Francvino ha scritto:Allora prova il Capovolto 2012 de La Marca di San Michele. Passiamo al divertimento vero.
Trovato finalmente in enoteca.
Per me, classico vino che cresce durante l'assaggio e quindi va seguito con pazienza nel bicchiere.
Al naso la partenza è di mela al forno, con leggere sbavature tra le quali un sospetto di ossidazione, poi si fa strada un'aromaticità di acqua d'arancio, alla lunga cenni minerali di gas e idrocarburi. Il secondo giorno si aggiungono cereali e crema, anche brulée.
Inizialmente anche il sapore ruota intorno alla mela e l'acidità latita, dando l'impressione di un vino amabile, anche a causa dell'alcol sfocante (sarebbero 13° in etichetta...), poi si assesta grazie al soccorso salino che si amalgama con l'acidità e la integra. Ha pennellate mature arancioni più evidenti il secondo giorno (anche albicocca), in chiusura c'è un pregevole cammeo di sale iodato e cenere che evoca (seppure in piccolo) la statura del cru.
L'annata calda mi sembra evidente, così come il fatto che non si tratti di un vino banale: prestando attenzione, si sente che c'è qualcosa sotto. Merita di essere assaggiato, anche se richiede una certa dose di pazienza e comunque non piacerà a chi esige sempre e comunque acidità agrumate (e spesso le ottiene, dato che l'acidificazione è una pratica legale
).
In una valutazione in tre fasce mi sembra arduo negargli la prima, e in una ipotetica giuria probabilmente sarei tra quelli che votano per la seconda (ragionamento comunque astratto, dipenderebbe anche da come si comportano gli altri vini in gara ecc.).