Dolceacqua: com'è andata

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Deruj
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Messaggioda Deruj » 11 feb 2008 13:29

ghianda ha scritto:Comunque, sono venuti bene fuori i vini del produttore Anfosso che era seduto di fronte a me, Foresti, Terre Bianche, soprattutto la verticale, Poggio dell'Elmo e forse un altro che ora non ricordo.


La degustazione è stata svolta in cinque batterie da cinque vini (sette euro al Comandante): le prime due di rossesse classico e le ultime tre di rossese superiore o con indicazione di vigneto (eccezion fatta per il vino di Perrino che sarebbe dovuto essere inserito a rigore in una delle prime due),

I vini, soprattutto nelle categorie superiore/indicazione vigneto presentavano affinamenti dei più disparati passando, ad esempio, dal solo acciaio del Poggio Pini di Anfosso, al tonneaux (o qualche cosa di simile) usato di Perrino per finire con la barrique per circa sei mesi nel Terre Bianche.

Riguardo le macerazioni: mi sono segnato solo quelle di Gajaudo, che sono mediamente comprese tra i cinque e i sette giorni, e quelle di Ka Manciné Galeae che, alla sua prima annata ha deciso di prolungarla per circa due settimane dopo una maturazione spinta in vigna.
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dmt
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Messaggioda dmt » 11 feb 2008 13:32

Domanda 1:

C'è o ci può essere una relazione tra il descrittore "acciuga" e il fenomeno della riduzione?

Domanda 2:

La florealità descritta col paragone al geranio, può essere intesa come una florealità "terrosa", visto il sentore particolare del geranio (o uno dei gerani)
Ciao!!
DMT
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Messaggioda Il Comandante » 11 feb 2008 13:43

dmt ha scritto:Domanda 1:

C'è o ci può essere una relazione tra il descrittore "acciuga" e il fenomeno della riduzione?


Ho come la sensazione di sapere dove vuoi "spenderti" la risposta...
No, per me si tratta di sentori nel registro del minerale, sottoregistro salmastro-marino. Li ritrovo in diversi vini, ad esempio ricorderai anche il Poggio di Sotto '99 che bevemmo insieme un paio di anni fa.

dmt ha scritto:Domanda 2:

La florealità descritta col paragone al geranio, può essere intesa come una florealità "terrosa", visto il sentore particolare del geranio (o uno dei gerani)


Mah, non mi pare. Per me il geranio è un floreale piuttosto acuto, un sentore -come dire- a metà tra il registro del floreale e quello del vegetale. Nel registro del "terroso" tendo più a ricondurre le note di fungo che ad esempio i '96 e '99 di Bricco Arcagna in parte avevano.
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Messaggioda Dudley » 11 feb 2008 13:50

Ma perchè state tutti così abbottonati?
A parte Il Comandante e Marcus (e qualche riga di Diego), qualcun'altro che abbia voglia di parlare dei vini che avete bevuto?
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Messaggioda Il Comandante » 11 feb 2008 13:55

Dudley ha scritto:Ma perchè state tutti così abbottonati?


Sono stati contagiati dai liguri e adesso risparmiano anche sulle parole! :lol:
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Messaggioda ghianda » 11 feb 2008 13:56

Dudley ha scritto:Ma perchè state tutti così abbottonati?
A parte Il Comandante e Marcus (e qualche riga di Diego), qualcun'altro che abbia voglia di parlare dei vini che avete bevuto?

Non ho qui con me la lista e nemmeno gli appunti, stasera cerco di postare qualcosa di concreto :)
a leggerti sul forum sembri uscita da Sex and the City: trentacinquenne danarosa che fa un ca..o tutto il giorno a parte qualche occupazione di facciata nelle pubbliche relazioni e passa le ore facendo shopping compulsivo e scrivendo memorie sul portatile
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diego
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Messaggioda diego » 11 feb 2008 13:57

dmt ha scritto:Domanda 1:

C'è o ci può essere una relazione tra il descrittore "acciuga" e il fenomeno della riduzione?

Domanda 2:

La florealità descritta col paragone al geranio, può essere intesa come una florealità "terrosa", visto il sentore particolare del geranio (o uno dei gerani)


Non so rispondere con certezza alle tue domande ma un commento sugli argomenti che sollevi lo azzardo:
1) il fenomeno riduttivo presente in alcuni limitati campioni era più di straccio bagnato che di acciuga. L'acciuga peraltro io l'ho sentita solo in un caso. Piuttosto ho sentito macchia mediterranea e un che di salmastro (che forse altri identificano con l'acciuga).
2) nei vini affinati in legno in generale c'era un fiore ed un frutto meno fresco dei vini affinati in acciaio. Nn parlerei di terrosità nel caso del Rossese.
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
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Deruj
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Messaggioda Deruj » 11 feb 2008 14:00

dmt ha scritto:La florealità descritta col paragone al geranio, può essere intesa come una florealità "terrosa", visto il sentore particolare del geranio (o uno dei gerani)


Florealità quasi sempre unita a sentori di piccoli frutti di bosco rossi, specialmente fragolina, più o meno matura.
Peonia è il fiore sul quale giocherei le mie due lire più spesso, come riconoscimento.
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wwines
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Messaggioda wwines » 11 feb 2008 15:32

grazie mille a luca e a tutti per le note, che belle giornate e che bei posti.
finalmente una boccata di aria pulita e fresca di vini nuovi :D
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diego
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Messaggioda diego » 11 feb 2008 15:37

Sarebbe bello mantenere vivo questo 3d con le degustazioni di altri Rossese soprattutto di chi non era presente nel we.
Insomma, se nelle vostre regioni trovate dei rossese di dolceacqua (non è impossibile), postate qui le vostre impressioni!
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
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Messaggioda diego » 11 feb 2008 15:39

Se poi decidete di fare un we da quelle parti...ecco uno scorcio di Dolceacqua!

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Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
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Francvino
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Messaggioda Francvino » 11 feb 2008 17:33

Dudley ha scritto:Ma perchè state tutti così abbottonati?
A parte Il Comandante e Marcus (e qualche riga di Diego), qualcun'altro che abbia voglia di parlare dei vini che avete bevuto?


quoto
qualche nota, please.
Io ho bevuto solo quello di Pisano, sia 2004 sia 2005 ed ho trovato diversi problemi, soprattutto su profumi non nitidi e un'inestinguibile amaro finale. Tra i due meglio il 2005, comunque.
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Messaggioda Il Comandante » 11 feb 2008 18:00

Francvino ha scritto:
Dudley ha scritto:Ma perchè state tutti così abbottonati?
A parte Il Comandante e Marcus (e qualche riga di Diego), qualcun'altro che abbia voglia di parlare dei vini che avete bevuto?


quoto
qualche nota, please.
Io ho bevuto solo quello di Pisano, sia 2004 sia 2005 ed ho trovato diversi problemi, soprattutto su profumi non nitidi e un'inestinguibile amaro finale. Tra i due meglio il 2005, comunque.


Del 2006 base sulle note ho scritto: puzzettoso, piuttosto rustico. Voto finale 76/100
Mi pare ci sia quindi un inquietante fil rouge tra le varie annate di questo produttore...

I base che invece mi sono piaciuti li ho già citati nel mio resoconto (Anfosso, Foresti, Gajaudo, Poggi dell'Elmo). Erano tutti caratterizzati da frutti rossi nitidi, di equilibrata dolcezza, e con la spiccata componente floreale che Aldo ha definito "di peonia". La struttura in bocca è ovviamente snella, come già il colore fa presagire, ma c'è una buona succosità e la bevibilità è eccellente. Sono vini che si accompagnano bene anche alla cucina di pesce, a mio avviso, e che personalmente servirei a temperature piuttosto fresche, diciamo intorno ai 15 gradi, come del resto faccio con i Borgogna.
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Messaggioda Francvino » 11 feb 2008 18:05

Il Comandante ha scritto:Del 2006 base sulle note ho scritto: puzzettoso, piuttosto rustico. Voto finale 76/100
Mi pare ci sia quindi un inquietante fil rouge tra le varie annate di questo produttore...


Mi trovo d'accordo con le tue sensazioni.
Del 2004 mi pare di aver assaggiato una base e una selezione. Vado a memoria, dovrei rivedere gli appunti, ma erano entrambe di molto inferiori al voto dato da te.
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Messaggioda diego » 11 feb 2008 18:28

Il Comandante ha scritto:c'è una buona succosità e la bevibilità è eccellente. Sono vini che si accompagnano bene anche alla cucina di pesce, a mio avviso, e che personalmente servirei a temperature piuttosto fresche, diciamo intorno ai 15 gradi, come del resto faccio con i Borgogna.


e' proprio questa la migliore caratteristica del Rossese mi sembra. Un bocca succosa e una gran bevibilità. E il tannino sottotraccia permette un abbinamento anche con il pesce.
Inoltre ricordiamo che "Rossese", il nome, non deriva dal colore ma da "vino di roccia" e infatti anche la mineralità è molto bella...

All'elenco dei produttori del Comandante aggiungerei anche 'A Trincea, Guglielmi, Kamacine', Altavia e Testalonga
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Messaggioda Il Comandante » 11 feb 2008 18:32

diego ha scritto:
Il Comandante ha scritto:c'è una buona succosità e la bevibilità è eccellente. Sono vini che si accompagnano bene anche alla cucina di pesce, a mio avviso, e che personalmente servirei a temperature piuttosto fresche, diciamo intorno ai 15 gradi, come del resto faccio con i Borgogna.


e' proprio questa la migliore caratteristica del Rossese mi sembra. Un bocca succosa e una gran bevibilità. E il tannino sottotraccia permette un abbinamento anche con il pesce.
Inoltre ricordiamo che "Rossese", il nome, non deriva dal colore ma da "vino di roccia" e infatti anche la mineralità è molto bella...

All'elenco dei produttori del Comandante aggiungerei anche 'A Trincea, Guglielmi, Kamacine', Altavia e Testalonga


Io parlavo solo dei base, se si prendono in considerazione anche le selezioni, dopo la verticale il Bricco Arcagna di Terre Bianche è un must.
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Messaggioda pippuz » 11 feb 2008 18:57

Gli impressionanti terrazzamenti di A Trincea

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Messaggioda pippuz » 11 feb 2008 19:10

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Messaggioda pippuz » 11 feb 2008 19:10

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Messaggioda enosnowb » 11 feb 2008 23:32

e si, impresionanti, in special modo se si osservano dal fondo valle
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Messaggioda ghianda » 11 feb 2008 23:45

Il Comandante ha scritto: Sono vini che si accompagnano bene anche alla cucina di pesce, a mio avviso, e che personalmente servirei a temperature piuttosto fresche, diciamo intorno ai 15 gradi, come del resto faccio con i Borgogna.

......perchè in fondo il Borgogna è come il Barolo e si era sempre detto che Barolo & Cozze sono il connubio cibo vino meglio assortito :P :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda Deruj » 12 feb 2008 10:05

diego ha scritto:Sarebbe bello mantenere vivo questo 3d con le degustazioni di altri Rossese soprattutto di chi non era presente nel we.
Insomma, se nelle vostre regioni trovate dei rossese di dolceacqua (non è impossibile), postate qui le vostre impressioni!


Scrivi i tuoi voti, così darai indicazioni precise sul chi cercare.
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Messaggioda diego » 12 feb 2008 10:19

Stasera con appunti alla mano metto qualche faccina...

Per i punti aspetterei Bardamu e/o Dedalus... :D
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Messaggioda diego » 12 feb 2008 10:33

Nel frattempo, per i grandi cuochi del forum....a grande richiesta:

Stufato di capra e fagioli

Ingredienti:

1 kg. carne di capra a piccoli pezzi, 1 litro vino bianco, 25 cI. vino Rossese di Dolceacqua giovane, 1/2 kg fagioli borlotti (meglio se di Pigna), 2 carote, 2 gambi sedano, 2 cipolle, 2 spicchi aglio, 2 chiodi garofano, 2 foglie alloro, pepe in grani, 100 gr. lardo, sale e pepe, olio extra vergine di oliva ligure.



Macerare per una notte la carne nel vino bianco con una carota, un gambo di sedano, una cipolla, i chiodi di garofano e grani di pepe a piacere. Far bollire per un'ora i borlotti sgranati. Porre la carne, scolata del vino e dei sapori, senza alcun condimento in un tegame e coprire. Cuocere a fuoco lento per alcuni minuti fino a che la carne non avrà emesso l'acqua con il sapore selvatico. In un tegame rosolare un battuto di lardo, alloro, sedano, cipolla e carota e quando il tutto sarà ben brunito aggiungere la carne scolata, sale, pepe e il Rossese di Dolceacqua. Unirvi i fagioli e far terminare la cottura per tre ore circa.
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Messaggioda zacinto » 12 feb 2008 10:35

Sabato ho trascorso una giornata davvero molto piacevole. :D

Grazie mille agli organizzatori Deruj e Bardamu e grazie a Filippo Rondelli e agli altri produttori, davvero molto disponibili.
Io ero al mio "debutto" e ringrazio tutti per la straordinaria accoglienza. Come indigeno del ponente ligure sono molto contento che abbiate apprezzato il Rossese e lo splendido entroterra che ne ospita le vigne.
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