Messaggioda Ludi » 27 nov 2023 09:41
Julien Brocard, Chablis Cote du Lechet 2011: piuttosto opulento per uno Chablis; buonino, per carità, ma manca quell'affilatezza che mi aspetto sempre da questo vino.
Fontodi, Riserva Vigna del Sorbo 2009: anche se il Cabernet Sauvignon è piccola parte dell'assemblaggio, marca molto, forse troppo: l'interazione con il legno esalta la pirazina, e sminuisce l'eleganza del Sangiovese.
Domaine Weinbach, Riesling Schlossberg St. Catherine L'Inedit! 2012: buono, buonissimo, goloso. Residuo zuccherino avvertibile, 14 gradi che non si sentono affatto, idorcarburo e albicocca che danzano alla grande insieme. Vorresti che la bottiglia non finisse mai.
Antoniolo, Gattinara San Lorenzo 2007: eleganza e muscolarità insieme. Decisamente virile per un Nebbiolo di montagna, ma non c'è un filo fuori posto, un sentore o un tannino che stonino. Gran bel vino.
La Tosa, Vignamorello 2010: rusticone...divertente, per carità, ma alla lunga stanca.
Fleury, Rosé de Saigné SA: acquistato in azienda nel 2015, quindi presumibile sboccatura 2014. Aiutatemi a dire buono: un profumo suadentissimo di fragolina, melograno e carcadé, un'acidità spiazzante che ne farebbe bere a damigiane, una compostezza perfetta nel finale. Ben abbinato a salmone selvaggio, ma sarebbe stato il top con salumi.
Guigal, St. Joseph Vigne de l'Hospice 2007: quando entra il Rodano a questi livelli ce n'è per pochi: giocato decisamente sui sentori pepati, ingrana la sesta quando lo metti in bocca e apprezzi la trama tannica fitta ma scorrevole e un equilibrio assoluto, mirabile.