LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

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vinogodi
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda vinogodi » 13 dic 2020 14:58

:(
Alberto ha scritto:[code][/code]
Alberto ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Guido_88 ha scritto:Quanti ne avete bevuti? :D

https://reportergourmet.com/191594/qual ... tator.html


Classifica di nessuno spessore, francamente.

Ygay però qualche culo lo spacca, eh... :roll:

Uh...mi sono reso conto di aver appena sfoderato un piattone d'argento mica da ridere per i battutisti del Forum... :lol:

Speriamo nel pisolino post-prandiale di Maxer. :mrgreen:
...effettivamente, avevo il ditino sulla tastiera che fremeva... 8)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda zampaflex » 13 dic 2020 18:30

Alberto ha scritto:[code][/code]
Alberto ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Guido_88 ha scritto:Quanti ne avete bevuti? :D

https://reportergourmet.com/191594/qual ... tator.html


Classifica di nessuno spessore, francamente.

Ygay però qualche culo lo spacca, eh... :roll:

Uh...mi sono reso conto di aver appena sfoderato un piattone d'argento mica da ridere per i battutisti del Forum... :lol:

Speriamo nel pisolino post-prandiale di Maxer. :mrgreen:


:mrgreen:

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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda GabrieleB. » 13 dic 2020 19:19

Ornellaia 2002
Rosso rubino impenetrabile, al naso è subito una nota verde di peperone e una balsamicita' spinta di eucalipto ed aghi di pino. Poi pian piano esce il frutto, confettura di prugna, il vegetale inizia a integrarsi e diviene arrostito, esce un bello sbuffo di tabacco in foglia ma è questo balsamico che dà mobilità e freschezza senza essere invadente. In bocca è seta, scivola sul palato, molto equilibrato, freschissimo. Ha  una pulizia di bocca e un'eleganza davvero notevoli. Tannino ben integrato, non gli manca nulla. Ancora giovane, tecnicamente ineccepibile, senz'altro una gran bella bevuta.

MC TrentoDoc Giulio Ferrari 2002
Sboccatura 2014.Secondo assaggio quest'anno, conferma più o meno le stesse impressioni. Opulento, grasso, ricco di profumi di agrume candito, tostature di caffè, frutta secca, frolla al limone. Giallo oro carico e perlage da manuale. Con il passare dei minuti però inizia a pulirsi e diventa più fresco ed elegante, spogliandosi di orpelli troppo barocchi, lasciando una pulizia e una freschezza al naso che l'altra volta non si era sentita. In bocca ritroviamo grassezza e opulenza, struttura, una nota legnosa che purtroppo non scompare , una carbonica cremosa e charmant. Pecca di freschezza e mineralita'.Sicuramente a livello italiano non c'è niente che gli stia davanti ma lì si ferma... Ai prezzi raggiunti in questo periodo poi a maggior ragione.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda Ludi » 14 dic 2020 19:48

Massa Vecchia, Rosato 2007: aperto più per cuiriosità che altro - pensavo fosse irrimediabilmente scollinato - si è rivelata una bevuta di grande interesse. Molto terroso, con cenni di tartufo, un tono decisamente autunnale ma affascinante. Sembra decisamente un rosso.
J. Voillot, Pommard 1er cru Clos Micault 2011: accidenti che vino! In genere i Pommard non sono tra i rossi di Borgogna che preferisco, ma che classe, che sensualità di frutta rossa croccante e spezie, che eleganza e scorrevolezza in bocca! Non è regalato (lo pagai 60€ in azienda) ma li vale tutti.
Dom. Pallieres, Gigondas Les Racines 2009: corposo e avvolgente, con alcol equilibrato (ma avvertibile) e grande densità del sorso. Vuole stufati o selvaggina per non essere stancante.
Marchetta, Salina Bianco 2014: un po' più evoluto di altre bottiglie che ho stappato; deciso marzapane e incipienti (ma ancora gradevoli) cenni ossidativi.
La Palazzola, Rosè Metodo Ancestrale 2011: altri assaggi erano stati più convincenti. Molto vinoso al naso, in bocca è leggermente troppo dosato, e risulta leggermente sbilanciato. Per carità, in abbinamento ad un fusillone con verdure di campo e pecorino ci sta bene e si beve senza difficoltà.
Kracher, CHardonnay TBA Nouvelle Vague n. 10 2015: sciropposo, dolcissimo, profumatissimo. Una bomba, da bere con il contagocce per godere, e non poco.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda Ziliovino » 16 dic 2020 10:40

Immagine 

Immagine 

Immagine


Champagne Les Crayeres Extra Brut 2008 - Marguet. sb. 2013. Bolla di buona struttura ed eleganza, con bell'allungo e bollicina, naso di creme e gesso, davvero ben fatto.

Saumur Blanc 2014 - Domaine du Collier. Agrumi e limoni, poi cere, buon equilibrio tra freschezza e corpo, asciutto e sapido.

Vin de France Les Onglés - Bernaudeau. L.2014. Qui naso sulla mela verde e pompelmo, ancora giovane, si sale però decisamente di un gradino in fatto ad eleganza ed intensità al sorso, sempre teso e citrino, severo direi ma di grande energia.

Sancerre Edmond 2014 - Alphonse Mellot. Qui si sente il cambio di stile, più classico, oltre ad ovviamente il cambio di vitigno grazie alle note più verdi del sauvignon, seppur ben dosate. Quel tanto basta di grassezza dona piacevolezza al sorso che è comunque teso e sapido.

St. Nicolas de Bourgueil La Mine 2011 - Yannick Amirault. Peperone verde e frutti rossi, fresco e succoso al sorso, arriva poi una bella arancia sanguinella e liquirizia. Delle 3 o 4 bottiglie stappate di questo produttore risulta la migliore, presa in ottimo stadio evolutivo.

Saumur Rouge La Ripaille 2014 - Domaine du Collier. Il frutto si fa più scuro ed abbondante, come anche la maggior pienezza (è pur sempre un rosso della Loira eh...)  ed intensità mantenendo buona eleganza. Piaciuto.

Saumur Champigny Les Poyeux 2010 - Clos Rougeard. Ragazzi qui ci siamo... le poche bottiglie di Rougeard ad oggi bevute non mi avevano mai fatto strabuzzare gli occhi, pur riconoscendone il livello qualitativo, unite al mio scarso feeling ai rossi di Loira, ma questa era in stato di grazia: cola, radici, fruttini, poi rose e leggero rossetto, l'eleganza dei grandi vini c'è sia al naso che al sorso, intenso ma setoso. Grande bottiglia.

Vouvray Moelleux 2009 - Clos Naudin. Albicocca secca e frutta sciroppata per un naso sussurrato, poi frutta secca, sorso snello e fresco, di dolcezza misurata e ritorni leggermente ossidativi.

Moscato d'Asti 2018 - Saracco. Attenua l'esuberanza aromatica del primo anno, ma acquisisce maggior cremosità al sorso, consueta spinta acida, si conferma un buon prodotto. D'obbligo sul panettone...
Ultima modifica di Ziliovino il 18 dic 2020 18:08, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda lloyd142 » 16 dic 2020 11:53

Ziliovino ha scritto:
Vouvray Moelleux 2009 - Clos Naudin. Albicocca secca e frutta sciroppata per un naso sussurrato, poi frutta secca, sorso snello e fresco, di dolcezza misurata e ritorni leggermente ossidativi.
..


Posso chiederti con cosa lo avete abbinato il Vouvray?
Ne ho in giro un paio (moeulleux) piuttosto annosi, ancora degli anni 90, e non li apro mai perche' faccio fatica a trovar loro una giusta collocazione a tavola. :oops:
Dovrei avere anche un paio di Quart de Chaume... bah! :roll:
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda alì65 » 16 dic 2020 13:33

lloyd142 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Vouvray Moelleux 2009 - Clos Naudin. Albicocca secca e frutta sciroppata per un naso sussurrato, poi frutta secca, sorso snello e fresco, di dolcezza misurata e ritorni leggermente ossidativi.
..


Posso chiederti con cosa lo avete abbinato il Vouvray?
Ne ho in giro un paio (moeulleux) piuttosto annosi, ancora degli anni 90, e non li apro mai perche' faccio fatica a trovar loro una giusta collocazione a tavola. :oops:
Dovrei avere anche un paio di Quart de Chaume... bah! :roll:


con quegli anni sono tendenzialmente dolci ma anche con ossidazione presente; l'acidità dello Chenin aiuta la bevuta
formaggi stagionati, non erborinati
faccio fatica a metterlo con altro se non carni bianche molto lavorate
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda lloyd142 » 16 dic 2020 13:44

alì65 ha scritto:
lloyd142 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Vouvray Moelleux 2009 - Clos Naudin. Albicocca secca e frutta sciroppata per un naso sussurrato, poi frutta secca, sorso snello e fresco, di dolcezza misurata e ritorni leggermente ossidativi.
..


Posso chiederti con cosa lo avete abbinato il Vouvray?
Ne ho in giro un paio (moeulleux) piuttosto annosi, ancora degli anni 90, e non li apro mai perche' faccio fatica a trovar loro una giusta collocazione a tavola. :oops:
Dovrei avere anche un paio di Quart de Chaume... bah! :roll:


con quegli anni sono tendenzialmente dolci ma anche con ossidazione presente; l'acidità dello Chenin aiuta la bevuta
formaggi stagionati, non erborinati
faccio fatica a metterlo con altro se non carni bianche molto lavorate


Grazie Claudio!! 8)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda zampaflex » 16 dic 2020 13:50

lloyd142 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Vouvray Moelleux 2009 - Clos Naudin. Albicocca secca e frutta sciroppata per un naso sussurrato, poi frutta secca, sorso snello e fresco, di dolcezza misurata e ritorni leggermente ossidativi.
..


Posso chiederti con cosa lo avete abbinato il Vouvray?
Ne ho in giro un paio (moeulleux) piuttosto annosi, ancora degli anni 90, e non li apro mai perche' faccio fatica a trovar loro una giusta collocazione a tavola. :oops:
Dovrei avere anche un paio di Quart de Chaume... bah! :roll:


Quarts de Chaume però sono dei dolci molto seri, una volta rivaleggiavano con i Sauternes; alcuni anche botritizzati.
E sono più dolci dei moelleux, sono dolci "standard", quindi puoi metterli a fine pasto o, restando su quanto proposto da Claudio, su formaggi più robusti.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda emmerre » 16 dic 2020 17:21

Negli ultimi giorni:

Perelada Gran Claustro Gran Reserva Brut Nature 2012, D.O. Cava
Giallo dorato carico, perlage fitto, abbastanza persistente e sottile. Profumi non particolarmente intensi ma gradevoli: dapprima un accenno di frutta esotica, poi lievito, mela, un filo di fumo e un che di salmastro. In bocca ha un discreto volume, la giusta acidità e finisce molto secco. Per quello che costa non si può davvero chiedere di più.

Abadia Retuerta Selecciòn especial 2011, Sardon de Duero, Castilla y Leon
Colore tra il rubino e viola, assolutamente integro. Naso di media intensità, sulla ciliegia matura e confettura di prugne. Ha però anche una bella vena balsamica che lo rinfresca, accompagnata da note floreali e giusto una punta di anice. In bocca è denso e materico, solo moderatamente acido, ma tutto sommato resta in equilibrio. Prevalgono le note tostate. Finale sul caffè

Renato Keber Cabernet Sauvignon 2009, Friuli Isonzo D.O.C.
Bottiglia appena acquistata al supermercato. Colore tendente al granato, piuttosto scarico. Al naso è speziato e aromatico, con sentori vegetali che mi hanno ricordato il profumo delle erbe aromatiche (salvia e rosmarino) infornate con le patate. Col passare delle ore emerge un residuo di frutto sotto spirito, poi va a finire sullo smalto e il succo di mela. In bocca è spigoloso, ma con l'aria si arrotonda un po' nonostante rimanga piuttosto leggerino. Sicuramente sarebbe stato meglio berlo due o tre anni fa
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda Ziliovino » 16 dic 2020 18:11

lloyd142 ha scritto:
Ziliovino ha scritto:
Vouvray Moelleux 2009 - Clos Naudin. Albicocca secca e frutta sciroppata per un naso sussurrato, poi frutta secca, sorso snello e fresco, di dolcezza misurata e ritorni leggermente ossidativi.
..


Posso chiederti con cosa lo avete abbinato il Vouvray?
Ne ho in giro un paio (moeulleux) piuttosto annosi, ancora degli anni 90, e non li apro mai perche' faccio fatica a trovar loro una giusta collocazione a tavola. :oops:
Dovrei avere anche un paio di Quart de Chaume... bah! :roll:


l'abbiamo stappato a metà tra i formaggi (molto meglio) ed il tiramisù (non era sicuramente il suo abbinamento ideale, ma non ci ha fatto a pugni...)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda Alberto » 16 dic 2020 22:23

emmerre ha scritto:Renato Keber Cabernet Sauvignon 2009, Friuli Isonzo D.O.C.
Bottiglia appena acquistata al supermercato. Colore tendente al granato, piuttosto scarico. Al naso è speziato e aromatico, con sentori vegetali che mi hanno ricordato il profumo delle erbe aromatiche (salvia e rosmarino) infornate con le patate. Col passare delle ore emerge un residuo di frutto sotto spirito, poi va a finire sullo smalto e il succo di mela. In bocca è spigoloso, ma con l'aria si arrotonda un po' nonostante rimanga piuttosto leggerino. Sicuramente sarebbe stato meglio berlo due o tre anni fa

Mah...mi sa tanto che si tratta di un vino "episodico" di Renato, che non mi risulta tenga vigne in zona Isonzo...magari in quell'annata ha avuto l'occasione di vinificare un po' d'uva conferita.
Conta in ogni caso che prendere vini non giovani nei supermercati è una bella roulette russa... :roll:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda emmerre » 16 dic 2020 23:04

Alberto ha scritto:
emmerre ha scritto:Renato Keber Cabernet Sauvignon 2009, Friuli Isonzo D.O.C.
Bottiglia appena acquistata al supermercato. Colore tendente al granato, piuttosto scarico. Al naso è speziato e aromatico, con sentori vegetali che mi hanno ricordato il profumo delle erbe aromatiche (salvia e rosmarino) infornate con le patate. Col passare delle ore emerge un residuo di frutto sotto spirito, poi va a finire sullo smalto e il succo di mela. In bocca è spigoloso, ma con l'aria si arrotonda un po' nonostante rimanga piuttosto leggerino. Sicuramente sarebbe stato meglio berlo due o tre anni fa

Mah...mi sa tanto che si tratta di un vino "episodico" di Renato, che non mi risulta tenga vigne in zona Isonzo...magari in quell'annata ha avuto l'occasione di vinificare un po' d'uva conferita.
Conta in ogni caso che prendere vini non giovani nei supermercati è una bella roulette russa... :roll:

Infatti, mi aveva incuriosito proprio il fatto che fosse fuori zona. Peraltro il vino era comunque bevibile, e la parte vegetale anche interessante. Il supermercato in questione ha una selezione di vini regionali con qualche etichetta valida e una buona rotazione e ci avevo già comprato altri vini suoi con qualche anno, sempre a posto
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda vinogodi » 17 dic 2020 12:28

...appena ricordo come mettere la foto su questa piattaforma , accidenti ... comunque:
...pacco natalizio per persona importante ricevuto da amico carissimo , Amministratore Delegato di grossa azienda di "derivati" per l'alimentare , con cui ci vediamo spesso anche per le bicchierate "cittadine" . Mi chiama allarmato tre giorni fa perchè nel pacco , proveniente dalla Toscana , si erigeva minacciosa una bottiglia sconosciuta , allorchè si è sentito in obbligo di chiamarmi preoccupato : "ma che cazzo è Massetino"? Una presa per il culo tipica toscana per sputtanare il Masseto? ... gli spiego ... curiosi come maiali nel classico bosco di ghiande , ieri sera , fregandoci del Natale che tanto saremo segregati in casa, decidiamo di aprirlo in anticipo fra noi e un ulteriore amico ...ignaro : io porto spalla cruda spettacolare . Aperto con grande circospezione , sospetto e curiosità , era la 2017 ... ci guardiamo ... ribeviamo ... ci guardiamo ... riversiamo nel bicchiere un poco increduli ... riannusiamo e riassaggiamo ... ne versiamo un altro goccio perchè i grissini sono aperti da due giorni quindi la deglutizione non facilissima , riassaggiamo in abbinamento ... allorchè la reazione all'unisono :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: ... ok , ritorniamo seri : per fortuna gli avevo portato anche la nuovissima sboccatura (tra l'altro con l'etichetta nuova molto bella anche se preferivo la vintage più evocativa) di Lambrusco Gran Concerto di Ermete Medici ... che goduria ... :P
PS: mi chiedo ... ma è il mercato che crea degli enocoglioni o sono gli enocoglioni , tanti , a forgiare il mercato? ... 8)
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda lloyd142 » 17 dic 2020 13:24

vinogodi ha scritto:PS: mi chiedo ... ma è il mercato che crea degli enocoglioni o sono gli enocoglioni , tanti , a forgiare il mercato? ... 8)


La seconda che hai detto...
Ma tanto siamo tutti colpevoli in qualche modo... Chi per il vino, chi per gli orologi chi per le maglie di Dolce e Gabbana o per le borse di Louis Vuitton, chi per le biciclette , chi per un telefono e in generale per altre migliaia di articoli che in qualche modo ci fanno comportare come pesci all'amo...
Si siamo ( eno)coglioni :D :D :D
p.s Non vi capita mai di fare il parallelo in questo ( costoso) gioco, con quello delle figurine di secoli fa?... Quando te ne mancavano un paio per completare l'album eri disposto ad uccidere il tuo migliore amico per avere quella figurina che lui magari aveva doppia... Il guaio e' che qui , le "figurine " sono in numero spropositato rispetto a quelle dei protagonisti del campionato...
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda gianni femminella » 17 dic 2020 22:43

Pontet Canet 1995
Acquistata a prezzo onestissimo da un venditore serio, che la teneva in cantina dall'uscita (e non ho dubbi in merito).
Livello altissimo, etichetta appena segnata dal tempo , tappo che tende a sbriciolarsi ed è una lotta estrarlo integro. Soddisfatto constato che è privo di difetti. Lo lascio ossigenare per parecchie ore prima di berlo.
È ancora reticente, reca ancora tracce di gioventù, ma nel contempo ha anche una giusta terziarizzazione. Al naso non è niente di speciale, ma la bocca è fresca come un fiore di eucalipto, mentre il tannino è ancora un po' sgarbato. Ha toni di erbaceo e insieme di frutta matura
Struttura importante, senza essere invadente.
Non una grande bottiglia, però un buon vino sì, eccome.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda zampaflex » 18 dic 2020 13:51

Tiezzi - BdM Vigna Soccorso 2010

Terragnolo e radicoso, frutto molto sullo sfondo, incede sicuro su medie distanze. Non lo vedo bene oltre altri 6/8 anni, ma su questa affermazione avviso che non ho il cappello a punta con le stelline.

:D :D :D :) +
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda gianni femminella » 18 dic 2020 14:15

zampaflex ha scritto:Tiezzi - BdM Vigna Soccorso 2010

Terragnolo e radicoso, frutto molto sullo sfondo, incede sicuro su medie distanze. Non lo vedo bene oltre altri 6/8 anni, ma su questa affermazione avviso che non ho il cappello a punta con le stelline.

:D :D :D :) +


È sempre pronto abbastanza presto. Per me può anche durare qualche altro anno, ma non migliora.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda ORSO85 » 18 dic 2020 14:37

Personalmente sto bevendo i 2011 e ho la stessa sensazione....
[email protected] - https://www.instagram.com/tanadelvino/
Non spedisco il venerdì per evitare di lasciare il vostro vino in deposito dai corrieri.
Spedisco il giorno successivo alla visualizzazione del pagamento, consegna in 24/48h.
shingo tamai
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda shingo tamai » 18 dic 2020 15:19

Ziliovino ha scritto:Immagine 

Immagine 

Immagine


Champagne Les Crayeres Extra Brut 2008 - Marguet. sb. 2013. Bolla di buona struttura ed eleganza, con bell'allungo e bollicina, naso di creme e gesso, davvero ben fatto.

Saumur Blanc 2014 - Domaine du Collier. Agrumi e limoni, poi cere, buon equilibrio tra freschezza e corpo, asciutto e sapido.

Vin de France Les Onglés. L.2014. Qui naso sulla mela verde e pompelmo, ancora giovane, si sale però decisamente di un gradino in fatto ad eleganza ed intensità al sorso, sempre teso e citrino, severo direi ma di grande energia.

Sancerre Edmond 2014 - Alphonse Mellot. Qui si sente il cambio di stile, più classico, oltre ad ovviamente il cambio di vitigno grazie alle note più verdi del sauvignon, seppur ben dosate. Quel tanto basta di grassezza dona piacevolezza al sorso che è comunque teso e sapido.

St. Nicolas de Bourgueil La Mine 2011 - Yannick Amirault. Peperone verde e frutti rossi, fresco e succoso al sorso, arriva poi una bella arancia sanguinella e liquirizia. Delle 3 o 4 bottiglie stappate di questo produttore risulta la migliore, presa in ottimo stadio evolutivo.

Saumur Rouge La Ripaille 2014 - Domaine du Collier. Il frutto si fa più scuro ed abbondante, come anche la maggior pienezza (è pur sempre un rosso della Loira eh...)  ed intensità mantenendo buona eleganza. Piaciuto.

Saumur Champigny Les Poyeux 2010 - Clos Rougeard. Ragazzi qui ci siamo... le poche bottiglie di Rougeard ad oggi bevute non mi avevano mai fatto strabuzzare gli occhi, pur riconoscendone il livello qualitativo, unite al mio scarso feeling ai rossi di Loira, ma questa era in stato di grazia: cola, radici, fruttini, poi rose e leggero rossetto, l'eleganza dei grandi vini c'è sia al naso che al sorso, intenso ma setoso. Grande bottiglia.

Vouvray Moelleux 2009 - Clos Naudin. Albicocca secca e frutta sciroppata per un naso sussurrato, poi frutta secca, sorso snello e fresco, di dolcezza misurata e ritorni leggermente ossidativi.

Moscato d'Asti 2018 - Saracco. Attenua l'esuberanza aromatica del primo anno, ma acquisisce maggior cremosità al sorso, consueta spinta acida, si conferma un buon prodotto. D'obbligo sul panettone...


Complimenti, in generale, non solo per questa bevuta. Bottiglie mai banali e note brevi ma molto precise ed efficaci.
Leggo sempre con piacere.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 18 dic 2020 16:53

Alzero 1998
"Non va registrato a livello emotivo."
Intenso rubino al centro, che sfuma dal granato, al bronzo, all'aranciato verso i bordi.
L'impatto è un frutto scuro di grande personalità, lavorato dall'ossigeno e trasformato nell'essenza della complessità..accenni funginei, terrosi, a dare nobiltà al profilo, e c'è un corredo di terziari netti, impostati soprattutto su un cioccolato caldo e avvolgente..ma non appena cerchi di inquadrare meglio questo sentore o quell'altro sei fritto, battuto, sconfitto.. Si muove ad una velocità pazzesca, e ti fa capire che l'età è soltanto un numero per lui.. Al naso il tratto vegetale va e viene, ti fa pensare che forse i terziari stanno per vincere la partita, ma all'assaggio perdi di nuovo. Ritorna il varietale netto e integro, con un carico da 90 di freschezze balsamiche a fare riprendere i giochi.
La bocca é una ciliegia da mordere, ma al posto del nocciolo c'è una crema..è pastosa e densa, Ah troppo ruffiano!..eh no, ecco il tratto vegetelate prima e il balsamico poi..il residuo zuccherino muove un saluto sinuoso e languido fino alla chiusura.. Si, ma dove sta questa chiusura? Se la incontrate porgeteLe i miei umili omaggi.
Olio su tela di Giuseppe Quintarelli, 1998.

Fauso Andi, Originaldo 2019
Parte con una riduzione che ti fa venire voglia di slavandinare tutto. Ma poi recuperi il senno e ti ricordi di quella poderosa (la barbera del figlio), e del fatto che questi vini sono così, come Fausto li ha fatti. Quindi ci rimetti il tappo e ritorni dopo 24 ore.
E dopo 24 ore la situazione è questa: un frutto scuro, crispy, che diventa più audace e solare col passare dei minuti.
Spezia, ma non quella da fighetti, pare la marinatura della tua tomahawk preferita.
Accenni di agrume abbracciati ad una nota più selvatica ma senz'altro pulita, che non toglie eleganza a un naso certamente maschio, ma raffinato.
Bocca tannica, corposa, materica, è giovine ragazzi.. Ma c'è questo frutto succoso che alleggerisce la situazione, che ti fa muovere verso un altro sorso, verso un altro calice.

Fausto andi torbidello 2018
Barbera 100% spumantizzata in una versione rosé vulcanica.. Nemmeno un grammo di zucchero aggiunto, sboccatura alla come cazzo ce viene, Prezzo cantina a di un ridicolo che non ve lo sto neanche a dire. In due parole: Fausto Andi.
Profumi di arancia candita e piccoli frutti rossi sciroppati, la bolla é una crema.. Durezze acido/sapide meravigliosamente bilanciate da 14 volumi d'alcol che non escono mai dai binari.
Secondo Fausto i vini spumante (mc in particolare) sono la grande truffa del vino.. Eh si perché a fronte di materie prime di qualità generalmente scarse (uve per ovvi motivi quasi sempre mai mature), e di magheggi enologici di cantina, si hanno prezzi totalmente sproporzionati rispetto al prodotto offerto. Questo vino è la sua risposta. Ma che risposta ragazzi. Palla sotto il 7, colpo di tacco.

Foradori 2019
Questa é forse la cosa più interessante di Foradori: il suo vino base è tra i migliori di tutta la linea.
Vale qui lo stesso ragionamento usato per il barbaresco non cru di Gaja, perché usare l'appellativo "base"? Non c'entra niente, questo é IL Foradori. È un biglietto da visita che profuma di resina e pepe caldo, frutti rosso fuoco e China. Tannino vigoroso ma ingentilito da una splendida componente glicerica che gli dona il passo di un vino rotondo..una bella chiusura calda, bilanciata da una buona acidità, che lascia il degustatore perfettamente accomodato in una comfort zone difficile da abbandonare. Un piccolo capolavoro.

Francois carillon, Saint Aubin premier cru - Les murgeres des dents de chien 2016
Sarei dovuto andare in cantina da Francois Carillon ad aprile scorso, ma il covid aveva piani diversi.
Qualcuno una volta ha scritto che il vino è l'unica forza dell'uomo, assieme all'amore, che é in grado di annullare le distanze.
Citazioni improbabili a parte, questo é uno dei tre premier cru di Saint Aubin prodotto dall'azienda.
Agrumi maturi, cera calda, una bella parte vegetale, fatta di erbe aromatiche e profumi di orto..arriva dell'anice e del minerale a donare pungenza a un naso che pareva quasi ruffiano..bocca succosa, snella, di carattere, dritta e verticale ma senza risultare magra..la chiusura non è tra le più impressionanti, ma c'è quel sale meraviglioso a richiamare continuamente il sorso, e della frutta tropicale ad addolcire il viaggio..

Chianti Classico Castell'in Villa 2006.
La 2006 nel chianti classico é un'annata di concentrazione e materia, con temperature sopra la medie stagionali nei mesi di luglio e settembre.
L'approccio olfattivo è quello di un vino giocato sulla potenza più che su finezza ed eleganza..la rotazione nel calice mostra una massa compatta e di buona densità..il corredo aromatico è ampio..ciliegia, radice di liquirizia, classico tratto ematico e note affumicate..giustamente speziato, chiude il percorso su toni polverosi e di ruggine.
All'assaggio la componente tannica risulta un po' slegata.. predominanti senz'altro le parti dure ma c'è un sorso sicuramente ricco e invitante..classico anche nella chiusura, secca con una punta quasi amarognola.
Accompagnato con uno spaghetto al pomodoro con salsa bella ridotta e quindi di un certo peso..non il migliore degli abbinamenti ma sapete cosa si dice del chianti fatto bene.. Cornetto alla crema a parte, tutto il resto....

le puy, emilien 2016
Un naso sfaccettato, e certo che c'è la vaniglia, ma il cabernet si sente netto e fresco..si aggiungono note di sottobosco, un tratto animale e un ricordo di mandorla pestata. Bocca precisa, vellutata, femminile, elegante..non proprio il vino che devi aspettare per forza, ma se resistete ne varrà senz'altro la pena.

Barolo vigna elena, Cogno 1998
Siamo nel cru Ravera, il Vigna Elena di cogno ne è ormai diventato un simbolo.
Annata 1998.
Il caldo di quell'estate che faceva da contorno ai mondiali lo ricordo ancora.
Barolo giustamente impostato sui terziari, di buona concentrazione, con un tannino ancora vivace e una bella tensione di beva. La parte alcolica si fa sentire ma senza esagerazioni, il naso richiama profumi di sottobosco, China, liquore alla ciliegia, tabacco trinciato e cacao..la complessità è quella dei grandi vini, si aggiungono note di cacao e agrumi canditi, e inaspettatamente arriva col tempo questo meraviglioso sentore di rosa appassita in una veste balsamica: eccola qui l'impronta digitale di Ravera.
Un vino che non aspetterei oltre, e che anzi avrei stappato con qualche anno di anticipo, ma è sempre una grande emozione bere un barolo agee di questa portata.

Pierre menard, rosetta 2019
Dunque: cabernet franc in purezza, anche se si mormora che a partire da questa annata ci sia un piccolo taglio di chenin e di grolleau.
Pierre Menard é un giovinotto che dopo diverse esperienze all'estero, tornato in patria, decide di scendere in pista..ho letto articoli qua e là in cui si dice che i suoi vigneti (circa un ettaro emmezzo....) li cura solo la sera e i weekend, perché durante la settimana deve lavorare ai vigneti dei genitori, 17 ettari votati al conferimento in favore di una cooperativa.
La produzione come potete immaginare è simbolica, poco più di cento gli esemplari di questo rosato
Alla vista si presenta con un colore unico, un rubino scarico che vira sul fucsia o sul magenta..il naso é estremamente agrumato, con un bel tocco di melograno..all'assaggio mostra durezze femminili, fatte di un'eleganza acido-sapida molto affascinante..c'é una discreta spinta e una chiusura bilanciata..da tenere d'occhio questo Pierre

Schiste 2018 ardosieres
Jacquère (50%), Pinot Grigio (20%), Roussanne (20%) e Mondeuse Blanche (10 %).
Il naso è roccia calda e incenso, c'è un sentore di anice di grande eleganza e poi noce moscata e bergamotto..il filo conduttore é una componente floreale che si fa fatica a decifrare perché sempre defilata e schiva.
La bocca è sottile, sapida, senza sbavature..dopo la deglutizione rimane una parte verde e agrumata molto piacevole.
Chiusura non da salto in lungo ma discretamente bilanciata.
L'ho abbinato a un tataki di tonno con gamberi spadellati e qualche spicchio d'arancia. Abbinamento steccato in toto. Sapidità e acidità così spinte devono essere bilanciate da grasso e dolcezze..consiglio di spulciare sotto la voce formaggi

PYCM Saint aubin le blanc 2018
Meravigliosa espressione di chardonnay..elitario nei profumi, fine, ampio, rotondo..consueta ondata di agrumi e sale in un moto che pare una danza assieme alle parti morbide. Lunghezza discreta, compulsivo nel sorso.
Rispetto al premier cru di F. Carillon bevuto di recente questo ha meno corpo, ma è più elegante e profondo.
Sarei dovuto nascere a Saint-Aubin.
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda zampaflex » 18 dic 2020 17:22

gbaenergiaeco10 ha scritto:
Secondo Fausto i vini spumante (mc in particolare) sono la grande truffa del vino.. Eh si perché a fronte di materie prime di qualità generalmente scarse (uve per ovvi motivi quasi sempre mai mature), e di magheggi enologici di cantina, si hanno prezzi totalmente sproporzionati rispetto al prodotto offerto.


Questa, mi si consenta, è una palese generalizzazione che in quanto tale diventa una solenne cagata.
Ci sono tanti produttori per cui è vera (leggasi Franciacorta, anche Oltrepò), ma quando si incontra uno champagne fatto bene l'argomentazione perde cittadinanza. E il lambrusco dove lo mettiamo?
D'altronde si sa che Fausto ha una personalità...decisa...
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 18 dic 2020 17:58

zampaflex ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
Secondo Fausto i vini spumante (mc in particolare) sono la grande truffa del vino.. Eh si perché a fronte di materie prime di qualità generalmente scarse (uve per ovvi motivi quasi sempre mai mature), e di magheggi enologici di cantina, si hanno prezzi totalmente sproporzionati rispetto al prodotto offerto.


Questa, mi si consenta, è una palese generalizzazione che in quanto tale diventa una solenne cagata.
Ci sono tanti produttori per cui è vera (leggasi Franciacorta, anche Oltrepò), ma quando si incontra uno champagne fatto bene l'argomentazione perde cittadinanza. E il lambrusco dove lo mettiamo?
D'altronde si sa che Fausto ha una personalità...decisa...


si, stessa e legittima obiezione riportatami da Giovanni Arcari..io credo che la verità stia nel mezzo..ovvero sia: è chiaro che quando si parla di vini spumante il manico pesa assai di più che per altre tipologie, però è pure vero che anche in questa tipologia il territorio e la cosicenza del produttore fanno un bel po di differenza.
Detto questo, è vero poi che spessissimo vengono tirate delle base che fanno pena (anche da produttori noti e acclamati in territori sopraffini..e vabè, qui preferisco non fare nomi)..la base del ragionamento secondo me è condivisibile..l'assoluta generalizzazione ovviamente no..
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda gianni femminella » 18 dic 2020 18:55

ORSO85 ha scritto:Personalmente sto bevendo i 2011 e ho la stessa sensazione....


2011 è anche annata debole un po' per tutti a Montalcino. Se non hai assaggiato altre annate di Tiezzi cercale, così ti fai una idea più precisa. Enzo è un "piccolo artigiano" i cui vini non sono minimamente lavorati in cantina. Così sono e così escono. Io trovo sia un pregio.
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Re: LE BEVUTE DI DICEMBRE 2020

Messaggioda Ziliovino » 18 dic 2020 19:49

shingo tamai ha scritto:
Complimenti, in generale, non solo per questa bevuta. Bottiglie mai banali e note brevi ma molto precise ed efficaci.
Leggo sempre con piacere.


Grazie. per la selezione però il merito non è tutto mio, ma del gruppetto di eno-beoni con cui stappo, direi che siamo una bella squadra.
spero sempre che qualche nota torni poi utile a qualcuno, nonostante tutto questo forum sgangherato sembra faticosamente sopravvivere...
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