The Drunk Ducks' Nest ... fall-winter 2023-24

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Wineduck
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda Wineduck » 12 lug 2010 19:19

Aramis ha scritto:2. Ale, te vojo bene... e ne vojo pure a Marco e Lorenza... e pure ai ceci... però in Borgogna con 15 euro si beve MOLTO meglio dello Chardonnay Al Poggio: costano quella cifra lo Chablis Montée de Tonnerre di Billaud-Simon, lo Chablis Valmur di Christian Moreau, il Cote de Lechet di Dampt, lo Chassagne Montrachet village, il Beaune Clos de la Mousse e il Beaune du Chateau di Bouchard, il Macon Clos du Four di Héritiers Comtes Lafon, il Clos st. Philibert di Meo-Camuzet, il Bourgogne Blanc di Ramonet, Sauzet, Grivault, Roulot e Francois Jobard, Il Meursault VV di Girardin, l'Aligoté di Arnaud Ente, quasi tutti i vini di Hubert Lamy, quasi tutti i migliori St. Aubin (e ce ne sono di eccellenti), il bellissimo Puligny Village di Bzikot che assaggiammo insieme a Umbertide, l'Hautes-Cotes de Beaune di Jayer-Gilles... potrei continuare per tutta la mattina.


Caro Armando, premesso che se me lo dici tu comincio subito a spolevare le scarpe da trekking e a mettere il Cordiale nella borraccia... :D , permettimi avere qualche dubbio che, nel bicchiere, molti dei vini che hai citato mi piacciano più dello Chardonnay Al Poggio 1999 bevuto ieri.... :roll: Il suo principale merito era quello di unire una grande mineralità ad una "ciccia" che io in borgogna non trovo spesso. Tieni conto che accanto aveva un Mersault, e che Mersault.... quello di uno dei migliori manici in circolazione, in annata splendida: la denominazione è delle più strutturate, eppure in bocca a mio parere è stato nettamente superiore. Non è stata solo una mia impressione ma anche quella di colui che ci ha fatto bere "il bellissimo Puligny Village di Bzikot che assaggiammo insieme". Spero che possa intervenire quanto prima a dire la sua in modo diretto. Era presente anche l'ambasciatore dei Talebani in Toscana, il quale è rimasto ovviamente colpito dal Coche Dury: ma quanto sono noiosi e prevedibili questi Talibans... 8) :lol:
Io sono notoriamente ignorante in materia di Borgogna ma sui prezzi non sento quasi mai parlare di grandi vini sotto i 20 euro: concordo con Aldo, stiamo parlando di prezzi sullo scaffale, non alla fonte o alla vendita diretta scontata!
Sarei però contento di sbagliarmi e adesso che mi hai datto tutte queste dritte vedrò di farne buon uso... :wink: :D
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda marwine » 12 lug 2010 19:23

Aramis ha scritto:
Ho scritto "quasi tutti i vini di Lamy" e confermo; la accendiamo.
il St. Aubin Sur Le Sentier du Clou 2007 - un Premier Cru, non un Village - era a 15,80 IVATO fino a un mese fa da Le Savour Club, poi l'ho comprato io. http://www.savourclub.fr/vente-grand-cr ... e-4-0.aspx.
il St. Aubin En Remilly, cioè a dire il miglior Premier Cru del comune, costa meno di 19 euro da Kierdorf Wein, dove hanno ancora il 2001 a 17.40 più Iva. http://www.kierdorfwein.de/
Il Castets e il Derrier Chez Edouard Vieilles Vignes non costano di più. Piuttosto, io ho visto eccome lo Chardonnay Al POggio oltre i 15 euro, a scaffale.


In ogni caso,mi avete fatto venir voglia,ed ho messo da parte uno chardonnay da tenzone anch'io.Alla prima occasione,tu porterai un premier a tua scelta,Ale una replica di quello di ieri,ed io il mio...queste sono questioni che vanno risolte al tavolo... :wink:
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda Aramis » 12 lug 2010 20:14

Wineduck ha scritto:
Aramis ha scritto:2. Ale, te vojo bene... e ne vojo pure a Marco e Lorenza... e pure ai ceci... però in Borgogna con 15 euro si beve MOLTO meglio dello Chardonnay Al Poggio: costano quella cifra lo Chablis Montée de Tonnerre di Billaud-Simon, lo Chablis Valmur di Christian Moreau, il Cote de Lechet di Dampt, lo Chassagne Montrachet village, il Beaune Clos de la Mousse e il Beaune du Chateau di Bouchard, il Macon Clos du Four di Héritiers Comtes Lafon, il Clos st. Philibert di Meo-Camuzet, il Bourgogne Blanc di Ramonet, Sauzet, Grivault, Roulot e Francois Jobard, Il Meursault VV di Girardin, l'Aligoté di Arnaud Ente, quasi tutti i vini di Hubert Lamy, quasi tutti i migliori St. Aubin (e ce ne sono di eccellenti), il bellissimo Puligny Village di Bzikot che assaggiammo insieme a Umbertide, l'Hautes-Cotes de Beaune di Jayer-Gilles... potrei continuare per tutta la mattina.


Caro Armando, premesso che se me lo dici tu comincio subito a spolevare le scarpe da trekking e a mettere il Cordiale nella borraccia... :D , permettimi avere qualche dubbio che, nel bicchiere, molti dei vini che hai citato mi piacciano più dello Chardonnay Al Poggio 1999 bevuto ieri


Beh, d'accordo. E' ovvio che davanti alla oggettività, o meglio, all'avvisata, consapevole soggettività del tuo giudizio* io debba fermarmi. Al piacere di cambiare idea io, o farla cambiare a te. Ciao, amico mio.

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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda gremul » 13 lug 2010 11:19

Wineduck ha scritto: Tieni conto che accanto aveva un Mersault, e che Mersault.... quello di uno dei migliori manici in circolazione, in annata splendida: la denominazione è delle più strutturate, eppure in bocca a mio parere è stato nettamente superiore.


chiedo scusa ma non ho ben capito, Castello di Ama Chardonnay 1999 in bocca nettamente superiore al Meursault di Coche Dury 2001?
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda Wineduck » 14 lug 2010 08:58

gremul ha scritto:
Wineduck ha scritto: Tieni conto che accanto aveva un Mersault, e che Mersault.... quello di uno dei migliori manici in circolazione, in annata splendida: la denominazione è delle più strutturate, eppure in bocca a mio parere è stato nettamente superiore.


chiedo scusa ma non ho ben capito, Castello di Ama Chardonnay 1999 in bocca nettamente superiore al Meursault di Coche Dury 2001?


Sì, Gregorio.... hai capito benissimo... :D
Si fanno scoperte incredibili quando si esce dalla caverna e si provano accostamenti prima di allora "inimmaginabili" nel buio della grotta.... :lol:
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda gremul » 14 lug 2010 16:41

Wineduck ha scritto:
gremul ha scritto:
Wineduck ha scritto: Tieni conto che accanto aveva un Mersault, e che Mersault.... quello di uno dei migliori manici in circolazione, in annata splendida: la denominazione è delle più strutturate, eppure in bocca a mio parere è stato nettamente superiore.


chiedo scusa ma non ho ben capito, Castello di Ama Chardonnay 1999 in bocca nettamente superiore al Meursault di Coche Dury 2001?


Sì, Gregorio.... hai capito benissimo... :D
Si fanno scoperte incredibili quando si esce dalla caverna e si provano accostamenti prima di allora "inimmaginabili" nel buio della grotta.... :lol:


grazie, è ora che cominci ad uscire allora così mi risparmio anche un bel po' di quattrini :D :D

p.s. non con le bolle però, con i prezzi che hanno i Franciacorta rimango in Francia...Lunga con i miei recoltants.... :D
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda arnaldo » 14 lug 2010 18:03

marwine ha scritto:In ogni caso,mi avete fatto venir voglia,ed ho messo da parte uno chardonnay da tenzone anch'io.Alla prima occasione,tu porterai un premier a tua scelta,Ale una replica di quello di ieri,ed io il mio...queste sono questioni che vanno risolte al tavolo... :wink:



Ma se continui a dirmi che ogni volta con la Borgogna non ti scatta la scintilla :D :D Ed appena se ne parla sei in prima fila...... :D :D C'è qualcosa che non quadra.......comunque alla prima occasione.....anca mi'!! E vengo armato di buon punto!!!! :D :D
Ultima modifica di arnaldo il 14 lug 2010 18:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda arnaldo » 14 lug 2010 18:08

Aramis ha scritto:Ho scritto "quasi tutti i vini di Lamy" e confermo; la accendiamo.
il St. Aubin Sur Le Sentier du Clou 2007 - un Premier Cru, non un Village - era a 15,80 IVATO fino a un mese fa da Le Savour Club, poi l'ho comprato io. http://www.savourclub.fr/vente-grand-cr ... e-4-0.aspx.
il St. Aubin En Remilly, cioè a dire il miglior Premier Cru del comune, costa meno di 19 euro da Kierdorf Wein, dove hanno ancora il 2001 a 17.40 più Iva. http://www.kierdorfwein.de/
Il Castets e il Derrier Chez Edouard Vieilles Vignes non costano di più. Piuttosto, io ho visto eccome lo Chardonnay Al POggio oltre i 15 euro, a scaffale.



Per la verita' in Francia non compro mai nulla perchè mi sparano delle cifre per il trasporto ALTE. Se in Germania per le 6/8 bottiglie vanno dai 10 ai 17-18 euro......in Francia siamo sempre vicini ai 30/35 euro, che divisi per le bt mi fanno andare il prezzo...fuori prezzo. Per curiosita' quel francese quanto ti costa di viaggio????

Ps Kierdorfer mi costa 17,5 x 6 bt.Tanto per darti un'idea.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda Aramis » 14 lug 2010 18:20

arnaldo ha scritto:
marwine ha scritto:
Aramis ha scritto:
Ho scritto "quasi tutti i vini di Lamy" e confermo; la accendiamo.
il St. Aubin Sur Le Sentier du Clou 2007 - un Premier Cru, non un Village - era a 15,80 IVATO fino a un mese fa da Le Savour Club, poi l'ho comprato io. http://www.savourclub.fr/vente-grand-cr ... e-4-0.aspx.
il St. Aubin En Remilly, cioè a dire il miglior Premier Cru del comune, costa meno di 19 euro da Kierdorf Wein, dove hanno ancora il 2001 a 17.40 più Iva. http://www.kierdorfwein.de/
Il Castets e il Derrier Chez Edouard Vieilles Vignes non costano di più. Piuttosto, io ho visto eccome lo Chardonnay Al POggio oltre i 15 euro, a scaffale.


In ogni caso,mi avete fatto venir voglia,ed ho messo da parte uno chardonnay da tenzone anch'io.Alla prima occasione,tu porterai un premier a tua scelta,Ale una replica di quello di ieri,ed io il mio...queste sono questioni che vanno risolte al tavolo... :wink:



Ma se continui a dirmi che ogni volta con la Borgogna non ti scatta la scintilla :D :D Ed appena se ne parla sei in prima fila...... :D :D C'è qualcosa che non quadra.......comunque alla prima occasione.....anca mi'!! E vengo armato di buon punto!!!! :D :D


In guardia, felloni. A ottobre arriverà l'ora dei vostri squallidi e imbevibili vinelli.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda Aramis » 14 lug 2010 18:23

arnaldo ha scritto:
Aramis ha scritto:Ho scritto "quasi tutti i vini di Lamy" e confermo; la accendiamo.
il St. Aubin Sur Le Sentier du Clou 2007 - un Premier Cru, non un Village - era a 15,80 IVATO fino a un mese fa da Le Savour Club, poi l'ho comprato io. http://www.savourclub.fr/vente-grand-cr ... e-4-0.aspx.
il St. Aubin En Remilly, cioè a dire il miglior Premier Cru del comune, costa meno di 19 euro da Kierdorf Wein, dove hanno ancora il 2001 a 17.40 più Iva. http://www.kierdorfwein.de/
Il Castets e il Derrier Chez Edouard Vieilles Vignes non costano di più. Piuttosto, io ho visto eccome lo Chardonnay Al POggio oltre i 15 euro, a scaffale.



Per la verita' in Francia non compro mai nulla perchè mi sparano delle cifre per il trasporto ALTE. Se in Germania per le 6/8 bottiglie vanno dai 10 ai 17-18 euro......in Francia siamo sempre vicini ai 30/35 euro, che divisi per le bt mi fanno andare il prezzo...fuori prezzo. Per curiosita' quel francese quanto ti costa di viaggio????

Ps Kierdorfer mi costa 17,5 x 6 bt.Tanto per darti un'idea.


Mi pare 36 euro, mi pare, ma ho preso anche altro, per un totale di 12 bottiglie. E comunque, ai fini del nostro discorso non ha alcuna importanza il prezzo del trasporto, perché la questione mi pare sia se "si comprano buone bottiglie a 15 euro", non importa dove sei tu che le compri.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda marwine » 14 lug 2010 18:36

arnaldo ha scritto:
marwine ha scritto:In ogni caso,mi avete fatto venir voglia,ed ho messo da parte uno chardonnay da tenzone anch'io.Alla prima occasione,tu porterai un premier a tua scelta,Ale una replica di quello di ieri,ed io il mio...queste sono questioni che vanno risolte al tavolo... :wink:



Ma se continui a dirmi che ogni volta con la Borgogna non ti scatta la scintilla


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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Wineduck » 11 ago 2010 00:02

Prima tappa delle consuete degustazioni estive. Provo ad inserire le note di giorno in giorno per non farmele accumulare e lasciarle poi ammuffire nel taccuino: proviamo tanto e' noto che la strada per l'inferno e' lastricata di buone intenzioni.... 8)

Visita in cantina da Michele Satta, proprio sotto il borgo di Castagneto Carducci.
Buona tutta la gamma dei vini che ho trovato molto migliorata rispetto ad alcuni anni or sono. Maggiore selezione in vigna e allegerimento della politica dei legni in cantina, sono le nuove linee guida dichiarate dall'azienda. Mi e' mancato solo l'assaggio de "I Castagni" più per dimenticanza che altro ma mi rifarò più avanti.
Bianchi:
- Costa di Giulia '09 buoni profumi per effetto del saldo di sauvignon, in bocca la tipica sapidita' del vermentino che gli conferisce una bella beva ed un'accettabili lunghezza; solo qualche nota di clorofilla di troppo dovuta sempre al sauvignon.
- Giovin Re '08, la miglior versione che ricordi di questo vino che e' migliorato costantemente negli anni; lo si capisce già dal colore molto meno carico (e caricaturale) che in passato: giallo paglierino con riflessi più dorati ma decisamente scarico e luminoso; olfatto che parte sui fiori Bianchi per poi evolvere nel lychee ed uno sbuffo di albicocca scaldandosi; per adesso non vi e' traccia della ginestra e del glicine che caratterizzano l'età più matura. Sul palato e' incredibilmente equilibrato, con un bel bilanciamento fra la parte morbidadi glicerina ed alcool e quella acida; persistenza già abbastanza lunga destinata ad aumentare con gli anni. Sicuramente il vigogner e' uno dei miei vitigni Bianchi preferiti e sara' interessante confrontare questa bella interpretazione Toscana con i migliori Condrieu...
Rossi:
- Piastraia '05: intrigante salamoia all'olfatto, bocca più precisa e nitida delle passate edizioni; un vino non emozionante ma molto piacevole che sembra avere ritrovato una sua precisa personalità;
- Cavaliere '04: di nuovo in grande spolvero, come nelle annate '96-'99 quando era prodotto da una vigna in affitto mai abbastanza rimpianta... Profumi da sangiovese toscano di razza con carruba e terra in evidenza, risulta subito affascinante per poi "allungare" inesorabilmente in bocca: grande acidità, pulizia esemplare, tannino magistrale e ottimo finale; un piccolo campioncino che il tempo fara' crescere ancora;
- Syrah '07 e' l'ultimo nato in casa Satta, praticamente una selezione della vigna ventenne da cui ricava una parte del Piastraia; naso tutto giocato sul frutto che delude chi vorrebbe trovarci dei ricordi di Rodano; bocca pero' che si riscatta alla grande, con spezie in evidenza, pepe nero in particolare e soprattutto un tannino largo e preciso che chiude dolce e lungo... a differenza della maggior parte dei syrah in purezza italiani (che io trovo troppo spesso amarognoli e pesanti). Questo invece chiude con grande agilità ed invoglia la beva. Ottimo prodotto che fara' molto bene sul mercato anche in virtù di un prezzo giusto, in linea con le tendenze del mercato attuale...
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Re: The Drunk Ducks' Nest - qualcosa di importante da festeggiar

Messaggioda Nebbiolino » 11 ago 2010 10:19

Aramis ha scritto:
Mi pare 36 euro, mi pare, ma ho preso anche altro, per un totale di 12 bottiglie. E comunque, ai fini del nostro discorso non ha alcuna importanza il prezzo del trasporto, perché la questione mi pare sia se "si comprano buone bottiglie a 15 euro", non importa dove sei tu che le compri.


Beh, beh... Mi permetto di dissentire. Quello che importa è il prezzo finale che realmente si paga. Se paghi, per dire, 3 euro di spedizione a bottiglia, quella bottiglia alla fine l'hai comprata a 18 euro, mica 15.
Altrimenti aveva ragione chi sosteneva che i vini di Coche-Dury vengono via 40-50 euro...
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Pigigres » 11 ago 2010 10:51

Wineduck ha scritto:- Cavaliere '04: di nuovo in grande spolvero, come nelle annate '96-'99 quando era prodotto da una vigna in affitto mai abbastanza rimpianta... Profumi da sangiovese toscano di razza con carruba e terra in evidenza, risulta subito affascinante per poi "allungare" inesorabilmente in bocca: grande acidità, pulizia esemplare, tannino magistrale e ottimo finale; un piccolo campioncino che il tempo fara' crescere ancora;
-


Non sapevo questa cosa. C'è stato un cambiamento delle vigne? No perché gli unici assaggi di Cavaliere gli ho avuti proprio di quelle annate con una 98 splendida.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Wineduck » 12 ago 2010 18:55

Pigigres ha scritto:
Wineduck ha scritto:- Cavaliere '04: di nuovo in grande spolvero, come nelle annate '96-'99 quando era prodotto da una vigna in affitto mai abbastanza rimpianta... Profumi da sangiovese toscano di razza con carruba e terra in evidenza, risulta subito affascinante per poi "allungare" inesorabilmente in bocca: grande acidità, pulizia esemplare, tannino magistrale e ottimo finale; un piccolo campioncino che il tempo fara' crescere ancora;
-


Non sapevo questa cosa. C'è stato un cambiamento delle vigne? No perché gli unici assaggi di Cavaliere gli ho avuti proprio di quelle annate con una 98 splendida.


Confermo che la '98 è stata forse la migliore delle annate dal '96 al '99, anche se neanche la '97 scherzava... :D
La vigna in affitto Michele l'ha usata fino alla vendemmia 1999 mentre dalla 2000 è partito con quella di sua proprietà che nel frattempo aveva raggiunto la giusta maturità. I risultati però, a mio parere, non sono stati gli stessi: l'annata 2001 era irriconoscibile: alla cieca l'ho preso per un barolo modernista invece che per un sangiovese della costa, tanto era smaltato... :(
Ho trovato invece eccellente questa annata 2004 anche se il prezzo al pubblico (circa 40 euro) continua ad essere un po' alto per un vino così anomalo per quel territorio.
La vigna allora affittata è di proprietà dell'azienda Tringali-Casanuova, situata a poche centinaia di metri da quella di Satta: anche loro producono ed imbottigliano ma senza alcuna pretesa, più per i clienti dell'agriturismo che per l'ambizione di realizzare grandi vini. Per dire quanto il vignaiolo faccia la differenza, le uve che una volta creavano il Cavaliere adesso finiscono in un IGT - Sangiovese di Toscana, poco più di un vino da tavola.... :| http://www.tringalipro.it/schede-tecniche/sch-web-Sangiov%20.pdf
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Wineduck » 12 set 2010 21:15

Bella giornata dedicata agli Champagne dei piccoli Vigneron-recoltant.

Immagine

In ordine di gradimento da parte del nostro gruppo di degustatori:

5) Champagne Cuvée Les Chetillons Blanc de Blanc 2000 Peters Pierre
4) Champagne Blanc de Blanc Grand Cru 2002 Lilbert et Fils
3) Champagne Brut Grand Cru Ambonnay 2004 Beaufort André
2) Champagne Brut Millésime 2002 Chauvet A.
1) Champagne Brut Millésime 2002 Vesselle Maurice

Comunque valori molto, molto vicini, voti assegnati più per preferenze personali sullo stile dei produttori che per reali differenze di piacevolezza.
In estrema sintesi:
5) molto verticale, con acidità quindi spiccatissima, molto agrumato paga solo una gioventù estrema e quindi una minore complessità attuale ma si farà, si farà...Cmq il 2000 migliore che mi è capitato di sentire: complimenti!
4) bello minerale, il più sapido, ma anche una grande florealità di fiori gialli, il più bello al naso; la bocca scaldandosi perde un po' di slancio...
3) non fa prigionieri, o piace da morire o viene criticato per quella rusticità al naso, quasi di salame cotto e molto vinoso... però che bocca, che bevibilità, che fascino! All'inizio era partito bene anche al naso con una florealità da negozio di fiori, quasi stordente... Per la cronaca, ha steso un petto d'anatra alla piastra come se fosse un brodino; è quello che ho terminato prima nel bicchiere pur essendo stato versato per ultimo.
2) all'inizio più PN che Chardonnay, molti fruttini e poi pan-brioche, la bocca è ampia, setosa, lunga; al naso viene fuori un confetto di rosa e si ferma un po' ma a quel punto il bicchiere era vuoto;
1) complimenti, che sorpresa! In azienda non mi aveva fatto così impressione, mi sembrava molto duro, acido, un po' indietro. Invece oggi mi ha stupito per l'armonia, l'equilibrio, la polposità della bocca, i fiori rossi e gialli al naso: proprio un prodotto notevole, specialmente in considerazione del prezzo che è uno dei migliori di Francia!
Dalla giornata di oggi ho avuto un'ennesima conferma: i BdB non sono nelle mie corde e che in generale dove c'è maggioranza di PN mi trovo molto più a mio agio, fino a posso godere come un riccio... In sintesi mi anniderei più volentieri sulla Montagna di Reims piuttosto che nella Cote de Blancs.
Questione di gusti... 8)
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Dedalus » 13 set 2010 09:23

Wineduck ha scritto:alla cieca l'ho preso per un barolo modernista invece che per un sangiovese della costa, tanto era smaltato... :(


Curiosa coincidenza, è successa la stessa identica cosa a Guido Fantino, titolare di Conterno Fantino, circa tre anni fa in un ristorante di Merano, con un Percarlo 1997. Era stato scaraffato in decanter circa due ore prima, ma forse bisognava attendere ancora, oppure la 1997 è un'annata in cui il legno si sente di più della media?
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Wineduck » 13 set 2010 11:18

Dedalus ha scritto:
Wineduck ha scritto:alla cieca l'ho preso per un barolo modernista invece che per un sangiovese della costa, tanto era smaltato... :(


Curiosa coincidenza, è successa la stessa identica cosa a Guido Fantino, titolare di Conterno Fantino, circa tre anni fa in un ristorante di Merano, con un Percarlo 1997. Era stato scaraffato in decanter circa due ore prima, ma forse bisognava attendere ancora, oppure la 1997 è un'annata in cui il legno si sente di più della media?


Al momento non saprei dire, non ho assaggi recenti di Percarlo 97. In passato, come ho detto più volte, dopo oppurtuna ossigenazione, il tannino del vino era enorme e rotondo, forse il migliore nel rapporto quantità/rotondità/fittezza mai sentito in un sangiovese. Molti lo scambiano per tannino da legno: forse per la poca dimestichezza con un vino dalla caratteristiche così peculiari come il Percarlo.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Dedalus » 13 set 2010 14:21

Mi ero messo a scrivere una risposta articolata, ma prendendola argomentativamente si finisce per fare notte.

Per capirci qualcosa penso sia utile inquadrare questa famosa peculiarità del Percarlo sotto due punti di vista distinti.

Il primo riguarda i fattori determinanti. Nell'indicare quelli peculiari, sarebbe utile distinguere attentamente fra quelli del tutto naturali (terreno, microclima, vitigno) e quelli che sono invece figli di precise scelte stilistiche del produttore, sia in vigna (eventuale selezione clonale, sesti di impianto, sistema di allevamento, potature, diradamenti, epoca di vendemmia...) sia in cantina (gestione delle estrazioni in fermentazione e macerazione, modalità di svolgimento della malolattica, scelta dei legni, tempi e condizioni ambientali di invecchiamento nei medesimi, selezione delle partite in assemblaggio, trattamenti di finitura in imbottigliamento...).

Ho evidenziato alcuni dei passaggi tecnici di vigna e di cantina più influenti sulla qualità degli aromi e dei tannini. Quando si parla di Barolo, gli esiti di alcune pratiche sono stati riscontrati su così tanti vini e per così tanti anni da essere ormai considerati identificativi della tipologia stessa. E a ben ragione, visto che a volte sono tanto marcanti da eclissare l'impronta territoriale e persino il vitigno, come è successo anche a te con il Cavaliere 2004 e a Guido Fantino con il Percarlo 1997.

Il secondo riguarda il momento degustativo, che è quello più importante. C'è un modo per distinguere, degustativamente, uno smalto al naso ed un tannino asciugante da legno piccolo, da quelli da Percarlo? Altrimenti tocca ridurre la questione ad una pura e semplice questione fideistica: "adesso è duro e legnoso, ma tra 20 anni di cantina/dopo 12 ore di decanter sarà grande, fidati", altro topos cardine della ricetta modernista di Langa.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda il chiaro » 13 set 2010 23:12

Wineduck ha scritto:Bella giornata dedicata agli Champagne dei piccoli Vigneron-recoltant.

Immagine

In ordine di gradimento da parte del nostro gruppo di degustatori:

5) Champagne Cuvée Les Chetillons Blanc de Blanc 2000 Peters Pierre
4) Champagne Blanc de Blanc Grand Cru 2002 Lilbert et Fils
3) Champagne Brut Grand Cru Ambonnay 2004 Beaufort André
2) Champagne Brut Millésime 2002 Chauvet A.
1) Champagne Brut Millésime 2002 Vesselle Maurice

Comunque valori molto, molto vicini, voti assegnati più per preferenze personali sullo stile dei produttori che per reali differenze di piacevolezza.
In estrema sintesi:
5) molto verticale, con acidità quindi spiccatissima, molto agrumato paga solo una gioventù estrema e quindi una minore complessità attuale ma si farà, si farà...Cmq il 2000 migliore che mi è capitato di sentire: complimenti!
4) bello minerale, il più sapido, ma anche una grande florealità di fiori gialli, il più bello al naso; la bocca scaldandosi perde un po' di slancio...
3) non fa prigionieri, o piace da morire o viene criticato per quella rusticità al naso, quasi di salame cotto e molto vinoso... però che bocca, che bevibilità, che fascino! All'inizio era partito bene anche al naso con una florealità da negozio di fiori, quasi stordente... Per la cronaca, ha steso un petto d'anatra alla piastra come se fosse un brodino; è quello che ho terminato prima nel bicchiere pur essendo stato versato per ultimo.
2) all'inizio più PN che Chardonnay, molti fruttini e poi pan-brioche, la bocca è ampia, setosa, lunga; al naso viene fuori un confetto di rosa e si ferma un po' ma a quel punto il bicchiere era vuoto;
1) complimenti, che sorpresa! In azienda non mi aveva fatto così impressione, mi sembrava molto duro, acido, un po' indietro. Invece oggi mi ha stupito per l'armonia, l'equilibrio, la polposità della bocca, i fiori rossi e gialli al naso: proprio un prodotto notevole, specialmente in considerazione del prezzo che è uno dei migliori di Francia!
Dalla giornata di oggi ho avuto un'ennesima conferma: i BdB non sono nelle mie corde e che in generale dove c'è maggioranza di PN mi trovo molto più a mio agio, fino a posso godere come un riccio... In sintesi mi anniderei più volentieri sulla Montagna di Reims piuttosto che nella Cote de Blancs.
Questione di gusti... 8)


Chauvet 2002 piace moltissimo anche a me, ha delle durezze così pure e ben saldate assieme che forse paicerebbe anche al signore delle bolle, notoriamente amante delle mollezze del BdB.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Dedalus » 17 set 2010 10:53

Aggiorno con la nota di oggi di de magistris, che risulta particolarmente in tema:

de magistris ha scritto:- Percarlo '99: vino della discussione della serata. Io dico immediatamente nebbiolo di mano abbastanza moderna, soprattutto per la bocca e per quei tannini stretti, austeri, dove il legno gioca la sua parte. Non è la prima volta che prendo questa cantonata. Quando il portatore ci dice che non è nebbiolo, andiamo su aglianico, toscana mista, le proviamo tutte ma sempre escludendo l'ipotesi sangiovese in purezza. Dimenticandoci di questo sangiovese "atipico" tutto giocato in potenza, che non trova mai quel "rilassamento saporoso" che più facilmente mi porta al sangiovese, anche per effetto di un legno importante, che personalmente non mi dispiace ma che comunque non gli fa spiccare il volo, lo serra, lo imbriglia. Troppo giovane? Migliorerà? Si libererà? In questo momento per me è un 88-89 di beva non facilissima.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda de magistris » 17 set 2010 11:00

Dedalus ha scritto:Aggiorno con la nota di oggi di de magistris, che risulta particolarmente in tema:

de magistris ha scritto:- Percarlo '99: vino della discussione della serata. Io dico immediatamente nebbiolo di mano abbastanza moderna, soprattutto per la bocca e per quei tannini stretti, austeri, dove il legno gioca la sua parte. Non è la prima volta che prendo questa cantonata. Quando il portatore ci dice che non è nebbiolo, andiamo su aglianico, toscana mista, le proviamo tutte ma sempre escludendo l'ipotesi sangiovese in purezza. Dimenticandoci di questo sangiovese "atipico" tutto giocato in potenza, che non trova mai quel "rilassamento saporoso" che più facilmente mi porta al sangiovese, anche per effetto di un legno importante, che personalmente non mi dispiace ma che comunque non gli fa spiccare il volo, lo serra, lo imbriglia. Troppo giovane? Migliorerà? Si libererà? In questo momento per me è un 88-89 di beva non facilissima.


grazie rossano per aver segnato la mia condanna a morte in quanto d'ora in avanti inserito nelle liste di proscrizione talebane... :lol:
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Wineduck » 17 set 2010 11:29

de magistris ha scritto:
Dedalus ha scritto:Aggiorno con la nota di oggi di de magistris, che risulta particolarmente in tema:

de magistris ha scritto:- Percarlo '99: vino della discussione della serata. Io dico immediatamente nebbiolo di mano abbastanza moderna, soprattutto per la bocca e per quei tannini stretti, austeri, dove il legno gioca la sua parte. Non è la prima volta che prendo questa cantonata. Quando il portatore ci dice che non è nebbiolo, andiamo su aglianico, toscana mista, le proviamo tutte ma sempre escludendo l'ipotesi sangiovese in purezza. Dimenticandoci di questo sangiovese "atipico" tutto giocato in potenza, che non trova mai quel "rilassamento saporoso" che più facilmente mi porta al sangiovese, anche per effetto di un legno importante, che personalmente non mi dispiace ma che comunque non gli fa spiccare il volo, lo serra, lo imbriglia. Troppo giovane? Migliorerà? Si libererà? In questo momento per me è un 88-89 di beva non facilissima.


grazie rossano per aver segnato la mia condanna a morte in quanto d'ora in avanti inserito nelle liste di proscrizione talebane... :lol:



:lol: :lol: :lol:

Non è che volessi ignorare la questione ma semplicemente non ho ancora trovato il tempo per rispondere mettendoci un minimo di attenzione.
A parte il fatto che De Magistris adesso è definitivamente "condannato", lo spunto è interessante anche se non potrò portare molti argomenti nuovi su questo tema. Per adesso mi limito a far presente che sulle annate fino al 1999 (il 2001 merita un ragionamento a parte), escludendo quindi i troppo giovani 2004 e 2005, quando le bottiglie di Percarlo le preparo io alla degustazione, neppure gli AVR percepiscono il legno [Manichi e Palma 14/06/2009 a Sangiovese Storiellina con Percarlo '97]. So benissimo che questo è un grosso limite per questo vino, non l'ho mai nascosto e su questo possiamo concordare pienamente definendolo un limite oggettivo.
Mi dovrò decidere ad organizzare questa benedetta verticale con 10-12 annate affinchè le vostre papille "tommasine", si convincano definitivamente che "l'imbrigliatura" che si percepisce su certe annate è solo momentanea e sparisce dopo opportuna (ma non comoda) ossigenazione.
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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda lafacciazza » 17 set 2010 12:50

Avevo postato le note sul forum di Think Oink a proposito del 99 bevuto un paio di mesi fa
E' un vino particolare, le mie note sono diverse, ad esempio, da quelle bevute da ungruppo di amici presenti su entrambi i forum(lo so non si scrive cosi') che trovarono il 99 abbastanza deludente , poco mobile( se Albi et co vogliono mettere le loro impressioni sul vino e' meglio perche' nons o se sia possibile citare le loro parole scritte da altre parti)anche se e' possibile che la bottiglia prima dell'acquisto non fosse a posto.

Per quello che vale questo e' quanto scritto a Giugno

"Stasera seccata in due una monumentale boccia di Percarlo 99 con entrecote di scottona di Aquitania al BBQ.
Che dire se non che questi mostri dalla beva pericolosamente conpulsiva dovrebbero essere vietati a certi ubriaconi come il sottoscritto?
Non e' il 90 o il 93 ma ci si avvicina
Significa che questo e' il miglior vino toscano del 99 da me assaggiato, (sassicaia, masseto , ornellaia inclusi)
Ciccia(esattamente quella che si griglia), terra bagnata , pout pourri di spezie ed erbe mediterranee con tannino di grandissima razza e finale di visciola.

vale tranquillamente 93/94 punti"

Il vino lo stappai io, quindi sapevo psicologicamente cosa sarei andato a trovare. So di avere una forte "tolleranza all'uso della barrique (oltre ad essere un ubriacone :lol: :P :mrgreen: ) ma penso anche di essere arrivato a leggere quando il legno e' impiegato male o quando non da l'impressione di avere un minimo di possibilita' di integrazione/riassorbimento.
Quanto ai 99 e' chiaro che il mio e' un giudizio parziale, mi manca tra quelli di riferimento la Ris Biondi Santi; A Roma bevvi, credo alla Barrique, il Brunello di Palmucci;questo penso sia in prospettiva superiore al Percarlo .
PS
Bottiglia aperta con diverse ore di anticipo, non scaraffata ma solo leggermente scolmata e lasciata in cantina.
Il 90 sono riuscito a resistere alla tentazione di non finirlo durante il pranzo e lo riassagiai nelle succesive 48 ore tappandolo soltanto e non usando il vacuvin; ovviamente era migliorato.Per quello che vale e per chi ha presente il tipo di vino, la potenza che esprime il Percarlo e certe sensazioni gusto olfattive me lo fanno avvicinare all' Hommage a J. Perrin di Beaucastel.

Ora posso tranquilalmente andare sulla gogna, in croce a aff .... :lol: :lol: :lol: scegliete voi :lol:
Roberto Andrea Balbo

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Re: The Drunk Ducks' Nest - Estate 2010

Messaggioda Dedalus » 17 set 2010 13:19

Wineduck ha scritto:
de magistris ha scritto:
Dedalus ha scritto:Aggiorno con la nota di oggi di de magistris, che risulta particolarmente in tema:

de magistris ha scritto:- Percarlo '99: vino della discussione della serata. Io dico immediatamente nebbiolo di mano abbastanza moderna, soprattutto per la bocca e per quei tannini stretti, austeri, dove il legno gioca la sua parte. Non è la prima volta che prendo questa cantonata. Quando il portatore ci dice che non è nebbiolo, andiamo su aglianico, toscana mista, le proviamo tutte ma sempre escludendo l'ipotesi sangiovese in purezza. Dimenticandoci di questo sangiovese "atipico" tutto giocato in potenza, che non trova mai quel "rilassamento saporoso" che più facilmente mi porta al sangiovese, anche per effetto di un legno importante, che personalmente non mi dispiace ma che comunque non gli fa spiccare il volo, lo serra, lo imbriglia. Troppo giovane? Migliorerà? Si libererà? In questo momento per me è un 88-89 di beva non facilissima.


grazie rossano per aver segnato la mia condanna a morte in quanto d'ora in avanti inserito nelle liste di proscrizione talebane... :lol:



:lol: :lol: :lol:

Non è che volessi ignorare la questione ma semplicemente non ho ancora trovato il tempo per rispondere mettendoci un minimo di attenzione.
A parte il fatto che De Magistris adesso è definitivamente "condannato", lo spunto è interessante anche se non potrò portare molti argomenti nuovi su questo tema. Per adesso mi limito a far presente che sulle annate fino al 1999 (il 2001 merita un ragionamento a parte), escludendo quindi i troppo giovani 2004 e 2005, quando le bottiglie di Percarlo le preparo io alla degustazione, neppure gli AVR percepiscono il legno [Manichi e Palma 14/06/2009 a Sangiovese Storiellina con Percarlo '97]. So benissimo che questo è un grosso limite per questo vino, non l'ho mai nascosto e su questo possiamo concordare pienamente definendolo un limite oggettivo.
Mi dovrò decidere ad organizzare questa benedetta verticale con 10-12 annate affinchè le vostre papille "tommasine", si convincano definitivamente che "l'imbrigliatura" che si percepisce su certe annate è solo momentanea e sparisce dopo opportuna (ma non comoda) ossigenazione.


Se è questione di ossigenazione, in decanter o con la più gentile e da me apprezzata pratica della scolmatura indicata da corto, si può provvedere senza problemi. Qualche tempo fa indicasti proprio per il 1999 6-8 ore di decanter, se questa è la misura ottimale non c'è nemmeno da alzarsi a notte fonda come fa ogni tanto vinogodi per i vini più antichi e delicati. Se confermi, quando verrà il suo momento non mancherò di provvedere.
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