Champagne Nature Boulard: ha diviso la platea, tra chi lo apprezato anch e parecchio e chi invece lo ha trovato solo acido, senza molto altro. A me è piaciuto, direi molto di più che in altre occasioni, uno champagne dalla grande bevibilità, fresco sia al naso che in bocca e non ho trovato l'acidità finale, certamente notevole, disturbante o scissaod eccessiva.
Faro 2001 Palari: al di là delle più rosee aspettative, un'annata meravigliosa. Vino che per alcuni versi ricorda il piunot nero e per altri il nebbiolo, ma che soprattutto fa venire in mente proprio il Faro in grande versione, l'unico dubbio che avevo alla cieca infatti era solo che fosse troppo buono per essere il Faro.
San Giuseppe 1999 Cavallotto: altra ottima prestazione di questo vino, che riesce a fare un buionissima figura pur di fronte ad un rivale ingiocabile. Naso quasi Mascarelliano con melograno e melone in evidenza e bocca di grande sostanza, ma senza perdere in bevibilità, bella massa tannica, ma senza essere minimamente astringente. Molto bene.
Monfortino 1999: questa bottiglia è tronata a regalare le grandi emozioni della prima bevuta. Non presentava neppur eil problema di quell'acidità un tantino per conto suo che invece c'era in un'altra occasione. La solita conferma per un vino che non sbaglia praticamente mai un colpo e che, a mio avviso giustamente la nuova legge promulgata dal parlamennto dell'AVR ha imposto che debba essere presente in ogni degustazione.
Falletto 1985 Gicosa: grossa delusione, inutile negarlo, davvero troppo evoluto per un vino del genere.
Alpianae Fiori d'Arancio 2005: non mi ha convinto, troppo dolce ed al limite dello stucchevole. Boh, forse non sono riuscito a capirlo.