Nicola Gatta - Blanc de blancs 50 lune: colore intenso, vivace, al naso risaltano noccioline tostate, note di scorza d’arancia e burro. In bocca è cremoso, pieno ma con una bella acidità. Buon prodotto a prezzi non eccessivi (siamo sotto i 40€ mi pare).
Masari - Montepulgo 2013: un bel merlottone, con i muscoli da botte ma equilibrato in eleganza. I marcatori vegetali sono ben presenti, così come pepe nero e cacao. Note di piccoli frutti rossi che se ne restano sullo sfondo. In bocca rimane abbastanza morbido, il tannino non disturba. Buona la persistenza. E' un bel vino, ma costa.
Quintarelli - Valpolicella classico superiore 2015: avendone un ricordo fresco di qualche mese di una 2012 (commentata anche qui), questa 2015 si presenta inizialmente in maniera più timida, senza l’esuberanza del frutto. Con passare del tempo si distende e, anche se il frutto resta sempre in secondo piano, emergono con eleganza note terrose, fumé, speziate (non piccanti), erbe aromatiche, caffè… insomma tutto ciò che serve per un gran vino. In bocca mantiene eleganza e dura un bel po’.
Marcel Zanolari - Merlot Le Anfore 2019: il più introverso della batteria e per questo il più (positivamente) misterioso. La sua materia prima (merlot, leggermente appassito e vinificato in anfora) non si svela per nulla, restando su note polverose prima per poi andare sulla spezia, sulla liquirizia dolce. In bocca il tannino è ben presente e il meno integrato della compagnia. Il tempo gli aggiungerà certamente qualcosa, ma già adesso ha il suo perché.
Duca di Salaparuta - Duca Enrico 2008: andato purtroppo, marsalato.
Calabretta - Little A & Butterfly 2015: trattasi di nerello mascalese in purezza dell'Etna. I suoi vini sono sempre fuori dall’ordinario e questo non si smentisce. A dispetto del millesimo non arcaico, il colore è di un bel granato. Al naso non fruttato (al netto dell’agrume dolce), ma macchia mediterranea, spezie dolci, buona complessità. In bocca è decisamente persistente, puntando su mineralità e salinità.