Messaggioda ferrari federico » 24 feb 2024 15:03
Dopo la fregatura della settimana scorsa con il Musigny maderizzato, stappo questa settimana una “scommessa” analoga, anche se - sulla carta, considerando il valore di questo produttore - meno pericolosa. E, negli effetti, questo Clos de la Roche 1979 di Faiveley non solo è ben conservato e perfettamente bevibile: è quello che ci aspetta, che si dovrebbe aspettare, da un Grand Cru di Borgogna invecchiato (bene): profumi terrosi e animalici, nella sontuosità della fase terziaria avanzata; bocca irresistibile, lieve, finissima, “facile” e complessa insieme.
Il colore è giusto per un vino di 45 anni: granato di media intensità dai riflessi mattone.
Non intensissimo ma estremamente fine e variegato il bouquet: cuoio, tartufo nero, mallo di noce, liquirizia, con un sottofondo di muschio animale.
La beva è fantastica: rotonda, vellutata, matura, con un residuo di rinfrescante e viva acidità, minerale, molto persistente.
Il corpo è medio. La maturazione è - credo - già in fase discendente, per cui… meno male che l’ho stappato adesso!
92/100 la scheda valutativa.
Bevuto con un “semplice” piatto di pasta alla puttanesca. Perfect match nonostante il piccante e l’agliosità del sugo.