le mie bevute degne di nota da agosto:
billaud simon chablis 2017 sapida, ampia nel frutto, lunghissima..non solo dritta, non solo verticale, ma anche materica per la tipologia, con una costante che sta a metà tra il minerale e il citrino..piaciuta assai
sangiusto fuori misura 2018profumi di piccoli frutti rossi e spezie dolci..assume una veste più seriosa all'assaggio, di buona struttura e lunghezza..la parte alcolica è difficile da tenere a bada, ma con una bella botta di frigo è tutto risolto..abbinatelo a quello che vi pare..un vino così versatile, a tavola non sfigura mai.
benoit ente bourgogne 2018una versione dai profumi impattanti, diretto e ampio, con un sottofondo di mele calde e citronette..disteso nel sorso, allunga senza problemi fino ad una chiusura fresca e succosa..manca forse un po' di ciccia all'assaggio..ma tanta roba
trebbiano terraviva mario's 44 2016un naso ricco, sinuoso, fatto di profumi di sambuco e limoni, di fiori e resina.
La bocca accompagna un sorso fresco e vivace, secco e dissetante..serve un anno di legno (botte grande) e uno d'acciaio per fare questa meraviglia..una 2016 quasi spavalda, che mostra tutta la generosità di un terroir, quello teramano, ancora ingiustamente defilato..
ribolla gravner 2008solito naso stratificato, dal sottobosco al sandalo, passando attraverso liquirizia e anice..bocca elegantissima, secca e di ottima progressione, chiude con toni di mandarino e frutta surmatura..a mio parere ancora il numero uno con distacco per la tipologia..
giretto a oslavjePrinic: meravigliosa la 17 sui bianchi, spaziale il trebez 15 che ritengo senza indugi essere il grande capolavoro di Dario.. Assaggiato, anzi, scolato, il favola 16..potenza e controllo.
Terpin: il sauvignon 13 e il tokaj 15 sono pazzeschi..la ribolla non Macerata 2003 dimostra dove può arrivare questo vitigno anche in annata calda..molto interessante anche la glera Macerata....
Castellada: c'è chi sostiene che nelle annate più recenti ci sia stato un cambiamento di stile, più legnoso e vanigliato..non potrei essere più in disaccordo. Solita eleganza, solito equilibrio, un rosso 10 da endovena, un rosso 11 da comprare a bancali, una riserva 09 (chardonnay+sauvignon) che ricorda i grandi guru per complessità e bilanciamento, un pinot grigio che strega.
la selossata 2006 il pendioDa una bolla che si spara una decina d'anni in botti scolme e che ha un estratto secco da grande rosso ti aspetteresti soprattutto ciccia..e invece é un vino estremamente fine e calibrato..al naso una girandola di profumi inusuale..dal pepe bianco, al cioccolato bianco, una svariata gamma di agrumi canditi e non, e poi una torta al limone appena sfornata e dello zenzero..in bocca se possibile riesce ad essere ancora più persuasivo..soffice e cremoso nella bolla, freschezza a fiumi, lunghezza e bilanciamento..secco nella chiusura, così pulita da richiamare subito un altro sorso.
boccia che vale fino all'ultimo centesimo speso a mio modesto parere, e probabilmente anche qualcosina in più.....
chianti rufina selvapiana 2015Una 15 favolosa, che inizia a terziarizzare mantenendo una dinamicità di frutto golosissima..spunta fuori la Spezia fine, come da programma quando si parla di rufina..delicato l'ingresso bocca ma si allarga, mostrando materia e carattere..tannino integrato, chiusura cortina ma bilanciata..certamente da non dimenticare in cantina..e meno male!
delabré vin du tabarin 2010 il pendioTratto vegetale delicato, agrume e cacao, una nota sullo sfondo che ricorda il legno antico e una viola a seguire..leggiadro e schietto, giocato sulle parti dure che rimangono cesellate anche in chiusura.. È un fine direbbe Gardini, ma é un vino poliedrico, che non tarda a mostrare il suo lato conviviale, con quella facilità di sorso e una punta ossidativa che si ripropone a intervalli nel calice..magnetico.
bucciarelli chianti classico riserva 1990un frutto che ricorda la mora selvatica, del sottobosco, arance disidratate, una punta funginea, sale sul fuoco e radice di liquirizia..la bocca é tesa e vibrante..c'é ancora un'acidità meravigliosa, perfettamente fusa con la parte morbida che arrotonda gli spigoli e accompagna un sorso lunghissimo e sinuoso.. Il tannino integrato e fine non si slega mai dall'acidita né dall'alcol.. È tutto lì, dall'inizio alla fine.. Una Fine che arriva tardi e va scemando come fosse un saluto di una bella donna, sussurrato all'orecchio...ma ci sarebbero così tante cose da dire, talmente é mutevole e dinamico..impossibile cogliere tutti quei chiaroscuri. paura davvero.