CRONACHE D'OSTERIA

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paipus
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda paipus » 27 feb 2011 15:37

l'oste ha scritto:
paipus ha scritto:
l'oste ha scritto: carne dessilada (manzo bollito poi messo a marinare un paio d'ore sott'olio e successivamente saltato in padella con pomodorini, aglio e prezzemolo),

Pian del Ciampolo 2007 - Montevertine, l'unico non-chianti forse è proprio il più classico di tutti, territorio, tipicità, anche austerità seppur giovane e con una beva da strapparsi la bottiglia. Piaciuto proprio.

Brunello di Montalcino 2000 Biondi-Santi, il classicone, sembra un vino più vecchio degli altri, ma non per evoluzione o terziarizzazione, solo per lo stile-marchio della casa. Naso poco ampio all'inizio, poi si sveglia e sempre senza alzare troppo il volume però salta fuori la nobiltà delle radici, sapidità quasi marina, bocca abbastanza seria anche se non di infinita persistenza. Piaciuto

.


ti stra quoto sul pian del ciampolo.. grande sangiovese senza se e senza ma..ah, se tutti lavorassero così..
il biondi santi come lo vedi? come sempre con molti anni davanti? io il 2000 l'ho sempre visto un vino "too fast to live too young to die". boh, non è troppo nelle mie corde.

ultima cosa, la carne dessilada come la prepari? la fai bollire solo in acqua o con il suo ambaradan di cipolla, carota, sedano etc etc? io faccio una preparazione simile per poi però metterlo a marinare in carpione con cipolla dolce, erbe di provenza, aglio e peperoncino anzichè cuocerlo in padella.. proverò anche la tua versione (ma lo "scaloppi" o cuoci il blocco intero per farlo semplicemente scottare bloccando all'interno i liquidi??)
prosit


e con tutto ciò ci sta bene anche il grande lou

http://www.youtube.com/watch?v=EIdc0NGumVc

Il Brunello 2000 di B.S. nelle tre volte bevute mi ha dato la stessa sensazione, buono, non molto esplosivo nei profumi nè "grosso" al palato e molto coerente con lo stile classico dell'azienda. Magro ma non troppo, non penso che nel futuro possa diventare meglio, anche perchè non ha molto da assestare, è così, buono sottotono.

La carne dessilada la preparo con una ricetta di una mami del Guatemala. Faccio bollire il pezzo intero, più magro (anche se non troppo) che grasso con sedano, carota, cipolla. Dopo ore, levo la carne, faccio riposare e poi inizio a sfilacciarla, mettendola in una ciotola con olio, prezzemolo e aglio intero. La lascio un oretta così e poi faccio saltare il tutto in padella con pomodorini tagliati.


toc toc, l'osteria è aperta anche di domenica? c'è posto per due?
ieri ho provato a fare la carne dessilada seguendo una parte della tua ricetta poi, invece di far saltare il tutto in padella con i pomodorini, ho fritto gli sfilacci ottenuti e li ho inseriti in un "club sandwich" di chips di mela e pane pugliese tagliato sottilissimo e brunito in padella con burro d'alpeggio e salvia. (4 strati, due di chips di mela e due di pane, inframezzati dagli sfilacci fritti.).. ho condito il tutto con un filo di salsa guacamole (seguendo ricetta originale quindi senza panna o maionese (aberrazione))
annaffiato il tutto con un village del domaine clavelier del 2008, davvero convincente.. bella acidità, una fragolina selvatica freschissima, non troppo complesso ma degno compare di questa sperimentazione culinaria..
musica appropriata, una bellissima registrazione live di Florence and the machine alla radio kexp di seattle..grandissima voce, meravigliosa nella versione unplugged anche se più che un village la sua voce fatta di grazia, di vigore, di "forza delicata" mi ricorda più un latricières-chambertin

http://www.youtube.com/watch?v=gtw2jf9CgEU&feature=channel


p.s. concordo su castel juval anche se è davvero molto legato all'annata.. buoni anche i suoi bianchi.
..quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»..
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 28 feb 2011 14:13

paipus ha scritto:
toc toc, l'osteria è aperta anche di domenica? c'è posto per due?
ieri ho provato a fare la carne dessilada seguendo una parte della tua ricetta poi, invece di far saltare il tutto in padella con i pomodorini, ho fritto gli sfilacci ottenuti e li ho inseriti in un "club sandwich" di chips di mela e pane pugliese tagliato sottilissimo e brunito in padella con burro d'alpeggio e salvia. (4 strati, due di chips di mela e due di pane, inframezzati dagli sfilacci fritti.).. ho condito il tutto con un filo di salsa guacamole (seguendo ricetta originale quindi senza panna o maionese (aberrazione))

p.s. concordo su castel juval anche se è davvero molto legato all'annata.. buoni anche i suoi bianchi.

Complimenti per la creatività e alla faccia del club sandwitch, lo hai riempito di ogni ben di cucina quel mega-panino...
Sorriso.

PS: il riesling di Castel Juval è davvero buono.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Alberto » 02 mar 2011 13:33

l'oste ha scritto:gruyère valdostano (che non c'entra nulla con il gruviera-emmenthal)

Rispetto al Gruyère svizzero ed al Comté, quello valdostano invece che caratteristiche ha?
l'oste ha scritto:Haut Medoc 2001 Chateau Greysac - piacicchiato

Togli l'Haut, Andrea...è solo Medoc, proviene dalla parte nord della penisola, oltre St. Estèphe. Comunque, per quello che costa...lo trovo sempre un solido rive gauche...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 02 mar 2011 15:03

albi ha scritto:
l'oste ha scritto:
albi ha scritto:Siamo di là per il baccalà:
http://www.think-oink.com/forum/viewtopic.php?f=16&t=2802

Ovviamente se l'Oste permette lo spam per un'altra Osteria :D

OinK!

PS: in cambio di un sms per avvisarmi del Merluzzo Day



Baccalao Meravigliao fissato per domenica 13 maggio alle 13 alla Corte Lombarda a Cantalupo, frazione di Cerro Maggiore.
Se qualcuno dei clienti dell'Osteria è interessato a partecipare, link qui:
http://www.think-oink.com/forum/viewtopic.php?f=16&t=2802


13 Marzo non 13 Maggio!!!!

dai Andrea cerca di esserci, anche con Signora, mi farebbe assai piacere rivedervi dopo tempo!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda ugc » 02 mar 2011 17:42

Alberto ha scritto:
l'oste ha scritto:gruyère valdostano (che non c'entra nulla con il gruviera-emmenthal)

Rispetto al Gruyère svizzero ed al Comté, quello valdostano invece che caratteristiche ha?

Il termine Groviera è invero una aberrazione italiana originatasi almeno una quarantina di anni fa per indicare un qualunque formaggio svizzero. La confusione aumentò associando al termine anche l'idea di "formaggio coi buchi" che porta tutt'ora l'associazione immediata con l'emmenthaler.
Venendo invece al Gruyère vero e proprio, non ho ricordo di una "versione" valdostana ma immagino sia simile a quella francese, che però in genere trovo meno buona della originale svizzera...anch'io attendo dettagli! :D
In ogni caso trovo il Comtè molto diverso dal Gruyère, dove il primo è spesso più secco e salato, il secondo è nelle sue versioni migliori decisamente più burroso e dal profumo più intenso.
Volendo dirla tutta, un Gruyère d'alpeggio invecchiato 2 anni e è forse il più gran formaggio da me mai assaggiato nella categoria stagionati, assieme ad un Abondance di 18 mesi e un Beaufort di tre anni, anche loro ovviamente alpeggio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 02 mar 2011 18:05

ugc ha scritto:
Alberto ha scritto:
l'oste ha scritto:gruyère valdostano (che non c'entra nulla con il gruviera-emmenthal)

Rispetto al Gruyère svizzero ed al Comté, quello valdostano invece che caratteristiche ha?

Il termine Groviera è invero una aberrazione italiana originatasi almeno una quarantina di anni fa per indicare un qualunque formaggio svizzero. La confusione aumentò associando al termine anche l'idea di "formaggio coi buchi" che porta tutt'ora l'associazione immediata con l'emmenthaler.
Venendo invece al Gruyère vero e proprio, non ho ricordo di una "versione" valdostana ma immagino sia simile a quella francese, che però in genere trovo meno buona della originale svizzera...anch'io attendo dettagli! :D
In ogni caso trovo il Comtè molto diverso dal Gruyère, dove il primo è spesso più secco e salato, il secondo è nelle sue versioni migliori decisamente più burroso e dal profumo più intenso.
Volendo dirla tutta, un Gruyère d'alpeggio invecchiato 2 anni e è forse il più gran formaggio da me mai assaggiato nella categoria stagionati, assieme ad un Abondance di 18 mesi e un Beaufort di tre anni, anche loro ovviamente alpeggio.

Non saprei dire le differenze "tecniche" ma, come credo dica anche ugc, il Gruyère valdostano non ha i buchi ed è parecchio diverso il sapore dall'emmenthal.
Personalmente a me il sapore di quello con i buchi non piace molto, rispetto a quest'ultimo a livello visivo, quello valdostano d'alpeggio che mi porta un caro amico da St.Remy, ha una pasta meno "lucida", una testura più consistente.
Comunque chiederò al mio amico valdostano di farmi avere informazioni dettagliate (oltre a mezzo chilo di Gruyère che è già finito)...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda ugc » 02 mar 2011 18:33

l'oste ha scritto:Non saprei dire le differenze "tecniche" ma, come credo dica anche ugc, il Gruyère valdostano non ha i buchi ed è parecchio diverso il sapore dall'emmenthal.. Personalmente a me il sapore di quello con i buchi non piace molto...

Assolutamente senza buchi, certo e al sapore non sono manco parenti. Tra l'altro per il Gruyère così come per molti altri formaggi a pasta dura e semidura i buchi sono da considerarsi un "difetto" di produzione. Inoltre anch'io ho avuto difficoltà a trovare dell'emmental decente, e dopo diversi anni di ricerche posso dire che ne esiste veramente pochissimo...ed in ogni caso, anche quando buono, difficilmente vale quel che costa.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 02 mar 2011 18:43

a me non dispiace l'Emmental affinato in grotta, quello con la crosta nera se non ricordo male, che si trova anche alla Coop in Svizzera
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda ugc » 02 mar 2011 19:36

gremul ha scritto:a me non dispiace l'Emmental affinato in grotta, quello con la crosta nera se non ricordo male, che si trova anche alla Coop in Svizzera

si corretto, la crosta è scura o nera, però neanche quello in grotta (vale a dire stagionato almeno 9 mesi, ma più spesso 12 o 18) mi ha mai fatto strappare i capelli. Queste ultime stagionature però si trovano quasi esclusivamente in svizzera o in qualche gastronomia tedesca/francese. Da noi c'è quasi solo quello industriale...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 02 mar 2011 20:14

ugc ha scritto:
gremul ha scritto:a me non dispiace l'Emmental affinato in grotta, quello con la crosta nera se non ricordo male, che si trova anche alla Coop in Svizzera

si corretto, la crosta è scura o nera, però neanche quello in grotta (vale a dire stagionato almeno 9 mesi, ma più spesso 12 o 18) mi ha mai fatto strappare i capelli. Queste ultime stagionature però si trovano quasi esclusivamente in svizzera o in qualche gastronomia tedesca/francese. Da noi c'è quasi solo quello industriale...


no no strappare i capelli no assolutamente però non è male
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 04 mar 2011 13:57

Un po' di corsa con le note, ieri serata con amici e vini poco nominati sul forum. Con delle semplici orecchiette con cime di rapa e un coniglio (di Cavallirio) al forno:

Colline Novaresi 2006 Vigna Motziflon - Brigatti, inizia un po' chiuso, poi si apre su note minerali, radici dolci, un bell'accenno floreale e una gran piacevolezza di beva al palato. Piaciuto proprio.

Barbaresco Montestefano 2005 - Rivella, profumi di radici, spezie e un filo di liquirizia, non eccessivamente espansivi ma ben definiti. Al palato mostra appena la gioventù, non mi è sembrato un potenziale da lungo invecchiamento ma ha una beva molto facile e piacevole. Piaciuto

Brunello di Montalcino 2005 - Banfi, profumi "scuri", non emerge un descrittore preciso ma un misto di dolcezza da legno e frutto, bocca con buona acidità e persistenza ma abbastanza pesante da finire (infatti ho un terzo di bottiglia avanzata). Piaciuto poco.

Château Beauséjour 2004 - St. Emilion, profumi un po marmellatosi, con buona intensità ma senza grande definizione ed eleganza. Al palato mostra molta giovinezza in tannini puntuti e un po' di durezza. Piacicchiato
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda paipus » 04 mar 2011 23:20

l'oste ha scritto:Un po' di corsa con le note, ieri serata con amici e vini poco nominati sul forum. Con delle semplici orecchiette con cime di rapa e un coniglio (di Cavallirio) al forno:

Colline Novaresi 2006 Vigna Motziflon - Brigatti, inizia un po' chiuso, poi si apre su note minerali, radici dolci, un bell'accenno floreale e una gran piacevolezza di beva al palato. Piaciuto proprio.



mi dici qualcosa in più quando puoi?
gracias
..quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d'artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce azzurra e tutti fanno «Oooooh!»..
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 05 mar 2011 04:58

paipus ha scritto:
l'oste ha scritto:Un po' di corsa con le note, ieri serata con amici e vini poco nominati sul forum. Con delle semplici orecchiette con cime di rapa e un coniglio (di Cavallirio) al forno:

Colline Novaresi 2006 Vigna Motziflon - Brigatti, inizia un po' chiuso, poi si apre su note minerali, radici dolci, un bell'accenno floreale e una gran piacevolezza di beva al palato. Piaciuto proprio.



mi dici qualcosa in più quando puoi?
gracias

Del produttore in precedenza avevo bevuto in un paio d'occasioni solo un'ottima barbera, questa bottiglia è stata recata (insieme al coniglio) da uno degli amici che vive a Bioglio, un paesino dell'alto Piemonte.
Un vino "antico", fuori moda e rustico nella sua accezione più positiva, senza fronzoli, diretto nella sua dignitosa semplicità ma con finezze olfattive che non mi aspettavo. I profumi sono ben delineati, la radice domina, ed è probabile che tra qualche anno acquisterà anche più complessità, perdendo quella piacevole vinosità giovanile. La bevibilità è notevole, con il coniglio la bottiglia è durata davvero poco, l'abbinamento riuscito perfettamente. Mi ha colpito, portandomi indietro negli anni, quando con mio nonno si andava a Fara Novarese a mangiare e comprare il salame (buonissimo) e a tavola mi lasciavano bere sempre un dito di rosso.
Visto che Suno dista poco da casa in primavera vorrei fare una visita all'azienda.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 09 mar 2011 05:04

Stasera prima, durante e dopo Barcelona-Arsenal, con un paio di amici e qualche salume, un brasato di aletta, il suo sughetto e riso bollito a raccoglierlo:

Chateau Palmer 1994 Margaux, colore rosso pieno senza unghie, ancora molto "fresco" e luminoso; naso ricco e intenso, sfilano ordinati un bel frutto affumicato, tanto pepe, ferro e sangue, nessun puparuolo arrostito. La parola spettro ha un senso compiuto con i profumi di alcuni vini. Bocca in beva, tannino dolce, morbido ma ancora vigile, sensazione di bere buono. Piaciuto un bel po'.

Fontalloro 1994 Felsina doveva essere il peso leggero, invece anche senza la struttura e la complessità del bordolese nè il fascino "quasi femminile" dello spagnolo tira dritto che è un piacere per tutta la serata come l'adolescente che è. E' ancora davanti a me nel bicchiere e non molla un secondo, dopo terrosa balsamicità ora viene fuori anche un frutto delicato, quasi un fiore. Palato senza asperità, invecchiato ma non certo definitivamente. Piaciuto proprio.

Muga reserva 1994 Rioja inizia chiuso come la porta dell'Arsenal per 45°. Poi sarà stato Messi, ma si accende un quadro di fiori secchi e aria di mare, leggeri ma insistenti. Un vino scarno e serio come i libri di Francesco Biamonti. Non prende il palato con la stessa forza degli altri due, ma forse ha il retrogusto più affascinante e originale, anche a bicchiere spento si sente il mare, manco fosse una conchiglia. Piaciuto proprio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda paipus » 09 mar 2011 13:03

Visti i fuochi d'artificio di messi mi aspettavo almeno un la tache..


P.s. Peccato aver visto uno scontro diretto negli ottavi tra le squadre che da anni mostrano il miglior calcio europeo
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 09 mar 2011 14:49

Una considerazione riguardo ai '94 bevuti ieri.
Beviamo tutti molti vini giovani, per primo stappo troppi pinot noir (e non solo) ancora giovani.
Ma la profondità e la compiutezza che ha un vino ben invecchiato e conservato è inarrivabile, come piacere e come stimolo a mettere naso, bocca e testa nel bicchiere. Spesso poi le bottiglie se ne fregano dei giudizi della critica sulle annate minori (vedi Fontalloro 1994) e le sorprese sono danno ancor più soddisfazione.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 09 mar 2011 15:05

l'oste ha scritto:Spesso poi le bottiglie se ne fregano dei giudizi della critica sulle annate minori (vedi Fontalloro 1994) e le sorprese sono danno ancor più soddisfazione.



la 1994 da tempo è stata sdoganata dall'etichetta di annata minore a priori...basti pensare al pluriacclamato Solaia, al Fontalloro stesso, al Brunello di Poggio di Sotto, ad uno strepitoso Camartina ed a altre riuscite...certo bisogna cercare ma di gran belle riuscite giocate sulla eleganza ce ne sono state.

io continuo però a preferire, in loco, la 1995 che trovo una annata più completa anche se forse ancora un po' rigida su alcuni vini


il problema dei troppi vini bevuti giovani nasce dal fatto che molti non hanno profondità di cantina...se non hai bottiglie messe via che bevi ? solo roba fresca come si legge sempre ormai...però per mettere via significa investimento economico e spazi adeguati, cosa che sta sparendo dalla mentalità di molti sempre più orientati all'acquisto "pericoloso" del vino pronto nella pia illusione che il gioco valga la candela...quando vado in giro per alcune serate i vini di giro li sgami subito però connotati come sono da una senso di stanchezza, volete mettere la soddisfazione di tirare fuori una bottiglia acquistata almeno 2-3 lustri fa, stapparla e vedere un livello di imbibimento del tappo ottimale, assaggiarla e non riscontare problemi che sembrano escano fuori a pioggia da altre parti e pensare che alla fine questa soddisfazione ti ripaga dei soldi, del tempo e dei piccoli sacrifici che all'epoca hai dedicato alla tua passione.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 09 mar 2011 15:24

davidef ha scritto:
l'oste ha scritto:Spesso poi le bottiglie se ne fregano dei giudizi della critica sulle annate minori (vedi Fontalloro 1994) e le sorprese sono danno ancor più soddisfazione.



la 1994 da tempo è stata sdoganata dall'etichetta di annata minore a priori...basti pensare al pluriacclamato Solaia, al Fontalloro stesso, al Brunello di Poggio di Sotto, ad uno strepitoso Camartina ed a altre riuscite...certo bisogna cercare ma di gran belle riuscite giocate sulla eleganza ce ne sono state.

io continuo però a preferire, in loco, la 1995 che trovo una annata più completa anche se forse ancora un po' rigida su alcuni vini


il problema dei troppi vini bevuti giovani nasce dal fatto che molti non hanno profondità di cantina...se non hai bottiglie messe via che bevi ? solo roba fresca come si legge sempre ormai...però per mettere via significa investimento economico e spazi adeguati, cosa che sta sparendo dalla mentalità di molti sempre più orientati all'acquisto "pericoloso" del vino pronto nella pia illusione che il gioco valga la candela...quando vado in giro per alcune serate i vini di giro li sgami subito però connotati come sono da una senso di stanchezza, volete mettere la soddisfazione di tirare fuori una bottiglia acquistata almeno 2-3 lustri fa, stapparla e vedere un livello di imbibimento del tappo ottimale, assaggiarla e non riscontare problemi che sembrano escano fuori a pioggia da altre parti e pensare che alla fine questa soddisfazione ti ripaga dei soldi, del tempo e dei piccoli sacrifici che all'epoca hai dedicato alla tua passione.

Infatti, ci sono voluti un po' di anni per capire e veder l'evoluzione della '94, come gli esempi che hai ben citato dimostrano. Camartina è l'unico che non ho provato il '94, ma il '95 lo ricordo molto buono.
Per me la '95 in Toscana, anche generalizzando, è una delle annate più piacevoli e "fedeli" degli ultimi quindici anni, vini mai troppo grossi, mai troppo magri e soprattutto ancora con un grande potenziale di anni davanti.

Sono d'accordo, curare una cantina e mettere via qualche bottiglia, ripaga sempre con soddisfazioni speciali. Anche piccoli investimenti per piccole cantine, l'importante è scegliere bene.
Sulla conservazione di molte bottiglie che girano, purtroppo il rischio è enorme ed evito ormai da tempo gli acquisti "in giro" a rischio. Visto che ho una cantina medio-piccola, costituita soprattutto da Borgogna rossa, ogni tanto quando "mi serve" qualche cosina buona per una serata, la recupero in ristroranti o da amici che so avere una cantina e una serietà di livello (come ho fatto proprio col Fontalloro '94, le altre due invece erano state acquistate da me all'uscita).
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 18 mar 2011 16:32

Per festeggiare il 150° dell'Italia unita, ieri a pranzo in due coppie con insalata di merluzzo e patate e a seguire bucatini all'amatriciana dopo un greco di tufo di cui non ricordo il nome, abbiamo bevuto:

Chambertin Clos de Beze 1993 Rousseau, colore scarico trasparente, arancio-rossato, profumi puliti con incenso e erbe balsamiche, ancora uno strenuo fruttino e una bocca delicata e di bevibilità notevole; piaciuto un bel po'

Sassicaia 1993 Tenuta San Guido, colore più scuro e meno "mobile" del francese, profumi un po' compressi anche se puliti di terra, erbe aromatiche e spezie, palato leggermente sapido ma appena magrolino come struttura; piaciuto abbastanza
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 19 mar 2011 17:49

l'oste ha scritto:
paipus ha scritto:
l'oste ha scritto:Un po' di corsa con le note, ieri serata con amici e vini poco nominati sul forum. Con delle semplici orecchiette con cime di rapa e un coniglio (di Cavallirio) al forno:

Colline Novaresi 2006 Vigna Motziflon - Brigatti, inizia un po' chiuso, poi si apre su note minerali, radici dolci, un bell'accenno floreale e una gran piacevolezza di beva al palato. Piaciuto proprio.



mi dici qualcosa in più quando puoi?
gracias

Del produttore in precedenza avevo bevuto in un paio d'occasioni solo un'ottima barbera, questa bottiglia è stata recata (insieme al coniglio) da uno degli amici che vive a Bioglio, un paesino dell'alto Piemonte.
Un vino "antico", fuori moda e rustico nella sua accezione più positiva, senza fronzoli, diretto nella sua dignitosa semplicità ma con finezze olfattive che non mi aspettavo. I profumi sono ben delineati, la radice domina, ed è probabile che tra qualche anno acquisterà anche più complessità, perdendo quella piacevole vinosità giovanile. La bevibilità è notevole, con il coniglio la bottiglia è durata davvero poco, l'abbinamento riuscito perfettamente. Mi ha colpito, portandomi indietro negli anni, quando con mio nonno si andava a Fara Novarese a mangiare e comprare il salame (buonissimo) e a tavola mi lasciavano bere sempre un dito di rosso.
Visto che Suno dista poco da casa in primavera vorrei fare una visita all'azienda.


Più di un appassionato/esperto dei vini dell'Alto Piemonte ritiene questo vino una delle migliori espressioni dei terrazzi fluviali del novarese*, se non il migliore in assoluto.

* sta a dire, le denominazioni di Fara, Sizzano e Ghemme, nonché le Colline Novaresi esclusa la zona settentrionale di Boca che è su porfidi e non su terrazzi alluvionali.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 20 mar 2011 02:22

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Un po' di corsa con le note, ieri serata con amici e vini poco nominati sul forum. Con delle semplici orecchiette con cime di rapa e un coniglio (di Cavallirio) al forno:

Colline Novaresi 2006 Vigna Motziflon - Brigatti, inizia un po' chiuso, poi si apre su note minerali, radici dolci, un bell'accenno floreale e una gran piacevolezza di beva al palato. Piaciuto proprio.

Del produttore in precedenza avevo bevuto in un paio d'occasioni solo un'ottima barbera, questa bottiglia è stata recata (insieme al coniglio) da uno degli amici che vive a Bioglio, un paesino dell'alto Piemonte.
Un vino "antico", fuori moda e rustico nella sua accezione più positiva, senza fronzoli, diretto nella sua dignitosa semplicità ma con finezze olfattive che non mi aspettavo. I profumi sono ben delineati, la radice domina, ed è probabile che tra qualche anno acquisterà anche più complessità, perdendo quella piacevole vinosità giovanile. La bevibilità è notevole, con il coniglio la bottiglia è durata davvero poco, l'abbinamento riuscito perfettamente. Mi ha colpito, portandomi indietro negli anni, quando con mio nonno si andava a Fara Novarese a mangiare e comprare il salame (buonissimo) e a tavola mi lasciavano bere sempre un dito di rosso.
Visto che Suno dista poco da casa in primavera vorrei fare una visita all'azienda.


Più di un appassionato/esperto dei vini dell'Alto Piemonte ritiene questo vino una delle migliori espressioni dei terrazzi fluviali del novarese*, se non il migliore in assoluto.

* sta a dire, le denominazioni di Fara, Sizzano e Ghemme, nonché le Colline Novaresi esclusa la zona settentrionale di Boca che è su porfidi e non su terrazzi alluvionali.

Non riesco a decidermi se essere contento o preoccupato di pensarla come loro, ma se dici che sono anche appassionati oltre che Esperti, scelgo sempre la prima...

Osteria dei novaresi, tarapunzi punzi pà
vedo esperti molto tesi, tarapunzi punzi pà
c'è un vinello buono e vero, non è neanche un pinot nero
tarapunzipera taratapunzi pà


Sorriso.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 21 mar 2011 13:51

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Un po' di corsa con le note, ieri serata con amici e vini poco nominati sul forum. Con delle semplici orecchiette con cime di rapa e un coniglio (di Cavallirio) al forno:

Colline Novaresi 2006 Vigna Motziflon - Brigatti, inizia un po' chiuso, poi si apre su note minerali, radici dolci, un bell'accenno floreale e una gran piacevolezza di beva al palato. Piaciuto proprio.

Del produttore in precedenza avevo bevuto in un paio d'occasioni solo un'ottima barbera, questa bottiglia è stata recata (insieme al coniglio) da uno degli amici che vive a Bioglio, un paesino dell'alto Piemonte.
Un vino "antico", fuori moda e rustico nella sua accezione più positiva, senza fronzoli, diretto nella sua dignitosa semplicità ma con finezze olfattive che non mi aspettavo. I profumi sono ben delineati, la radice domina, ed è probabile che tra qualche anno acquisterà anche più complessità, perdendo quella piacevole vinosità giovanile. La bevibilità è notevole, con il coniglio la bottiglia è durata davvero poco, l'abbinamento riuscito perfettamente. Mi ha colpito, portandomi indietro negli anni, quando con mio nonno si andava a Fara Novarese a mangiare e comprare il salame (buonissimo) e a tavola mi lasciavano bere sempre un dito di rosso.
Visto che Suno dista poco da casa in primavera vorrei fare una visita all'azienda.


Più di un appassionato/esperto dei vini dell'Alto Piemonte ritiene questo vino una delle migliori espressioni dei terrazzi fluviali del novarese*, se non il migliore in assoluto.

* sta a dire, le denominazioni di Fara, Sizzano e Ghemme, nonché le Colline Novaresi esclusa la zona settentrionale di Boca che è su porfidi e non su terrazzi alluvionali.

Non riesco a decidermi se essere contento o preoccupato di pensarla come loro, ma se dici che sono anche appassionati oltre che Esperti, scelgo sempre la prima...

Osteria dei novaresi, tarapunzi punzi pà
vedo esperti molto tesi, tarapunzi punzi pà
c'è un vinello buono e vero, non è neanche un pinot nero
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Sorriso.



L'esperto non è quello che si crede figo perché le sa tutte e non manca mai di sottolineare a suon di pisciatone di demarcazione territoriale le eventuali pisciatine fuori dal vaso di chi è alle prime armi.

E' quello che ha fatto esperienza, che conosce l'argomento per averci messo mano.

Io lo sdoganerei, come termine. Infatti se non lo si usa nella sua accezione positiva, finisce per essere inteso solo in quella negativa, e abbiamo perso una parola utile a capirsi, e regalato un altro pezzo di vocabolario al regno del maaaaleeee... BUUHHAAAAHHHAAHHAHAHAHAHAHAH!!!!

(mascherone di dartfenner)
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda M. de Hades » 21 mar 2011 15:37

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Un po' di corsa con le note, ieri serata con amici e vini poco nominati sul forum. Con delle semplici orecchiette con cime di rapa e un coniglio (di Cavallirio) al forno:

Colline Novaresi 2006 Vigna Motziflon - Brigatti, inizia un po' chiuso, poi si apre su note minerali, radici dolci, un bell'accenno floreale e una gran piacevolezza di beva al palato. Piaciuto proprio.

Del produttore in precedenza avevo bevuto in un paio d'occasioni solo un'ottima barbera, questa bottiglia è stata recata (insieme al coniglio) da uno degli amici che vive a Bioglio, un paesino dell'alto Piemonte.
Un vino "antico", fuori moda e rustico nella sua accezione più positiva, senza fronzoli, diretto nella sua dignitosa semplicità ma con finezze olfattive che non mi aspettavo. I profumi sono ben delineati, la radice domina, ed è probabile che tra qualche anno acquisterà anche più complessità, perdendo quella piacevole vinosità giovanile. La bevibilità è notevole, con il coniglio la bottiglia è durata davvero poco, l'abbinamento riuscito perfettamente. Mi ha colpito, portandomi indietro negli anni, quando con mio nonno si andava a Fara Novarese a mangiare e comprare il salame (buonissimo) e a tavola mi lasciavano bere sempre un dito di rosso.
Visto che Suno dista poco da casa in primavera vorrei fare una visita all'azienda.


Più di un appassionato/esperto dei vini dell'Alto Piemonte ritiene questo vino una delle migliori espressioni dei terrazzi fluviali del novarese*, se non il migliore in assoluto.

* sta a dire, le denominazioni di Fara, Sizzano e Ghemme, nonché le Colline Novaresi esclusa la zona settentrionale di Boca che è su porfidi e non su terrazzi alluvionali.

Non riesco a decidermi se essere contento o preoccupato di pensarla come loro, ma se dici che sono anche appassionati oltre che Esperti, scelgo sempre la prima...

Osteria dei novaresi, tarapunzi punzi pà
vedo esperti molto tesi, tarapunzi punzi pà
c'è un vinello buono e vero, non è neanche un pinot nero
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Sorriso.



Non credo di potermi definire esperto. Appassionato, invece, credo di sì.
Mi fa piacere, in ogni caso, il fatto di essere da sempre un convintissimo estimatore del Mot Ziflon: si vede che forse qualcosina la capisco anch'io.
Eppure non mi sembra di aver mai pisciato nei vigneti...
Qualche esperto, invece, nel Nord Piemonte le sue minzioni qua e là le ha fatte. Poi, si sa, il vento gira e nel futuro non si sa mai cosa può succedere: ravvedimenti o semplici cambiamenti di opinione a 180° ormai si vedono tutti i giorni.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda vignadelmar » 21 mar 2011 16:35

M. de Hades ha scritto: Non credo di potermi definire esperto. Appassionato, invece, credo di sì.
Mi fa piacere, in ogni caso, il fatto di essere da sempre un convintissimo estimatore del Mot Ziflon: si vede che forse qualcosina la capisco anch'io.
Eppure non mi sembra di aver mai pisciato nei vigneti...
Qualche esperto, invece, nel Nord Piemonte le sue minzioni qua e là le ha fatte. Poi, si sa, il vento gira e nel futuro non si sa mai cosa può succedere: ravvedimenti o semplici cambiamenti di opinione a 180° ormai si vedono tutti i giorni.


Sei proprio un appassionato mediocre.......

Ciao

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Pigigres 20/09/'10 "A me è capitato con il Tildin....ho capito Nebbiolo turbomodernista. Poi usando un pò di cervello.... ho detto Gaja."
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Marco » 21 mar 2011 16:40

l'oste ha scritto:Fontalloro 1994 Felsina doveva essere il peso leggero, invece anche senza la struttura e la complessità del bordolese nè il fascino "quasi femminile" dello spagnolo tira dritto che è un piacere per tutta la serata come l'adolescente che è. E' ancora davanti a me nel bicchiere e non molla un secondo, dopo terrosa balsamicità ora viene fuori anche un frutto delicato, quasi un fiore. Palato senza asperità, invecchiato ma non certo definitivamente. Piaciuto proprio.



Questo mi sorprende... :roll:

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