Schigi! ha scritto:enrico pozza ha scritto:- Bruschetta di polpetti affogati (polpetti, olio, pomodori, aglio, sale, pepe, prezzemolo, pane tostato)
E' meglio dire ...una Bière de Garde o una Cuvée du 10ème della Brasserie des Franches-Montagnes?
Pesce spada agli agrumi (pesce spada, burro, olio, limone, lime, arancia, foglie di menta, sale)
E' meglio dire...una Brown Ale o una Samuel Smiths Nut?
- Spaghetti al pesto (spaghetti, basilico, olio, aglio, parmigiano, pecorino, pinoli, sale)
E' meglio dire ...una Saison o una Dau di Troll?
Spigola all’acqua pazza (spigola, olio, aglio, pomodorini, prezzemolo, sale)
E' meglio dire...una Dunkel Weizen o una Vudu del B.I. ?
Cosa ne pensa delle birre pastorizzate e che fanno uso di succedanei per abbassare i costi di produzione?
Salve Schigi,
mi sono già affezionato alle sue domande-pallottole che bucano il web tanto è l’impeto!
Di nuovo buonissime birre, ma non potrei aspettarmi qualcosa di diverso da lei.
La birra è come sa un universo sconfinato, che stiamo appena cominciando a conoscere, riconoscere, catalogare…etc….specie nel nostro Paese. Le dico questo perché io stesso provenendo dal mondo del vino, mi sono trovato a dover rivedere diverse teorie sui sapori e sulle combinazioni, come sugli accostamenti con i cibi, scoprendo di giorno in giorno che si tratta di un territorio del gusto completamente diverso, molto piacevole e interessante, ma con coordinate personalissime e assortite, che solo tanta esperienza, una bella base di conoscenze, sensibilità e passione permettono di comprendere bene. Ci siamo accorti un po’ tutti, anche i produttori piccoli e grandi, che la birra sta tirando molto, per vari motivi. Ma la consapevolezza e la capacità di discernimento è ancora relativa, rispetto al successo, il che crea una serie di disservizi e molta confusione in noi consumatori, perché ancora troppa gente non sa distinguere una Lager da una Ale, non sa come legarle ai cibi, non è abituata a riconoscere la fragranza degli ingredienti e la variabilità dei sentori e dei sapori e fatica molto a piazzare bene una birra su un piatto di pasta. Noi in questo senso forse siamo già avvantaggiati e in fin dei conti possiamo aiutare ad accrescere la conoscenza di questa bevanda. Lei mi insegna che il gusto va allenato, tanti sapori vanno risvegliati, scoperti e catalogati mentalmente, tante alchimie si deve cominciare a riconoscerle… Che dice? Personalmente ritengo che solo imparando a riconoscere la birra ben fatta, la differenza tra gli ingredienti, tra gli stili, tra le tecniche e così via si può scegliere e forse anche orientare il mercato. In fondo questo Forum è un’occasione piuttosto rara per discutere su piatti e abbinamenti birrari da organizzare a casa ed è pur sempre cultura birraria. A questo punto troverei molto interessante sapere perché ha scelto questi stili, seppur in versione speciale, sui piatti descritti. Si sa che gli accostamenti vincenti possono essere più d’uno, basta trovare le chiavi del gusto. Aspetto una sua risposta per un gustoso scambio di idee.
Con simpatia. Enrico