiduciario tra Stato e privati. Abbiamo già scritto ad Autostrade per chiedere conto dell'appalto sul viadotto: perché fu ritardato? Fa parte di una questione più generale: la disparità tra investimenti programmati e realizzati".
E sulle concessioni ancora: "Ce ne occupiamo da tempo, con rilievi critici. Avevamo contestato la proroga prevista nel decreto sblocca-Italia così come la riduzione (dal 40 al 20%) della quota di appalti da mettere a gara. Una linea pro concorrenza e trasparenza che fu osteggiata dai sindacati, con mio grande dispiacere, e sconfitta da un blitz notturno in Parlamento".

Sull'ipotesi di nazionalizzare le autostrade, Cantone afferma: "È una scelta politica che non mi compete. Faccio solo presente che un carrozzone in perdita è diventato, dopo la privatizzazione, una gallina dalle uova d'oro. Qualcosa non funziona, a cominciare dal fatto che finora non una sola concessione è stata messa a gara, alla faccia delle norme europee".

L'Anac, intanto, ha acceso un faro sul crollo del ponte a Genova. "Abbiamo già scritto ad Autostrade per chiedere conto dell'appalto sul viadotto: perché fu ritardato? Fa parte di una questione più generale: la disparità tra investimenti programmati e realizzati".

Su quella di Autostrade "dopo una nostra richiesta, il ministero ha pubblicato la convenzione, ma senza gli allegati economici. Abbiamo scritto che sono parte essenziale, vanno pubblicati. Sebbene l'Anac sia l'autorità in materia, la burocrazia ministeriale ha prima chiesto alla stessa società Autostrade la sua posizione, poi un parere al Dipartimento della funzione pubblica. Risultato: sono ancora segreti. Oggi si parla di autostrade, ma vale anche per altri settori cruciali: il privato concessionario fa quello che vuole, si comporta come fosse il proprietario e nessuno lo controlla".
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Messaggioda maxer » 22 ago 2018 09:25

l'oste ha scritto:
beluga ha scritto:Molto interessante la lettera aperta del Prof Carlo Maria Bellei delll'Università degli Studi di Urbino, al v. premier Di Maio.
"Caro Di Maio, leggo che lei ed il suo Ministro Toninelli siete rimasti perplessi dalle aperture della Lega a Società Autostrade. Se ha un minuto provo a spiegarle come stanno le cose. Se invece di continuare a gridare proclami vi foste presi la briga di approfondire la materia riguardante le concessioni autostradali, vi sareste accorti di una serie di cose interessanti. Prima di tutto il contratto capestro. Non le pare che invece di lanciare le solite accuse a destra e a manca vi sareste dovuti chiedere chi c’era dietro la stipula di condizioni così svantaggiose per lo Stato? È evidente che sia lei che Toninelli non ne sapete nulla. Partiamo dal principio: nella sua breve vita il tanto bistrattato secondo governo Prodi si accorge di alcune anomalie e decide di intervenire per sanarle. L’intervento più importante che viene fatto è del 2006, praticamente si obbligano i gestori privati a legare gli aumenti dei pedaggi a sostanziosi interventi di ammodernamento e manutenzione. Detta in parole povere, se vuoi soldi devi prima metterci soldi. Solo che il governo Prodi cade e, mi ascolti bene caro Di Maio, nel 2008 arrivano Berlusconi e la Lega, già proprio quella Lega con cui oggi governa e nella quale Salvini era già uno degli elementi di spicco. Nel giugno dello stesso anno il centro destra elimina tutti i vincoli, cambia le condizioni della concessione dando vita all’attuale contratto capestro con il quale si affidano le autostrade ai privati. Vuole sapere il perché caro Di Maio? Perché alcuni imprenditori veneti interessati al business della viabilità, fecero molte “pressioni” proprio sulla Lega. Comincia a capire Ministro Di Maio? Vede, alla lunga è difficile occupare un dicastero importante come il suo raccontando tutto ed il contrario di tutto. Capisco che in questi anni giornalisti ed elettori le abbiano fatto credere che nessuno l’avrebbe mai contraddetta, ma questo non è più il tempo in cui inventarsi balle per giustificare ai genitori il fatto di non riuscire a passare gli esami all’Università, questo è il tempo in cui lei ha in mano il futuro di milioni di persone. Spero di esserle stato utile."

Quoto.

Di Maio o non Di Maio, ma perché dal 2008 al 2018 il contratto capestro è rimasto sostanzialmente capestro ?
Vi imploro, almeno questa volta, rispondetemi senza divagare, grazie.
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Messaggioda zampaflex » 22 ago 2018 11:18

maxer ha scritto:
l'oste ha scritto:
beluga ha scritto:Molto interessante la lettera aperta del Prof Carlo Maria Bellei delll'Università degli Studi di Urbino, al v. premier Di Maio.
"Caro Di Maio, leggo che lei ed il suo Ministro Toninelli siete rimasti perplessi dalle aperture della Lega a Società Autostrade. Se ha un minuto provo a spiegarle come stanno le cose. Se invece di continuare a gridare proclami vi foste presi la briga di approfondire la materia riguardante le concessioni autostradali, vi sareste accorti di una serie di cose interessanti. Prima di tutto il contratto capestro. Non le pare che invece di lanciare le solite accuse a destra e a manca vi sareste dovuti chiedere chi c’era dietro la stipula di condizioni così svantaggiose per lo Stato? È evidente che sia lei che Toninelli non ne sapete nulla. Partiamo dal principio: nella sua breve vita il tanto bistrattato secondo governo Prodi si accorge di alcune anomalie e decide di intervenire per sanarle. L’intervento più importante che viene fatto è del 2006, praticamente si obbligano i gestori privati a legare gli aumenti dei pedaggi a sostanziosi interventi di ammodernamento e manutenzione. Detta in parole povere, se vuoi soldi devi prima metterci soldi. Solo che il governo Prodi cade e, mi ascolti bene caro Di Maio, nel 2008 arrivano Berlusconi e la Lega, già proprio quella Lega con cui oggi governa e nella quale Salvini era già uno degli elementi di spicco. Nel giugno dello stesso anno il centro destra elimina tutti i vincoli, cambia le condizioni della concessione dando vita all’attuale contratto capestro con il quale si affidano le autostrade ai privati. Vuole sapere il perché caro Di Maio? Perché alcuni imprenditori veneti interessati al business della viabilità, fecero molte “pressioni” proprio sulla Lega. Comincia a capire Ministro Di Maio? Vede, alla lunga è difficile occupare un dicastero importante come il suo raccontando tutto ed il contrario di tutto. Capisco che in questi anni giornalisti ed elettori le abbiano fatto credere che nessuno l’avrebbe mai contraddetta, ma questo non è più il tempo in cui inventarsi balle per giustificare ai genitori il fatto di non riuscire a passare gli esami all’Università, questo è il tempo in cui lei ha in mano il futuro di milioni di persone. Spero di esserle stato utile."

Quoto.

Di Maio o non Di Maio, ma perché dal 2008 al 2018 il contratto capestro è rimasto sostanzialmente capestro ?
Vi imploro, almeno questa volta, rispondetemi senza divagare, grazie.


Credo (non ne sono certo, ma ipotizzo) che una volta firmata la convenzione non fosse più modificabile fino a scadenza.
Ma di questo non penso troverai conferme o smentite, non mi pare di avere letto nulla a proposito tra giornali e web.
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Messaggioda maxer » 22 ago 2018 12:45

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:
l'oste ha scritto:
beluga ha scritto:Molto interessante la lettera aperta del Prof Carlo Maria Bellei delll'Università degli Studi di Urbino, al v. premier Di Maio.
"Caro Di Maio, leggo che lei ed il suo Ministro Toninelli siete rimasti perplessi dalle aperture della Lega a Società Autostrade. Se ha un minuto provo a spiegarle come stanno le cose. Se invece di continuare a gridare proclami vi foste presi la briga di approfondire la materia riguardante le concessioni autostradali, vi sareste accorti di una serie di cose interessanti. Prima di tutto il contratto capestro. Non le pare che invece di lanciare le solite accuse a destra e a manca vi sareste dovuti chiedere chi c’era dietro la stipula di condizioni così svantaggiose per lo Stato? È evidente che sia lei che Toninelli non ne sapete nulla. Partiamo dal principio: nella sua breve vita il tanto bistrattato secondo governo Prodi si accorge di alcune anomalie e decide di intervenire per sanarle. L’intervento più importante che viene fatto è del 2006, praticamente si obbligano i gestori privati a legare gli aumenti dei pedaggi a sostanziosi interventi di ammodernamento e manutenzione. Detta in parole povere, se vuoi soldi devi prima metterci soldi. Solo che il governo Prodi cade e, mi ascolti bene caro Di Maio, nel 2008 arrivano Berlusconi e la Lega, già proprio quella Lega con cui oggi governa e nella quale Salvini era già uno degli elementi di spicco. Nel giugno dello stesso anno il centro destra elimina tutti i vincoli, cambia le condizioni della concessione dando vita all’attuale contratto capestro con il quale si affidano le autostrade ai privati. Vuole sapere il perché caro Di Maio? Perché alcuni imprenditori veneti interessati al business della viabilità, fecero molte “pressioni” proprio sulla Lega. Comincia a capire Ministro Di Maio? Vede, alla lunga è difficile occupare un dicastero importante come il suo raccomando tutto ed il contrario di tutto. Capisco che in questi anni giornalisti ed elettori le abbiano fatto credere che nessuno l’avrebbe mai contraddetta, ma questo non è più il tempo in cui inventarsi balle per giustificare ai genitori il fatto di non riuscire a passare gli esami all’Università, questo è il tempo in cui lei ha in mano il futuro di milioni di persone. Spero di esserle stato utile."

Quoto.

Di Maio o non Di Maio, ma perché dal 2008 al 2018 il contratto capestro è rimasto sostanzialmente capestro ?
Vi imploro, almeno questa volta, rispondetemi senza divagare, grazie.


Credo (non ne sono certo, ma ipotizzo) che una volta firmata la convenzione non fosse più modificabile fino a scadenza.
Ma di questo non penso troverai conferme o smentite, non mi pare di avere letto nulla a proposito tra giornali e web.

Che io sappia, ma posso sbagliare (come tutti ho letto 'qualche' giornale di ogni tendenza), la prima convenzione è di D Alema nel 1999, poi corretta da Prodi e infine dal contratto capestro dell' onestro Berlusconi.

Per gli snni seguenti i casi sono due :
1) o nei famosi allegati, ancora in parte secretati, ci sono tuttora delle clausole che non possono essere mutate fino al 2038 (per il Sole24Ore la scadenza della convenzione è stata estesa da Delrio fino al 2042 !), cosa che se fosse vera sarebbe criminale e/o unica nel mondo contrattualistico civile oppure
2) quando si è riesaminato il contratto capestro da parte di Letta e Delrio, le clausole sono state lasciate invariate e questo, da parte di un governo di centrosinistra, considerati anche i balbettii o le reazioni adirate successive, è forse ancora peggiore, sicuramente molto più ipocrita.
Oltre che : ..... " A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca " ..... (cit.ne Pio XI ripresa qualche anno dopo da Andreotti Giulio)
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Re: 5 stelle , finalmente!

Messaggioda zampaflex » 22 ago 2018 12:55

maxer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:
l'oste ha scritto:
beluga ha scritto:Molto interessante la lettera aperta del Prof Carlo Maria Bellei delll'Università degli Studi di Urbino, al v. premier Di Maio.
"Caro Di Maio, leggo che lei ed il suo Ministro Toninelli siete rimasti perplessi dalle aperture della Lega a Società Autostrade. Se ha un minuto provo a spiegarle come stanno le cose. Se invece di continuare a gridare proclami vi foste presi la briga di approfondire la materia riguardante le concessioni autostradali, vi sareste accorti di una serie di cose interessanti. Prima di tutto il contratto capestro. Non le pare che invece di lanciare le solite accuse a destra e a manca vi sareste dovuti chiedere chi c’era dietro la stipula di condizioni così svantaggiose per lo Stato? È evidente che sia lei che Toninelli non ne sapete nulla. Partiamo dal principio: nella sua breve vita il tanto bistrattato secondo governo Prodi si accorge di alcune anomalie e decide di intervenire per sanarle. L’intervento più importante che viene fatto è del 2006, praticamente si obbligano i gestori privati a legare gli aumenti dei pedaggi a sostanziosi interventi di ammodernamento e manutenzione. Detta in parole povere, se vuoi soldi devi prima metterci soldi. Solo che il governo Prodi cade e, mi ascolti bene caro Di Maio, nel 2008 arrivano Berlusconi e la Lega, già proprio quella Lega con cui oggi governa e nella quale Salvini era già uno degli elementi di spicco. Nel giugno dello stesso anno il centro destra elimina tutti i vincoli, cambia le condizioni della concessione dando vita all’attuale contratto capestro con il quale si affidano le autostrade ai privati. Vuole sapere il perché caro Di Maio? Perché alcuni imprenditori veneti interessati al business della viabilità, fecero molte “pressioni” proprio sulla Lega. Comincia a capire Ministro Di Maio? Vede, alla lunga è difficile occupare un dicastero importante come il suo raccomando tutto ed il contrario di tutto. Capisco che in questi anni giornalisti ed elettori le abbiano fatto credere che nessuno l’avrebbe mai contraddetta, ma questo non è più il tempo in cui inventarsi balle per giustificare ai genitori il fatto di non riuscire a passare gli esami all’Università, questo è il tempo in cui lei ha in mano il futuro di milioni di persone. Spero di esserle stato utile."

Quoto.

Di Maio o non Di Maio, ma perché dal 2008 al 2018 il contratto capestro è rimasto sostanzialmente capestro ?
Vi imploro, almeno questa volta, rispondetemi senza divagare, grazie.


Credo (non ne sono certo, ma ipotizzo) che una volta firmata la convenzione non fosse più modificabile fino a scadenza.
Ma di questo non penso troverai conferme o smentite, non mi pare di avere letto nulla a proposito tra giornali e web.

Che io sappia, ma posso sbagliare (come tutti ho letto 'qualche' giornale di ogni tendenza), la prima convenzione è di D Alema nel 1999, poi corretta da Prodi e infine dal contratto capestro dell' onestro Berlusconi.

Per gli snni seguenti i casi sono due :
1) o nei famosi allegati, ancora in parte secretati, ci sono tuttora delle clausole che non possono essere mutate fino al 2038 (per il Sole24Ore la scadenza della convenzione è stata estesa da Delrio fino al 2042 !), cosa che se fosse vera sarebbe criminale e/o unica nel mondo contrattualistico civile oppure
2) quando si è riesaminato il contratto capestro da parte di Letta e Delrio, le clausole sono state lasciate invariate e questo, da parte di un governo di centrosinistra, considerati anche i balbettii o le reazioni adirate successive, è forse ancora peggiore, sicuramente molto più ipocrita.
Oltre che : ..... " A pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca " ..... (cit.ne Pio XI ripresa qualche anno dopo da Andreotti Giulio)


Forse, leggendo la parte contrattualistica della concessione, pubblicata sul sito del Ministero, si potrebbe chiarire almeno la parte regolamentare (quella economica non è pubblica).
La proroga della scadenza deriva dalla contrattazione sui nuovi investimenti (nuove opere, non semplice manutenzione) e mi pare di avere letto fosse pure quella prevista o da legge o da contratto (tant'è che è stata applicata non solo per ASPI).
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Messaggioda Timoteo » 22 ago 2018 15:36

potrebbe (potrebbe) anche essere interessante avere dati su come sono cambiati (se sono cambiati) i dati relativi a incidenti e mortalità in autostrada dopo la privatizzazione.
e anche un paragone fra pedaggi italiani e altri.
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Messaggioda zampaflex » 22 ago 2018 17:32

Timoteo ha scritto:potrebbe (potrebbe) anche essere interessante avere dati su come sono cambiati (se sono cambiati) i dati relativi a incidenti e mortalità in autostrada dopo la privatizzazione.
e anche un paragone fra pedaggi italiani e altri.


Per gli incidenti, statistica facile da ottenere e che mi incuriosisce, in parte si può vedere qui http://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/dati_statistiche/incidenti/Incidenti_Stradali_dal_1930.pdf
come in Italia gli incidenti siano aumentati su tutta la rete stradale (ogni tipo), con aumento dei feriti, ma che i morti sono scesi ai minimi da sessant'anni (anche se superiori tutt'ora alla media europea).

Qui https://www.istat.it/it/archivio/202802 si possono trovare dati più completi.

Qui nella slide 4 https://www.slideshare.net/slideistat/silvia-bruzzone-roberta-crialesi-gli-incidenti-stradali-in-italia-nel-2015 si può leggere come i morti siano calati tra il 2010 e 2015.

Ho trovato poi alcuni dati più specifici:
2000 su 1999:
Innanzi tutto cominciamo subito a sottolineare che nelle autostrade nel 2000, di fronte a un lieve calo dei sinistri passati da 13.836 nel 1999 a 13.396 nel 2000 - 3,2%, e dei feriti 22.542 contro i 24.356 - 7,5%, si sono contati nel 2000 ben 750 morti, con un aumento del 13,6% rispetto ai 660 dell’anno precedente.
2017 su 2016:
Analizzando le cifre nel dettaglio si vede come gli incidenti complessivi, secondo i dati dei rilievi della sola Polizia Stradale che opera in esclusiva sulla rete autostradale in convenzione, ammontano a 28.719 (compresi i sinistri con danni a cose) con un incremento del 2% rispetto ai 28.153 del 2016. Gli incidenti con feriti sono stati 8.118, con una diminuzione del 2,2% rispetto agli 8.304 dell’anno prima. I feriti sono stati complessivamente 13.396, con un calo del 2,5% rispetto alle 13.737 persone che sono dovute ricorrere al pronto soccorso nell’intero 2016. Completamente diverso invece il dato della mortalità che ha fatto segnare purtroppo un incremento a doppia cifra. Nell'anno trascorso il numero delle vittime mortali ha toccato il numero di 259 decessi complessivi sulla rete autostradale, un risultato negativo con 29 morti in più e un incremento percentuale del 12,6% rispetto ai 230 lenzuoli bianchi stesi sulla rete lo scorso anno. Si deve qui tenere conto del tragico incidente del pullman ungherese del 20 gennaio 2017 sulla A4, quando persero la vita 17 persone, quasi tutti giovani studenti magiari.

Quindi in vent'anni pur raddoppiando gli incidenti si dimezzano i feriti e si riducono ad un terzo i morti.

Qui, infine http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=25637 qualche dato sulle percorrenze per veicoli-km sulla rete autostradale tra 2000 e 2014.
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Messaggioda beluga » 22 ago 2018 19:25

Potrebbe dipendere dal sistema di controllo della velocità Tutor che in effetti tende a scoraggiare velocità elevate e riduce la mortalità degli incidenti.
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Messaggioda zampaflex » 23 ago 2018 10:40

Così come da auto molto più sicure attivamente e passivamente (barre anti intrusione, airbag laterali...).
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Messaggioda Patàta » 23 ago 2018 10:41

beluga ha scritto:Potrebbe dipendere dal sistema di controllo della velocità Tutor che in effetti tende a scoraggiare velocità elevate e riduce la mortalità degli incidenti.


Questo assieme all'aumentata sicurezza delle automobili.
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Messaggioda zampaflex » 23 ago 2018 11:04

Piccolo confronto tra sistemi autostradali

* AUSTRIA – L’intera rete di autostrade, finanziata con risorse pubbliche, è gestita da una società per azioni interamente di proprietà dello Stato. La società ha il compito di progettare, costruire, fare manutenzione, espandere e gestire l’infrastruttura. Per i veicoli fino a 3,5 tonnellate, si paga con l’acquisto di un bollo autoadesivo, che prevede varie durate, fino ad un costo annuale di 87,30 euro. Per i veicoli pesanti è previsto un pedaggio in base alla distanza percorsa.

* FRANCIA – La Francia, che ha un sistema simile a quello dell’Italia, cioè con pedaggi basati sui caselli, ha una rete autostradale di 9.100 chilometri, gestita da 19 concessionari privati. Ma a differenza dell’Italia, dove parte degli atti dei contratti sono secretati, qui tutto è pubblico. Controllo e gestione delle concessioni autostradali sono in mano alla Direzione generale delle infrastrutture, dei trasporti e del mare (Dgtim), che indice le gare e ogni anno prepara una relazione completa sull’operato ai fini della trasparenza. I dati sono consultabili on-line sul sito del ministero francese della Transizione ecologica e solidale.

* GERMANIA – Tutta la rete delle Autobahn tedesche, con un’estensione di 13.000 km, è stata finanziata con risorse del bilancio statale. Generalmente non si paga, tuttavia nel 2005 è stato introdotto un pedaggio basato su un sistema di rilevamento satellitare dei veicoli con massa a pieno carico superiore alle 12 tonnellate. Dal 1994 gli investitori privati possono costruire e gestire tratte specifiche di infrastrutture, come ponti o tunnel, remunerate attraverso il pedaggio, ma il sistema è raramente utilizzato.

* REGNO UNITO – Fino agli anni ’90 tutte le infrastrutture stradali ed autostradali sono state realizzate dallo Stato. L’accesso è gratuito salvo alcune eccezioni. Tra il 1994 ed il 2013 sono stati realizzati tredici progetti finanziati da privati, con durata massima della concessione di 30 anni. In questi casi, la remunerazione dei concessionari è correlata alla qualità del servizio, al livello di sicurezza e di congestione del traffico. L’unica autostrada a pedaggio è la ‘M6 Toll’ che bypassa la città di Birmingham, con una concessione di 53 anni.

* SPAGNA – Attualmente il pagamento del pedaggio risulta previsto soltanto sul 20% della rete autostradale. Su alcune tratte specifiche è possibile applicare tariffe di cogestione. I pedaggi vengono definiti dal ministero dei Lavori pubblici.

* SVEZIA – La pianificazione degli investimenti stradali è affidata ad un’Agenzia statale, ma è necessario l’ok finale del Parlamento. L’Agenzia affida a società private la costruzione e la manutenzione della rete. Ma il pedaggio è previsto solo in pochissimi casi, per il resto l’accesso è libero. Il livello delle tariffe è stabilito dal Parlamento.
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Messaggioda pippuz » 23 ago 2018 11:16

Non so se sia già stato detto, sono in spiaggia e non ho tempo di leggere. :mrgreen:
Le clausole capestro (penali & c) possono essere anche ridotte/annullate da un giudice nel caso.
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Messaggioda zampaflex » 23 ago 2018 11:46

pippuz ha scritto:Le clausole capestro (penali & c) possono essere anche ridotte/annullate da un giudice nel caso.


Non in uno stato di diritto. Anche perché ho il fondato sospetto che di clausole capestro non ne ce fossero, bensì ci sia nella convenzione la sostanziale rinuncia da parte dello Stato ad esercitare pienamente il suo dovere di controllore (colpa dell'ANAS che elaborò la convenzione del 1999 e successive e dei politici e dei burocrati statali che non hanno pensato di vincolare maggiormente il concessionario).
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Messaggioda pippuz » 23 ago 2018 12:05

zampaflex ha scritto:
pippuz ha scritto:Le clausole capestro (penali & c) possono essere anche ridotte/annullate da un giudice nel caso.


Non in uno stato di diritto. Anche perché ho il fondato sospetto che di clausole capestro non ne ce fossero, bensì ci sia nella convenzione la sostanziale rinuncia da parte dello Stato ad esercitare pienamente il suo dovere di controllore (colpa dell'ANAS che elaborò la convenzione del 1999 e successive e dei politici e dei burocrati statali che non hanno pensato di vincolare maggiormente il concessionario).

E invece si. È una legge del 1984. Non mi chiedere quale perché sono in spiaggia. Non solo per le clausole capestro, ma anche se il giudice ritiene siamo inique o penalizzanti.
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Messaggioda Timoteo » 23 ago 2018 12:38

pippuz ha scritto:sono in spiaggia.


c'è fica?
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Messaggioda zampaflex » 23 ago 2018 12:44

Un applauso a quest'uomo.

http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/08/16/news/io-poliziotto-dico-coi-migranti-salvini-si-comporta-da-criminale-1.325980?ref=RHRR-BE

Trent’anni da medico-poliziotto, venticinque passati con la divisa indosso e lo stetoscopio al collo, su e giù dalle navi, dentro e fuori palestre e centri d’accoglienza, più di centomila migranti ai quali ha guardato gli occhi, le mani e la lingua, una vita da giusto che adesso Orlando Amodeo, 61 anni, primo dirigente medico della Polizia di Stato fino a pochi mesi fa, scaglia dritta contro Matteo Salvini, tutta intera.

L’avete visto mai un poliziotto che dà del criminale al suo ministro dell’Interno e si vergogna di essere italiano? Eccolo qua. L’Italia di oggi la racconta anche la rivolta di un uomo così. «Salvini specula da criminale sulla tragedia, costruisce la sua fortuna sulla morte. A me non importa chi sia, ma non sopporto la sofferenza inutile. Se qualcuno la crea per ricavarne un beneficio politico, non è altro che un criminale», dice con la fermezza a bassa frequenza dell’uomo mite.

Siamo sul lungomare di Crotone. Il dottor Amodeo è una specie di monumento vivente, da queste parti. Ha cominciato a gestire gli sbarchi nel ’93, nel ’98 ha aperto a Crotone il primo centro d’accoglienza, il Sant’Anna, quando ancora nessuno sapeva come si facesse: «Facevo le mie sei ore e poi tutto il resto del tempo lo passavo lì, gratis. Non mi sono mai neanche segnato un’ora di straordinario». L’hanno spostato a Reggio Calabria nel 2005, ha continuato a occuparsi di sbarchi. Non ha mai imparato a nuotare, ma conosce le grandi navi della rotta turca, le barchette di legno, i gommoni dalla Libia, gli scafisti e i trafficanti, la terrificante calma apparente e coartata di adesso. Ha escogitato quelle che chiama «le invenzioni aggratis»: riciclare i guanti monouso in lattice, dopo averli passati nel sapone e varechina, «perché gonfiati, diventano dei meravigliosi palloncini per i bambini, per farli divertire dopo che sono sbarcati»; ma raccogliere tra gli studi medici «i campioni delle medicine mandate dalle case farmaceutiche, con quelli curavamo i migranti a costo zero».

Sul lungomare di Crotone, monumento vivente, lo salutano tutti e lui risponde con calore, anche quando non sa chi siano. È abituato: i suoi social, i suoi indirizzi di posta e il suo telefonino strabordano di storie, persone, frammenti di vite intercettate in volo come stelle cadenti. La sua vita aderisce alle storie che racconta: non c’è scarto, non c’è distanza. Una volta, dopo una retata di prostitute nigeriane, i suoi colleghi hanno dovuto convocarlo in piena notte perché tutte le donne fermate avevano il suo numero di telefono, con nome e cognome, nemmeno fosse il più abituale dei clienti: «L’avevo dato a una di loro, sono medico le avevo detto, per qualsiasi cosa».

Raccoglitore di funghi, coltivatore di pomodori, in casa può presentarsi tutt’ora con cassette di verdura o migranti, dipende. A casa sono abituati. Migranti ne ha ospitati nel suo appartamento e sulle scale che portano a casa: una volta ci stettero in 180 per tre giorni. Altre volte in cinque per mesi. «Era inverno, pioveva: non si può lasciare la gente per strada così senza motivo». In questi giorni capita ci sia a pranzo Tony, che è venuto dalla Nigeria: «Suo zio voleva ammazzarlo per prendergli la terra, dopo aver ammazzato suo padre: tu che avresti fatto? Lui è scappato per non morire, ma per questo governo è solo un migrante economico: un permesso non lo vedrà mai, ma senza lui non può lavorare. Così invio dei soldi giù a sua moglie, ogni settimana, e resto nella legalità».

Andando sulle navi, il dottor Amodeo ha imparato che soltanto mettendosi in mezzo, fisicamente, facendo da esempio, si persuade qualcun altro: «I finanzieri, i volontari, gli uomini della Capitaneria di porto e i poliziotti magari temono di prendersi la scabbia, hanno paura ad avvicinarsi ai migranti. Poi mi vedono in mezzo a loro, si tranquillizzano, e vengono». « Ana tabib », sono un medico, «è la prima cosa che dico sempre quando salgo su una nave: è arabo, qualcuno mi capisce sempre». Con lo stesso spirito, par di capire, affronta Salvini: «Perché non si possa dire che non lo sapevamo. O che non c’erano altre risposte possibili». Ana Tabib.

Il dottor Amodeo ha cominciato a battagliare con i politici, e in particolare con il ministero dell’Interno, almeno quindici anni fa. Quando lo vollero trasferire con una bella promozione, perché era diventato troppo ingombrante, «e andai a Roma a pregare che non volevo essere promosso, volevo solo continuare a fare il mio lavoro». O ancora prima, quando il ministero dell’Interno lo chiamò per spedirlo al Maurizio Costanzo Show.

«Dopo il G8 di Genova gli serviva il “poliziotto buono”, per recuperare d’immagine. Sul Corriere della Sera era uscito un articolo in cui parlavo anche io, allora mi chiamò il dottor Sgalla, delle relazioni esterne del ministero: disse, vai da Costanzo ma prima passi da noi. Io da voi non ci passo, quindi da Costanzo non ci vado, gli risposi». Vinse lui: «Ci andai, da Costanzo, senza passare per il ministero. Alla fine della registrazione nemmeno mi ricordavo cosa avevo detto. La sera, quando riaccesi il telefonino, c’erano quaranta chiamate dal centralino del ministero. Era Sgalla. Disse: è andata bene, può stare in tv quanto vuole. Ma io alla fine della registrazione avevo sudato così tanto che mi son dovuto cambiare pure le mutande».

Quei filmati circolano ancora in rete. Il colore politico, allora come ora, c’entra fino a un certo punto: «Anche Minniti, quando ha fatto accordi con i libici, l’ho mandato a quel paese, molto banalmente», dice Amodeo di taglio, per semplificare. Sulla sua pagina Facebook, del resto, non risponde a nessuno che tenti una polemica. «Ho presente i fatti, molto banalmente».

A spiegare i perché, soccorre la vita. Circostanze, racconti, nessuna supposizione. «Tutti esagerano, quando raccontano qualcosa, lo so benissimo. Quando decido di riferirla è perché l’ho constatata di persona, oppure l’ho sentita raccontare identica, da persone diverse, in luoghi e tempi diversi: e allora è vera per forza». Lo sa perché c’era, lo dice perché ha verificato. Le cicatrici dei reni espiantati per pagarsi il viaggio, la disidratazione, le malattie, i morti per annegamento e per asfissia, l’assenza di una alternativa. Le ragioni elementari, quelle che servono a smontare le cattedrali babeliche della politica. «Nel 2014 arrivò qui una imbarcazione dalla Libia, che era stata programmata per affondare: a bordo quattrocento persone, imbarcava acqua sin dalla partenza. In questa nave in cui tutti dovevano morire, c’erano 40-50 eritree. Quando mi hanno visto si sono messe a gridare. Avevo la divisa indosso. Erano passate per Eritrea, Sudan, Libia. Gente in divisa le aveva trattate come cose, per mesi: seviziate, violentate, di tutto. Alla fine, le avevano lasciate andare via soltanto perché erano malate. Malattie come la gonorrea erano state la loro salvezza. Le avevano messe però su una nave destinata ad affondare. “E voi, che lo sapevate, perché avete accettato di partire?”, gli ho chiesto. “Lì saremmo morte in ogni caso, forse qui riusciamo a sopravvivere”. Molto banale: gente che destinata a morire che tenta di sopravvivere, forse. Allora Salvini di cosa parla? Prima gli italiani? Ma che c’entra?».

«Uno le cose le impara parlando: ma se tu con questa gente non ci parli, non lo sai. Quando chiedevo: perché dal Kashmir venite qua? Mi dicevano: perché c’è una guerra tra musulmani e induisti, il Kashmir è in mezzo. Se sei musulmano ti ammazzano gli indiani, se sei indiano ti ammazzano i pakistani. E allora, chi voleva vivere è scappato dal Kashmir, punto. Non è che ci sia altro. C’era la guerra, sono scappati perché non volevano morire. Però quando parli con loro, poi con i rom kosovari, i curdi, gli eritrei, i somali, gli etiopi, i nigeriani, ti rendi conto che il mondo è pieno di guerre, fame, problemi. E allora impari, ti metti dall’altra parte. Se io fossi stato là e avessi voluto vivere, cosa avrei dovuto fare? Scappare, punto. O ti fai ammazzare o scappi. Questo è».

Spesso, racconta il dottor Amodeo, i migranti neanche sanno di essere sbarcati in Italia. «Gli viene raccontato che sbarcheranno in Germania, in Belgio, in Svezia. E non ci vogliono neanche stare in Italia: cercano lavoro. E qui non ce n’è, è persino vietato senza un permesso di soggiorno. Altrove danno una casa, una chance. Noi li teniamo qui senza fare niente. Quando sono stato trasferito a Reggio Calabria, vedevo che stavano lì nelle palestre un mese, due mesi. A un certo punto domandai alla Questura: abbiamo fatto tutto come polizia? Tutto, mi risposero. Scoprii proprio allora, per caso, che c’era un treno notturno: partiva da Reggio Calabria alle 21.35, andava al nord. Milano, Torino. Ho chiesto ai migranti: tu dove vuoi andare? Frugavano, e da una cucitura delle mutande tiravano fuori un foglietto. C’era scritto il paese, o la città. Allora, sempre per caso, c’era un sacerdote della Caritas che aveva un pulmino da 20 posti, che passava proprio vicino alla palestra, la sera, e un gruppo di ragazzi che ne aveva un altro: anche loro passavano di là. Alle 19, ora del cambio della guardia, invitavo tutti agli agenti fumare: ci radunavamo su una sola delle quattro vie d’uscita. Sa quanto ci mettono cento persone a uscire da una palestra? La stazione non era poi così lontana. E, sempre per caso, qualcuno aveva suggerito al capostazione di aggiungere un paio di vetture. Insomma ogni quattro giorni svuotavo tutto. Il 99 per cento di loro voleva andare in Germania, Belgio, Francia, in Svezia. In sei-sette anni gliene ho mandati in giro per l’Europa 50-60 mila. Poi se ne è accorto un funzionario, un austriaco, ci hanno imposto le impronte digitali, non s’è potuto fare più. Prima glieli mandavo tutti. Da noi dove stavano, a fare che?».

«Ma sono le nostre leggi a non funzionare. Siamo noi a renderli un peso. Metti un maschio adulto, con famiglia, a non fare niente, per mesi. Quello i soldi prima o poi li deve mandare a casa: finirà per fare la prima cosa che gli offrono, molto banalmente. Ma sei tu, politico, che hai creato il disagio: e poi ti autoproclami l’eroe chiamato a risolverlo? Fai leva su chi è in crisi e gli dici prima gli italiani? Bravo, molto bravo».

«Adesso però invece che in Europa, li rimandiamo indietro in Libia. E nemmeno arriviamo a saperlo. Ma accade questo: cento che non partono, sono cento che muoiono. Mohamed, che era venuto dal Ghana anni fa, mi aveva raccontato che si erano fatti una foto alla partenza, e una foto all’arrivo: in Ghana erano 41, qui 19. Il 54 per cento è morto. Ma ora, sono cento su cento. Impedire di attraccare nei porti, ostacolare il lavoro delle Ong, significa fare morti che nessuno conosce. Anche perché adesso i gommoni, per esempio, non hanno bisogno nemmeno di uno scafista, che in fondo era una garanzia che la barca arrivasse. E la gente si riorganizza: i curdi sbarcati a Capo Rizzuto a fine luglio se l’erano comprata quella barca, dovevano solo arrivare qua, avevano già i parenti in Europa. Ma se fossero affondati tu non ne avresti saputo niente. E quante ne affondano di barche così? Chi te lo dice?»
«Sai di Josefa perché quelli di Open Arms l’hanno soccorsa. Ma se al loro posto ci fosse stata la marina militare, o peggio i libici, tu sapevi che la sua famiglia era annegata? No. Se nel Mediterraneo ci fossero solamente navi militari, le notizie che tu sapresti sono quelle che i militari ti vogliono fare sapere. Di certo, non sapresti che sono morte ad oggi diecimila persone: ti direbbero delle persone soccorse. E ti posso garantire che avremmo detto: abbiamo soccorso tutti. Senza Ong, nessuno ti avrebbe mai detto che una nave italiana stava tornando in Libia, o che i libici sparano alle imbarcazioni se non si fermano: sono segreti di Stato, banalmente. Ecco perché sono sempre stato favorevole alla presenza di civili in mare. Un giorno mi chiama la capitaneria, c’è una nave ferma a venti miglia dalla costa. Vado col rimorchiatore, salgo: a bordo c’erano quattro finanzieri che cercavano di mettere in moto l’imbarcazione. Eravamo io e loro, nessun altro. Sembrava una nave fantasma. Poi sento gridare. E vedo che, sotto, c’era di tutto. 480 persone, in una stiva unica, impossibilitate a uscire. Gli scafisti avevano chiuso tutti i boccaporti con cavi d’acciaio. Mi sono incazzato coi finanzieri: ma scusate, pensate a sto cavolo di motore, mentre questi muoiono soffocati. Poi sono riuscito a entrare. Mi sentivo morire, non c’era aria. Ana Tabib, sono un medico. Mi prendono per mano, mi portano da qualcuno. Al buio sento un collo, non c’era battito. Metto una mano su naso e bocca, nessuna reazione. Era una donna, morta asfissiata. I finanzieri sopra continuavano a non voler far uscire nessuno. Con un grimaldello sono riuscito ad aprire qualche fessura. In porto li abbiamo liberati. Se in mare ci fossero stati solo militari, in porto di asfissiati ne avremmo trovati non uno, ma cento. Perché nessuno aveva in mente di farli respirare prima. Perché l’ordine, sacro, era: riportate la nave a terra. E non: fate vivere queste persone. Gli uomini di mare sono grandi uomini ma gli ordini sono ordini».

Anche vent’anni fa, in tv, Maurizio Costanzo gli chiese: quale è la sua reazione, di fronte a tutto questo? «Mi indigno. Mi indigno sempre», risponde anche adesso Amodeo. «Però le persone che non si indignano io le capisco, perché queste cose non le sanno. La gente sa quello che gli dice la televisione, quindi non sa niente. Se sapesse cosa succede nel mondo, e nel mediterraneo. Non c’è un politico serio che lo spieghi: siamo in una migrazione perpetua, perenne, e bisogna affrontarla politicamente, in un modo serio. Adesso stai tamponando. Non hai risolto niente. E tra vent’anni quando sarai accusato di crimini contro l’umanità, non puoi dire “ah ma io non lo volevo”. La gente deve sapere. E se non lo sanno, bisogna dirlo: in Libia ci sono i lager, uccidono le persone, violentano, torturano. Spesso e volentieri, le persone vengono messe sui camion, portati tra Libia e Algeria e lasciati là. Sai cosa vuol dire se ti lasciano nel deserto? Che scompaiono le tue tracce: dopo due giorni sei morto di sete, e dopo altre 24 ore il deserto ti copre. Magari fra cinquant’anni verrà fuori il tuo scheletro. Non me lo ha detto una sola persona, me lo hanno detto in tanti. Chi è sopravvissuto lo ha detto anche all’Onu. E noi li mandiamo in Libia? Ma che stiamo facendo? Quale è il senso di ammazzare le persone?».

«Ecco perché non sopporto Salvini, che parla sempre col sorriso. Ha capito che la Lega nord non avrebbe avuto un futuro, fondamentalmente sta imponendo la razza italiana, sa che manda la gente a morire. I miei amici dicono che sono un pazzo. Ma io so che ho avuto la fortuna di stare nel posto giusto, ho usato la mia divisa per aiutare gli altri e ho sempre rispettato alla lettera le leggi italiane. Non mi sento isolato, e neanche appoggiato. Non cerco alleanze, non me ne frega niente. Se qualcuno mi vuol ascoltare mi ascolta. Però oggi mi vergogno di essere italiano. E voglio campare da uomo libero. Comandi Salvini, Di Maio, o chiunque altro».
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pippuz
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Messaggioda pippuz » 23 ago 2018 12:47

Timoteo ha scritto:
pippuz ha scritto:sono in spiaggia.


c'è fica?

Sto a Ibiza. Secondo te? :shock:
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Re: 5 stelle , finalmente!

Messaggioda Wineduck » 23 ago 2018 12:55

Possiamo girarla come vogliamo ma alla fine della fiera i sentimenti dominanti in questo paese sono l'odio verso il profitto, l'antipatia verso l'impresa, l'irritazione verso il capitale produttivo e l'idiosincrasia verso il lavoro come strumento di realizzazione personale.
Dopo l'evento di Genova i sovranisiti stanno dando sfogo a tutto il loro spleen verso l'azienda che gestisce le autostrade facendo un minestrone indegno fra ivari soggetti giuridici: Autostrade per l'Italia, Atlantia e la famiglia Benetton. Se a controllare quella società ci fosse stata Exor e la famiglia Agnelli per loro sarebbe stato ancora meglio perchè l'odio atavico che hanno accumulato verso quella dinastia di imprenditori è ancora più radicato e viscerale.

... e niente... :cry: siamo un paese di stampo sudamericano, una sorta di Argentina dell'emisfero boreale, abitato in maggioranza da soggetti che vorrebbero avere tutti i vantaggi della società dei consumi e del benessere, senza mai pagare il prezzo dei doveri e della fatica. E' chiaro che in questo "humus" tutte le più fantasiose teorie complottiste - mirate a screditare "i padroni", i capitalisti ed il sistema di creazione di profitto - trovino un terreno particolarmente fertile e si moltiplichino a dismisura distorcendo continuamente la realtà.
Da 30 anni lavoro con gli imprenditori italiani di ogni dimensione, settore e regione geografica: un'idea sui loro numerosi difetti me la sono fatta e sono convinto che ci sia ancora tantissimo da fare per portare il nostro capitalismo a dei livelli accettabili di maturità professionale. Ma non è certamente con questo atteggiamento "vendicativo e distrutttivo" che si otterrano dei miglioramenti.
L'unico risultato sarà la fuga dei capitali e l'ulteriore impoverimento del paese, la scomparsa totale della classe media e la creazione di masse sterminate di sottoproletariato senza alcuna speranza di risalita della scala sociale.
Il terreno preferito per chi punta a restaurare dittature spietate e sanguinarie.
Ci aspettano tempi durissimi.
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Re: 5 stelle , finalmente!

Messaggioda Timoteo » 23 ago 2018 13:27

pippuz ha scritto:
Timoteo ha scritto:
pippuz ha scritto:sono in spiaggia.


c'è fica?

Sto a Ibiza. Secondo te? :shock:


Ero retorico.
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zampaflex
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Re: 5 stelle , finalmente!

Messaggioda zampaflex » 23 ago 2018 15:03

A regolare il sistema della concessione che affida la gestione della rete ad Autostrade è la Convenzione del 1997 (IV Atto Aggiuntivo) [governo Prodi] tra la società ed Anas che allunga considerevolmente i tempi prevedendo l'estensione della concessione dal 2018 al 2038.
Poi dieci anni di dibattito politico, istituzionale ed economico con i vari Governi che si sono succeduti.

Nel 2004 [governo Berlusconi] diviene efficace un'integrazione secondo cui Autostrade per l'Italia si deve impegnare in un ulteriore piano di potenziamento della rete ma è il 2006 a puntare ancora i riflettori del sistema della concessione. Siamo sotto il Governo Prodi e il ministro delle Infrastrutture è Antonio di Pietro che oltre a bocciare le nozze con Abertis, vuole rivedere il tema delle concessioni e avvia un confronto con le varie società autostradali per arrivare a un accordo sui correttivi da inserire nella convenzione.

La Convenzione Unica tra Anas ed Autostrade, quella in vigore oggi e richiamata ripetutamente in questi giorni, venne sottoscritta il 12 ottobre 2007 [Prodi] ma è nel 2008, con il Governo Berlusconi, che diviene efficace per legge *.
L'ultimo capitolo, conclusosi ad aprile di quest'anno, riguarda la proroga di 4 anni della concessione ad Autostrade per l'Italia, fino quindi al 2042, dopo un'interlocuzione tra il ministro Graziano Delrio (governo Renzi) e la Commissione Ue con il via libera di Bruxelles all'estensione della concessione a fronte dello sblocco di investimenti per alte opere applicando incrementi tariffari calmierati.

* questo il testo del contestato decreto di conversione, quello votato da Salvini:

Art. 8-duodecies. - (Modifiche all'articolo 2, comma 82, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286. Messa in mora nell'ambito della procedura di infrazione n. 2006/2419). - 1. All'articolo 2, comma 82, del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al primo periodo, le parole: "nonche' in occasione degli aggiornamenti periodici del piano finanziano ovvero delle successive revisioni periodiche della convenzione," sono soppresse;
b) l'ultimo periodo e' sostituito dal seguente: "La convenzione unica sostituisce ad ogni effetto la convenzione originaria, nonché tutti i relativi atti aggiuntivi".
2. Sono approvati tutti gli schemi di convenzione con la societa' ANAS S.p.a. gia' sottoscritti dalle societa' concessionarie autostradali alla data di entrata in vigore del presente decreto.
Ogni successiva modificazione ovvero integrazione delle convenzioni e' approvata secondo le disposizioni di cui ai commi 82 e seguenti dell'articolo 2 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e successive modificazioni".

Il DL originario prevedeva questa formulazione:

c 82. In occasione del primo aggiornamento del piano finanziario che costituisce parte della convenzione accessiva alle concessioni autostradali, ovvero della prima revisione della convenzione medesima, successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto, il Ministro delle infrastrutture, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, assicura che tutte le clausole convenzionali in vigore, nonché quelle conseguenti all’aggiornamento ovvero alla revisione, siano inserite in una convenzione unica, avente valore ricognitivo per le parti diverse da quelle derivanti dall’aggiornamento ovvero dalla revisione. La convenzione unica sostituisce ad ogni effetto la convenzione originaria, nonché tutti i relativi atti aggiuntivi.

c 83. Al fine di garantire una maggiore trasparenza del rapporto concessorio, di adeguare la sua regolamentazione al perseguimento degli interessi generali connessi all'approntamento delle infrastrutture e alla gestione del servizio secondo adeguati livelli di sicurezza, di efficienza e di qualità e in condizioni di economicità e di redditività, e nel rispetto dei princìpi comunitari e delle eventuali direttive del CIPE, le clausole della convenzione unica di cui al comma 82 sono in ogni caso adeguate in modo da assicurare:
a) la determinazione del saggio di adeguamento annuo delle tariffe e il riallineamento in sede di revisione periodica delle stesse in ragione dell’evoluzione del traffico, della dinamica dei costi nonché del tasso di efficienza e qualità conseguibile dai concessionari;
b) la destinazione della extraprofittabilità generata in virtù dello svolgimento sui sedimi demaniali di attività commerciali;
c) il recupero della parte degli introiti tariffari relativi a impegni di investimento programmati nei piani finanziari e non realizzati nel periodo precedente;
d) il riconoscimento degli adeguamenti tariffari dovuti per investimenti programmati del piano finanziario esclusivamente a fronte della effettiva realizzazione degli stessi investimenti, accertata dal concedente;
e) la specificazione del quadro informativo minimo dei dati economici, finanziari, tecnici e gestionali che le società concessionarie trasmettono annualmente, anche telematicamente, ad ANAS S.p.a. per l’esercizio dei suoi poteri di vigilanza e controllo nei riguardi dei concessionari, e che, a propria volta, ANAS S.p.a. rende analogamente disponibili al Ministro delle infrastrutture per l’esercizio delle sue funzioni di indirizzo, controllo nonché vigilanza tecnica ed operativa su ANAS S.p.a.; l’esercizio, da parte di ANAS S.p.a., del potere di direttiva e di ispezione in ordine alle modalità di raccolta, elaborazione e trasmissione dei dati da parte dei concessionari;
f) la individuazione del momento successivamente al quale l’eventuale variazione degli oneri di realizzazione dei lavori rientra nel rischio d’impresa del concessionario, salvo i casi di forza maggiore o di fatto del terzo;
g) il riequilibrio dei rapporti concessori, per quanto riguarda l’utilizzo a fini reddituali ovvero la valorizzazione dei sedimi destinati a scopi strumentali o collaterali rispetto a quelli della rete autostradale;
h) l’introduzione di sanzioni a fronte di casi di inadempimento delle clausole della convenzione imputabile al concessionario, anche a titolo di colpa; la graduazione di tali sanzioni in funzione della gravità dell’inadempimento;
i) l’introduzione di meccanismi tesi alla migliore realizzazione del principio di effettività della clausola di decadenza dalla concessione, nonché di maggiore efficienza, efficacia ed economicità del relativo procedimento nel rispetto del principio di partecipazione e del contraddittorio.

c 84. Gli schemi di convenzione unica di cui al comma 82, concordati tra le parti e redatti conformemente a quanto stabilito dal comma 83, sentito il Nucleo di consulenza per l'attuazione delle linee guida sulla regolazione dei servizi di pubblica utilità (NARS), sono sottoposti all'esame del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), anche al fine di verificare l'attuazione degli obiettivi di cui al comma 83. Tale esame si intende assolto positivamente in caso di mancata deliberazione entro quarantacinque giorni dalla richiesta di iscrizione all'ordine del giorno. Gli schemi di convenzione, unitamente alle eventuali osservazioni del CIPE, sono successivamente trasmessi alle Camere per il parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per le conseguenze di carattere finanziario. Il parere è reso entro trenta giorni dalla trasmissione. Decorso il predetto termine senza che le Commissioni abbiano espresso i pareri di rispettiva competenza, le convenzioni possono essere comunque adottate.
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Messaggioda tenente Drogo 2 » 23 ago 2018 17:36

che strano, la Gabanelli aveva detto una cosa inesatta: le nostre autostrade non sono le più care d'Europa

https://www.leoniblog.it/2018/08/23/le- ... pubbliche/
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")
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Messaggioda zampaflex » 23 ago 2018 18:09

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Re: 5 stelle , finalmente!

Messaggioda harmattan » 25 ago 2018 15:49

pippuz ha scritto:
Timoteo ha scritto:
pippuz ha scritto:sono in spiaggia.


c'è fica?

Sto a Ibiza. Secondo te? :shock:


Sono stato a giugno, con famiglia, a cala tarida e già era da mal di testa, mi immagino ora :D
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Re: 5 stelle , finalmente!

Messaggioda Timoteo » 25 ago 2018 16:05

harmattan ha scritto:
pippuz ha scritto:
Timoteo ha scritto:
pippuz ha scritto:sono in spiaggia.


c'è fica?

Sto a Ibiza. Secondo te? :shock:


Sono stato a giugno, con famiglia, a cala tarida e già era da mal di testa, mi immagino ora :D


qui giovedì abbiamo piazzato un 7,5 - 8.
specialmente quarti posteriori.
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Re: 5 stelle , finalmente!

Messaggioda pippuz » 25 ago 2018 21:27

harmattan ha scritto:
pippuz ha scritto:
Timoteo ha scritto:
pippuz ha scritto:sono in spiaggia.


c'è fica?

Sto a Ibiza. Secondo te? :shock:


Sono stato a giugno, con famiglia, a cala tarida e già era da mal di testa, mi immagino ora :D

Tarida carino. Solo che fa un caldo porco e al pomeriggio l'acqua diventa torbida. Però fanno un pulpo alla gallega notevole. Ero lì in zona ieri a casa di amici
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