Messaggioda vinogodi » 03 dic 2023 11:35
...Romanée Conti 2001 : chi si aspetta una struttura ciclopica, si sbaglia. E' la perfezione fatta vino, in uno stadio della sua parabola evolutiva al vertice. Ha colore rosso tenue ma senza alcun cedimento , affascinante come una venere che sale dal mare lentamente, lasciandoti scoprire con malcelato civettuolo fascino, tutte le sue grazie . I profumi sono decisamente votati all'orizzontalità : meno intensi di Leroy ma dopo oltre un'ora nel bicchiere , quasi sovrapponibili , sembrava ... un Leroy , ma molto più complesso e profondo ( e materico) in bocca . Deliziati i turbinati da stimolazione senza soluzione di discontinuità , mai domo, sempre in evoluzione. Ciò che sembrano descrittori banali , gelatina di fragoline, composta di lamponi , rosa appassita , Violetta di Parma, sigaro Avana, in realtà sostengono un girotondo che non finiva mai , per la gioia del naso che mai si staccava dal bicchiere , ingolosito ma anche impressionato. Dulcis in fundo , la nota di macis che ti lasciava in bocca , così come le spezie orientali in retronaso. venendo alla sensazione papillare, è estremamente avvolgente, setoso , freschissimo , più materico del Clos de La Roche , aspetto che me l'ha fatto preferire . Un vero "vino totale" che abbisogna di palato educato: capisco sia un vino poco democratico, non solo per l'aspetto economico : 100/100 +
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