Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
giama
Messaggi: 1144
Iscritto il: 06 giu 2007 13:33
Località: Roma

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda giama » 22 nov 2021 15:48

Wineduck ha scritto:
landmax ha scritto: penso ad es. ai famosi "sassetti" di Chateauneuf du Pape, oggi del tutto anacronistici e persino controproducenti ai fini della qualità, a mio avviso, ma che tuttavia contribuiscono all'immaginario collettivo della denominazione.


Condivido, li considero anacronistici da anni! Soprattutto perchè finiscono per ridurre l'escursione termica giorno/notte, quella tanto importante nell'ultima fase di maturazione dei grappoli.


landmax ha scritto: Penso anche alle tante (non a tutte, ovviamente) coltivazioni ad alberello sparse in giro per l'Italia, o per la stessa Francia, che oggi come oggi non hanno più ragion d'essere: oggi c'è bisogno di pergole e tendoni, non di alberelli!


Ecco su questo invece sono meno convinto perchè, da profano, ho sentito dire da addetti ai lavori che con una opportuna potatura l'alberello protegge meglio i grappoli dall'irraggiamento solare verticale, proprio quello delle ore più calde della giornata. Servirebbe il parere di un agronomo specializzato...



Sui "sassetti": in Borgogna l'altezza dell'impianto è storicamente stata piuttosto contenuta proprio per conservare il calore raccolto dai sassi durante il giorno; questo in quanto la Borgogna è stata per millenni una zona fredda. Se oggi si sta studiando di alzare l'impianto è esattamente per adattare la coltura alle nuove esigenze.

Sull'alberello sono d'accordo, in linea di principio, con Wineduck. Eviterei di buttare il bambino con l'acqua sporca, studiando a fondo le possibilità di adattare anche l'alberello con le nuove esigenze.
Iir Boon Gesuù/cii/fuur/mini
Michelasso
Messaggi: 354
Iscritto il: 04 ott 2018 00:29

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda Michelasso » 22 nov 2021 16:24

giama ha scritto:In cantina, infine si potrebbe implementare l'uso delle fermentazioni a grappolo intero, che è certamente in grado di assorbire alcool.


Cosa si intende esattamente per "a grappolo intero"? Senza diraspatura o è altro?
"Fra le poche cose che so fare con piacere e che ho sicuramente meglio saputo fare, è bere. Ho scritto molto meno della maggior parte degli scrittori, ma ho certamente bevuto di più della maggior parte di coloro che bevono."
(G. Debord)
landmax
Messaggi: 1147
Iscritto il: 13 set 2013 17:49

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda landmax » 22 nov 2021 16:52

Michelasso ha scritto:
giama ha scritto:In cantina, infine si potrebbe implementare l'uso delle fermentazioni a grappolo intero, che è certamente in grado di assorbire alcool.


Cosa si intende esattamente per "a grappolo intero"? Senza diraspatura o è altro?
Esatto, senza diraspatura, vinificazione con il raspo.
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11756
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda zampaflex » 22 nov 2021 18:03

Wineduck ha scritto:
landmax ha scritto: penso ad es. ai famosi "sassetti" di Chateauneuf du Pape, oggi del tutto anacronistici e persino controproducenti ai fini della qualità, a mio avviso, ma che tuttavia contribuiscono all'immaginario collettivo della denominazione.


Condivido, li considero anacronistici da anni! Soprattutto perchè finiscono per ridurre l'escursione termica giorno/notte, quella tanto importante nell'ultima fase di maturazione dei grappoli.

...


Che ormai a C9dP in molti (anche per colpa del Parker, eh) producono dei bombardoni da fare impallidire un primitivo...Grenache, bestia zuccherina.
Non progredi est regredi
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11756
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda zampaflex » 24 nov 2021 00:23

Manco a farlo apposta, nel numero di ottobre della RVF, che sto leggendo adesso, scorgo questa risposta ad un lettore:

En revanche, le châteauneuf 2018 m’est apparu un peu moins réussi que le 2017, notamment à cause d’une pointe de chaleur qui nuit à son harmonie... Dans le tout nouveau guide (édition 2022), je reviens sur l’évolution de la gestion de la puissance dans les châteauneufs du Clos Mont-Olivet. Attention à la hausse des niveaux d’alcool, il s’agit de ne pas aller trop loin car cette évolution nuit à la finesse du vin.
Non progredi est regredi
alleg
Messaggi: 804
Iscritto il: 10 feb 2014 22:26
Località: Parma/Milano

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda alleg » 24 nov 2021 00:28

zampaflex ha scritto:Manco a farlo apposta, nel numero di ottobre della RVF, che sto leggendo adesso, scorgo questa risposta ad un lettore:

En revanche, le châteauneuf 2018 m’est apparu un peu moins réussi que le 2017, notamment à cause d’une pointe de chaleur qui nuit à son harmonie... Dans le tout nouveau guide (édition 2022), je reviens sur l’évolution de la gestion de la puissance dans les châteauneufs du Clos Mont-Olivet. Attention à la hausse des niveaux d’alcool, il s’agit de ne pas aller trop loin car cette évolution nuit à la finesse du vin.


Ah quindi la critica straniera si permette di criticare?? Incredibile,
Che maleducati…
landmax
Messaggi: 1147
Iscritto il: 13 set 2013 17:49

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda landmax » 25 nov 2021 15:11

Come già sottolineato da giama, pare che in Borgogna i produttori si stiano dando un gran da fare per gestire al meglio le annate calde:

https://www.winesurf.it/stampa-estera-b ... -borgogna/

E noi che facciamo?

Spiace dirlo, ma la sensazione è che i francesi siano sempre un passo avanti a noi.
Nebbiolino
Messaggi: 6971
Iscritto il: 06 feb 2008 21:53

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda Nebbiolino » 25 nov 2021 15:30

landmax ha scritto:Come già sottolineato da giama, pare che in Borgogna i produttori si stiano dando un gran da fare per gestire al meglio le annate calde:

https://www.winesurf.it/stampa-estera-b ... -borgogna/

E noi che facciamo?

Spiace dirlo, ma la sensazione è che i francesi siano sempre un passo avanti a noi.


Mah, non saprei... la tentazione di generalizzare è sempre piuttosto alta. Non so se in Francia siano davvero tutti bravi, ma so per certo che anche da noi ci sono bravi produttori consapevoli della problematica. Giusto per dirtene un paio che ho la fortuna di frequentare, sia i Barolo di Marta e Carlotta (Rinaldi) che quello di Maria Teresa (Mascarello) in questi ultimi anni non sono mai andati oltre i 14 gradi.
Mi spiegavano giusto il mese scorso che molto fa anche la conduzione della vigna, e le decisioni sul quando, quanto e se sfogliare e/o cimare.
Alcuni la questione l'hanno messa bene a fuoco, altri non ancora... e ad altri ancora, semplicemente non interessa (per il momento).
giama
Messaggi: 1144
Iscritto il: 06 giu 2007 13:33
Località: Roma

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda giama » 25 nov 2021 15:38

Non per difendere l'Italia, ma credo che in Borgogna abbiano una arma in più rispetto a noi. E' noto che in Borgogna la pratica della "chaptalisation" è storicamente usata dalla stragrande maggioranza dei produttori. Tra quelli a me noti, credo che Jean Yves Bizot sia uno dei pochissimi ad aver smesso di aggiungere zucchero in fermentazione ormai da tempo. Controllate sull'etichetta di uno dei suoi vini, se ne avete, e il grado alcoolico indicato raramente è diverso da 12,5°. Da qualche anno, invece, mi capita sempre più spesso di apprendere che la pratica è stata abbandonata, o quanto meno ridotta, da un numero sempre maggiore di produttori. L'abbandono della pratica comporta la riduzione del tenore alcoolico di circa mezzo grado, a volte anche di più.
Noi non abbiamo mai fatto ricorso alla "chaptalisation"": quel mezzo grado dobbiamo recuperarlo da qualche altra parte...
Iir Boon Gesuù/cii/fuur/mini
giama
Messaggi: 1144
Iscritto il: 06 giu 2007 13:33
Località: Roma

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda giama » 25 nov 2021 15:45

Nebbiolino ha scritto:
Mah, non saprei... la tentazione di generalizzare è sempre piuttosto alta. Non so se in Francia siano davvero tutti bravi, ma so per certo che anche da noi ci sono bravi produttori consapevoli della problematica. Giusto per dirtene un paio che ho la fortuna di frequentare, sia i Barolo di Marta e Carlotta (Rinaldi) che quello di Maria Teresa (Mascarello) in questi ultimi anni non sono mai andati oltre i 14 gradi.
Mi spiegavano giusto il mese scorso che molto fa anche la conduzione della vigna, e le decisioni sul quando, quanto e se sfogliare e/o cimare.
Alcuni la questione l'hanno messa bene a fuoco, altri non ancora... e ad altri ancora, semplicemente non interessa (per il momento).



Sono sostanzialmente d'accordo con Nebbiolino. Come ho detto nel mio precedente intervento, in Francia avevano un'arma in più. Per il resto, non so se siano tutti bravi o comunque più bravi di noi. La cosa certa è che in Italia fa mediamente più caldo rispetto alla maggior parte della Francia. Siamo consapevoli anche noi del problema, ma dobbiamo essere più bravi dei francesi, questo si, se vogliamo affrontarlo seriamente e tentare di risolverlo, almeno in parte.
Iir Boon Gesuù/cii/fuur/mini
Avatar utente
Alberto
Messaggi: 16158
Iscritto il: 06 giu 2007 13:59
Località: Graticolato Romano (noto anche come Centuriazione)

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda Alberto » 25 nov 2021 16:16

landmax ha scritto:Come già sottolineato da giama, pare che in Borgogna i produttori si stiano dando un gran da fare per gestire al meglio le annate calde:

https://www.winesurf.it/stampa-estera-b ... -borgogna/

E noi che facciamo?

Spiace dirlo, ma la sensazione è che i francesi siano sempre un passo avanti a noi.

Più che un passo avanti, 5 gradi di latitudine a Nord... :roll:
Non hanno da lamentarsi, una volta in Borgogna veniva bene 1 annata su 5 e per giunta con lo scandaloso "aiutino" della cucchiaiata di zucchero...le cose gli vanno meglio ora, decisamente (2020 "millesimo molto caldo e molto secco" come 2019 e 2018...dipende in base a che parametri comunque, certo non di quelli dell'andamento climatico medio di Mazara del Vallo).
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
landmax
Messaggi: 1147
Iscritto il: 13 set 2013 17:49

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda landmax » 25 nov 2021 17:06

Per come la vedo io, quello che dite non fa che confermare la mia sensazione: se ben più a nord di noi, in una zona di elezione per il vino "di qualità" - dove quindi, giustamente, i produttori si pongono problemi di "equilibrio" dei vini che mettono in vendita (equilibrio che rischia di essere compromesso da un eccesso di alcol) - stanno già adottando numerosi accorgimenti contro il global warming, mi sarei aspettato che da noi ci si muovesse, e se ne discutesse pubblicamente, ben prima e con accorgimenti ancor più importanti.

Gli esempi di produttori langaroli citati da Nebbiolino sono di due produttori di vertice, anche se so che anche altri stanno cominciando a fare qualcosa. Resta però che una grande inversione di tendenza, nella gran parte dei barolo e brunello a scaffale nelle enoteche, per il momento io non la vedo (quasi tutti sui 14,5%, quando non 15%... e comunque anche 14% non è poco, considerando che, di fatto, può essere un 14,49%).

Vero è che, come dice giustamente giama, noi, essendo mediamente più a sud, abbiamo sicuramente maggiori problemi e, quindi, dobbiamo essere ancor più bravi.
giodiui
Messaggi: 659
Iscritto il: 14 set 2018 10:30
Località: Romagna
Contatta:

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda giodiui » 26 nov 2021 10:08

Non sono così sicuro che in Francia ci sia tutta questa consapevolezza. ne ho parlato spesso con i produttori e non ho sentito di particolari innovazioni, né in vigna né in cantina. il mantra è sempre quello del portare le uve a perfetta maturazione. certo si interviene sul fogliame ecc., non si zucchera più (nella 2021 però si) ma questo lo fanno anche da noi.

Il grado alcolico anche in Francia è cresciuto di almeno 1,5° dappertutto. Se loro prima usavano la tolleranza di 0,5° per dichiarare di più, ora la usano per dichiarare di meno.
I vini che facevano 12 e venivano titolati a 12,5, ora fanno 14 e sono titolati a 13.5.
Provate a guardare/assaggiare un pinot nero 2018/19/20 a fianco di un 2017. Sono due vini diversi.
Al contrario di critici e guide che hanno osannato le ultime annate, se chiedete ai produttori in zona vi diranno che un PN a 13,5 per loro è atipico quanto un barolo a 15° per noi. Noi definiamo questo tipo di baroli degli amaroni, loro quei tipo di pinot nero degli Shiraz.
Poi sono buonissimi, per carità.
landmax
Messaggi: 1147
Iscritto il: 13 set 2013 17:49

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda landmax » 26 nov 2021 12:26

giodiui ha scritto:Non sono così sicuro che in Francia ci sia tutta questa consapevolezza. ne ho parlato spesso con i produttori e non ho sentito di particolari innovazioni, né in vigna né in cantina. il mantra è sempre quello del portare le uve a perfetta maturazione. certo si interviene sul fogliame ecc., non si zucchera più (nella 2021 però si) ma questo lo fanno anche da noi.

Il grado alcolico anche in Francia è cresciuto di almeno 1,5° dappertutto. Se loro prima usavano la tolleranza di 0,5° per dichiarare di più, ora la usano per dichiarare di meno.
I vini che facevano 12 e venivano titolati a 12,5, ora fanno 14 e sono titolati a 13.5.
Provate a guardare/assaggiare un pinot nero 2018/19/20 a fianco di un 2017. Sono due vini diversi.
Al contrario di critici e guide che hanno osannato le ultime annate, se chiedete ai produttori in zona vi diranno che un PN a 13,5 per loro è atipico quanto un barolo a 15° per noi. Noi definiamo questo tipo di baroli degli amaroni, loro quei tipo di pinot nero degli Shiraz.
Poi sono buonissimi, per carità.
Non so chi abbia ragione, Roberto, io mi riferivo a un articolo di Bourgogne Aujourd’hui, di cui parla l'articolo che ho linkato sopra e che riporta, sull'annata 2020:

"Alla fine 19/20 per Bourgogne Aujourd’hui, sia in Côte-d’Or che in Côte-Chalonnaise per i rossi (meno nella Yonne, dove si sono avuti vini molto colorati e tannici) e 17/20 per i bianchi, con risultati leggermente più brillanti a Chablis e nel Maconnais . Forse a causa del raffrescamento notturno, forse per un migliore adattamento delle piante dopo la lunga serie di annate calde, certo anche per la maggiore attenzione al surriscaldamento da parte di vignerons e négociants: in vigna, effeuillage ridotto, soprattutto in zona frutto per trarre beneficio dall’effetto d’ombra, rognage ridotto e meno stretto sui fianchi per approfittare dell’ombra dei filari vicini, arresto del lavoro del suolo per non dissipare l’umidità residua. In cuverie trionfa la vendange entière, praticata con sempre maggiore ampiezza, per cogliere un più di freschezza aromatica apportata da raspi a perfetta maturazione, senza eccessi vegetali."

Delle due l'una: o tu non frequenti i produttori giusti ( :mrgreen: ), oppure l'articolo mente, o comunque enfatizza eccessivamente l'impegno dei produttori borgognoni per una migliore gestione delle annate calde.
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 11756
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda zampaflex » 26 nov 2021 12:51

landmax ha scritto:
giodiui ha scritto:Non sono così sicuro che in Francia ci sia tutta questa consapevolezza. ne ho parlato spesso con i produttori e non ho sentito di particolari innovazioni, né in vigna né in cantina. il mantra è sempre quello del portare le uve a perfetta maturazione. certo si interviene sul fogliame ecc., non si zucchera più (nella 2021 però si) ma questo lo fanno anche da noi.

Il grado alcolico anche in Francia è cresciuto di almeno 1,5° dappertutto. Se loro prima usavano la tolleranza di 0,5° per dichiarare di più, ora la usano per dichiarare di meno.
I vini che facevano 12 e venivano titolati a 12,5, ora fanno 14 e sono titolati a 13.5.
Provate a guardare/assaggiare un pinot nero 2018/19/20 a fianco di un 2017. Sono due vini diversi.
Al contrario di critici e guide che hanno osannato le ultime annate, se chiedete ai produttori in zona vi diranno che un PN a 13,5 per loro è atipico quanto un barolo a 15° per noi. Noi definiamo questo tipo di baroli degli amaroni, loro quei tipo di pinot nero degli Shiraz.
Poi sono buonissimi, per carità.
Non so chi abbia ragione, Roberto, io mi riferivo a un articolo di Bourgogne Aujourd’hui, di cui parla l'articolo che ho linkato sopra e che riporta, sull'annata 2020:

"Alla fine 19/20 per Bourgogne Aujourd’hui, sia in Côte-d’Or che in Côte-Chalonnaise per i rossi (meno nella Yonne, dove si sono avuti vini molto colorati e tannici) e 17/20 per i bianchi, con risultati leggermente più brillanti a Chablis e nel Maconnais . Forse a causa del raffrescamento notturno, forse per un migliore adattamento delle piante dopo la lunga serie di annate calde, certo anche per la maggiore attenzione al surriscaldamento da parte di vignerons e négociants: in vigna, effeuillage ridotto, soprattutto in zona frutto per trarre beneficio dall’effetto d’ombra, rognage ridotto e meno stretto sui fianchi per approfittare dell’ombra dei filari vicini, arresto del lavoro del suolo per non dissipare l’umidità residua. In cuverie trionfa la vendange entière, praticata con sempre maggiore ampiezza, per cogliere un più di freschezza aromatica apportata da raspi a perfetta maturazione, senza eccessi vegetali."

Delle due l'una: o tu non frequenti i produttori giusti ( :mrgreen: ), oppure l'articolo mente, o comunque enfatizza eccessivamente l'impegno dei produttori borgognoni per una migliore gestione delle annate calde.


Vuol dire che anche in Borgogna impianteranno le pergole? :mrgreen:
Non progredi est regredi
giodiui
Messaggi: 659
Iscritto il: 14 set 2018 10:30
Località: Romagna
Contatta:

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda giodiui » 26 nov 2021 19:28

landmax ha scritto:
giodiui ha scritto:Non sono così sicuro che in Francia ci sia tutta questa consapevolezza. ne ho parlato spesso con i produttori e non ho sentito di particolari innovazioni, né in vigna né in cantina. il mantra è sempre quello del portare le uve a perfetta maturazione. certo si interviene sul fogliame ecc., non si zucchera più (nella 2021 però si) ma questo lo fanno anche da noi.

Il grado alcolico anche in Francia è cresciuto di almeno 1,5° dappertutto. Se loro prima usavano la tolleranza di 0,5° per dichiarare di più, ora la usano per dichiarare di meno.
I vini che facevano 12 e venivano titolati a 12,5, ora fanno 14 e sono titolati a 13.5.
Provate a guardare/assaggiare un pinot nero 2018/19/20 a fianco di un 2017. Sono due vini diversi.
Al contrario di critici e guide che hanno osannato le ultime annate, se chiedete ai produttori in zona vi diranno che un PN a 13,5 per loro è atipico quanto un barolo a 15° per noi. Noi definiamo questo tipo di baroli degli amaroni, loro quei tipo di pinot nero degli Shiraz.
Poi sono buonissimi, per carità.
Non so chi abbia ragione, Roberto, io mi riferivo a un articolo di Bourgogne Aujourd’hui, di cui parla l'articolo che ho linkato sopra e che riporta, sull'annata 2020:

"Alla fine 19/20 per Bourgogne Aujourd’hui, sia in Côte-d’Or che in Côte-Chalonnaise per i rossi (meno nella Yonne, dove si sono avuti vini molto colorati e tannici) e 17/20 per i bianchi, con risultati leggermente più brillanti a Chablis e nel Maconnais . Forse a causa del raffrescamento notturno, forse per un migliore adattamento delle piante dopo la lunga serie di annate calde, certo anche per la maggiore attenzione al surriscaldamento da parte di vignerons e négociants: in vigna, effeuillage ridotto, soprattutto in zona frutto per trarre beneficio dall’effetto d’ombra, rognage ridotto e meno stretto sui fianchi per approfittare dell’ombra dei filari vicini, arresto del lavoro del suolo per non dissipare l’umidità residua. In cuverie trionfa la vendange entière, praticata con sempre maggiore ampiezza, per cogliere un più di freschezza aromatica apportata da raspi a perfetta maturazione, senza eccessi vegetali."

Delle due l'una: o tu non frequenti i produttori giusti ( :mrgreen: ), oppure l'articolo mente, o comunque enfatizza eccessivamente l'impegno dei produttori borgognoni per una migliore gestione delle annate calde.


In realtà c'è una terza opzione: che in Borgogna come nelle Langhe c'è comunque attenzione al tema. Chiunque serio anche da noi ti dice che ha cambiato le pratiche agronomiche in quel senso. tra l'altro le associazioni di categoria, da quanto mi dicono in Langa, sono molto attive nel fare formazione/informazione ai produttori, senza contare chi ha le risorse per farsela da sé. E la moda del grappolo intero si fa lentamente strada anche da noi, anche se non sono certo che centri molto con il riscaldamento globale, ma questo è un altro discorso.
giama
Messaggi: 1144
Iscritto il: 06 giu 2007 13:33
Località: Roma

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda giama » 29 nov 2021 10:53

giodiui ha scritto: E la moda del grappolo intero si fa lentamente strada anche da noi, anche se non sono certo che centri molto con il riscaldamento globale, ma questo è un altro discorso.


Almeno in Francia non è una "moda", semmai un ritorno su larga scala a una pratica che fino a qualche decennio fa era la regola. In Italia non saprei bene, spero solo che non sia una "moda" ma una scelta consapevole.
Iir Boon Gesuù/cii/fuur/mini
Il Parente
Messaggi: 450
Iscritto il: 28 mar 2021 21:34

Re: Ma a voi piacciono i vini alcolici?

Messaggioda Il Parente » 22 dic 2021 13:27

Sono riuscito finalmente a leggere i diversi interventi (non ancora gli articoli a cui rimandano i link postati). Comunque, interessante la discussione sulla vinificazione con raspo...
E' vero che il raspo ha effetto sull'alcol... e questo è dovuto principalmente al fatto che diluisce la soluzione alcolica rilasciando acqua.
Gli effetti sulla vinificazione del raspo, però, possono essere benigni o meno.
Svantaggi: rilascia tannini poco polimerizzati che aumentano l'astringenza del vino; rilascio di cellulosa (sapore troppo erbaceo); rilascio di sali minerali che riducono l'acidità del vino; aumento del volume del pigiato (quantità maggiore da gestire); assorbimento degli antociani con riduzione della colorazione dei vini rossi in particolare.
Vantaggi: termoregolazione in fermentazione alcolica (grazie proprio all'acqua rilasciata); riduzione O2 nella macerazione e fermentazione; possibile aumento del periodo di elevage (grazie proprio ai tannini); sapidità del vino (sali rilasciati).
Come visto uno stesso aspetto es. rilascio dei tannini o di acqua può essere positivo o negativo. Qui interviene la capacità dell'enologo nello scegliere la % di raspi da utilizzare x trovare un giusto equilibrio. La vinificazione con raspo, x come la vedo io, è più legata alla scelta di uno stile di vinificazione che come soluzione all'alcolicità del vino. Considerato che la maggior parte dei consumatori prediligono un bel "vinone da 15°" e che a porsi il problema sulla percentuale volumetrica dell'alcol nei vini, al netto di noi forumisti, non so quanti altri "enostrippati" ci possano essere in Italia :mrgreen: , la vedo difficile che un produttore si "incasini" con i raspi solo per diminuire la gradazione alcolica che, come detto, al palato ha quell'effetto calore che ai tanti... ahimè! piace e non poco :roll:
Comunque soluzioni alternative per avere vini equilibrati (soprattutto in Italia e x i bianchi in particolare) in presenza dell'aumento delle temperature e delle giornate ininterrotte di soleggiamento ci sono, mi vengono in mente: allevamento stile tendone abruzzese; assemblaggi di "uve" provenienti da vigneti con diversa esposizione raccolte e vinificate in tempi diversi (con buona pace dei Crus... almeno in Italia); ridurre l'aratura al periodo autunnale-invernale; rese per ettaro inversamente proporzionali alle temperature; cercare di incrementare la biodiversità.
Un esempio di come sia possibile gestire la vinificazione in annate di fuoco è il Trebbiano Valentini 2017 con 12,5 Vol.% (non ho i dati sull'acidità e sull'estratto secco).

Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: innoz89, PaoloBitta e 362 ospiti