LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

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mattiave
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda mattiave » 16 ago 2023 22:30

Anne e Jean-François GANEVAT - Poulprix Rouge 2019
Veramente troppo per me. L'ho trovato imbevibile, ma forse sono io che ci capisco poco...
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda littlewood » 17 ago 2023 15:40

mattiave ha scritto:Anne e Jean-François GANEVAT - Poulprix Rouge 2019
Veramente troppo per me. L'ho trovato imbevibile, ma forse sono io che ci capisco poco...

I vini del negoce nn sono potabili ....
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda littlewood » 17 ago 2023 15:49

paperopap ha scritto:Immagine
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Nicola Gatta - Molener 90 lune: so dell'opinione corrente su questi lidi delle bollicine fuori da Champagne, peggio ancora poi se fatti in zone da Franciacorta (anche se Gatta non etichetta Franciacorta)... però, sarà per via della mia parca esperienza sul tema, a me è piaciuto parecchio. Largo abbastanza da farne una bevuta complessa, con delle belle note ossidative e nessun eccesso da "panificazione". Cremoso più che acido, ma non manca la verticalità. Bella bottiglia, anche se la si paga (e qui i maestri scuoteranno il capo).

Saint Clair - Sauvignon Riserva Wairau 2019: non il mio vino, ecco. Nettissima prevalenza delle note tropicali (passion fruit, kiwi, ananas) che coprono tutto il resto, anche in bocca non cambia marcia restando su note dolcine. Questa interpretazione del sauvignon non mi appartiene.

Antichi Vigneti di Cantalupo - Collis Breclemae 2015: avendolo assaggiato (con grande apprezzamento) già in un paio di occasioni, avevo grandi aspettative su questa bottiglie. Devo ammettere che non sono state soddisfatte appieno. Il vino è risultato oltremodo timido e chiuso, anche dopo adeguato tempo nel bicchiere. Quindi i suoi tipici sentori al naso hanno giocato a nascondino per tutto il tempo, non dando l'idea di eleganza ed equilibrio che avevo apprezzato negli assaggi precedenti. In bocca il tannino era presente e anche un po' slegato dal resto. Forse ha bisogno di tempo e così sarà per l'altra bottiglia che ho in cantina.

Eh...ma da un sauvignon kiwi che cosa ti aspettavi?? Solo x me Dog Point e Grey Wacke fanno cose un po' diverse.....
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda littlewood » 17 ago 2023 15:51

littlewood ha scritto:
paperopap ha scritto:Immagine
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Nicola Gatta - Molener 90 lune: so dell'opinione corrente su questi lidi delle bollicine fuori da Champagne, peggio ancora poi se fatti in zone da Franciacorta (anche se Gatta non etichetta Franciacorta)... però, sarà per via della mia parca esperienza sul tema, a me è piaciuto parecchio. Largo abbastanza da farne una bevuta complessa, con delle belle note ossidative e nessun eccesso da "panificazione". Cremoso più che acido, ma non manca la verticalità. Bella bottiglia, anche se la si paga (e qui i maestri scuoteranno il capo).

Saint Clair - Sauvignon Riserva Wairau 2019: non il mio vino, ecco. Nettissima prevalenza delle note tropicali (passion fruit, kiwi, ananas) che coprono tutto il resto, anche in bocca non cambia marcia restando su note dolcine. Questa interpretazione del sauvignon non mi appartiene.

Antichi Vigneti di Cantalupo - Collis Breclemae 2015: avendolo assaggiato (con grande apprezzamento) già in un paio di occasioni, avevo grandi aspettative su questa bottiglie. Devo ammettere che non sono state soddisfatte appieno. Il vino è risultato oltremodo timido e chiuso, anche dopo adeguato tempo nel bicchiere. Quindi i suoi tipici sentori al naso hanno giocato a nascondino per tutto il tempo, non dando l'idea di eleganza ed equilibrio che avevo apprezzato negli assaggi precedenti. In bocca il tannino era presente e anche un po' slegato dal resto. Forse ha bisogno di tempo e così sarà per l'altra bottiglia che ho in cantina.

Eh...ma da un sauvignon kiwi che cosa ti aspettavi?? Solo x me Dog Point e Grey Wacke fanno cose un po' diverse.....

.. oltre naturalmente a Felton Road
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda paperopap » 17 ago 2023 16:20

littlewood ha scritto:Eh...ma da un sauvignon kiwi che cosa ti aspettavi?? Solo x me Dog Point e Grey Wacke fanno cose un po' diverse.....


Prendo appunti, grazie!
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Ziliovino » 17 ago 2023 17:42

Timoteo ha scritto: Scarica di tartine con Dom Perignon.
Ma la mortazza assieme ci sta benissimo.
Evviva!




Dompe & Mortazza

bisogna farci una maglietta, sarebbe un gran bisnesssss :mrgreen:

intanto vado a scriverlo sui muri... 8)
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Ziliovino » 17 ago 2023 17:43

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Champagne Cuvée Reserve Brut - Bouché Pere e Fils. produttore a me sconosciuto che propone una bollicina equilibrata e piacevole, dal profilo floreale, da aperitivo.

Champagne Carte Or Brut - André Tixier e Fils. Rispetto al precedente qui la frutta si fa più matura al naso e c'è più spinta al sorso, pur rimanendo uno Champagne facile e semplice.

Moscato d'Asti Canelli 2022 - La Morandina. Qualche anno fa ricordo una bottiglia molto, molto buona, questa si ferma al buono, ma non gli manca proprio niente: agrumato, bella e decisa aromaticità, fresco e goloso al sorso.

Morellino di Scansano 2021 - Antonio Camillo. Tanto pepe e tanta macchia mediterranea al naso ...e tanto pepe, frutto in disparte, sorso fresco e leggero ma un poco scomposto, migliora se bevuto fresco, da grigliata estiva direi. Un ottimo sirà toscano :-)

Aglianico del Vulture 2016 - Michele Laluce. Produttore che non conoscevo e che mi ha piacevolmente colpito ad una manifestazione locale, in particolare con la riserva, ma anche questo è piuttosto buono, necessita di aria, poi esce quel tratto di "mineralità lavica" che tanto mi piace nei vini della zona, freschezza, tannino e corpo quanto basta. Dodicieuriecinquanta.

Valtellina Superiore Sassella PG40 2018 - La Spia. Era da qualche anno che non mi ricapitava nel bicchiere, lo ritrovo alleggerito, con una bella florealità e fruttato fragrante al naso, meno convincente al sorso dove è piuttosto squilibrato e contratto.
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Barda M. » 17 ago 2023 19:37

Tripletta sarda in questi giorni:

Barrua 2010 - stupendo. Frutto scuro intenso e profumi di mora, cuoio e liquirizia. In bocca un tannino elegante, e una mirabile profondità. Non si sentono i 15% indicati, per niente. Gran vino. Ottimo rapporto q/p

Cannonau Montisci - Riserva Francesca 2013. - una bomba, vivissimo. Sentori di macchia mediterranea, ginepro e mirto e in bocca una suadenza incredibile, un grande proganista insieme a una rubia gallega con frollatura di 120 giorni, e una serie di prelibatezze sarde arrosto

Pusole - Cannonau 2014. Vino duttile, un cannonau ogliastrino, gentile rispetto a quelli poderosi di Romangia e Barbagia. Un naso sofisticato e ricco di macchia mediterranea accompagna un sorso fresco, con una certa mineralità e una punta di sapidità che invita al sorso successivo.
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Timoteo » 17 ago 2023 20:51

Ziliovino ha scritto:
Timoteo ha scritto: Scarica di tartine con Dom Perignon.
Ma la mortazza assieme ci sta benissimo.
Evviva!




Dompe & Mortazza

bisogna farci una maglietta, sarebbe un gran bisnesssss :mrgreen:

intanto vado a scriverlo sui muri... 8)


qui semo sempre troppo avanti.
PD !
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda L_Andrea » 17 ago 2023 22:27

Ziliovino ha scritto:
Timoteo ha scritto: Scarica di tartine con Dom Perignon.
Ma la mortazza assieme ci sta benissimo.
Evviva!




Dompe & Mortazza

bisogna farci una maglietta, sarebbe un gran bisnesssss :mrgreen:

intanto vado a scriverlo sui muri... 8)

Non ricordo più dove avevo letto che c'era un trattoria verso Modena dove si consumava il maggior numero di bottiglie di Krug perché si trovava vicino al mercato del bestiame e i grossisti dopo aver guadagnato bene festeggiavano a Krug e Mortazza. Avevano già capito tutto :D
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Ziliovino » 17 ago 2023 22:57

L_Andrea ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Timoteo ha scritto: Scarica di tartine con Dom Perignon.
Ma la mortazza assieme ci sta benissimo.
Evviva!




Dompe & Mortazza

bisogna farci una maglietta, sarebbe un gran bisnesssss :mrgreen:

intanto vado a scriverlo sui muri... 8)

Non ricordo più dove avevo letto che c'era un trattoria verso Modena dove si consumava il maggior numero di bottiglie di Krug perché si trovava vicino al mercato del bestiame e i grossisti dopo aver guadagnato bene festeggiavano a Krug e Mortazza. Avevano già capito tutto :D


mah...
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda piergi » 18 ago 2023 16:57

Fiano di Avellino 2014- Vadiaperti
Annata sfigatella, il colore simil aranciato lascia presagire una ossidazione da manuale, invece sia al naso che in bocca il.vino è se non fresco certamente vivo.
Agrumi gialli, origano, note iodate, finale fumé.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Ziliovino » 19 ago 2023 11:57

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Champagne Cuvée La Pointue Brut - Jack Legras. sb.2019. parte deciso sul confetto, poi lime ed infine un tocco di yogurt solo accennato, bolla cremosa, buona tensione ma gli manca un poco di equilibrio e tensione. Comunque più disteso e convincente di una gemella stappata a breve dalla sboccatura. Buon rapporto Q/P se la memoria non mi inganna...

Champagne Rosé de Saignée Brut - Jeaunaux Robin. sb.2014. Una decisa puzzetta iniziale se ne va dopo pochi minuti, giocato sul lampone e qualche spezia al naso, classica irruenza/rusticità da saignée al sorso, ma senza esagerare, cortino.
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Trabateo » 19 ago 2023 17:05

Ziliovino ha scritto:Champagne Cuvée La Pointue Brut - Jack Legras. sb.2019...Buon rapporto Q/P se la memoria non mi inganna...


non ti inganna
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda paperopap » 20 ago 2023 11:39

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Charles Heidsieck - Brut Réserve: porta d'ingresso del mondo Heidsieck, si poteva - per il mio gusto - far meglio. Naso abbastanza classico, panificato dolce (sarà una ricorrenza) e frutta tropicale e quindi non particolarmente citrico, è in bocca che - per il mio gusto - perde: causa residuo zuccherino che, credo, sfiori gli 11 g/l, l'ho trovato davvero tanto, troppo "dolcino" che lo fa sedere quasi subito privandolo di verticalità.

Ar.Pe.Pe - Sassella Stella Retica 2017: devo dire un bel nebbiolo, in tutte le sue declinazioni. Luminoso nel calice, con bella trasparenza tipica. Naso non banale, con parte di fruttini rossi, parte di floreale, nota di balsamicità e spezia bianca. In bocca scorre fin troppo pericolosamente, bella acidità bilanciata da un tannino abbastanza setoso, con buona persistenza.
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Ziliovino » 22 ago 2023 17:51

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Magnummmata d'alta quota, tra animali totemici e tribù di bimbi sperduti (leggasi figli allo stato brado), si bevesse, tutte nel formato da uno virgola cinque litri:

Soave Classico Foscarino I Palchi 2019 - Inama. Non conoscevo questa sua super selezione di microparcelle, e devo dire che ha una gran bella bocca appagante, grassa il giusto e fresca idem, di buona lunghezza, forse meno espressiva ed incisiva al naso, ma si parte bene.

Venezia Giulia Bianco Gialloditocai 2016 - Vignai da Duline. Qui si prosegue molto bene, più concessivo al naso con la frutta che si fa più matura, ed anche maggior tensione al sorso, forse il tappo non era a postissimo, ma il vino ha lottato fino alla fine...

Fleurie 2018 - Metras. Bello fresco di cantina è una goduria, con il classico fruttato-floreale del gamay, succo di frutta al sorso, ancora giovane, col tempo esce una bella mora e note più sanguigne. resta comunque un vino semplice, sicuramente goloso, ma ai prezzi a cui comincia a girare ha poco senso, anche perchè in zona se si vuole trovare qualche vino più completo (o complesso) la concorrenza è ben presente. O forse l'abbiamo stappato troppo presto, chissà...

Rosé de Noirs 60 Lune Nature - Nicola Gatta. Ahi, ahi, qui il Franciacorta (la zona quella è...) era bello in forma, mentre lo sciambagn decisamente sguaiato, e vince facile... Per via di un cenno di raffreddore m'è toccato chiedere in separata sede agli amici capiscitori se fossi malato io oppure il rosatone, niente da fare, quello con la febbre questa volta era il francese... Comunque: di classe il colore "öcc de pernìs" (oeil de perdrix nella campagna bresciana...) col naso sui fruttini, ci sono anche un po' di mirtilli, bolla migliorabile si, ma non è affatto male in quanto a cremosità, pecca in lunghezza, ma il finale è netto e pulito, a sgrassare bene, che l'unto in tavola non mancava. Sicuramente devo berne ancora molti dei suoi vini per capirci meglio, ma comincio a sospettare che i detrattori in questo caso siano mossi dalla gelosia... d'altronde partito quasi dal nulla (almeno mediatico), successo in poco tempo, prezzi in ascesa, il primo a storce il naso ero io, ma sembra che il vigneron abbia davvero talento, vedremo... Per infastidire i più vi dirò anche che lo piazzo sul terzo gradino del podio, dietro a Miani e San Leonardo (che però non ho ancora deciso in quale ordine mettere). Ora però vado, che devo provare la febbre, si sa mai...

Champagne Rosé de Maceration Brut - R. Pouillon. Non aveva difetti evidenti, ed il profilo olfattivo fruttato era piacevole, ma al sorso aveva le bolle Coca-Cola Style, tutta la rusticità dei saignée bella esaltata, ed era cortino almeno quanto il Franciacorta. Considerato poi che il formato avrebbe dovuto aiutare a conferire eleganza...

Vigneti delle Dolomiti San Leonardo 2000 - Tenuta San Leonardo. Siamo sempre alla ricerca di nomi nuovi ed emergenti, magari sulla cresta dell'onda (speculativa e/o social), e poi dal fondo della cantina ogni tanto si ripesca qualche classicone dimenticato (almeno da me), e sbam... all'apice evolutivo sfodera un frutto sfaccettato e leggermente pepato, poi arrivano i terziari, con le spezie ed il cuoio, sorso di ottima freschezza ed equilibrio, tannino levigato.

Toscana Siepi 2005 - Castello di Fonterutoli. Questo invece è scalpitante, col frutto più scuro, un pelo di aclol in esubero, ancora in cerca di equilibrio sia al naso che al sorso, col tannino che ancora si fa sentire. Ancora giovane? forse, visto il formato si potrebbe anche concedere il beneficio del dubbio, o forse l'equilibrio non lo troverà mai...

Friuli Colli Orientali Rosso 2013 - Miani. Elegante. Quando bevo i suoi rossi è indubbiamente l'aggettivo più ricorrente, ed anche cesellato, ha l'energia del Siepi e la raffinatezza del san Leonardo. Il tannino spigoloso e la macedonia di frutti al naso ricordano che si potrebbe attendere ancora. Mi dicono lo produca quando non fa le selezioni, e questo deve far sicuramente riflettere...

Valpolicella Superiore Monte Lodoletta 2010 - Dal Forno. Sei hai un dal Forno ed è pure in grande formato, va seppellito in giardino e ceduto agli eredi... è ancora una massa scura, una macedonia di frutti neri, spezie e sciroppo di liquirizia, giovane ed irrisolto oggi, ma è vino che se colto al punto giusto di solito mi aggrada, per cui aspetterei e basta. Non che servissero conferme, ma anche da questa magnummata abbiamo ben capito che non bisogna avere fretta con i grandi formati...

Cornas Billes Noires 2012 - Barret-Domaine du Coulet. Siccome avevamo ancora sete è stata stappata la bottiglia di scorta, che ovviamente dopo il carrarmato Dal Forno soffre, ma sembra anche un Cornas senza grandi slanci, piacevole nei frutti di bosco, dal pepe leggero e dalla bella freschezza al sorso.

PS: la classica regola d'ingaggio "ognuno porta una bottiglia" sta pericolosamente degenerando verso "ognuno porta una magnum", per cui abbiamo dovuto protrarre il pranzo fin oltre la cena... la prossima volta sarà meglio tornare alle 0,75 ;-)
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda bobbisolo » 22 ago 2023 18:24

Ziliovino ha scritto:
Rosé de Noirs 60 Lune Nature - Nicola Gatta. Ahi, ahi, qui il Franciacorta (la zona quella è...) era bello in forma, mentre lo sciambagn decisamente sguaiato, e vince facile... Per via di un cenno di raffreddore m'è toccato chiedere in separata sede agli amici capiscitori se fossi malato io oppure il rosatone, niente da fare, quello con la febbre questa volta era il francese... Comunque: di classe il colore "öcc de pernìs" (oeil de perdrix nella campagna bresciana...) col naso sui fruttini, ci sono anche un po' di mirtilli, bolla migliorabile si, ma non è affatto male in quanto a cremosità, pecca in lunghezza, ma il finale è netto e pulito, a sgrassare bene, che l'unto in tavola non mancava. Sicuramente devo berne ancora molti dei suoi vini per capirci meglio, ma comincio a sospettare che i detrattori in questo caso siano mossi dalla gelosia... d'altronde partito quasi dal nulla (almeno mediatico), successo in poco tempo, prezzi in ascesa, il primo a storce il naso ero io, ma sembra che il vigneron abbia davvero talento, vedremo... Per infastidire i più vi dirò anche che lo piazzo sul terzo gradino del podio, dietro a Miani e San Leonardo (che però non ho ancora deciso in quale ordine mettere). Ora però vado, che devo provare la febbre, si sa mai...

Champagne Rosé de Maceration Brut - R. Pouillon. Non aveva difetti evidenti, ed il profilo olfattivo fruttato era piacevole, ma al sorso aveva le bolle Coca-Cola Style, tutta la rusticità dei saignée bella esaltata, ed era cortino almeno quanto il Franciacorta. Considerato poi che il formato avrebbe dovuto aiutare a conferire eleganza...



trovo che i rosè in champagne, con rarissime-issime eccezioni siano una categoria impegnativa e dai risultati inferiori rispetto ai bianchi...
in particolare sul rosé di pouillon, che non è all'altezza di nessuno dei suoi bianchi e del quale verrebbe da dire che non convenga bere un lambrusco, senza spingersi in franciacorta a livello di prezzi :twisted:

poi il limite dei nostri l'hai detto tu, pecca in lunghezza... e non c'è spumante italiano che abbia la caratteristica di uno champagne xyz che ha un'intensità spaventosa(a confronto) al naso e la capacità però di soddisfare il palato in (quasi) tutti gli aspetti...
sincermente mai assaggiato gatta, ma per i prezzi a cui gira sono molto reticente ad acquistarlo (recentemente bevuto un monsieur martis, che costa un occhio, e il molener di pojer... grandissime delusioni, parlando di rosé dal costo equiparabile a certi champagne)... ci vorrebbe un bel fuori tutto e poi magari lo si prova, però mi hai fatto venire la curiosità :D
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Ziliovino » 22 ago 2023 18:35

bobbisolo ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Rosé de Noirs 60 Lune Nature - Nicola Gatta. Ahi, ahi, qui il Franciacorta (la zona quella è...) era bello in forma, mentre lo sciambagn decisamente sguaiato, e vince facile... Per via di un cenno di raffreddore m'è toccato chiedere in separata sede agli amici capiscitori se fossi malato io oppure il rosatone, niente da fare, quello con la febbre questa volta era il francese... Comunque: di classe il colore "öcc de pernìs" (oeil de perdrix nella campagna bresciana...) col naso sui fruttini, ci sono anche un po' di mirtilli, bolla migliorabile si, ma non è affatto male in quanto a cremosità, pecca in lunghezza, ma il finale è netto e pulito, a sgrassare bene, che l'unto in tavola non mancava. Sicuramente devo berne ancora molti dei suoi vini per capirci meglio, ma comincio a sospettare che i detrattori in questo caso siano mossi dalla gelosia... d'altronde partito quasi dal nulla (almeno mediatico), successo in poco tempo, prezzi in ascesa, il primo a storce il naso ero io, ma sembra che il vigneron abbia davvero talento, vedremo... Per infastidire i più vi dirò anche che lo piazzo sul terzo gradino del podio, dietro a Miani e San Leonardo (che però non ho ancora deciso in quale ordine mettere). Ora però vado, che devo provare la febbre, si sa mai...

Champagne Rosé de Maceration Brut - R. Pouillon. Non aveva difetti evidenti, ed il profilo olfattivo fruttato era piacevole, ma al sorso aveva le bolle Coca-Cola Style, tutta la rusticità dei saignée bella esaltata, ed era cortino almeno quanto il Franciacorta. Considerato poi che il formato avrebbe dovuto aiutare a conferire eleganza...



trovo che i rosè in champagne, con rarissime-issime eccezioni siano una categoria impegnativa e dai risultati inferiori rispetto ai bianchi...
in particolare sul rosé di pouillon, che non è all'altezza di nessuno dei suoi bianchi e del quale verrebbe da dire che non convenga bere un lambrusco, senza spingersi in franciacorta a livello di prezzi :twisted:

poi il limite dei nostri l'hai detto tu, pecca in lunghezza... e non c'è spumante italiano che abbia la caratteristica di uno champagne xyz che ha un'intensità spaventosa(a confronto) al naso e la capacità però di soddisfare il palato in (quasi) tutti gli aspetti...
sincermente mai assaggiato gatta, ma per i prezzi a cui gira sono molto reticente ad acquistarlo (recentemente bevuto un monsieur martis, che costa un occhio, e il molener di pojer... grandissime delusioni, parlando di rosé dal costo equiparabile a certi champagne)... ci vorrebbe un bel fuori tutto e poi magari lo si prova, però mi hai fatto venire la curiosità :D


che fare un grande rosé con le bolle sia la sfida più difficile che un vigneron possa ingaggiare, anche avendo a disposizione un terroir con i controcaxxi non v'è dubbio alcuno, e credo che in Champagne lo sappiano bene... o forse no a questo punto... Mentre bevevo Pouillon m'è venuto alla mente proprio proprio un lambrusco di Cantina della Volta, bevuto pochi giorni fa, e pagato diec'euri.
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda win_67 » 22 ago 2023 18:41

....
Trabateo
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Trabateo » 23 ago 2023 09:16

Burlotto - Verduno Pelaverga - 2019
Profumi che giocano più sulle note scure di chinotto e tamarindo che sui frutti rossi.
Note di pasta di olive, incenso e poi ovviamente tanto pepe.
In bocca è molto succoso e appagante.
Finalmente ho trovato il mio syrah! ...a no, è il Pelaverga di Burlotto :mrgreen:
Mia prima e per ora unica bottiglia del Commendatore: piaciuto moltissimo!
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda AmoSlade » 23 ago 2023 10:02

Assyrtiko de Mylos Vieilles Vignes 2014 - Hatzidakis: vino non più prodotto in quanto la parcella, di vigne vecchie, non è più stata data in concessione dopo la morte di Haridimos, nel 2016.
Ho deciso di aprirla viste alcune recensioni lette che parlavano di inizi di ossidazione.
Col senno di poi non c'era nessuna fretta, ma visto lo stato di grazia in cui si è fatto trovare è andata bene così.
Colore giallo dorato, profumi intensi di agrumi con la loro scorza che ti pare di addentarli, erbe mediterranee, tanta mineralità pirica. In bocca entra possente, saturante, ma sorretto da una vivissima acidità e salinità. Chiude lunghissimo senza far percepire minimamente i 15 gradi nemmeno quando si scalda. Per me un gran vino.
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda gianni femminella » 23 ago 2023 12:10

AmoSlade ha scritto:Assyrtiko de Mylos Vieilles Vignes 2014 - Hatzidakis: vino non più prodotto in quanto la parcella, di vigne vecchie, non è più stata data in concessione dopo la morte di Haridimos, nel 2016.
Ho deciso di aprirla viste alcune recensioni lette che parlavano di inizi di ossidazione.
Col senno di poi non c'era nessuna fretta, ma visto lo stato di grazia in cui si è fatto trovare è andata bene così.
Colore giallo dorato, profumi intensi di agrumi con la loro scorza che ti pare di addentarli, erbe mediterranee, tanta mineralità pirica. In bocca entra possente, saturante, ma sorretto da una vivissima acidità e salinità. Chiude lunghissimo senza far percepire minimamente i 15 gradi nemmeno quando si scalda. Per me un gran vino.


Ne ho avuta una bottiglia credo annata 2006, dopo controllo, acquistata proprio da un venditore del forum. All'epoca era prodotta in circa 300 pezzi, poi aumentarono di parecchio il numero (non so in che modo, me lo sono sempre chiesto).
La stappai nel 2014 e la ricordo molto molto buona.

Non sapevo che non fosse più prodotta per motivi di concessione, credevo piuttosto che fosse confluita in altre etichette. Peccato, all'epoca era forse l'etichetta più affascinante di tutta l'isola. Non dico fosse la migliore, questo non sono in grado di dirlo, ma è quella che mi ha conquistato.
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Timoteo
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Timoteo » 23 ago 2023 13:04

la callaccia non ci da tregua, però fortunatamente ci da scampo.
al supermercato c'avevano questo riesling della mosella 'Schieferterassen' della cantina Heymann-Lowenstein.
la versione birillone (2015) costava meno di due bottiglie da 0,75 e così ho azzardato al buio.
è andata bene, il vino è piaciuto a tutti con le caratteristiche classiche del riesling che nasce sull'ardesia (schiefer)
evviva!

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AmoSlade
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda AmoSlade » 23 ago 2023 13:17

gianni femminella ha scritto:
Ne ho avuta una bottiglia credo annata 2006, dopo controllo, acquistata proprio da un venditore del forum. All'epoca era prodotta in circa 300 pezzi, poi aumentarono di parecchio il numero (non so in che modo, me lo sono sempre chiesto).
La stappai nel 2014 e la ricordo molto molto buona.

Non sapevo che non fosse più prodotta per motivi di concessione, credevo piuttosto che fosse confluita in altre etichette. Peccato, all'epoca era forse l'etichetta più affascinante di tutta l'isola. Non dico fosse la migliore, questo non sono in grado di dirlo, ma è quella che mi ha conquistato.


La mia bottiglia era numero 5000 e qualcosa, quindi sì, direi che le avevano aumentate :lol:
Riguardo la concessione, così mi han detto.
Anche un conoscente, assiduo bevitore di vini di Santorini, l'ha sempre considerata il vertice assoluto sull'isola, più del Louros da vigne centenarie (sempre di Hatzidakis) che in teoria sarebbe l'etichetta di punta. Di quest'ultima ho due bottiglie del 2016 ma non l'ho ancora provata.
Postino
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Re: LE BEVUTE DI AGOSTO 2023

Messaggioda Postino » 23 ago 2023 13:19

Ziliovino ha scritto:Immagine

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Magnummmata d'alta quota, tra animali totemici e tribù di bimbi sperduti (leggasi figli allo stato brado), si bevesse, tutte nel formato da uno virgola cinque litri:

Soave Classico Foscarino I Palchi 2019 - Inama. Non conoscevo questa sua super selezione di microparcelle, e devo dire che ha una gran bella bocca appagante, grassa il giusto e fresca idem, di buona lunghezza, forse meno espressiva ed incisiva al naso, ma si parte bene.

Venezia Giulia Bianco Gialloditocai 2016 - Vignai da Duline. Qui si prosegue molto bene, più concessivo al naso con la frutta che si fa più matura, ed anche maggior tensione al sorso, forse il tappo non era a postissimo, ma il vino ha lottato fino alla fine...

Fleurie 2018 - Metras. Bello fresco di cantina è una goduria, con il classico fruttato-floreale del gamay, succo di frutta al sorso, ancora giovane, col tempo esce una bella mora e note più sanguigne. resta comunque un vino semplice, sicuramente goloso, ma ai prezzi a cui comincia a girare ha poco senso, anche perchè in zona se si vuole trovare qualche vino più completo (o complesso) la concorrenza è ben presente. O forse l'abbiamo stappato troppo presto, chissà...

Rosé de Noirs 60 Lune Nature - Nicola Gatta. Ahi, ahi, qui il Franciacorta (la zona quella è...) era bello in forma, mentre lo sciambagn decisamente sguaiato, e vince facile... Per via di un cenno di raffreddore m'è toccato chiedere in separata sede agli amici capiscitori se fossi malato io oppure il rosatone, niente da fare, quello con la febbre questa volta era il francese... Comunque: di classe il colore "öcc de pernìs" (oeil de perdrix nella campagna bresciana...) col naso sui fruttini, ci sono anche un po' di mirtilli, bolla migliorabile si, ma non è affatto male in quanto a cremosità, pecca in lunghezza, ma il finale è netto e pulito, a sgrassare bene, che l'unto in tavola non mancava. Sicuramente devo berne ancora molti dei suoi vini per capirci meglio, ma comincio a sospettare che i detrattori in questo caso siano mossi dalla gelosia... d'altronde partito quasi dal nulla (almeno mediatico), successo in poco tempo, prezzi in ascesa, il primo a storce il naso ero io, ma sembra che il vigneron abbia davvero talento, vedremo... Per infastidire i più vi dirò anche che lo piazzo sul terzo gradino del podio, dietro a Miani e San Leonardo (che però non ho ancora deciso in quale ordine mettere). Ora però vado, che devo provare la febbre, si sa mai...

Champagne Rosé de Maceration Brut - R. Pouillon. Non aveva difetti evidenti, ed il profilo olfattivo fruttato era piacevole, ma al sorso aveva le bolle Coca-Cola Style, tutta la rusticità dei saignée bella esaltata, ed era cortino almeno quanto il Franciacorta. Considerato poi che il formato avrebbe dovuto aiutare a conferire eleganza...

Vigneti delle Dolomiti San Leonardo 2000 - Tenuta San Leonardo. Siamo sempre alla ricerca di nomi nuovi ed emergenti, magari sulla cresta dell'onda (speculativa e/o social), e poi dal fondo della cantina ogni tanto si ripesca qualche classicone dimenticato (almeno da me), e sbam... all'apice evolutivo sfodera un frutto sfaccettato e leggermente pepato, poi arrivano i terziari, con le spezie ed il cuoio, sorso di ottima freschezza ed equilibrio, tannino levigato.

Toscana Siepi 2005 - Castello di Fonterutoli. Questo invece è scalpitante, col frutto più scuro, un pelo di aclol in esubero, ancora in cerca di equilibrio sia al naso che al sorso, col tannino che ancora si fa sentire. Ancora giovane? forse, visto il formato si potrebbe anche concedere il beneficio del dubbio, o forse l'equilibrio non lo troverà mai...

Friuli Colli Orientali Rosso 2013 - Miani. Elegante. Quando bevo i suoi rossi è indubbiamente l'aggettivo più ricorrente, ed anche cesellato, ha l'energia del Siepi e la raffinatezza del san Leonardo. Il tannino spigoloso e la macedonia di frutti al naso ricordano che si potrebbe attendere ancora. Mi dicono lo produca quando non fa le selezioni, e questo deve far sicuramente riflettere...

Valpolicella Superiore Monte Lodoletta 2010 - Dal Forno. Sei hai un dal Forno ed è pure in grande formato, va seppellito in giardino e ceduto agli eredi... è ancora una massa scura, una macedonia di frutti neri, spezie e sciroppo di liquirizia, giovane ed irrisolto oggi, ma è vino che se colto al punto giusto di solito mi aggrada, per cui aspetterei e basta. Non che servissero conferme, ma anche da questa magnummata abbiamo ben capito che non bisogna avere fretta con i grandi formati...

Cornas Billes Noires 2012 - Barret-Domaine du Coulet. Siccome avevamo ancora sete è stata stappata la bottiglia di scorta, che ovviamente dopo il carrarmato Dal Forno soffre, ma sembra anche un Cornas senza grandi slanci, piacevole nei frutti di bosco, dal pepe leggero e dalla bella freschezza al sorso.

PS: la classica regola d'ingaggio "ognuno porta una bottiglia" sta pericolosamente degenerando verso "ognuno porta una magnum", per cui abbiamo dovuto protrarre il pranzo fin oltre la cena... la prossima volta sarà meglio tornare alle 0,75 ;-)


Illike stavolta te lo meriti per lo sfondo diverso dal solito retro di farmacia... poi stima e rispetto per quanto ogni volta assaggi e bevi e recensisci...

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