zampaflex ha scritto:In Borgogna, dove i terreni vanno via per milioni all'ettaro, il fenomeno si sta verificando da anni. E le Finanze francesi non prestano nessun orecchio alle istanze dei contadini. Risultato, la finanziarizzazione dei domaine di vertice.
Credo che sia un po' la storia dell'uovo e della gallina: si è prima finanziarizzato il vino o il domaine?
Se il prezzo di una bottiglia di un certo produttore raggiunge certi vertici e di conseguenza il valore dei vigneti e della cantina del produttore seguono in proporzione e raggiungono capitalizzazioni da media-grande impresa parlare di istanze dei contadini diventa un po' difficile secondo me.
Insomma se il prezzo di un prodotto contadino si distacca nettamente dal valore intrinseco del lavoro contadino è inevitabile che questo porti a scompensi e che i meccanismi che prima tenevano in equilibrio un determinato sistema, in questo nuovo contesto non funzionino più e quindi terzi entrino per adattare l'azienda agricola a questo nuovo sistema dove assieme alla terra entrano in gioco tanti numeri. Mi sembra un po' ingenuo essere disposti a comprare, bere o vendere bottiglie da centinaia, migliaia o decine di migliaia di euro ma allo stesso tempo volersi tenere stretti la poesia del lavoro contadino.