paolik ha scritto:Estendere la doc a Friuli e a TUTTO IL VENETO (!!!)ha drogato il mercato e, fino a che il mercato ha tirato, nel prosecco ci è finito di tutto e quello fatto dalle mie parti andava in Inghilterra in cisterna a 40 centesimi litro. Queste sono mode e come tutte le mode hanno un inizio e una fine.
I politici che hanno creato questa moda come sempre hanno creato consensi a breve termine, invece di governare il processo per un duraturo beneficio : ora ci troviamo terra da patate o seminario convertita a vite, con il conseguente inquinamento del terreno.
Valdobbiadene e Conegliano ci vanno di mezzo, perché vai a spiegare in giro per il mondo la differenza tra un prosecco e l'altro
..... konkordo assolutamente con Gianpaolo.
Il signor Zaia, con la sua notevole capacità manegeriale e organizzativa, bisogna riconoscerlo (anche se adottando la solita ottica politica un po' miope e di corto respiro), con la sua azione fondata sui due obiettivi 'Agricoltura e Turismo,
in cambio di qualche milione di voti, ha lasciato il mercato sena alcun controllo (mentre il compito primario di una politica corretta sarebbe quello di regolarlo), creando una spropositata ricchezza basata solo su una monocoltura vinicola tutta orientata verso un Prosecco di scarsa qualità basato soprattutto sulla quantità, oltretutto senza alcun controllo anche della già scarsissima regolamentazione di rispetto dei territori da ogni punto di vista.
E non parliamo delle più varie e note "furbate enologiche", ché è meglio : basta ascoltare quanto racconta ogni serio produttore.
Solo "Soldi, soldi, soldi" ... (e ne sono stati messi da parte proprio tanti, magari non reinvestiti ma forse portati al sicuro all' estero
)
Come previsto, ora che si sta sgonfiando il fenomeno e scendono (e scenderanno sempre di più) i prezzi delle uve, i nodi vengono al pettine.
Quando c' è una monocoltura, per di più con prodotti di scarsa qualità, risolvere il problema diventa mooolto difficile, se non impossibile.