Messaggioda Ale Lenzi » 04 apr 2022 11:49
Ciao a tutti, non partecipo granchè in questa sezione quindi cerco di rimediare!
Venerdì sera, in quel di Pisa, si è bevuto:
2007 Jacquesson Dizy Corne-Bautray Extra Brut
Danza fra la golosità della crema al limone e pasticceria e un'ossidazione non eccessivamente marcata, di mela grattugiata e cognac, note di gesso, sbuffi minerali e pan brioche impreziosiscono un quadro olfattivo complesso, autorevole.
Al sorso comanda l'acidità sferzante, il limone che si fa roccia, bocca dritta dritta dritta e tesa, energica, chiusura lunga e pulitissima, forse la bolla è un po' troppo invadente, forse si farà, forse era troppo buono e l'ho scolato senza ritegno.
2016 Domaine des Miroirs Kenjiro Kagami Entre Deux Bleu
Hype selvaggio intorno a questa etichetta sbarazzina con le nuvolette.
Colore dorato intenso, opaco nel calice, parte su una deriva superbionaturalterrorista che non fa inizialmente ben sperare, invece si pulisce e anzi risulterà un vino di mobilità, stratificazione ed evoluzione olfattiva notevole, dal propoli, il vegetale fresco e le erbe aromatiche che suggeriscono una macerazione prolungata (qualcuno al tavolo azzarda una diraspatura solo parziale) evolve prima sulla camomilla e le foglie di thè nero, per poi stabilizzarsi su note cerose, resinose e di pesche sciroppate.
In bocca ha una bella struttura ed una certa saturazione, sorretto da una spina acida e soprattutto una sapidità molto spiccata, la piacevolezza non gli manca e cattura con una certo contrasto fra le note fruttate dolci ed il sale.
Divertente sicuro, a tratti ammaliante, non capisco assolutamente le cifre folli a cui sta girando ma l'identità c'è.
2016 Bruyere-Houillon Arbois Les Nouvelles
Mah.... ridotto all'inverosimile, puzzettoso, forse brettato.
La bocca ci sarebbe anche, più sottile e verticale di Kenshiro ma pure lui con una grande vena sapida, fa salivare, accompagna bene, però non ci siamo...
2010 Cav. Lorenzo Accomasso Barolo Per Elena
Ha un profilo scuro e impettito, terra bagnata, radici e liquirizia comandano inizialmente il naso, evolve su una nota balsamica fresca ma esce anche un'oliva nera e un ricordo di tostatura di caffè, seconda me ha accusato un po' il caldo, naso comunque non preciso.
La bocca è sincera e diretta, aggraziata con un tannino particolarmente rotondo ma fitto/ficcante, ritornano le note terrose che emergevano al naso, ha una certa rusticità ma anche una beva compulsiva.
E' il Cavaliere, nel bene e nel male.
2013 Bartolo Mascarello Barolo
Fra i baroli bevuti è il più fine e sensuale, classicismo sfrenato, c'è l'albicocca disidrata su un fondo autunnale di foglie secche, arancia quasi rossa e spezie dolci, molto elegante.
La bocca vive di un equilibrio magistrale, tannino dolcissimo, tensione e persistenza, più sottile di quanto uno si aspetterebbe, seducente.
Gran classe.
2013 Giuseppe Rinaldi Barolo Brunate
Meno preciso di Bartolo ma più appariscente e sfacciato, le roselline macerate, il melograno e la pesca rossa, la menta freschissima, per un naso di grande intensità olfattiva.
Bocca tesa ed austera, tannino serrato, spinta che sembra non finire mai, profondo e di grande persistenza, forse l'ingresso in bocca un po' troppo grossolono.
Energico
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Ale Lenzi il 04 apr 2022 17:35, modificato 1 volta in totale.