Sudtiroler Lagrein Kretzer vendemmia tardiva 2021 - Mayr-Unterganzner. Colore intenso con riflessi violacei, regala un floreale carnoso, la famosa buccia d'anguria ed una ciliegia croccante, c'è parecchio corpo ma anche bella tensione ed il tutto sta in piedi. Rosato di gran carattere.
Soave Classico Le Bine de Costiola 2015 - Tamellini. Erano anni che non lo riassaggiavo e mi ha in parte spiazzato, me lo ricordavo di buona struttura e maturità di frutto e me lo ritrovo teso e quasi agrumato, con un tocco di cere e propoli, un po' squilibrato al sorso. Cambio di stile oppure è la singola annata?
Savennières Roche aux Moines 1998 - Domaine Aux Moines. Il colore in foto non da giustizia ad uno chenin ancora vivo e vegeto, di buon nerbo e struttura al sorso dove è piuttosto appagante, meno variegato al naso, dove seguito per un paio di giorni non ha regalato quelle note idrocarburiche che avevano ammaliato quando assaggiato al domaine... bella bevuta comunque.
Lugana Riserva Vigne di Catullo 2018 - Tenuta Roveglia. A volte ritornano... ricordo remoto di uno dei primissimi Cantine Aperte anni fa mi son detto perchè no, riassaggiamo. Come da ricordi non è male, una via di mezzo tra i Lugana più sbarazzini, qui delicatamente profumato ed agrumato, ed un bianco un po' più importante, con ottimo equilibrio al sorso. Mi sono imbattuto anche in un Perla di Perla del Garda 2021, e questo seppur leggermente migliorato, è rimasto fedelissimo a se stesso, criomaceratissimissimo...
Fiano di Avellino 2018 - Marsella. L'ultima che ho stappato mi sembrava di averla attesa un filo troppo, per cui via di cavatappi... e niente, ovviamente questa è troppo giovane. Però abbastanza godibile, e non so se è l'annata oppure un cambio di stile ma molto teso e agrumato, gran bel equilibrio al sorso, con un profilo decisamente nordico.
Cotes de Provence Tibouren Cuvée Speciale des Vignettes Rosé 2020 - Clos Cibonne.
Coste della Sesia Rosato Majoli 2020 - Tenute Sella.
Scontro diretto in rosa, e quando un italico nebbiolo incontra un franzoso la partita è aperta e vinta per una volta dal piemontese. Il Tibouren è decisamente il prodotto meno centrato dei loro tre rosati fin ora da me assaggiati, qui squilibrato al sorso, tendente al largo ed alcolico più nota amaricante finale. Non tragico è, ma ovviamente sofferente contro il piemontese che invece ha si un sorso rotondo ma più equilibrato e piacevole, con giusta freschezza. Non troppo espressivo al naso comunque il valsesiano, dove dopo leggere note sulfuree all'apertura vira su classici fruttini rossi e fiori.