LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

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Kalosartipos
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LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Kalosartipos » 01 mag 2023 10:28

Allez... :wink:
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fabrizio leone
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda fabrizio leone » 01 mag 2023 13:42

Langhe Nebbiolo Doc
Cascina Sciulun 2019
Franco Conterno

Molto buono
Da bere a più non posso

Costo 15 euro

Viva
Vulpes
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Vulpes » 01 mag 2023 23:31

Zeni Trentodoc Maso Nero Brut 2018
Blanc de blanc millesimato, bella entrata in bocca champagnosa con un tocco vanigliato e mela riconoscibile. La fine pero non mi ha troppo convinto, amarognola e abbastanza corta (che non ricordavo dall'assaggio che avevo fatto in azienda). Peccato perché il prezzo é ottimo (24 EUR).
trottevieille00
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda trottevieille00 » 02 mag 2023 10:00

Di solito non mi sembra corretto dare un parere oggettivo per un vino che non mi è piaciuto ma che ho bevuto una sola volta, senza magari riprovarlo. In questo caso però, dove la bottiglia ha un prezzo elevato, mi sembra corretto scrivere qualcosina a riguardo dato che proprio per via del prezzo elevato dubito fortemente che andrò ad acquistarla per riprovarla. La premessa è che questo vino mi è stato regalato...Ogni volta che mi regalano una bottiglia di vino penso tra me e me, ma perché una persona che apprezza il vino ma che sa molto poco di come viene fatto e prodotto si ostina a regalare vino a chi ne sa di più? La bottiglia in questione è un Barolo Riserva 2014 Duré di Achille Viglione. Sicuramente un bel presente in quanto a scelta del vino, un bel Barolo Riserva fa sempre la sua figura no? In effetti chi non vorrebbe ricevere in regalo una bottiglia di Barolo Riserva...Il produttore non lo conosco, mai bevuto nulla dalla sua cantina, l'etichetta molto vintage e il nome di "fantasia" ancora più vintage non attira per niente. La prima cosa che faccio è andare sul loro sito aziendale, cercando di capire (senza riuscirci) come coltivano la vigna, come vinificano e come fanno il vino. E' un sito abbastanza scarno, poche info in generale che portano già il mio pensiero ad immaginare un vino mediocre e non troppo esaltante nel bicchiere. Anticipo che il prezzo di questa bottiglia sono andato a cercarlo in internet solo e soltanto dopo averla bevuta! Apro la bottiglia una mezz'ora prima di berla, niente decanter, tappo di sughero che sembra abbastanza sodo e abbastanza di qualità, verso un piccolo sorso nel bicchiere per verificare se ha difetti di tappo o altro, profumo appena percettibile di rosa e forse viola e al palato un vino che ricorda più quei troiai di grappe di rose dei ristoranti cinesi. L'assaggio mette subito in chiaro che il vino non sarà di certo uno dei Barolo o Nebbiolo che mi piace solitamente bere, verso a tutti a tavola un bel bicchiere nella speranza che possa forse aprirsi e mostrare dell'altro e torno nel mentre a finire di preparare la cena. Dopo una mezz'ora abbondante se comincia a magnà e incuriosito torno a riassaggiare questo Barolo Duré...Nulla da fare, profumo sempre molto tenue e per nulla complesso e ammaliante, il palato è a dir poco imbarazzante...Scomposto e sgraziato in particolare una parte molto verde (penso proprio tannino verde di raspo) che non invoglia per niente a berlo e che lascia proprio un sapore decisamente amaro al palato insomma...Ammetto che la 2014 non è certo stata una delle annate più facili ma se questo è un Barolo Riserva...Anche gli altri a tavola la pensano come me tant'è che la bottiglia rimane lì e decido di aprire altro. Tento una prova del nove a fine cena, riprovando ancora un sorso per vedere se stando aperto in bottiglia per un paio d'ore magari è cambiato qualcosa...Tale e quale a prima con una nota verde fastidiosa e l'amaro in bocca. Vado a vedere se trovo qualcosa come prezzi sul web ed è qui che scopro la cosa più sconcertante...Il primo prezzo che balza all'occhio è ben € 110 sul sito dell'artigiano in fiera di Milano e so per certo che è stato acquistato proprio lì dato che ricordo bene che chi me lo ha regalato mi aveva parlato di averlo acquistato appunto in quella fiera...Spero proprio che non sia veramente stato pagato così tanto perché assolutamente non li vale!
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Biavo » 02 mag 2023 12:08

trottevieille00 ha scritto:Di solito non mi sembra corretto dare un parere oggettivo per un vino che non mi è piaciuto ma che ho bevuto una sola volta, senza magari riprovarlo. In questo caso però, dove la bottiglia ha un prezzo elevato, mi sembra corretto scrivere qualcosina a riguardo dato che proprio per via del prezzo elevato dubito fortemente che andrò ad acquistarla per riprovarla. La premessa è che questo vino mi è stato regalato...Ogni volta che mi regalano una bottiglia di vino penso tra me e me, ma perché una persona che apprezza il vino ma che sa molto poco di come viene fatto e prodotto si ostina a regalare vino a chi ne sa di più? La bottiglia in questione è un Barolo Riserva 2014 Duré di Achille Viglione. Sicuramente un bel presente in quanto a scelta del vino, un bel Barolo Riserva fa sempre la sua figura no? In effetti chi non vorrebbe ricevere in regalo una bottiglia di Barolo Riserva...Il produttore non lo conosco, mai bevuto nulla dalla sua cantina, l'etichetta molto vintage e il nome di "fantasia" ancora più vintage non attira per niente. La prima cosa che faccio è andare sul loro sito aziendale, cercando di capire (senza riuscirci) come coltivano la vigna, come vinificano e come fanno il vino. E' un sito abbastanza scarno, poche info in generale che portano già il mio pensiero ad immaginare un vino mediocre e non troppo esaltante nel bicchiere. Anticipo che il prezzo di questa bottiglia sono andato a cercarlo in internet solo e soltanto dopo averla bevuta! Apro la bottiglia una mezz'ora prima di berla, niente decanter, tappo di sughero che sembra abbastanza sodo e abbastanza di qualità, verso un piccolo sorso nel bicchiere per verificare se ha difetti di tappo o altro, profumo appena percettibile di rosa e forse viola e al palato un vino che ricorda più quei troiai di grappe di rose dei ristoranti cinesi. L'assaggio mette subito in chiaro che il vino non sarà di certo uno dei Barolo o Nebbiolo che mi piace solitamente bere, verso a tutti a tavola un bel bicchiere nella speranza che possa forse aprirsi e mostrare dell'altro e torno nel mentre a finire di preparare la cena. Dopo una mezz'ora abbondante se comincia a magnà e incuriosito torno a riassaggiare questo Barolo Duré...Nulla da fare, profumo sempre molto tenue e per nulla complesso e ammaliante, il palato è a dir poco imbarazzante...Scomposto e sgraziato in particolare una parte molto verde (penso proprio tannino verde di raspo) che non invoglia per niente a berlo e che lascia proprio un sapore decisamente amaro al palato insomma...Ammetto che la 2014 non è certo stata una delle annate più facili ma se questo è un Barolo Riserva...Anche gli altri a tavola la pensano come me tant'è che la bottiglia rimane lì e decido di aprire altro. Tento una prova del nove a fine cena, riprovando ancora un sorso per vedere se stando aperto in bottiglia per un paio d'ore magari è cambiato qualcosa...Tale e quale a prima con una nota verde fastidiosa e l'amaro in bocca. Vado a vedere se trovo qualcosa come prezzi sul web ed è qui che scopro la cosa più sconcertante...Il primo prezzo che balza all'occhio è ben € 110 sul sito dell'artigiano in fiera di Milano e so per certo che è stato acquistato proprio lì dato che ricordo bene che chi me lo ha regalato mi aveva parlato di averlo acquistato appunto in quella fiera...Spero proprio che non sia veramente stato pagato così tanto perché assolutamente non li vale!


Su ebay è a 39 euro, se è quello giusto :wink:
Postino
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Postino » 02 mag 2023 14:05

Sempre cercando online, della 2014 se ne trovano tracce nella megalistona di viniveri, che qualche chicca a buon prezzo la conteneva sempre, a 23.31. Sempre sul sito a cui (viniveri) faceva riferimento, c'è la 2016 esaurita a 48.00.
Quest'artigiano in fiera sui prezzi potrebbe impegnarsi un po' di più...
Barda M.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Barda M. » 02 mag 2023 20:53

Brovia Barolo 2018 - Godibilissimo fin da ora. Con profumo di amarena e liquirizia e un tannino presente ma gentile.
bella aciditá. molto buono
Ceretto Barolo 2019 - anche questo non male ora, anche se va aspettato. Tabacco, cuoio e spezie. Bel tannino da smussare. Buono anche ora
Barbera G.Rinaldi 2021 - ce ne vorrebbero 5 litri..... sapida, acida, con un frutto rosso suadente. Eccellente.
C2H6O
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda C2H6O » 03 mag 2023 05:35

Barda M. ha scritto:Brovia Barolo 2018 - Godibilissimo fin da ora. Con profumo di amarena e liquirizia e un tannino presente ma gentile.
bella aciditá. molto buono
Ceretto Barolo 2019 - anche questo non male ora, anche se va aspettato. Tabacco, cuoio e spezie. Bel tannino da smussare. Buono anche ora
Barbera G.Rinaldi 2021 - ce ne vorrebbero 5 litri..... sapida, acida, con un frutto rosso suadente. Eccellente.



Un paio di settimane fa sono andato a fare un giretto in Langa. Al ristorante ho fatto un grandissimo errore, ovvero ho bevuto la barbera Rinaldi ('21) dopo quella del Cavaliere ('18). Forse Rinaldi è più aderente ai canoni della barbera tipica, acida, profumata, ma non così complessa. Ottima in ogni caso.
Quella di Accomasso l'ho sentita in un'altra dimensione spazio-temporale. Molto intensa, concentrata, poteva stare lì ancora 20 anni. Pound-for-pound passa via forse l'80% dei baroli in circolazione...
Consiglio cmq a chi le prova di invertire l'ordine, just in case :D
Vulpes
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Vulpes » 03 mag 2023 10:44

Immagine

Ieri per la prima volta mi è capitato di vedere questa patina di cristallo bianchi sulla superficie del vino (un 2016) appena aperto, che peraltro aveva leggermente schioccato all'apertura, quindi di sicuro qualcosa era successo. Dopo un po' si è dissolta, e non mi è sembrata avere conseguenze organolettiche negative.
Qualcuno sa di cosa si tratta?
vinogodi
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda vinogodi » 03 mag 2023 13:50

Vulpes ha scritto:Immagine

Ieri per la prima volta mi è capitato di vedere questa patina di cristallo bianchi sulla superficie del vino (un 2016) appena aperto, che peraltro aveva leggermente schioccato all'apertura, quindi di sicuro qualcosa era successo. Dopo un po' si è dissolta, e non mi è sembrata avere conseguenze organolettiche negative.
Qualcuno sa di cosa si tratta?
...sembra rifermentazione non controllata...
Ente Nazionale Tutela dei Bevitori Capiscitori (EnTuBeCa) - Ministero della Cultura Enologica Popolare (MinCulEnPop)
Vulpes
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Vulpes » 03 mag 2023 22:13

vinogodi ha scritto:...sembra rifermentazione non controllata...


Grazie!
Ziliovino
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Ziliovino » 04 mag 2023 09:05

Immagine


Sancerre 2015 - Vacheronne. C'è un leggero litchie in apertura, la nota verde è elegante ma ben presente, medio corpo ma equilibrato e di gran piacevolezza. Ogni volta lo bollo come un filo piacione, ma è ben fatto e appena incontro qualche durezza nei vini che gli stanno a fianco finisco sempre per rivalutarlo... Pettinato, ma bene :-)

Brda Sauvignon 2017 - Movia. L'ho messo in mezzo per vedere l'effetto che faceva... e niente, il risultato è sempre quello... anche se è vino non privo di carattere, varietale non pervenuto, tutto sulla resina e note balsamiche, cedro, risulta meno incisivo al sorso dove c'è un po' di squilibrio a centro bocca e sul finale.

Sancerre Harmonie 2014 - Vincent Pinard. A dispetto del nome è ancora giovane e teso, con una bella spinta al sorso, lo attenderei ancora qualche anno, agrumato ma piuttosto chiuso a riccio al naso.

Sancerre La Grande Cote 2014 - Pascal Cotat. Il cambio di passo si nota subito al naso, dove l'eleganza e precisione si fanno sentire, agrumato e limonoso, al sorso appena versato sembra un pelo grosso e alcolico ma basta lasciargli prendere aria perchè si distenda e diventi la bocca più completa e lunga della giornata, e soffi il podio per pelo a Daguneau.

Sancerre Le Petit Chemarin 2014 - Crochet. Rimarrà poco definito al naso, sul cedro, mentre la bocca è bella distesa e parecchio gourmand, si lascerà apprezzare ben a tavola in abbinamento.

Blanc Fumé de Pouilly 2012 - Daguneau. Al colore sembrerà il più giovane della giornata, anche qui il profilo è elegante e misurato, più leggiadro e teso di Cotat, aggiunge qualche nota fumé al quadro, ancora nel pieno della gioventù direi.

Russian River Valley Chardonnay Chloe Ritchie Lorenzo Old Vines 2014 - Du Mol. Intruso che alla fine non c'è stato male vista la versione non caricaturale, il frutto è più maturo, sulla pera gialla, c'è tanta spezia dolce, peccato per il sorso un po' squilibrato e con un cenno di amarognolo sul finale, comunque di buona freschezza.

Passito di Pantelleria Decennale 2009 - Ferrandes. Uno dei rarissimi casi in cui la variabilità di bottiglia oserei quasi dire sia premiante... nel senso che il vino è ogni volta diverso, di bottiglia in bottiglia, ma mai meno che buono, alcune volte molto buono, e qualche volta si arriva al commovente. Questa volta è solo buono, più scarico al sorso di altre volte, meno dolce, mentre al naso c'è la solita intensa uva passa, caramello solo leggermente bruciato e col tempo qualche ossidazione di quella buona. Il vero grandissimo difetto è il formato, io farei la magnum, minimo...
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda bobbisolo » 04 mag 2023 16:13

la soufrandiere - saint-veran la bonnode 2016
una limonata meno intensa di una vera limonata, meno spigolosa, più soffusa e ovattata... un po' deludente in rapporto al prezzo over 30€, resta abbastanza lineare, semplice, senza guizzi o scariche elettriche che da una limonata ci si aspetterebbero. Al contrario questa sua essenzialità potrebbe forse trovare estimatori...
Uso del legno dichiarato ma ben gestito, probabilmente contribuisce al 50% della consistenza del vino senza il quale risulterebbe ancor di più insipiente(concedetemelo così come vi concedete un calice ISO nelle vostre domeniche più buie)...

tarlant rosè zero, base 2016 deg. 02/2022
buono e bello trovare rosè così, categoria che pare impegnativa e molto eterogenea fra scelta del metodo e colore del vino, solo restando in champagne... ci sono gli agrumi e l'arancia assieme al frutto rossino che non sconfina in ciliegiona pesante... la bocca la trovo meglio del bianco, di sostanza anch'essa e con un perfetto equilibrio sulla freschezza.
É un vino che ricorda e si avvicina, certamente molto più degli champ bianchi e in particolare questo, ad alcune espressioni di lambrusco. (un vino così, simile o almeno da non rimpiangerlo, in emilia si può fare... servono i soldi, ma siamo pezzenti) Forse anche perchè in quelle zone, ndo sta tarlant, non hanno il gesso della montagne e della cote.
Bevuto in un calice ISO.

bergianti per franco , annata 2021
messo di punta e sboccato a la volée, bel colore anche se siam più verso l'arancio che il rosa.
Qui non ci sono puzze particolari, il vino sembra pulito e non deviato. Bene, sospiro di sollievo.
Quindi nel complesso bello da vedere e goloso da bere, sugli agrumi e con un'acidità più in linea col resto del vino (rispetto al mustang dove questa pareva fuori scala).. lunghezza superiore alla media e tutto sommato discreta finale, salina.
Mi lascia sempre perplesso il prezzo, quasi da metodo classico senza però condividerne con quest'ultimo le fatiche e i costi.
Si beve velocemente però.
Detto questo il radice, piaccia o no, come fattezze e non per tipologia di uvaggio, resta una spanna sopra; il falistra, anche.
Forse è questione di zona un po' più sfigatella?
Se i reggiani cominciassero a schiarire il loro salamino...

wiston cuvee brut nv deg. 07/2018
naso sbilanciato tra tostatura arrogante e un frutto tropicale (mango, ananas) stra-maturo, oppure leggibile come puzzone dato l'odore di riduzione/di zolfo che non perde a 2 giorni dall'apertura, comunque un quadro confuso in cui si sentono i profumi come se fossero distaccati e non fusi... bocca molto più lineare, ritorna la fastidiosa tostatura, ma manca di sostanza, di volume che solitamente ritroviamo in uno champagne. Diciamo che si avvicina più a un prosecco che a un franciacorta. Lo champagne manco lo sfiora.
Forse gli inglesi, che han sempre fatto fare agli altri, devono ancora mangiarne tanti di crostini prima di diventare capaci a fare vino?? O forse questo è il commento di una volpe che non può permettersi il santo graal inglese?
C'è tempo... viste anche le cifre su cui si posizionano, ce n'è tantissimo.
Mi ha ricordato il ringadora di podere il saliceto, mc da sorbara, per il profilo al naso: nel loro vino molto più equilibrato anche se dagli aromi insoliti per un rosato da lambusco, più sul tropicale acido.

bouland morgon corcelette 2017
praticamente un base, ma con una stoffa e una bevibilità da grande vino... carnoso, mirtilloso ma fresco, con qualche bacca rossa, quasi da erba balsamica... bocca di medio peso ravvivata dalla ben presente acidità e fa salivare, chiamando un sorso dietro l'altro... il vino evolve e cambia nel tempo in positivo, facendosi sempre più rotondo, più concessivo, ma senza mai sedersi, sempre proponendo una materia soda ravvivata anche da una coda sapida/pepata.
Può certamente stare in bottiglia per anni, ma non saprei quanto attendere: è già molto buono così.
Questo vino però costa troppo poco: non vorrei far la figura del pezzente dicendo che vale più di molti altri blasonati.
maxer
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda maxer » 04 mag 2023 22:25

... una sola cosa risalta più volte :

che ti sei sentito un pezzente (e barbone, no ?) ...

:lol: :wink: :lol: :wink: :lol:
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Chef1984 » 05 mag 2023 11:17

Vulpes ha scritto:Immagine

Ieri per la prima volta mi è capitato di vedere questa patina di cristallo bianchi sulla superficie del vino (un 2016) appena aperto, che peraltro aveva leggermente schioccato all'apertura, quindi di sicuro qualcosa era successo. Dopo un po' si è dissolta, e non mi è sembrata avere conseguenze organolettiche negative.
Qualcuno sa di cosa si tratta?


Se hai sentito un po di bollicine o solleticava la lingua probabilmente è ripartita la fermentazione che non è un buon segno..perlomeno a me non piace.Volgarmente detto petillant.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda bobbisolo » 05 mag 2023 12:53

maxer ha scritto:... una sola cosa risalta più volte :

che ti sei sentito un pezzente (e barbone, no ?) ...

:lol: :wink: :lol: :wink: :lol:


e non so dire se fosse più per il calice ISO o per il costo/blasone complessivo delle bottiglie bevute
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda piergi » 06 mag 2023 12:32

Redo 2019- Tenuta Scuotto
Aglianico "ingentilito", almeno nelle intenzioni, proveniente dalla zona di Lapio.
Rubino profondo fino al cuore, al naso frutta sotto spirito e un leggero balsamico. In bocca il tannino è abbastanza vivo ma non spaccagengive, arancia sanguinella e cacao amaro. Chiude più velocemente di quanto mi aspettassi. Imho, restando in cantina, preferisco il loro taurasi.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Ludi » 07 mag 2023 08:15

Domaine des Roches Neuves, L'Insolite 2012: gran bello chenin, cui non mancano le note di miele, cotognata, fumo. Manca, invece, l'idrocarburo che a volte trovo in questi vini, e l'acidità non è così pimpante. Comunque, ottima bevuta; Germain non sbaglia un colpo.
Ar.Pe.Pe., Grumello Buon Consiglio 2001: qui invece non ho nessun dubbio nel dire che il vino non è solo buono, ma eccellente. Un nebbiolo soave, etereo, ancora giovanile nelle note di marasca ma splendidamente terziarizzato nella componente speziata ed ematica. Mi mancano questi vini di Ar.Pe.Pe., che attualmente mi sembra aver alquanto smarrito la via.
Domaine de la Chevalerie, Grand Mont 2010: le iniziali sensazioni animali si dissipano dopo qualche minuto per lasciar posto ad un frutto croccante, ad un esemplare bilanciamento in bocca, ad un lungo finale che invita al riassaggio. Vino che mi ricorda la bella e divertentissima visita con il compianto Pierre Caslot.

Ieri sera, finalmente siamo riusciti a festeggiare tutti insieme la laurea in enologia di mio figlio Edoardo, classe 1996. In realtà la laurea l'ha presa anni fà, ma non avevamo ancora trovato l'occasione giusta. Meglio tardi che mai.

Dom Perignon Oenotheque 1996: signori, che Champagne! Molto più leggiadro (se si può usare questo termine) del DP base, soave nelle note di zabaione, zenzero, miele, frutta gialla matura, e dotato di un sorso armonico, vivace, con una spinta finale che ha dell'incredibile. Nonostante le perplessità di Alberto Lupetti sulla 1996, io l'ho sempre trovata una grande annata.
J.L. Chave, Hermitage Blanc 1996: qui il tavolo familiare si è diviso. Da una parte io, che l'ho trovato sublime nelle sue note quasi da vino dolce (albicocca candita, scorza di cedro, fiori gialli, persino un filo di zafferano) e nel suo sorso profondamente glicerico ma anche cartesiano nel finale secchissimo e leggermente ammandorlato, dall'altra tutti gli altri che l'hanno trovato eccellente ma troppo "freddo". Pazienza, l'altra bottiglia che rimane in cantina la berrò da solo...
Soldera Riserva 1996: unica grande delusione. Incautamente l'ho acquistata all'asta (debbo peraltro dire che in genere mi è andata bene) ed è evidente che il vino ha avuto un problema di sbalzo di calore: al naso occhieggiava ad un (grandissimo) Porto, con note di mallo di noce, tamarindo, cola, ciliegia candita, mentre in bocca era (ovviamente) secco, e conservava finanche una certa acidità. L'abbiamo comunque finito, perché si intuiva che sarebbe stato un vino monumentale; ma non era il vino di Gianfranco.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda alì65 » 07 mag 2023 09:36

Ludi ha scritto:Dom Perignon Oenotheque 1996: signori, che Champagne! Molto più leggiadro (se si può usare questo termine) del DP base, soave nelle note di zabaione, zenzero, miele, frutta gialla matura, e dotato di un sorso armonico, vivace, con una spinta finale che ha dell'incredibile. Nonostante le perplessità di Alberto Lupetti sulla 1996, io l'ho sempre trovata una grande annata.


vino irreale per gioventù e complessità; mai fidarsi dei Lupi :wink:
al momento meglio la 95, giusto punto di maturazione
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
alì65
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda alì65 » 07 mag 2023 09:39

mese da fuochi d'artificio, tipo festeggiamenti partenopei.... 8)
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Alberto
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Alberto » 07 mag 2023 13:45

Alzo questo calice, nel mio piccolo rispetto a quanti l'hanno conosciuto davvero e gli erano amici, in ricordo del buon Roland:
VdP Cotes Catalanes Blanc L'Extreme, Les Clos Perdus, 2015 (13%)
Vino ispirato ad un'altra epoca, fatto vinificando tutte assieme le tre grenaches, quindi uva bianca, rossa e rosata (grenache gris, qui preponderante), in questo caso da un vigneto addirittura risalente alla fine del XIX Secolo, fermentazione in legno ed un breve affinamento prima di andare in bottiglia.
Color buccia di cipolla, "caldo", brillantissimo. E' un vino sorprendentemente delicato, direi quasi una declinazione montana del paradigma mediterraneo: macerativo in modo estremamente garbato, al naso miscela la classica macchia (elicriso netto) col miele, tocchi burrosi le perfino un vago idrocarburo, ed in bocca (molto coerente con la fase olfattiva) si mostra di media stazza e di grande sapidità (a compensazione di un'acidità non spiccata), con la mela renetta "elaborata" (cotta o in composta) a spiccare, assieme a ricordi agrumati (mandarino?) sul finale. Beva agilissima. Buono per davvero, può piacere anche a chi di solito schifa gli orange wines (ma alla fine un vero orange non è).
Bevuto su di una lonza di maiale al latte con contorno di lattuga romana spadellata (solo con olio ed aglio), abbinamento riuscito.
Ciao Gianni!!!
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda gianni femminella » 08 mag 2023 15:44

Metto qui le note del delizioso gruppetto col quale ho condiviso una bottiglia descritta pochi giorni fa anche dal gruppo degli amici milanesi (più o meno milanesi, Enzo comportati bene, mannaggia alla Majella! ).
Purtroppo ho sempre meno pazienza di prendere note e ho dovuto rubare parte della descrizione, che comunque è stata a grandi linee unanime. Scrivo anche per ristabilire un valore che era stato messo in dubbio e che chiamava una giusta correzione di valori, una rilettura con una bottiglia che non avesse i problemi di quella "meneghina".

Brunello Biondi Santi 2007
il colore sembra abbastanza evoluto, ma quando lo metti vicino al naso già ti aspetti (e così sarà) grande freschezza, con l’acidità che quasi sale dal bicchiere (è una figura), insieme ad un corredo aromatico bellissimo tra spezie e agrume dolce. Bocca drittissima, giocata sullo stretto, non ampissima, ma di eleganza, di finezza indescrivibile.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
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trottevieille00
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda trottevieille00 » 08 mag 2023 18:13

Nebbiolo 2012 di Flavio Roddolo

Prima volta che stappo una sua bottiglia di Nebbiolo. Bottiglia acquistata direttamente in cantina. Tappo di quelli che non so se potrebbe durare ancora chissà quanti anni, dimensione standard, piuttosto impregnato e decisamente molle sia da forare che da estrarre (a stapparlo sentivi proprio che scivolava via). Il vino però cavolo...Una goduria! A mio parere un grande Nebbiolo! Subito un profumo intenso di piccoli frutti rossi, in particolare fragola, più note fruttate che floreali. Il vino avvolge il palato con calore e morbidezza, è notevolmente equilibrato e mette davvero voglia di berlo.

Non facile trovare vini così buoni e piacevoli, eravamo in tre a bere la bottiglia, i 14,5% gradi alcolici si leggevano solo in etichetta, nel bicchiere il vino non era affatto pesante o scomposto.
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Alberto
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Alberto » 08 mag 2023 19:35

Con pasta al ragù di spuntature e piselli freschi:
Etna Rosso Croceferro, Generazione Alessandro, 2020 (13%)
Da vigne giovanissime (anno di impianto 2016!) a media altitudine situate in Contrada Palmellata di Castiglione (tra Linguaglossa, comune dove peraltro ha sede l'azienda, e Rovittello di Castiglione), affinato in tonneaux ed in parte in vasca inox.
Bel colore rubino granateggiante, trasparente. Naso inizialmente olivoso e riduttivo, ci vuole poco (bastano un paio di girate di calice) per fare uscire il piccolo frutto rosso (fragolina), tocchi ematici/ferosi ed anche un floreale blu intrigante anzichenò. Bel naso, niente da dire.
Bocca alquanto agile (ma tutt'altro che corta), molto frutto chiaro ed una punta di volatile etnea (o forse solo di surmaturazione) come di prammatica, si sente che la mano in cantina non ha voluto cercare estrazioni e concentrazioni che le uve di partenza probabilmente non sarebbero state in grado di garantire. Acidità vispa, "piccantino" e dalla bella speziatura (pepe...bianco e nero mixati) sul finale. Divertente.
Ziliovino qualche giorno fa aveva parlato del bianco pari annata in toni positivi: per quanto riguarda il rosso, mi accodo.
Nota di merito, in calce, per il tappo: davvero un signor pezzo di sughero, da vino di categoria teoricamente superiore.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
Il Parente
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2023

Messaggioda Il Parente » 09 mag 2023 07:18

gianni femminella ha scritto:....dal gruppo degli amici milanesi (più o meno milanesi, Enzo comportati bene, mannaggia alla Majella! )......

Eeee Giannì, ma lo sai... noi Tollesi siamo essenzialmente agricoli e geneticamente indisciplinati! :twisted: :lol:

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