vinogodi ha scritto:...non so a quale figa - livello di diploma di studi ti poni, ma secondo i miei appunti attentamente stilati in anni di onorato servizio, Comte si colloca al quinto posto dopo:
1) Cristal
2) Dom Perignon
3) Belle Époque di Perrier Jouet
4) Louis XV di De Venoge...
Qui il discorso si fa serio.
Si la tua classifica mi convince, anzi aggiungerei pure qualche rosè prima del comtes, obiettivamente comunque lo piazzerei tra i primi dieci.
Io però mi riferivo diciamo più alle caratteristiche intrinseche del vino, diciamo pure ad un bicchiere servito alla cieca, dove tutto ciò che rappresentano a livello iconografico nell'immaginario collettivo le bottiglie di cristal e dom scompare.
Ecco, da sto punto di vista secondo me il comtes è davvero notevole, da giovane è ruffiano nel senso migliore del termine, facilmente apprezzabile da chiunque (il cristal io lo amo ma è una scheggia impazzita di acidità da una parte e zucchero dall'altra, va aspettato tanto) e poi c'ha la purezza femminea dei blanc de blancs che cristal e dom non hanno.
So che è un discorso contorto ma tant'è.
darmagi90 ha scritto:
E' veramente un sacco di tempo che non lo bevo ma ho avuto la stessa tua impressione. Va aspettato qualche anno ma poi esce veramente bene, per complessità ed eleganza.
Ricordo ancora il 1988 bevuto con alcuni amici circa una decina o quindicina di anni fa.
E' vero che qui incontra pochi favori, forse proprio più per il dosaggio che per il legno.
Sul figa friendly non saprei, ma temo che il Cristal non lo batta nessuno.
io l'ossessione per il dosaggio che se non è zero "via raus vino industriale lavandino", soprattutto su vini dalle acidità devastanti come il comtes in questione ma più in generale tutti i grandi champagne, non la capirò mai.
Mi sembra più che altro una minchiata ideologica, e io amo i brut nature eh.
Ziliovino ha scritto:finalmente qualche nota senza i soliti banali descrittori, bravo!
grazie, è che i grandi champagne m'ispirano come poche altre cose, anzi solo una, la figa per l'appunto.