SERATE APPROFONDIMENTO

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Alberto
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda Alberto » 14 feb 2023 23:05

littlewood ha scritto:10 febbraio viva Espana!

¿Que pasó entonces? :roll:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
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GabrielePelizza
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda GabrielePelizza » 16 mar 2023 00:25

Che belle serate che organizzate, bravi!
Maaa in Piemonte (meglio in provincia di Torino) non c'è nessun appassionato con cui organizzare eventi simili?
littlewood
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda littlewood » 19 mar 2023 11:05

Torno a scrivere dopo pausa x impegni vari. Venerdi serata speciale x sfatare il mito che il friuli sia solo terra di vini bianchi
1 batteria
Merlot grici 2001 Renato Keber
Rosso Ruje 2007 Benjamin zidarich
Si parte col botto! Il merlot di Renatino e' un vino fantastico! Floreale e balsamico al naso si evolve continuamente nel bicchiere tannino di estrema finezza da cavallo di razza qual e' rapporto q/ p straordinario!
Il Ruje parte un po' piu' sporchino ma evolve in maniera splendida. Qui siamo ancora sul frutto con in bocca un' acidita' sferzante data forse dal 15%di terrano. Ad avercene eh!
2 batteria
Merlot 1987 Radikon
Cabernet 1991 Miani
Merlot Buri 06 Miani
Radikon fa il Radikon dei tempi di Stanko! Vino che ora e' sulle note evolutive di sottobosco di fungo di cenere ma che conserva una straordinaria piacevolezza al sorso dato dalla qualita' dei tannini
Il Cabernet di Enzo mi strappa una parolaccia!
Vino introvabile perche' ormai da decenni nn piu' prodotto e' sporcato al naso da un subdolo tappino. In bocca invece e' un vino straordinario xcprofondita' e spessore vino meraviglioso che se nn avesse quell' handicap avrrbbe sicuramente aspirato al podio piu' alto
Il merlot invece e' un carro armato di integrita' e spessore tutto frutto e cioccolato. Giovanissimo ha una pressione palatale impressionante. Ripassare tra 10 anni almeno
3 batteria
Merlot Dominin 1999 Meroi
Schioppettino 1986 Ronchi di Cialla
Meroi e' forse il meno performante dei vini della serata . Nn che sia cattivo anzi ma conserva sia al naso che in bocca una rusticita' che lo penalizza
Lo schioppettino invece e' un' altro vino da podio. Naso che sembra una coppa di cioccolato fondente ma anche sigaro e tabacco. Bocca ancora vivissima e guizzante!
4 batteria
Rujno 1991 Gravner
Pignolo di butrio 2001 Dorigo
Pignolo 2004 Moschioni
Il Rujno fa' un' altro campionato....quando bevi questo vino in questa annata capisci che forse e anche senza forse questo e' uno dei piu' grandi vini rossi prodotti in italia e che niente ha da invidiare ai grandi premier cru bordolesi. La nota che piu' lo descrive e' l' estrema eleganza che per certi versi lo avvicina ai grandi di Borgogna. Sentori di more viole ma anche terrose e fragoline e tabacco e chi piu' ne ha piu' ne metta..in bocca e' setoso avvolgente di una freschezza infinita. Ancora con almeno 10/15 anni davanti perche' le note terziarie sono ora appena acennate.vino della serata x acclamazione!
I due pignolo hanno il solo "torto,, di arrivare dopo tale meraviglia.
Piu' austero e profondo dorigo con nette note ematiche al naso e consistenza al sorso piu' etereo e leggermente alcolico moschioni.
Fuori gara
Corvina 016 ca' la bionda
Champagne vv de levant 08 larmandier bernier
Champagne Jacquesson 736 dt
Prossimo giro verticale Monprivato g. Mascarello
Trabateo
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda Trabateo » 03 apr 2023 18:33

Monprivato All In
E quando ti (mi!) ricapita di fare una verticale di una delle eccellenze delle Langhe insieme al produttore?
Appunto, e quando ti (mi!) ricapita?
E allora, vogliamo perdere quest'occasione più unica che rara? (domanda retorica)
Eh, no, proprio no! (risposta altrettanto retorica).
Serata da ricordare quella di venerdì 31 marzo scorso, dove la carrellata di Monprivato è stata gentilmente accompagnata da Elena Mascarello: grazie a lei e grazie a Franco per questa bellissima bicchierata.

Il termine più adatto a descrivere questo Barolo è sicuramente 'Eleganza', non una bottiglia che abbia deluso le aspettative anche se, per quanto mi riguarda, le sorprese non sono mancate.

Prima batteria
Monprivato 2016 vs 2018 vs 2015
Il 16 è partito con uno tsunami di profumi da mettere ko anche il più recalcitrante dei detrattori (ma poi, ce ne sono?): viola, polpa di ciliegia croccante, onde balsamiche a ripetizione (mentuccia, eucalipto, etc, etc, etc), di un'intensità e profondità che al cospetto la Fossa delle Marianne sembrava una buca di un bambino che gioca sulla spiaggia...in poche parole un barolo a dir poco esuberante. Entra in bocca con un tannino ancora da integrare, e un'acidità salivante, prosegue con una nota di cioccolato dolce e prosegue con spezie varie...sembra non finire mai.
Il 18, invece, è meno irruento ma più intenso ed elegante del 16...qui mi escono i profumi della langa che conosco, quelle note polverose ma eleganti come il Monprivato sa dare e fare. Allora viola e fiori in quantità ma anche incenso e in chiusura delle note scure di china e tamarindo che lo rendono ancora più accattivante.
Al sorso il tannino è morbido, quasi setoso e chiude con una lievissima nota di liquerizia...finisce qui? Ma nemmeno per sogno, e mentre le onde da 20 e 30 metri del 16 vanno via via rimpicciolendosi, il 18 continua a uscire aggiungendo note di melograno e fragola: oste?! Una cassa per favore.
A chiudere la prima batteria ecco il 15 che, in una scala di apertura, viene sicuramente dopo i primi due.
Come il 18, risulta più "polveroso" del 16, anche se qui ritrovo più rosa e cipria (pazza!)
Sorso freschissimo, ampio e profondo, molto equilibrato sembra chiudere, come il 18, con una nota di liquerizia...ma anche lui, mentre il 16 tornava a far giocare i bambini in spiaggia, si risveglia e butta fuori melograno e spezie facendoti salivare non poco.

Sorpreso molto piacevolmente dal 18, che si dice non essere una grande annata, se paragonata alla 15 e sopratutto alla 16.
Per me quindi il 18 è stato il top di batteria che, se devo trovargli una pecca, sta in quella nota glicerica ancora da smaltire; mentre per il 16 meglio attendere che ricomponga tutta la sua irruenza giovanile e diventi una barolo di grande maturità.

Seconda batteria
Monprivato 2009 vs Ca'd Morissio 2008 vs Monprivato 2017
Con il 2009 entriamo in un'altra era geologica dove il frutto inizia a cedere il passo a note vegetali o comunque a evolversi in qualcosa di, ovviamente, più maturo.
Naso ampio e profondo, tabacco, vegetale e, as usual, balsamicità da vendere.
Sorso ancora molto fresco con un tannino quasi setoso, personalmente mi ha disturbato la chiusura con nota amarognola...ovviamente tutto in un range di alto livello.
Il Ca'd Morissio è stato il barolo con il naso più potente della serata: frutto rosso tendente al macerato, amarena sottospirito, si apre poi in una balsamicità impressionante e alla lunga esce anche la polverosità delle langhe.
Al contempo in bocca è di una freschezza disarmante, frutto rosso maturo e balsamicità rinfrescante, chiude con note di liquerizia.
Il 17 sembra dovesse chiudere la batteria come il figlio di un Dio minore e invece è riuscito a giocarsi benissimo le sue carte.
Profumi ampi di ciliegia matura e di erbe aromatiche (timo su tutti), quasi (quasi) un barolo da macchia mediterranea.
In bocca entra come un guanto e ti riempie di frutta, dalla ciliegia al melograno. Anche qui acidità salivante e voglia di un'altra cassa.

Ca'd Morissio vince quasi per knock-out ma il 17...not bad, absolutely not bad.

Terza batteria
Monprivato 2013 vs 2003
Beh, anche qui si gioca un altro campionato con il 13 che ha un naso ancora freschissimo di fragolina, sottobosco, talco e balsamico. In bocca il grip tannico si fa ben sentire ma è morbido e ben integrato, bellissima e piacevolissima tensione, stra-freschissimo e succoso: game, set e...
E niente, perché dietro di lui arriva il 2003 che sta al balsamico come Grace Kelly alla bellezza femminile, è di un'ampiezza pari alla capacità di leggere il gioco di Dan Carter (mito assoluto!). Le note balsamiche si evolvono nel bicchiere passando dall'eucalipto al mentolo fino ad arrivare al catrame, insomma, un vicks vaporub fatto di nebbiolo.
In bocca è puro e setoso velluto, un guanto balsamico con ancora note di frutta rossa e di un'eleganza che uno può solo immaginarsi Grace Kelly con un bicchiere di Monprivato in mano (altro che champagne!).
E qui sì: game, set e match!

E mentre ognuno portava avanti le proprie candidature per il favorito della serata, ecco che Elena ti cala un jolly buttato lì non a caso...
Barbera Codamonte 2015 in magnum.
Se non ho capito male, ultima annata prodotta prima di espiantare le vigne.
Naso impressionantemente selvaggio e animalesco e bocca ancora perfettamente integrata tra frutto e acidità.
Anche questo un bellissimo e inaspettato regalo...

Poi arriva el paron de casa con:
Quintarelli Amarone 1997
Finalmente un amarone che berrei molto volentieri!
Naso poliedrico che passa dal glicerico e ossidato alla china e poi ancora alle erbe officinali (stile Cappellano, giusto per intenderci), all'amarena sottospirito e appassimento...del resto sempre di Amarone stiamo parlando.
Sorso dove emergono le erbe officinali di cui sopra ma anche il tamarindo, il caffè e una piacevole dolcezza che va a stemperare i 16%

Meo-Camuzet Corton Grand Cru Clos Rognet - 2002
A niente, passava di lì, allora vuoi non invitarlo?! :mrgreen:
Bel naso di erbe officinali (anche lui?!), ginger, balsamico e, sopratutto, elegantissimo.
Bocca con ancora una buona acidità e dove tornano ginger e zenzero.
Bellissimo modo di chiudere la serata.

Avviso ai naviganti, se Franco non ha ancora chiuso il tavolo, venerdì 7 si replica...
E non dite che non vi avevo avvisato :wink:

PS: quasi dimenticavo...con dolciumi pasquali vari, anche un Moscato d'Asti Ca' d'Gal 2013 sempre deo stesso paron di cui sopra :D
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda cskdv » 14 apr 2023 11:06

Ecco il bis della serata Monprivato :D
Come sempre un grazie al padrone di casa per aver organizzato una bellissima serata in compagnia!

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I migliori della serata per me sono stati il 2015 per potenza espressiva, il 1999 per complessità e 2018 per il colore irreale anche se in bocca mancava qualcosina.
Ca D'Morissio buono ma sempre molto compresso e reticente nonostante abbia 15 anni.

Sorpresa negativa della serata: annata 2016 - molto indietro...cruda, chiusa, bruttina....speriamo migliori.
Riconferma della serata: annata 2013 - annata minore

Molto interessante anche il Barolo 1959 portato da uno dei partecipanti alla serata, in condizioni di grazia...non sembrava assolutamente avere 64 anni :shock:
Ultima modifica di cskdv il 14 apr 2023 23:34, modificato 1 volta in totale.
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda andrea » 14 apr 2023 11:23

Non so... Io tra i migliori metterei il 2009 al posto del 2015. Sta prendendo la strada dell'evoluzione in modo direi perfetto, mantenendo frutto e mineralità
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda cskdv » 14 apr 2023 13:42

andrea ha scritto:Non so... Io tra i migliori metterei il 2009 al posto del 2015. Sta prendendo la strada dell'evoluzione in modo direi perfetto, mantenendo frutto e mineralità

Era senz'altro interessante anche il 2009, concordo con te. La mia impressione però è stata che dopo un po' nel bicchiere si è seduto ed è rimasto lì.
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda Trabateo » 18 apr 2023 21:27

Qualcuno volò sul nido della Cicogna

Puntata a tema totalitario quella di ieri sera a casa di Franco, questa volta un po' più prolisso del solito: sarà mica stata la digestione del cinghiale?! O la cimice della tangenziale milanese?! :mrgreen:
Si è percorsi l'Alsazia in lungo e in largo...beh, più in lungo che in largo...e bevuto i suoi vini più caratteristici in espressioni qualitative decisamente ottime, come del resto sempre accade in questi appuntamenti.
Nell'ordine:

Prima batteria
Domaine Kirrenbourg - Martin Schaetzel Riesling Kaefferkopf, Alsace Grand Cru - 2011
Albert Mann Riesling Schlossberg, Alsace Grand Cru - 2011
Domaine Marcel Deiss Mambourg, Alsace Grand Cru - 2010

Seconda batteria
Albert Boxler Pinot Gris Sommerberg, Alsace Grand Cru - 2011
Domaine Weinbach Pinot Gris Clos des Capucins Cuvee Sainte Catherine - 2011

Terza batteria
Domaine Audrey et Christian Binner Riesling 'K' - 2007
F E Trimbach Riesling Cuvee Frederic Emile - 2007
Domaine Paul Humbrecht Gewurztraminer Steinert, Alsace Grand Cru - 2007

Top players
Domaine Weinbach Riesling Schlossberg Cuvee Sainte Catherine, Alsace Grand Cru - 2012
Domaine Zind-Humbrecht Gewurztraminer Clos Windsbuhl - 1992

Prima che arrivassero i fuoriclasse, mi era piaciuto il Pinot Gris di Boxler, poi...che ve lo dico a fare :mrgreen:

Lascio le note tennico tattiche al padrone di casa o a chi, dei presenti, avrà voglia di dire la usa.
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda Trabateo » 08 mag 2023 19:05

Ruf-Fiano? Ma neanche un po'!

Interessante e didattica serata con il Fiano Cilentano di Luigi Maffini.
Interessante perché le bicchierate organizzate dalla volpe della Valpolicella lo sono sempre, didattica perché Alessandro/Markov ci ha fatto percorrere l'areale di Salerno in lungo e in largo con immagini e note descrittive degne della serata stessa.
Nutrita la quota rosa, circa il 30%...forse per questo che la serata è stata così interessante :mrgreen:

Prima Batteria - Top Players
Pietraincatenata - 2011 vs Kratos - 2016 vs Pietraincatenata - 2017
Formidabile il Pietraincatenata 2011 che ha giocato un campionato tutto suo, anzi: vino da finale di Champions League.
Consiglio, per chi ce l'ha in cantina, di giocarselo alla cieca in bicchierata con degli Chenin di livello.
Un Fiano che ha ricordato a più di qualcuno, appunto, uno chenin secco stile Coulée de Serrant, lungo, quasi infinito, ancora in parabola ascendente: Game, set e match!
Kratos 2016 che invece risulta un po' sporchino e ridotto al naso. Nulla di piacevole come anche la chiusura di vegetale amaro in bocca: not my cup of tea (e non solo la mia).
Pietraincatenata 2017 fa capire cos'era il 2011 e lascia ampio spazio a una bella maturazione. Ovviamente pecca di gioventù con profumi ancora di fiori bianchi, ma sapidità, mineralità, lunghezza e persistenza riscontrate in bocca, lasciano presagire bene. 2° di serata per me...1° nel campionato dei normodotati.

Seconda Batteria - Interlocutoria
Cantina del Barone 928 - 2020 vs Kratos - 2019 vs Cantina del Barone Paone - 2020
Due ringer giovani giocati nella stessa batteria, ma la sorte...o le abili mani della volpe...ha voluto così.
Carte un po' sparigliate e poi si arrivava da una batteria con due vini top.
Quindi batteria interlocutoria dove la giovane età dei vini in gioco non ha giovato alle papille gustative anche se nessuno dei 3 presentava alcun difetto.
Cantina del Barone 928 il classico fiano da castagna secca e con buona mineralità tanto al naso quanto in bocca.
Kratos 19 mi è piaciuto un pelo più degli altri anche se non ho molto gradito l'ingresso caldo.
Cantina del Barone Paone con profumi agrumati e di albicocca, leggermente scomposto in bocca e non molta acidità.

Terza Batteria - Kratos nel bene e nel male
Kratos - 2014 vs Pietraincatenata - 2015 vs Kratos - 2021
Kratos 2014 finalmente alla giusta maturità, forse pecca di espressività al naso ma è un gran bere con polpa di frutta e mineralità che tirano lungo. 3° della bicchierata.
Pietraincatenata 2015 è un vino che strizza l'occhio alla Borgogna dove il legno ben presente dovrà ancora aspettare qualche anno per integrarsi. Per ora grasso e opulento anche se l'acidità presente in bocca fa ben sperare per il futuro.
Kratos 2021...petillant

Guest Star
Montevetrano - 2005
Ma che bellissima scoperta: blend bordolese con un 10% di Aglianico.
Naso da CS con peperone ma anche amarena, liquerizia e molto balsamico
Bocca tesa e piena, con tannino ancora graffiante, bellissima acidità e molto frutto.
Segnato sul taccuino :wink:

Terra di Lavoro - 2009
Il mio ricordo è quello di gomma bruciata e catrame al naso a cui si è aggiunto un sorso sgarbato con nota amaricante finale per nulla piacevole. Luca ha tentato il trucco del ramino ma senza alcun risultato degno di nota.
Qualcuno ha detto che poi si era un po' ripulito e che comunque questo "goudron" è una sua caratteristica...sarà :?

Moscato Rosa - Franz Haas
Degna conclusione con la crostata di lamponi e ribes rossi

Della bollicina finale ricordo ben poco, se non che il padrone di casa se n'è bevuta mezza bottiglia :lol:

Ora, se la volpe non si attarda in palestra, magari due sue note le può pure aggiungere :mrgreen:

NB: come da protocollo, si sono utilizzati solo calici ISO da 50 ml
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda Trabateo » 27 giu 2023 13:30

A chi abbiamo tirato il Collio?

Altro evento molto interessante in quel della Littlewood's house dove, alla presenza e sotto la direzione di Renato Keber, si è seguita la linea che demarca il confine italo-sloveno alla ricerca delle caratteristiche del terroir che lascia la propria e significativa impronta nei suoi vini.
Nonostante l'indisciplinata combriccola dei festanti partecipanti, si è bevuto:

Pinot Grigio 2016
Vino che, se servito piuttosto freddo, potrebbe dare una pericolosa assuefazione con conseguenze tutte da verificare.
C'è chi appunto lo pensava come un aperitivo per nulla scontato ma i suoi 14,5% non promettono nulla di buono in questa direzione.
A ogni modo, a un naso con profumi pungenti, potenti e prepotenti risponde un palato di corpo e piuttosto sapido, anzi oserei dire salmastro.

Friulano - Zio Romi - 2017
Qui mi si è accesa la prima spia: questo è bono, ma bono tanto.
Vino che fa solo acciaio (idem per il PG precedente), naso morbido e poliedrico che spazia dalla frutta alla mineralità vulcanica con estrema naturalezza.
Sorso piacevolissimo, fresco, erbaceo e, anche qui, bello salmastro.

Pinot Bianco 2016
Più polpa di frutta e miele in questo che, a differenza dei primi due, fa anche legno, i profumi virano poi in note di pietra focaia e un erbaceo da fieno, il tutto mantenendo sempre una bella rotondità.
Sorso molto elegante e raffinato e, anche qui, il solito salmastro.
Vino da CBCR

Friulano - Zio Romi - 2009
Lo dico senza indugi e/o tentennamenti: vino della serata, senza se e senza ma.
Qui spaziamo dal frutto tropicale alle erbe di campo, dal balsamico al consueto minerale.
L'ingresso in bocca è a dir poco sorprendente con quella nota marcata di anice/finocchietto, sorso che ti fa schioccare la lingua e che ha una beva goduriosa.

Friulano - Zegla - 2016
Dicotomia tra un naso, da vinavil e miele di acacia, e il sorso (forse il migliore della serata) con acidità e corpo ben bilanciati e bevibilità, qualcuno direbbe, assassina.
Peccato per quei profumi non proprio invitanti.

Friulano - Zegla - 2010
Profumi molto balsamici da cui emerge poi la mineralità, as usual, della pietra focaia.
Sorso equilibrato, acido, salmastro, molto lungo che però a me non ha fatto sobbalzare sulla sedia.

Ribolla Gialla - Extreme - 2014
Una Ribolla orange non caricaturale.
Naso quasi da Clos de la Coulée De Serrant con polvere da sparo e nota di affumicatura.
Sorso un po' scoordinato con buccia d'agrume e leggermente tannico. Come ha ben detto Mattia, il bravo e selvadego figliolo di Franco, è mancata la sapidità.

Merlot - Grici - 2012
Unico rosso del tour Keber.
Non dimostra i 10 anni che si porta sul groppone, tanto è il frutto presente sia al naso che in bocca.
Bella la nota ferrosa con cui entra nelle narici e la profondità dei suoi profumi.
Tannino ben saldo e sull'attenti e integrato con l'acidità in modo quasi perfetto.
A me ha dato un po' fastidio la nota glicerica, ma forse sono un po' troppo cagaca**i.

Nel Privéè, invece, si è bevuto:

Riesling - Ak-Arba - 2013
Vigne poste a 1000mt in territorio Kazako di cui si narra che vengano interrate nei mesi invernali.
A ogni modo ha fatto il suo senza salti sulla sedia ma anche senza far storcere il naso a nessuno.
Portato da uno dei bevitori molesti, vino con rapporto q/p direi ben più che discreto (€ 7).
E dopo la Petit Bourgogne, adesso abbiamo scoperto anche la Die Kleine Mosel :mrgreen:

Dugat-Py - Gevrey Chambertin - 1° Cru Champeaux - 2011
Sarà anche un'annata minore, ma questo era proprio bono!
Nota animale, mix di frutti neri, viola, zenzero, incenso...senza soluzione di continuità!
Bocca corrispondente, freschissimo e con un'acidità ancora giovanissima.
Qui forse qualcuno direbbe anche... GAC

E poi il valzer dei vini dolci per accompagnare una torta in stile brownie con le nocciole (grazie Fiore!).

Barolo Chinato Cappellano IL barolo chinato

Ma dato che qualcuno ha storto un po' il naso (chissà chi?!), punto sul vivo Franco, da vero sprinteur, ha voluto proporre una Copp(i)a d(e)i Campioni:

Recioto - Quintarelli - 1997 Vino di una gioventù assurda!
Nettare - Dal Forno - 1997 E pure questo non scherzava: albicocca in tutte le sue forme, come se non ci fosse un domani!

E passata la mezzanotte, non vuoi fare un brindisi per i 92 anni del paron de casa? :mrgreen:

André Beaufort - Ambonnay Grand Cru Brut 1988 - sb 02/20
Che bel bere! GAC (me lo dico da solo)
Albicocca, scorza di limone anche candito, erbaceo e tanto gessoso
Sorso freschissimissimo, gessoso e con acidità ancora bella limonosa...

AUGURI FRANCOOOOOOOOO!!!!! :mrgreen:
Ultima modifica di Trabateo il 28 giu 2023 09:42, modificato 1 volta in totale.
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda littlewood » 27 giu 2023 19:54

Trabateo ha scritto:A chi abbiamo tirato il Collio?

Altro evento molto interessante in quel della Littlewood's house dove, alla presenta e sotto la direzione di Renato Keber, si è seguita la linea che demarca il confine italo-sloveno alla ricerca delle caratteristiche del terroir che lascia la propria e significativa impronta nei suoi vini.
Nonostante l'indisciplinata combriccola dei festanti partecipanti, si è bevuto:

Pinot Grigio 2016
Vino che, se servito piuttosto freddo, potrebbe dare una pericolosa assuefazione con conseguenze tutte da verificare.
C'è chi appunto lo pensava come un aperitivo per nulla scontato ma i suoi 14,5% non promettono nulla di buono in questa direzione.
A ogni modo, a un naso con profumi pungenti, potenti e prepotenti risponde un palato di corpo e piuttosto sapido, anzi oserei dire salmastro.

Friulano - Zio Romi - 2017
Qui mi si è accesa la prima spia: questo è bono, ma bono tanto.
Vino che fa solo acciaio (idem per il PG precedente), naso morbido e poliedrico che spazia dalla frutta alla mineralità vulcanica con estrema naturalezza.
Sorso piacevolissimo, fresco, erbaceo e, anche qui, bello salmastro.

Pinot Bianco 2016
Più polpa di frutta e miele in questo che, a differenza dei primi due, fa anche legno, i profumi virano poi in note di pietra focaia e un erbaceo da fieno, il tutto mantenendo sempre una bella rotondità.
Sorso molto elegante e raffinato e, anche qui, il solito salmastro.
Vino da CBCR

Friulano - Zio Romi - 2009
Lo dico senza indugi e/o tentennamenti: vino della serata, senza se e senza ma.
Qui spaziamo dal frutto tropicale alle erbe di campo, dal balsamico al consueto minerale.
L'ingresso in bocca è a dir poco sorprendente con quella nota marcata di anice/finocchietto, sorso che ti fa schioccare la lingua e che ha una beva goduriosa.

Friulano - Zegla - 2016
Dicotomia tra un naso, da vinavil e miele di acacia, e il sorso (forse il migliore della serata) con acidità e corpo ben bilanciati e bevibilità, qualcuno direbbe, assassina.
Peccato per quei profumi non proprio invitanti.

Friulano - Zegla - 2010
Profumi molto balsamici da cui emerge poi la mineralità, as usual, della pietra focaia.
Sorso equilibrato, acido, salmastro, molto lungo che però a me non ha fatto sobbalzare sulla sedia.

Ribolla Gialla - Extreme - 2014
Una Ribolla orange non caricaturale.
Naso quasi da Clos de la Coulée De Serrant con polvere da sparo e nota di affumicatura.
Sorso un po' scoordinato con buccia d'agrume e leggermente tannico. Come ha ben detto Mattia, il bravo e selvadego figliolo di Franco, è mancata la sapidità.

Merlot - Grici - 2012
Unico rosso del tour Keber.
Non dimostra i 10 anni che si porta sul groppone, tanto è il frutto presente sia al naso che in bocca.
Bella la nota ferrosa con cui entra nelle narici e la profondità dei suoi profumi.
Tannino ben saldo e sull'attenti e integrato con l'acidità in modo quasi perfetto.
A me ha dato un po' fastidio la nota glicerica, ma forse sono un po' troppo cagaca**i.

Nel Privéè, invece, si è bevuto:

Riesling - Ak-Arba - 2013
Vigne poste a 1000mt in territorio Kazako di cui si narra che vengano interrate nei mesi invernali.
A ogni modo ha fatto il suo senza salti sulla sedia ma anche senza far storcere il naso a nessuno.
Portato da uno dei bevitori molesti, vino con rapporto q/p direi ben più che discreto (€ 7).
E dopo la Petit Bourgogne, adesso abbiamo scoperto anche la Die Kleine Mosel :mrgreen:

Dugat-Py - Gevrey Chambertin - 1° Cru Champeaux - 2011
Sarà anche un'annata minore, ma questo era proprio bono!
Nota animale, mix di frutti neri, viola, zenzero, incenso...senza soluzione di continuità!
Bocca corrispondente, freschissimo e con un'acidità ancora giovanissima.
Qui forse qualcuno direbbe anche... GAC

E poi il valzer dei vini dolci per accompagnare una torta in stile brownie con le nocciole (grazie Fiore!).

Barolo Chinato Cappellano IL barolo chinato

Ma dato che qualcuno ha storto un po' il naso (chissà chi?!), punto sul vivo Franco, da vero sprinteur, ha voluto proporre una Copp(i)a d(e)i Campioni:

Recioto - Quintarelli - 1997 Vino di una gioventù assurda!
Nettare - Dal Forno - 1997 E pure questo non scherzava: albicocca in tutte le sue forme, come se non ci fosse un domani!

E passata la mezzanotte, non vuoi fare un brindisi per i 92 anni del paron de casa? :mrgreen:

André Beaufort - Ambonnay Grand Cru Brut 1988 - sb 02/20
Che bel bere! GAC (me lo dico da solo)
Albicocca, scorza di limone anche candito, erbaceo e tanto gessoso
Sorso freschissimissimo, gessoso e con acidità ancora bella limonosa...

AUGURI FRANCOOOOOOOOO!!!!! :mrgreen:

Grandi note perfette! Grazie ancora ivan....e il meglio deve ancora venire..... :D
littlewood
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda littlewood » 16 ago 2023 16:51

Buongiorno ecco il nuovo programma
04/09 la perla bianca della borgogna Mersault
22/09 l' eleganza dei vini della wachau
09/10 chenin mon amour
20/10 nord vs sud barolo vs aglianico
06/11 verticale di bordeaux chateau Giscous
17/11Marco Casolanetti e il suo Kurni la verticale
04 /12 l' artista del picolit Marco Sara
15/12 Alberta Follador ci porta nel mondo del prosecco....quelli buoni!
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda Trabateo » 10 ott 2023 19:45

Chenin...rien ne va plus

Bellissima overview sullo Chenin Blanc quella che è andata in onda ieri sera da Franco, con nutrita quota rosa, che qui non manca mai, e anche delle new entry.
Chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato, scurdammoce o passato jerimo a Montecchio di Negrar tosi!

Si è bevuto:
Prima batteria
Pierre Menard - Les Quart Des Noels 2019 + Domaine Delesvaux - Franc De Pied - 2019
Seconda batteria
Terre de L'eu - Ephata - 2019 + Michel Autran - Les Enfers Tranquilles - 2018 + Les Roches Des Violettes - Les Vignes De Michel - 2018
Terza batteria
Domaine De Belliviere - Vieilles Vignes Eparses - 2016 + Domaine Haut - Clos Du Bourg - 2010 + Francois Pinon - Cuvée Tradition - 2006
e infine
Domaine De La Croix Des Vainqueurs - Reserve - 1997 + Michel Robineau - Coteaux Du Layon - Selection De Grains Nobles - Saint Lambert Du Lattay - 2005

Alcune bottiglie presentavano leggerissime note di solvente ma si sono ripulite in fretta facendo prendere aria al vino.
Note comuni di resina tra i più giovani e di frutta tropicale (banana, ananas, mango) un po' in tutti, tranne gli ultimi due.
Un campionato a parte l'hanno fatto i vini della terza batteria e soprattutto i moelleux.

Nella prima batteria ho preferito Pierre Menard per la sua vivacità ed ecletticità soprattutto in propensione futura.
Ancora un po' troppo glicerico e grasso il Franc de Pied.

Seconda batteria con Michel Autran sugli scudi, vino elegante e sorso molto ricco ma non stancante: ottime prospettive future.
Ephata caldino e pesantuccio, Les Vignes de Michel molto intrigante e accattivante ma, per gusto personale, gli ho preferito Autran.

Poderosa la terza batteria con Belliviere schiacciato dagli altri due, forse ha pagato la gioventù: bellissimo naso di zafferano e polvere pirica, acidità lunga e salivante ma alla lunga mi è risultato più semplice e monotono di Huet e Pinon.
Clos du Bourg con profumi tropicali e di zafferano che solleticano e invogliano al sorso...fresco, tropicale e acidità che allunga la persistenza all'infinito.
Di diversa pasta la Cuvée de Tradition che gioca più sul propoli e balsamicità (rosmarino) la propria evoluzione nel bicchiere.
Sorso lunghissimo come gli altri due e chiusura con nota di liquerizia.

La batteria finale è da sussulto sulla cadrega.
Domaine De La Croix che, oltre ad avere un naso che passa con disinvoltura dal miele allo iodio all'agrume candito, ha una freschezza e acidità in bocca da non crederci: una spremuta d'agrumi.
Coteaux Du Layon che mi ha subito fatto venire in mente quello di Pierre Bise bevuto ennemila anni fa: miele, menta e agrume candito al naso con sorso meno fresco del precedente ma che mi ha portato con la memoria a quando da bimbo mangiavo le caramelle all'orzo. Anche qui acidità da Route 66.

Extra un po' meno fortunati di altre serate ma sempre di grande spessore.
Jeanne Germain - La Foulée - 2021
Furia cavallo del west dopo aver trascorso mezza giornata a correre sotto il sole e i 40° d'agosto e l'altra metà in stalla a scagazzare come se non ci fosse un domani :shock:
Thierry German - Les Memoires - 2019
Meglio il padre della figlia, CF giovane e ancora tutto frutto, leggermente astringente e vinoso.
Se ne riparla almeno tra una decina d'anni.
Poggio di Sotto - BdM - 2000
Bottiglia non performante con sangiovese che ha già scollinato, peccato.

Concludendo, concludendo, concludendo...lunga vita allo Chenin...anche se, vista la longevità, non è che ne abbia bisogno :mrgreen:
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda markov » 31 ott 2023 00:01

Serata nord vs sud a Casa Littlewood: uno slalom parallelo dell’annata 2016 con alcune tra le migliori espressioni di Barolo e di Taurasi. La 2016 è considerata, in modo pressoché unanime, annata molto buona per entrambi gli areali.

Ad Arturo Marescalchi, enologo e sottosegretario al Ministero dell'Agricoltura, si attribuisce la seguente affermazione fatta nel lontano 1932:

“… devo asserire che di vini me ne intendo e, domandando scusa ai miei Barbera e Barolo, devo dire che il Taurasi è il loro fratello maggiore”

Probabilmente all’epoca avrà apprezzato il colore più carico e la maggiore struttura e consistenza dell’aglianico rispetto al nebbiolo.

Oggi in termini di mercato Taurasi è il fratellino minore: per la produzione 15.000.000 di bottiglie per Barolo, da anni in costante ascesa, contro meno di 3.000.000 di bottiglie di Taurasi e per prezzi in costante salita per il Barolo.

Cosa c'era nel bicchiere.

Prima batteria: Monvigliero f.lli Alessandria vs Pietracupa.
Il Monvigliero ha sfoderato il naso più bello della serata: grande finezza olfattiva e nitida articolazione con note di violetta, spezie scure, frutta rossa, arancia sanguinella.
Sabino Loffredo produce il Taurasi Pietracupa da un vigneto di proprietà in località Torre le Nocelle nell’areale nord-ovest della denominazione. Per il Pietracupa, come per tutti i Taurasi della serata, abbiamo atteso che si liberasse da note di riduzione per apprezzare le note di liquirizia, frutta rossa, spezie scure, arancia sanguinella.
Batteria con i vini più sottili, eleganti e pronti della serata vinta dal Monvigliero più articolato e profondo.

Seconda batteria: Tre Tine Rinaldi vs Macchia dei Goti Cantine Antonio Caggiano.
Anche il Tre Tine ha sfoderato un gran bel naso, meno intenso del Monvigliero, ma ugualmente fine con note di arancia sanguinella, violetta, chiodi di garofano. Palato elegante e di grande persistenza.
Al naso il Macchia dei Goti è intenso con note di china, liquirizia, spezie e frutta scura. Al palato è armonico e persistente.
La batteria del Barolo di Barolo e del Taurasi di Taurasi, come da attese, si è distinta per l’equilibrio e l’armonia dei vini. Vince l’eleganza e la raffinatezza del Tre Tine.

Terza batteria: Francia Conterno vs Vigna Cinque Querce Salvatore Molettieri.
Naso chiuso quello del Francia su note minerali e terrose, china, rabarbaro, chiodi di garofano. Palato austero, ricco e di grande persistenza.
Vigna Cinque Querce naso complesso e articolato su note di ribes, pepe nero, caffè. Al palato è caldo, morbido, persistente, equilibrato, armonico. In sintesi tanta roba. E’ vino da meditazione.
La batteria del Barolo di Serralunga vs Taurasi di Montemarano (sud est della denominazione) vedeva due vini molto diversi accomunati dalla potenza. Vince e convince il Francia.

Quarta batteria: Brunate Marcarini vs Antico Castello.
Colore spento nel bicchiere, note di evoluzione al naso confermate al palato, con ogni probabilità la bottiglia del Marcarini era poco performante.
Interessante il Taurasi Antico Castello. Note olfattive di fruttini di bosco, balsamiche e di liquirizia. Palato di buona struttura e persistenza con tannino ben presente e ben integrato. Una lettura moderna della denominazione ma rispettosa della tradizione; come una dieta dimagrante che lascia inalterata la silhouette.
Vince a tavolino Antico Castello.

Il punteggio di 3-1 (con una batteria vinta a tavolino) fa pensare a una debacle totale per il Taurasi ma in realtà non è andata così: i Taurasi sono stati molto apprezzati per l'espressività e la bassa omologazione.

Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.

Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda zampaflex » 31 ott 2023 13:24

markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.

Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.


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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda vinogodi » 31 ott 2023 14:08

markov ha scritto:Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.

...premetto che ho grande considerazione ( e amicizia) con Franco considerandolo una grande sintesi fra conoscenza teorica e pratica, quindi le sue iniziative sono sempre un grande stimolo di approfondimento per gli appassionati. Solo conoscendolo di persona si possono apprezzare appieno queste caratteristiche. Come il rammarico, per ragioni di tempo e distanza, per non partecipare in toto alle sue iniziative , ma il tempo è ad ora tiranno : ma ci saranno , nel prossimo futuro, tante opportunità per interagire ulteriormente.
Detto questo , vorrei dissentire leggermente dall'affermazione di Markov : li vorrei risentire non fra 10 , ma fra 20 e più anni avendo esperienze di longevità dei 2 vitigni ( chi assaggia oggi i Taurasi del '68 di Mastroberardino che selezionò per area , Castelfranci, Montemarano , e Piano D'Angelo) capirà di cosa parlo: stiamo discutendo di vini fra i più grandi mai prodotti in Italia , così come Barolo e Barbaresco di oltre 50 anni senza fare piega alcuna di produttori storici. Dissento sulla maggior longevità dell'Aglianico solo perchè è difficilissimo paragonarne la valenza storica e di longevità portata agli estremi , molto più "letteraria" nei Nebbioli ...auspico si possa fare o ripetere in futuro ... per scienza e conoscenza . Il tempo è galantuomo... anche se l'età anagrafica avanza... 8)
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda markov » 31 ott 2023 14:37

zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.

Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda zampaflex » 31 ott 2023 15:38

markov ha scritto:
zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.

Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.


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Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.


Se il focus era sull'annata, ok.
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda Nexus1990 » 31 ott 2023 15:48

markov ha scritto:
zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.

Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.


Mancava Perillo...


Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.

Tra l’altro la 2016 di Perillo e un’autentica BOMBA!
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda Nexus1990 » 31 ott 2023 15:53

zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:
zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.

Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.


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Se il focus era sull'annata, ok.
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Tecce 2016 invece esiste eccome! Secondo il più grande esperto di Taurasi al mondo (peccato non sia più tra noi :lol: ) meglio Puro sangue che poliphemo in questa annata
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda piergi » 31 ott 2023 16:34

Nexus1990 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:
zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:Certo i valori in gioco oggi sono questi e Barolo può contare su una panchina lunghissima di grandi referenze mentre per Taurasi si fa fatica a mettere insieme la squadra dei titolari.

Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.


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Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.


Se il focus era sull'annata, ok.
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Tecce 2016 invece esiste eccome! Secondo il più grande esperto di Taurasi al mondo (peccato non sia più tra noi :lol: ) meglio Puro sangue che poliphemo in questa annata

La vuoi finire che sto consumando il cavallo dei pantaloni!! (Sgratt sgratt)

Comunque gran bella panoramica, molto azzeccata la costruzione delle batterie, con il plus di aver proposto antico castello che è un azienda solida ma tutt'altro che mainstream.
Volendo tirare un sassolino nello stagno di questa discussione (naturalmente nascondendo la mano), facendo un paragone "calcistico" sul valore delle rose in campo, a mo' di transfermarkt, più o meno la compagine piemontese ha un costo di circa 4 o 5 volte quella campana, al netto di speculatori vari. La differenza si è percepita così tanto?
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda littlewood » 31 ott 2023 20:48

piergi ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Mancava Perillo...


Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.


Se il focus era sull'annata, ok.
Mancava anche Tecce, mi rendo conto ora. :mrgreen:

Tecce 2016 invece esiste eccome! Secondo il più grande esperto di Taurasi al mondo (peccato non sia più tra noi :lol: ) meglio Puro sangue che poliphemo in questa annata

La vuoi finire che sto consumando il cavallo dei pantaloni!! (Sgratt sgratt)

Comunque gran bella panoramica, molto azzeccata la costruzione delle batterie, con il plus di aver proposto antico castello che è un azienda solida ma tutt'altro che mainstream.
Volendo tirare un sassolino nello stagno di questa discussione (naturalmente nascondendo la mano), facendo un paragone "calcistico" sul valore delle rose in campo, a mo' di transfermarkt, più o meno la compagine piemontese ha un costo di circa 4 o 5 volte quella campana, al netto di speculatori vari. La differenza si è percepita così tanto?

No nn si sentiva .. ma dove pagavano dazio era l' eleganza....pero' pero'....io penso che se il n uno della tipologia e' uscito da meno di un anno con la sua ris 05...forse dico forse il taurasi ha bisogno di anni in piu' per esprimersi al top
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda markov » 31 ott 2023 20:55

vinogodi ha scritto:
markov ha scritto:Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.


Detto questo , vorrei dissentire leggermente dall'affermazione di Markov : li vorrei risentire non fra 10 , ma fra 20 e più anni avendo esperienze di longevità dei 2 vitigni ( chi assaggia oggi i Taurasi del '68 di Mastroberardino che selezionò per area , Castelfranci, Montemarano , e Piano D'Angelo) capirà di cosa parlo: stiamo discutendo di vini fra i più grandi mai prodotti in Italia , così come Barolo e Barbaresco di oltre 50 anni senza fare piega alcuna di produttori storici.


Invero siamo d'accordo perchè l'idea è riprovare i stessi vini tra dieci anni concludendo la serata con la considerazione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni, di dieci anni in dieci anni finchè la salute ci sostiene ...

vinogodi ha scritto:
Dissento sulla maggior longevità dell'Aglianico solo perchè è difficilissimo paragonarne la valenza storica e di longevità portata agli estremi , molto più "letteraria" nei Nebbioli


Scusa ma non ho compreso le ragioni del dissenso.
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda vinogodi » 31 ott 2023 21:12

markov ha scritto:
vinogodi ha scritto:
markov ha scritto:Chiude la bella serata la riflessione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni.
Dato che sono convinto che l’aglianico sia più longevo del nebbiolo penso che l’esito potrebbe essere ben diverso.


Detto questo , vorrei dissentire leggermente dall'affermazione di Markov : li vorrei risentire non fra 10 , ma fra 20 e più anni avendo esperienze di longevità dei 2 vitigni ( chi assaggia oggi i Taurasi del '68 di Mastroberardino che selezionò per area , Castelfranci, Montemarano , e Piano D'Angelo) capirà di cosa parlo: stiamo discutendo di vini fra i più grandi mai prodotti in Italia , così come Barolo e Barbaresco di oltre 50 anni senza fare piega alcuna di produttori storici.


Invero siamo d'accordo perchè l'idea è riprovare i stessi vini tra dieci anni concludendo la serata con la considerazione che sarebbe interessante riprovare i stessi vini tra dieci anni, di dieci anni in dieci anni finchè la salute ci sostiene ...

vinogodi ha scritto:
Dissento sulla maggior longevità dell'Aglianico solo perchè è difficilissimo paragonarne la valenza storica e di longevità portata agli estremi , molto più "letteraria" nei Nebbioli


Scusa ma non ho compreso le ragioni del dissenso.
...apro regolarmente Barolo di oltre 50 anni , a volte vicino ai 100...sempre con grande emozione. Taurasi cosi' vecchi non ci sono mai riuscito, quindi non posso che lasciare in sospeso la perentoria affermazione che confermi la tua convinzione... 8)
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Re: SERATE APPROFONDIMENTO

Messaggioda piergi » 31 ott 2023 21:27

littlewood ha scritto:
piergi ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
zampaflex ha scritto:
markov ha scritto:
Perillo 2016 non è ancora uscito.
Non credo uscirà prima del 2026.


Se il focus era sull'annata, ok.
Mancava anche Tecce, mi rendo conto ora. :mrgreen:

Tecce 2016 invece esiste eccome! Secondo il più grande esperto di Taurasi al mondo (peccato non sia più tra noi :lol: ) meglio Puro sangue che poliphemo in questa annata

La vuoi finire che sto consumando il cavallo dei pantaloni!! (Sgratt sgratt)

Comunque gran bella panoramica, molto azzeccata la costruzione delle batterie, con il plus di aver proposto antico castello che è un azienda solida ma tutt'altro che mainstream.
Volendo tirare un sassolino nello stagno di questa discussione (naturalmente nascondendo la mano), facendo un paragone "calcistico" sul valore delle rose in campo, a mo' di transfermarkt, più o meno la compagine piemontese ha un costo di circa 4 o 5 volte quella campana, al netto di speculatori vari. La differenza si è percepita così tanto?

No nn si sentiva .. ma dove pagavano dazio era l' eleganza....pero' pero'....io penso che se il n uno della tipologia e' uscito da meno di un anno con la sua ris 05...forse dico forse il taurasi ha bisogno di anni in piu' per esprimersi al top

Indubbiamente l'aglianico non ha né eleganza né setosità nella sua faretra, o per lo meno pochi taurasi possono annoverare queste caratteristiche. Il primo nome che mi viene in mente è l'etichetta bianca di Mastroberardino.
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