Aramis ha scritto:
E' l'ovvia reazione del palato ai VITIGNI AROMATICI, che dopo un po' stufano. E' il segreto dell'eterno successo dei Bordeaux e degli Champagne, degli Chablis e sul lungo termine, vedremo da vecchi, anche dei grandi Nebbiolo. Non si può vivere sempre di Borgogna, Alsazia e Germania.
A costo di dire una grande banalità... non sarebbe sufficiente spaziare un poco nel gusto? Io noto che in molti, qui sul forum e non solo (Greg a parte, lui ormai è
oltre), tendono a fossilizzarsi su determinate categorie di vini, osannandole con fervente partigianeria. Oh, nessuna critica, sia chiaro.
Dico solo che, personalmente, pur amando moltissimo il nebbiolo non ho mai avuto problemi a godermi il sangiovese, i bordolesi, quel poco di borgogna (bianca e rossa) che ho assaggiato, i bianchi macerati, i vinoni ciccioni tipo amarone o kurni, e via di seguito...
Ovviamente se mi bevo un sangiovese toscano o un bordolese veneto non pretendo di usare, come metro di paragone, il nebbiolo di langa.
Come dire che, tutto sommato, ogni vino andrebbe goduto e amato (o odiato, a seconda dei casi) ricordandosi cosa si sta bevendo.
D'accordo, la vaccata delle 12.15 l'ho scritta.
Ora sono più sereno.