Montello-Asolo-Valdobbiadene

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Ziliovino
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Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Ziliovino » 03 ago 2020 11:05

forse riuscirò a fare una brevissima tappa in zona (un paio di aziende), e stavo pensando a Conte Loredan Gasparini: sapete se la visita vale la pena? prezzi in cantina?

poi ero abbastanza convinto su Frozza, ma mi dicono che causa grandinata per l'ultima annata ha acquistato le uve... Miotto, Bele Casel, Spagnol? c'è qualcosa di nuovo in zona?

Grazie.
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Max1991 » 03 ago 2020 11:11

Io ti butto la un nome sconosciuto. Non fa prosecco ma solo 2 vini rossi (circa 6000 bottiglie in tutto).
Maso di villa, si trova a Collalto, Susegana. Ora se non sbaglio esce con la 2009 dei Nasi rossi e la 2012 del maso di villa.
La visita merita anche per il loro relais, davvero molto bello!
md78d
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda md78d » 03 ago 2020 16:39

Ziliovino ha scritto:forse riuscirò a fare una brevissima tappa in zona (un paio di aziende), e stavo pensando a Conte Loredan Gasparini: sapete se la visita vale la pena? prezzi in cantina?

poi ero abbastanza convinto su Frozza, ma mi dicono che causa grandinata per l'ultima annata ha acquistato le uve... Miotto, Bele Casel, Spagnol? c'è qualcosa di nuovo in zona?

Grazie.


Ciao, Loredan Gasparini per me notevole, visita interessante e poi Lorenzo gran persona. Prezzi buoni, ampia disponibilità di scelta, per me si tutti capo di stato e rosso della casa.
Si frozza confermo danni da grandine, pssserei purtroppo.
Un salto da case coste piane per il suo colfondo lo farei, ma deve piacere il genere.
Kevmit
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Kevmit » 03 ago 2020 16:47

ca dei zago?

che ne pensate?
vinogodi
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda vinogodi » 03 ago 2020 16:48

...beh ... ieri ho aperto il Follador Nature ed è tanta , tanta roba... 8)
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda littlewood » 03 ago 2020 17:17

vinogodi ha scritto:...beh ... ieri ho aperto il Follador Nature ed è tanta , tanta roba... 8)

Ecco...i vini di alberta e silvano son al top della categoria anche se un po' fuori prezzo...
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arnaldo
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda arnaldo » 03 ago 2020 17:40

Ziliovino ha scritto:forse riuscirò a fare una brevissima tappa in zona (un paio di aziende), e stavo pensando a Conte Loredan Gasparini: sapete se la visita vale la pena? prezzi in cantina?

poi ero abbastanza convinto su Frozza, ma mi dicono che causa grandinata per l'ultima annata ha acquistato le uve... Miotto, Bele Casel, Spagnol? c'è qualcosa di nuovo in zona?

Grazie.


MARCHIORI, forse?? Mi dicono stia lavorando molto bene.
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
md78d
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda md78d » 03 ago 2020 18:41

littlewood ha scritto:
vinogodi ha scritto:...beh ... ieri ho aperto il Follador Nature ed è tanta , tanta roba... 8)

Ecco...i vini di alberta e silvano son al top della categoria anche se un po' fuori prezzo...


Tutto verissimo
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Hurdygurdypav » 03 ago 2020 19:23

Maso di Villa consiglio pure io, il loro Nasi Rossi è un buon bordolese! Prezzo leggermente inferiore al Capo di stato di Loredan.

Altre aziende che producono validi prodotti sono Case Paolin (San Carlo è il loro prodotto di punta) e Ida Agnoletti (Seneca in questo caso). Cantine piccoline ovviamente.

A me è piaciuto molto anche l’Ardesco delle Sorelle Bronca, diventate abbastanza note recentemente per voti sui loro prosecco.. saresti comunque in zona Colbertaldo, che visivamente male non è ...
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Ziliovino » 04 ago 2020 11:04

vinogodi ha scritto:...beh ... ieri ho aperto il Follador Nature ed è tanta , tanta roba... 8)


era il metodo classico o martinotti?
sono tentato, ma pagare un prosecco più di uno Champagne è un blocco psicologico difficile da superare... :roll:
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda vinogodi » 04 ago 2020 14:21

Ziliovino ha scritto:
vinogodi ha scritto:...beh ... ieri ho aperto il Follador Nature ed è tanta , tanta roba... 8)


era il metodo classico o martinotti?
sono tentato, ma pagare un prosecco più di uno Champagne è un blocco psicologico difficile da superare... :roll:
...Superiore Metodo Classico ...ripeto , tantissima roba ... 8)
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Ludi » 04 ago 2020 15:50

Casa Coste Piane.....almeno per la mia esperienza, il miglior "col fondo" della zona.
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Spectator » 04 ago 2020 16:58

..Assaggiato qualche mese fa un Rive di santo Stefano di..Le Colture..ottimo prodotto x la denominazione.
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda maxer » 05 ago 2020 11:03

.....MULIANA - Az. Agricola Al Palaz

A GUIA, frazione proprio al centro della zona vocata di Valdobbiadene, la piccola azienda dell' amico Eris Spagnol, il Vignaiolo 'alternativo' e già sostenitore dei 'Critical Wine' di veronelliana memoria, che purtroppo ci ha lasciato pochi anni fa, continua la sua attività, retta dalla sorella Ires e dal suo compagno Danilo

Stessi principi, stessa filosofia di Eris nella produzione dei loro vini : nessun utilizzo di diserbanti/disseccanti né di concimi chimici, sfalcio, potatura e vendemmia manuale, fermentazioni con utilizzo di lieviti autoctoni ogm free, per vini sinceri, onesti e buoni, come era lui. Senza puntare, come ormai fanno quasi tutti in zona e fuori, ad aumentare le quantità, ma volendo conoscere le vigne una per una, come diceva Eris, nei lunghi nostri incontri pieni di chiacchiere, vino, formaggio, grappa e simpatia

Due tipologie suggerisco in particolare :

# Muliana - Eris Spumante Bianco Extradry, la versione tradizionale in ricordo di Eris, con un residuo zuccherino sui 9 g/l, profumato di mela, pera, morbido al gusto pur con una vivace acidità, glera 100%, metodo charmat

# Muliana Infondo - vino bianco col fondo, glera 100%, rifermentato in bottiglia, residuo zuccherino sugli 8 g/l

Come ai tempi di Eris, la vendita delle bottiglie è solo 'diretta' nella sede dell' azienda dopo una degustazione di tutte le quattro tipologie prodotte (altri due Prosecco DOCG, buoni anch' essi) oppure per spedizione

Due vini di una volta, che rispettano la tradizione, il territorio e la qualità : il ché ultimamente in zona è sempre più difficile e raro che ci succeda trovare e per di più ad ottimi prezzi

Sempre di glera si parla, d' accordo, ma almeno cerchiamo quella migliore, no ? ..... :D
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Ziliovino » 09 set 2020 10:39

Immagine
parte della collina di Cartizze
 
Immagine
 

Alla fine il micro-tour l'ho fatto, Loredan Gasparini (comunque disponibilissimo) ha dato purtroppo forfait causa vendemmia (ma hanno vigne anche nel Collio? altra cantina-proprietà?), e mi son fatto coraggio nel pagare un "prosecchino" quanto uno Champagne :-) quindi: Silvano Follador e Bele Casel.

Dopo aver girato per vigneti in lungo e in largo la zona di Valdobbiadene-Asolo ancora mi mancava e la lacuna andava colmata... Dopo qualche giorno di mare a pochi metri dalla foce del Piave, risalgo praticamente il "fiume sacro alla patria" fino ad arrivare in zona Asolo. In realtà siamo ancora in piena pianura, dove trovo la sede-cantina di Bele Casel, mentre le colline ed i vigneti di proprietà sono ancora piuttosto lontani all'orizzonte. I vigneti ci sono già anche lì attorno, vigne di pianura stracariche di uva in procinto di essere vendemmiate: qualche enorme trattore è in attesa lungo i filari e qualcun'altro sfreccia stracarico di uva, ma proprio stracarico, e nella mia ingenuità resto allibito... non chiedetemi quanta uva possano portare, ma suppergiù erano montagne di uva di 3 metri di altezza, per 4 o 5 di lunghezza. E ne ho visti molti anche a Valdobbiadene... praticamente la fermentazione parte già in campo nel cassone, come si fa a lavorare così? Nella scheda tecnica dovrebbero mettere "contenitore di fermentazione: cassone inox trainato da trattore Same Deutz-Fahr". Mah...
Non è comunque il caso di Bele Casel, e tornando quindi alla visita: cordialissima l'accoglienza, assaggiati i secchi, con tre vini dalla personalità ben sottolineata e distinta. Il Col Fondo 2018 è sempre molto buono, e molto pulito (non si dovrebbe, ma vista la tipologia sottolineo la cosa), profumato e concessivo, una bella pera verde e fiori, col lievito che non prevale ma accompagna, davvero ottimo. Dalla prossima annata dovrà essere declassato da asolo ad IGT per poter passare al tappo a corona, che dicono dia migliori risultati di costanza e tenuta nel tempo: mi consigliano quindi di tener via qualche bottiglia per seguirne l'evoluzione secondo loro piuttosto interessante, proverò. Il metodo charmat extra brut 2019 è declinato più sul lato floreale al naso, piuttosto teso e fresco al sorso, mentre molto interessante è il Vecchie Uve 2017, dove le uve di solito complementari alla Glera come tradizione sui colli di Asolo qui invece la fanno da padrone (Rabbiosa, Marzemina bianca, Perera, Bianchetta Trevigiana), da metodo Charmat lungo, ben un anno e mezzo se non ricordo, regala una bollicina finissima, da cremant per capirci, roccioso al naso e teso al sorso, con una lunga e piacevole scia acida data da uno dei quattro vitigni (non ricordo quale) strettamente imparentato con la Durella dei vicini monti Lessini.

Pomeriggio a Santo Stefano di Valdobbiadene, in località Follo, da Silvano Follador, per una piacevole chiacchierata con Alberta. Anche qui visita in sospeso fino all'ultimo causa vendemmia incipiente ed incerta fino all'ultimo per il meteo instabile, ma alla fine si aspetterà ancora qualche giorno. Chiedo quindi dell'annata 2020 e ottengo probabilmente la prima risposta sincera da un produttore: piuttosto misera probabilmente. L'anno scorso i loro vigneti hanno subito una grandinata in primavera che ha indotto le piante a produrre meno grappoli quest'anno, le piogge hanno gonfiato parecchio gli acini, la forte umidità estiva ha dato qualche grattacapo con le malattie, e la fortissima e dirompente pioggia e vento di fine agosto/inizio settembre hanno in qualche caso fatto esplodere qualche acino. Se arriverà qualche giorno di sole stabile qualcosa si salverà, e vedremo in cantina se alla fine non sarà poi così male, dice.Della loro azienda e filosofia produttiva avevo solo sentito parlare e letto solo qualcosina, ero quindi piuttosto curioso di capire, 3 ettari e mezzo da sempre, percorso di avvicinamento alla biodinamica e quindi la scelta di andare verso il metodo classico, che sembrava più "naturale" del tecnologico Charmat, allungando progressivamente la sosta sui lieviti cercando complessità... che però toglieva naturalezza ed espressività a territorio e vitigni. Quindi qualche anno di stop al metodo classico, prove e ripensamenti fino ad arrivare all'affinamento attuale di 10 mesi, buon compromesso tra tutti i fattori. Niente col fondo, i lieviti preferiscono levarli terminata la rifermentazione, anche in questo caso perchè secondo loro tendono a marcare troppo il risultato finale. Qualche parola anche sui dosaggi che affliggono gran parte dei Valdobbiadene, e sulla collina di Cartizze dove hanno una parte dei vigneti, le cui uve finiscono per scelta nella cuvée dei vini prodotti. Vinificazione ovviamente per parcelle, la scelta di quali partite destinare ai vari vini viene poi fatta successivamente in cantina.Veniamo agli assaggi: si parte da un delizioso Muscadet  de la Vallée du Piavé, il tradizionalissimo ed interessante vino fermo 2018, provatelo e mi direte... Poi confronto tra le due bollicine, il metodo Charmat 2019 è secco, teso, dalla bolla finissima, roccioso, consiglia di attendere ancora qualche mese perchè si distenda, a me è piaciuto comunque già così, mentre altra faccia della medaglia è il metodo classico, dove le tradizionali note della glera si uniscono a quelle di frutta secca donate dal metodo di rifermentazione.

Velocissimo giro nel bellissimo borgo storico di Asolo, che avrebbe meritato sicuramente più tempo, mi è sembrata una città alta di Bergamo in miniatura, e Cena all'Osteria La Trave sempre ad Asolo, la scarna carta vini viene ben compensata dai piatti, dagli ottimi prezzi e dall'ampia scelta di sgnape :-)Ho comunque bevuto:Montello - Colli Asolani Venegazzù Della Casa 2012 - Conte Loredan Gasparini. Senza effetti speciali ma davvero ben fatto ed ad ottimo punto di maturazione, apre su leggero peperone grigliato che lascia subito spazio alla frutta scura, qualche spezia dolce, bocca di buon peso e rotondità e tannino levigato per un sorso vellutato.  
Ultima modifica di Ziliovino il 09 set 2020 16:42, modificato 1 volta in totale.
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Alberto » 09 set 2020 12:08

Ziliovino ha scritto:Immagine
parte della collina di Cartizze
 
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Alla fine il micro-tour l'ho fatto, Loredan Gasparini (comunque disponibilissimo) ha dato purtroppo forfait causa vendemmia (ma hanno vigne anche nel Collio? altra cantina-proprietà?), e mi son fatto coraggio nel pagare un "prosecchino" quanto uno Champagne :-) quindi: Silvano Follador e Bele Casel.

Dopo aver girato per vigneti in lungo e in largo la zona di Valdobbiadene-Asolo ancora mi mancava e la lacuna andava colmata... Dopo qualche giorno di mare a pochi metri dalla foce del Piave, risalgo praticamente il "fiume sacro alla patria" fino ad arrivare in zona Asolo. In realtà siamo ancora in piena pianura, dove trovo la sede-cantina di Bele Casel, mentre le colline ed i vigneti di proprietà sono ancora piuttosto lontani all'orizzonte. I vigneti ci sono già anche lì attorno, vigne di pianura stracariche di uva in procinto di essere vendemmiate: qualche enorme trattore è in attesa lungo i filari e qualcun'altro sfreccia stracarico di uva, ma proprio stracarico, e nella mia ingenuità resto allibito... non chiedetemi quanta uva possano portare, ma suppergiù erano montagne di uva di 3 metri di altezza, per 4 o 5 di lunghezza. E ne ho visti molti anche a Valdobbiadene... praticamente la fermentazione parte già in campo nel cassone, come si fa a lavorare così? Nella scheda tecnica dovrebbero mettere "contenitore di fermentazione: cassone inox trainato da trattore Same Deutz-Fahr". Mah...
Non è comunque il caso di Bele Casel, e tornando quindi alla visita: cordialissima l'accoglienza, assaggiati i secchi, con tre vini dalla personalità ben sottolineata e distinta. Il Col Fondo è sempre molto buono, e molto pulito (non si dovrebbe, ma vista la tipologia sottolineo la cosa), profumato e concessivo, una bella pera verde e fiori, col lievito che non prevale ma accompagna, davvero ottimo. Dalla prossima annata dovrà essere declassato da asolo ad IGT per poter passare al tappo a corona, che dicono dia migliori risultati di costanza e tenuta nel tempo: mi consigliano quindi di tener via qualche bottiglia per seguirne l'evoluzione secondo loro piuttosto interessante, proverò. Il metodo charmat extra brut è declinato più sul lato floreale al naso, piuttosto teso e fresco al sorso, mentre molto interessante è il Vecchie Uve, dove le uve di solito complementari alla Glera come tradizione sui colli di Asolo qui invece la fanno da padrone (Rabbiosa, Marzemina bianca, Perera, Bianchetta Trevigiana), da metodo Charmat lungo, ben un anno e mezzo se non ricordo, regala una bollicina finissima, da cremant per capirci, roccioso al naso e teso al sorso, con una lunga e piacevole scia acida data da uno dei quattro vitigni (non ricordo quale) strettamente imparentato con la Durella dei vicini monti Lessini.

Pomeriggio a Santo Stefano di Valdobbiadene, in località Follo, da Silvano Follador, per una piacevole chiacchierata con Alberta. Anche qui visita in sospeso fino all'ultimo causa vendemmia incipiente ed incerta fino all'ultimo per il meteo instabile, ma alla fine si aspetterà ancora qualche giorno. Chiedo quindi dell'annata 2020 e ottengo probabilmente la prima risposta sincera da un produttore: piuttosto misera probabilmente. L'anno scorso i loro vigneti hanno subito una grandinata in primavera che ha indotto le piante a produrre meno grappoli quest'anno, le piogge hanno gonfiato parecchio gli acini, la forte umidità estiva ha dato qualche grattacapo con le malattie, e la fortissima e dirompente pioggia e vento di fine agosto/inizio settembre hanno in qualche caso fatto esplodere qualche acino. Se arriverà qualche giorno di sole stabile qualcosa si salverà, e vedremo in cantina se alla fine non sarà poi così male, dice.Della loro azienda e filosofia produttiva avevo solo sentito parlare e letto solo qualcosina, ero quindi piuttosto curioso di capire, 3 ettari e mezzo da sempre, percorso di avvicinamento alla biodinamica e quindi la scelta di andare verso il metodo classico, che sembrava più "naturale" del tecnologico Charmat, allungando progressivamente la sosta sui lieviti cercando complessità... che però toglieva naturalezza ed espressività a territorio e vitigni. Quindi qualche anno di stop al metodo classico, prove e ripensamenti fino ad arrivare all'affinamento attuale di 10 mesi, buon compromesso tra tutti i fattori. Niente col fondo, i lieviti preferiscono levarli terminata la rifermentazione, anche in questo caso perchè secondo loro tendono a marcare troppo il risultato finale. Qualche parola anche sui dosaggi che affliggono gran parte dei Valdobbiadene, e sulla collina di Cartizze dove hanno una parte dei vigneti, le cui uve finiscono per scelta nella cuvée dei vini prodotti. Vinificazione ovviamente per parcelle, la scelta di quali partite destinare ai vari vini viene poi fatta successivamente in cantina.Veniamo agli assaggi: si parte da un delizioso Muscadet  de la Vallée du Piavé, il tradizionalissimo ed interessante vino fermo 2018, provatelo e mi direte... Poi confronto tra le due bollicine, il metodo Charmat 2019 è secco, teso, dalla bolla finissima, roccioso, consiglia di attendere ancora qualche mese perchè si distenda, a me è piaciuto comunque già così, mentre altra faccia della medaglia è il metodo classico, dove le tradizionali note della glera si uniscono a quelle di frutta secca donate dal metodo di rifermentazione.

Velocissimo giro nel bellissimo borgo storico di Asolo, che avrebbe meritato sicuramente più tempo, mi è sembrata una città alta di Bergamo in miniatura, e Cena all'Osteria La Trave sempre ad Asolo, la scarna carta vini viene ben compensata dai piatti, dagli ottimi prezzi e dall'ampia scelta di sgnape :-)Ho comunque bevuto:Montello - Colli Asolani Venegazzù Della Casa 2012 - Conte Loredan Gasparini. Senza effetti speciali ma davvero ben fatto ed ad ottimo punto di maturazione, apre su leggero peperone grigliato che lascia subito spazio alla frutta scura, qualche spezia dolce, bocca di buon peso e rotondità e tannino levigato per un sorso vellutato.  

-Sì, Lorenzo Palla ha anche l'azienda Col Blanchis di Mossa, in Collio.
-Il vitigno simile al durello è la "rabbiosa"...nome decisamente evocativo... :mrgreen:
-La Trave a Pagnano storico posto per la sopa coada, forse la migliore in circolazione...non credo ce l'avessero già in menù comunque, o sì?
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Ziliovino » 09 set 2020 12:19

Alberto ha scritto:
-Sì, Lorenzo Palla ha anche l'azienda Col Blanchis di Mossa, in Collio.
-Il vitigno simile al durello è la "rabbiosa"...nome decisamente evocativo... :mrgreen:
-La Trave a Pagnano storico posto per la sopa coada, forse la migliore in circolazione...non credo ce l'avessero già in menù comunque, o sì?


grazie delle info.
niente sopa coada... sarà per la prossima volta.
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda Alberto » 09 set 2020 13:13

Prego...
In ogni caso l'azienda di Lorenzo Palla si chiama Ronco Blanchis.
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Re: Montello-Asolo-Valdobbiadene

Messaggioda md78d » 12 set 2020 20:54

Ziliovino ha scritto:Immagine
parte della collina di Cartizze
 
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Alla fine il micro-tour l'ho fatto, Loredan Gasparini (comunque disponibilissimo) ha dato purtroppo forfait causa vendemmia (ma hanno vigne anche nel Collio? altra cantina-proprietà?), e mi son fatto coraggio nel pagare un "prosecchino" quanto uno Champagne :-) quindi: Silvano Follador e Bele Casel.

Dopo aver girato per vigneti in lungo e in largo la zona di Valdobbiadene-Asolo ancora mi mancava e la lacuna andava colmata... Dopo qualche giorno di mare a pochi metri dalla foce del Piave, risalgo praticamente il "fiume sacro alla patria" fino ad arrivare in zona Asolo. In realtà siamo ancora in piena pianura, dove trovo la sede-cantina di Bele Casel, mentre le colline ed i vigneti di proprietà sono ancora piuttosto lontani all'orizzonte. I vigneti ci sono già anche lì attorno, vigne di pianura stracariche di uva in procinto di essere vendemmiate: qualche enorme trattore è in attesa lungo i filari e qualcun'altro sfreccia stracarico di uva, ma proprio stracarico, e nella mia ingenuità resto allibito... non chiedetemi quanta uva possano portare, ma suppergiù erano montagne di uva di 3 metri di altezza, per 4 o 5 di lunghezza. E ne ho visti molti anche a Valdobbiadene... praticamente la fermentazione parte già in campo nel cassone, come si fa a lavorare così? Nella scheda tecnica dovrebbero mettere "contenitore di fermentazione: cassone inox trainato da trattore Same Deutz-Fahr". Mah...
Non è comunque il caso di Bele Casel, e tornando quindi alla visita: cordialissima l'accoglienza, assaggiati i secchi, con tre vini dalla personalità ben sottolineata e distinta. Il Col Fondo 2018 è sempre molto buono, e molto pulito (non si dovrebbe, ma vista la tipologia sottolineo la cosa), profumato e concessivo, una bella pera verde e fiori, col lievito che non prevale ma accompagna, davvero ottimo. Dalla prossima annata dovrà essere declassato da asolo ad IGT per poter passare al tappo a corona, che dicono dia migliori risultati di costanza e tenuta nel tempo: mi consigliano quindi di tener via qualche bottiglia per seguirne l'evoluzione secondo loro piuttosto interessante, proverò. Il metodo charmat extra brut 2019 è declinato più sul lato floreale al naso, piuttosto teso e fresco al sorso, mentre molto interessante è il Vecchie Uve 2017, dove le uve di solito complementari alla Glera come tradizione sui colli di Asolo qui invece la fanno da padrone (Rabbiosa, Marzemina bianca, Perera, Bianchetta Trevigiana), da metodo Charmat lungo, ben un anno e mezzo se non ricordo, regala una bollicina finissima, da cremant per capirci, roccioso al naso e teso al sorso, con una lunga e piacevole scia acida data da uno dei quattro vitigni (non ricordo quale) strettamente imparentato con la Durella dei vicini monti Lessini.

Pomeriggio a Santo Stefano di Valdobbiadene, in località Follo, da Silvano Follador, per una piacevole chiacchierata con Alberta. Anche qui visita in sospeso fino all'ultimo causa vendemmia incipiente ed incerta fino all'ultimo per il meteo instabile, ma alla fine si aspetterà ancora qualche giorno. Chiedo quindi dell'annata 2020 e ottengo probabilmente la prima risposta sincera da un produttore: piuttosto misera probabilmente. L'anno scorso i loro vigneti hanno subito una grandinata in primavera che ha indotto le piante a produrre meno grappoli quest'anno, le piogge hanno gonfiato parecchio gli acini, la forte umidità estiva ha dato qualche grattacapo con le malattie, e la fortissima e dirompente pioggia e vento di fine agosto/inizio settembre hanno in qualche caso fatto esplodere qualche acino. Se arriverà qualche giorno di sole stabile qualcosa si salverà, e vedremo in cantina se alla fine non sarà poi così male, dice.Della loro azienda e filosofia produttiva avevo solo sentito parlare e letto solo qualcosina, ero quindi piuttosto curioso di capire, 3 ettari e mezzo da sempre, percorso di avvicinamento alla biodinamica e quindi la scelta di andare verso il metodo classico, che sembrava più "naturale" del tecnologico Charmat, allungando progressivamente la sosta sui lieviti cercando complessità... che però toglieva naturalezza ed espressività a territorio e vitigni. Quindi qualche anno di stop al metodo classico, prove e ripensamenti fino ad arrivare all'affinamento attuale di 10 mesi, buon compromesso tra tutti i fattori. Niente col fondo, i lieviti preferiscono levarli terminata la rifermentazione, anche in questo caso perchè secondo loro tendono a marcare troppo il risultato finale. Qualche parola anche sui dosaggi che affliggono gran parte dei Valdobbiadene, e sulla collina di Cartizze dove hanno una parte dei vigneti, le cui uve finiscono per scelta nella cuvée dei vini prodotti. Vinificazione ovviamente per parcelle, la scelta di quali partite destinare ai vari vini viene poi fatta successivamente in cantina.Veniamo agli assaggi: si parte da un delizioso Muscadet  de la Vallée du Piavé, il tradizionalissimo ed interessante vino fermo 2018, provatelo e mi direte... Poi confronto tra le due bollicine, il metodo Charmat 2019 è secco, teso, dalla bolla finissima, roccioso, consiglia di attendere ancora qualche mese perchè si distenda, a me è piaciuto comunque già così, mentre altra faccia della medaglia è il metodo classico, dove le tradizionali note della glera si uniscono a quelle di frutta secca donate dal metodo di rifermentazione.

Velocissimo giro nel bellissimo borgo storico di Asolo, che avrebbe meritato sicuramente più tempo, mi è sembrata una città alta di Bergamo in miniatura, e Cena all'Osteria La Trave sempre ad Asolo, la scarna carta vini viene ben compensata dai piatti, dagli ottimi prezzi e dall'ampia scelta di sgnape :-)Ho comunque bevuto:Montello - Colli Asolani Venegazzù Della Casa 2012 - Conte Loredan Gasparini. Senza effetti speciali ma davvero ben fatto ed ad ottimo punto di maturazione, apre su leggero peperone grigliato che lascia subito spazio alla frutta scura, qualche spezia dolce, bocca di buon peso e rotondità e tannino levigato per un sorso vellutato.  


Il bianco fermo di follador sempre tanta roba secondo me...

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