Messaggioda l'oste » 17 mar 2013 19:27
Ieri serata di ottimo menu e bottiglie altalenanti, qualche svuotacantina, una sorpresa, un dispiacere, una goduta grande.
Con antipasti di quiche con formaggio e cipolla rossa, involtini di pasta fillo con carne e verdure speziate, spaghetti alle cozze, roast beef con salsina esotico-mediterraneo su foglie di scarola e ravanelli tagliati a rondella fine:
Colli di Luni Vermentino Sarticola 2009 Lambruschi un bel naso, forse il primo impatto è leggermente dolce, ma con belle punte di sapido-minerale in equilibrio con il frutto alla pesca. In bocca lo speravo più aggressivo e tenace sul palato, mentre scivola abbastanza morbido, persistenza discreta. Piaciutino
Barbaresco Starderi 1998 La Spinetta alla prima nasata si sente un frutto chiaro, a bicchiere nero si potrebbe scambiare per un bianco. Dopo un po' di tempo a far girare il bicchiere, sotto sotto si sente qualcosa che richiama il nebbiolo, una rosa, forse un geranio, poco più. Im bocca c'è tannino, ma torna quel sapore dolciotto, stucchevole, che confonde il palato e la mia capacità di leegere il vino. Se il nebbiolo fosse un pezzo di carne di manzo, era come mangiare una fiorentina anche succosa ma seppellita sotto a spezie e orpelli impropri. Piaciuto poco.
Barolo 1998 Bartolo Mascarello, tappo, muffa, boh insomma, ng.
Fratta 2000 Maculan, qui la sensazione di grossezza si attiva già al primo tuffo di naso; frutto dolce, scuro e maturo quasi da confettura, denso, un po' statico anche se profondo ma alla fine monotono. In bocca è avvolgente, sicuramente pieno, ma non mi riesce a coinvolgere, a farmi desiderare di berne due bei bicchieri. I gusti personali mi vedono distante dai "vinoni" e questo poi l'ho bevuto solo un'altra volta ma, nonostante sia stato celebrato e premiato per anni dalle guide, un pochino mi sono pentito di aver comprato -ad un prezzo non di saldo- questa bottiglia parecchi anni fa. E' vero che per i degustatori evoluti la bevibilità è solo una posa per dilettanti alcolisti, ma il vino non è un profumetto di cui devi mettere due gocce sulla lingua e basta. Sarà un caso, ma è l'unica bottiglia di cui è rimasto un po' di "avanzo". Piaciuto poco, capito niente.
Gattinara Vigna San Francesco 2001 Antoniolo, in un'altra occasione e stessa annata, lo ricordavo disponibile, rotondo nei profumi, già sciolto per affrontare il palato senza stecchirlo di tannini a punta. Questa bottiglia, complice il tempo passato, ha preso in più una veste aromatica magari meno immediata ma più profonda, si è sviluppato un campionario più ricco del pur presente frutto goloso, c'era balsamicità tendente alla menta e ancora tanta freschezza nonostante il colore sia più granato che rosso. In bocca scivola compatto, nessuna sdoppiatura tattile e il dolce, l'acido e l'amaro viaggiano ben equilibrati lasciando anche una persistenza più che discreta. Piaciuto
Chambolle Musigny 1er Le Cras 2002 Ghislaine Barthod, qui la prima percezione aromatica "sa di autentico", si assimila ai miei ricordi degli altri Le Cras bevuti, anche di mano differente, essendoci un nesso tra vitigno e terroir ma anche tra interpretazioni produttive. Profumi eleganti, sussurrati, puliti e precisi; la sensazione che rimane più evidente è un gran bilanciamento tra cipria, frutto rosso e un accenno di carne al sangue, mentre al palato è seta pura, che non si siede mai grazie ad un'acidità come "minerale". Continua a piacermi molto questo Domaine, nonostante abbia a volte una mano gentilissima su un terroir già spesso gentile e in altre volte (e annate) mi sarebbe piaciuto sentire più timbro sul palato. Ieri per foruna (l'annata credo conti) la presenza c'era, soffice e polposa e di persistenza lunghina. Piaciuto un bel po'.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini