zampaflex ha scritto:Timoteo ha scritto:appena apro i corsi saggezza vi informo, a voi due.....
Dove li tieni? A Ibiza?
Cicladi.
zampaflex ha scritto:Timoteo ha scritto:appena apro i corsi saggezza vi informo, a voi due.....
Dove li tieni? A Ibiza?
vinbell ha scritto:Peccato che nessuno abbia colto la riflessione che facevo e cioè che certi vini "totem" in pratica smetteranno di esistere nella realtà per essere confinati solo nella dimensione del mito, dell'immaginario. Perché a quei prezzi, da oligarchi, nessuno in questo forum potrà più berli. Neanche i simpatici sboroni che difendono il turbocapitalismo e fanno sfoggio di cultura da wikipedia.
Pace e bene.
zampaflex ha scritto:Timoteo ha scritto:gianni femminella ha scritto:Kalosartipos ha scritto:Timoteo ha scritto:se la domanda è questa, la risposta per me è facile facile: no.
diciamo che il mio discernimento sul vino può arrivare sulle (pochissime) centinaia di euro.
forse anche solo un centinaio.
dopo di che sono soldi sprecati.
ma andare oltre sarebbe uno spreco.
La saggezza del buon vecchio Ciro..
Sagge parole.
appena apro i corsi saggezza vi informo, a voi due.....
Dove li tieni? A Ibiza?
bobbisolo ha scritto:vinbell ha scritto:Peccato che nessuno abbia colto la riflessione che facevo e cioè che certi vini "totem" in pratica smetteranno di esistere nella realtà per essere confinati solo nella dimensione del mito, dell'immaginario. Perché a quei prezzi, da oligarchi, nessuno in questo forum potrà più berli. Neanche i simpatici sboroni che difendono il turbocapitalismo e fanno sfoggio di cultura da wikipedia.
Pace e bene.
non ti faccio bella pubblicità ma concordo con questa riflessione.
Vorrei capire perchè in ultima analisi si finisce sempre col troncare con "si bello, ma l'alternativa qual'è?'';
retorica domanda fatta dalle stesse persone che forse un tempo pensavano anche loro di poter cambiare il mondo, ma davanti a questa domanda "idiota" si sono arresi(?).
Mi fa sorridere che una persona non possa mostrare dissenso, o semplicemente discutere/confrontarsi, specie su problemi macro che nessun singolo è in grado di risolvere, perchè non ha la soluzione
vinbell ha scritto:Chiedo scusa a Vinogodi per aver involontariamente mandato in vacca il suo topic, ma come si dice? "se indico la luna e mi si guarda il dito..."
Se voglio parlare di politica vado su altri forum, tranquilli. Anche perché di quella, per età e per esperienza personale, mi intendo assai più che di vino.
Peccato che nessuno abbia colto la riflessione che facevo e cioè che certi vini "totem" in pratica smetteranno di esistere nella realtà per essere confinati solo nella dimensione del mito, dell'immaginario. Perché a quei prezzi, da oligarchi, nessuno in questo forum potrà più berli. Neanche i simpatici sboroni che difendono il turbocapitalismo e fanno sfoggio di cultura da wikipedia.
Pace e bene.
...pur riconoscendoti, come pochi sul forum, grande conoscenza delle dinamiche economiche non solo "locali" e , di conseguenza, condizionanti le scelte macroeconomiche , molto più prosaicamente e nel caso specifico non è statalismo, spesa pubblica fuori controllo, incapacità miope di indirizzare le scelte economiche ecc ... se Romanée Conti passa da 1800 Euro a 25.000 in un decennio. O se il vino top in generale aumenta del 350 % in un quinquennio . Certo, ho le mie responsabilità se l'Italia economica è allo sfascio , ne faccio pubblica ammenda cospargendomi di cenere il capo, nonostante il mio potere d'acquisto sia , in controtendenza , soddisfacentemente migliorato , e l'economia la sostengo con buona capacità di spesa . Probabile che io in azienda (anzi, gruppo di aziende) produca valore ,per cui mi viene riconosciuto un minimo di merito anche economico , oltre che di posizionamento organizzativo , addirittura superiore allo standard medio di crescita nazionale ( ). Quando mi approccio al vino , però , ho un ridimensionamento , se non addirittura rinculo, a causa di esagerato (ma esagerato) trend di crescita , tanto da sentirmi povero: anche perché tengo famiglia (con due figli all' università ma soprattutto, quattro gatti imponenti per dimensione e fame) e , nonostante risorse disponibili che ritengo non marginali da dedicare a questo mio sfizio/passione, ormai parlare di certuni vini , che bevevo con regolarità , sembra la materializzazione quotidiana della favola di Esopo . Certo , se pensi che SPECULAZIONE , parola magica che definisce il fenomeno "vino" oggi, faccia parte della competizione di mercato , dobbiamo , sempre in nome del libero mercato, tollerare anche i titoli tossici e i bitcoin , perché fanno parte di una logica che il fine giustifica i mezzi , dove , effettivamente, l'imprenditoria "illuminata" e la "Finanza etica" non avranno mai il sopravvento...Wineduck ha scritto:... NESSUNO E perchè? Perchè tutti "mungevano la mucca" godevano alla grande nella grande mangiatoia (l'Italia aveva ancora grandi margini di indebitamento pubblico e si stampavano Lire e Titoli di Stato come se non ci fosse stato un domani, come se un giorno qualcuno non fosse poi arrivato a "chiuderci il rubinetto"). Quindi fino a quando la politica poteva farci stare bene e ci poteva far vivere alla grande ma NETTAMENTE AL DISOPRA DELLE NOSTRE EFFETTIVE CAPACITA' di creare ricchezza ...
vinogodi ha scritto:...pur riconoscendoti, come pochi sul forum, grande conoscenza delle dinamiche economiche non solo "locali" e , di conseguenza, condizionanti le scelte macroeconomiche , molto più prosaicamente e nel caso specifico non è statalismo, spesa pubblica fuori controllo, incapacità miope di indirizzare le scelte economiche ecc ... se Romanée Conti passa da 1800 Euro a 25.000 in un decennio. O se il vino top in generale aumenta del 350 % in un quinquennio . Certo, ho le mie responsabilità se l'Italia economica è allo sfascio , ne faccio pubblica ammenda cospargendomi di cenere il capo, nonostante il mio potere d'acquisto sia , in controtendenza , soddisfacentemente migliorato , e l'economia la sostengo con buona capacità di spesa . Probabile che io in azienda (anzi, gruppo di aziende) produca valore ,per cui mi viene riconosciuto un minimo di merito anche economico , oltre che di posizionamento organizzativo , addirittura superiore allo standard medio di crescita nazionale ( ). Quando mi approccio al vino , però , ho un ridimensionamento , se non addirittura rinculo, a causa di esagerato (ma esagerato) trend di crescita , tanto da sentirmi povero: anche perché tengo famiglia (con due figli all' università ma soprattutto, quattro gatti imponenti per dimensione e fame) e , nonostante risorse disponibili che ritengo non marginali da dedicare a questo mio sfizio/passione, ormai parlare di certuni vini , che bevevo con regolarità , sembra la materializzazione quotidiana della favola di Esopo . Certo , se pensi che SPECULAZIONE , parola magica che definisce il fenomeno "vino" oggi, faccia parte della competizione di mercato , dobbiamo , sempre in nome del libero mercato, tollerare anche i titoli tossici e i bitcoin , perché fanno parte di una logica che il fine giustifica i mezzi , dove , effettivamente, l'imprenditoria "illuminata" e la "Finanza etica" non avranno mai il sopravvento...Wineduck ha scritto:... NESSUNO E perchè? Perchè tutti "mungevano la mucca" godevano alla grande nella grande mangiatoia (l'Italia aveva ancora grandi margini di indebitamento pubblico e si stampavano Lire e Titoli di Stato come se non ci fosse stato un domani, come se un giorno qualcuno non fosse poi arrivato a "chiuderci il rubinetto"). Quindi fino a quando la politica poteva farci stare bene e ci poteva far vivere alla grande ma NETTAMENTE AL DISOPRA DELLE NOSTRE EFFETTIVE CAPACITA' di creare ricchezza ...
Wineduck ha scritto:bobbisolo ha scritto:vinbell ha scritto:Peccato che nessuno abbia colto la riflessione che facevo e cioè che certi vini "totem" in pratica smetteranno di esistere nella realtà per essere confinati solo nella dimensione del mito, dell'immaginario. Perché a quei prezzi, da oligarchi, nessuno in questo forum potrà più berli. Neanche i simpatici sboroni che difendono il turbocapitalismo e fanno sfoggio di cultura da wikipedia.
Pace e bene.
non ti faccio bella pubblicità ma concordo con questa riflessione.
Vorrei capire perchè in ultima analisi si finisce sempre col troncare con "si bello, ma l'alternativa qual'è?'';
retorica domanda fatta dalle stesse persone che forse un tempo pensavano anche loro di poter cambiare il mondo, ma davanti a questa domanda "idiota" si sono arresi(?).
Mi fa sorridere che una persona non possa mostrare dissenso, o semplicemente discutere/confrontarsi, specie su problemi macro che nessun singolo è in grado di risolvere, perchè non ha la soluzione
Perchè se tu dicessi: "questo pianeta Terra mi fa schifo, ah come si vivrebbe bene sulla Luna", anche il meno intelligente degli umani ti chiederebbe "come hai intenzione di arrivarci sulla Luna?". Senza una risposta sensata, il dibattito si arresterebbe immediatamente senza alcuna possibilità di sviluppo.
Capisci che la critica, in una persona adulta, non può essere disgunta dalla valutazione di un'alternativa. Mio figlio quando aveva 5-6 anni si poteva permettere di dire: "non mi piace e non ti dico il perchè". Già a 8 non lo dice più. Quando si cresce (sempre che la crescita emotiva abbia viaggiato di pari passo a quella anagrafica) prima o poi un'alternativa possibile a ciò che non ti piace te la devi dare o la devi cercare.
Io però capisco benissimo le cause di questo malessere, perchè proprio di malessere interiore e profondo si tratta: vorremmo tutti continuare a bere i migliori vini del mondo (così rimaniamo in topic e non mandiamo in vacca proprio niente, come certificato da Marco Vinogodi con cui ci siamo sentiti telefonicamente stamattina per altre questioni) ma adesso non ce li possiamo più permettere e quindi ci girano le balle e ce la prendiamo con delle entità astratte che una serie di soggetti (lasciamo perdere per adesso chi e perchè) ci hanno indicato essere i colpevoli. E allora giù odio a secchiate contro i turbocapitalisti, le elite finanziarie, le lobby mitteleuropee, le grandi multinazionali, i corrotti burocrati di Bruxellles e chi ha più fantasia, più ce ne mette. Non che questi siano "stinchi di santo", intendiamoci e nessuno pensi che io li abbia mai voluti difendere, anzi. Chi conosce la mia storia sa che non solo non ha mai avuto niente a che fare con queti soggetti ma addirittura li indicavo come "soggetti tossici" ben 28 anni or sono! Ho fatto scelte personali pesanti proprio a causa del mio totale dissenso verso quel mondo ....tipo essere andato via da funzionario di una grande banca oppure non aver accettatto un posto come funzionario a Bruxelles nel 1991 quando il primo stipendio sarebbe stato di Lire 7.000.000 netti mensili e molto altro che preferisco tralasciare. Quando facevo quelle battaglie chi c'era all'epoca? NESSUNO E perchè? Perchè tutti "mungevano la mucca" godevano alla grande nella grande mangiatoia (l'Italia aveva ancora grandi margini di indebitamento pubblico e si stampavano Lire e Titoli di Stato come se non ci fosse un domani, come se un giorno qualcuno non fosse poi arrivato a "chiuderci il rubinetto"). Quindi fino a quando la politica poteva farci stare bene e ci poteva far vivere alla grande ma NETTAMENTE AL DISOPRA DELLE NOSTRE EFFETTIVE CAPACITA' di creare ricchezza, nessuno se ne preoccupava, anzi! Chi più arraffava, più godeva!
Allora sono andato a lavorare in Cina e dopo un anno sono tornato gridando: "aiuto, aiuto, quelli ci asfalteranno tutti!" Risultato: tanti sorrisetti, pacche sulle spalle...."ma non ti preoccupare, 'na soluzione la troveremo, ecc." Ci vollero altri 10 anni prima che un giornale italiano titolasse a tutta pagina "L'economia italiana è minacciata dalla Cina"! Me cojoni! Alla buon'ora! Ma il risveglio "vero c'è stato dopo altri 5 anni. Si è dovuto aspettare il tracollo finanziario del 2008 per rendersi conto di una cosa semplicissima: l'economia è fatta di regole semplici, se non le rispetti prima o poi ne paghi le conseguenze (un po' come le leggi della fisica, della chimica ed in generale della natura nell'universo).
Capite che dopo queste esperienze adesso tutto questa rivolta "popolare" contro degli effetti che io aveve ampiamente previsto da quasi 30 anni e contro i quali non ho visto quasi nessun italiano muovere un dito nei 15 anni fra il 1993 ed il 2008 quando sarebbe stato facile (da dopo tangentopoli al crack Lehman), mi fanno come minimo sorridere (amaro).
Ripeto, capisco il malessere ma non condivido la risposta tutta e solo "di pancia" senza un minimo di analisi delle cause che ci hanno portato ad essere "sempre più poveri" rispetto agli ex poveri che adesso sono "sempre più ricchi".
Tutti i giorni però lavoro con gente che non si rassegna, che crede nelle proprie capacità di migliorarsi e che infatti ottiene dei risultati totalmente diversi da quelli degli utlimi anni e dalla stragrande maggioranza degli italiani piagnoni, riuscendo ad "invertire la rotta" per tornare ad essere di nuovo un paese con una media borghesia con un benessere crescente (e che quindi non percepisce come irraggiungibili i prezzi dei listini dei vini internazionali che fisiologicamente crescono perchè cresce il numero di persone che se li possono permettere).
Qui mi fermo perchè altrimenti esagero..... già così mi pioveranno addosso le solite "sassate" di critiche: che farei i sermoni, che faccio il "maestrino" che faccio "il fenomeno" e tutte le altre palline di cicuta che mi vengono scagliate addosso ogni volta che provo ad intavolare un contraddittorio con dei "turbosovranisti" (ah ci sono abituato, non mi fanno alcun effetto, procedete prure...)
Kevmit ha scritto:secondo me senza girarci intorno, la verità è solo una, mentre noi ( inteso come stato italiano ) siamo stati fermi gli altri sono cresciuti ed hanno fatto crescere gli stipendi e le possibilità lavorative..
nel settore del lusso ( giustamente ) tutto è aumentato di prezzo dalle (orribili ) Hogan , alle borse Chanel e Vuitton, dagli orologi ai gioielli...
perchè mai il vino non sarebbe dovuto aumentare? per accontentare i poveri italiani? non ha senso...
il vino è sempre lo stesso? sia prima che costava 500 che ora che ne costa 15000? certo è sempre lui, ma anche l'oro dentro al Love di Cartier, prima costava 800 ora ne costa 2500..
un 5711 era sempre lui, con lo stesso movimento di oggi, solo che prima costava 17, ora ufficialmente 27, ma a meno di 50 non si trova!
quindi , niente rassegniamoci ad essere "poverI" , la ruota gira, 20 anni fa eravamo "ricchi" noi ed ora non lo siamo più! vedremo cosa succederà
l'oste ha scritto:A prescindere dalla terrificante attualitá economica italiana e del nostro avere vissuto almeno trent'anni sopra alle nostre possibilitá e sviluppo.
Il vino come grande bene rifugio per miliardari, parliamo di non più di 100 etichette al mondo, lo è diventato proprio nell'ultimo decennio abbondante, piano piano all'inizio, poi via via sempre più, per le ragioni che sono state ben spiegate, nuovi ricchissimi a caccia di status e di merce da scambio futuro.
Penso che a una parte di noi faccia effetto non solo per la maggiore difficoltá o spesa per poter bere alcune bottiglie, ma perchè il "nostro amico vino" (senza retorica, quanti di noi lo pensano) è diventato appunto una merce da scambio, un titolo, un numero (alto), un oggetto di valore oltre che di piacere. Magari poi questi nuovi aficionados il vino non gusta nemmeno berlo ma fa trend.
Eppure mi piace sempre di più il vino, perchè proprio questa super valutazione mi ha obbligato a uscire da certezze di nomi, vitigno o zona, rivedere un po' alcuni concetti, anche valutativi e soprattutto poi mi ha spronato a muovere di più il volante tra tornanti in zone nebbiose o sudate per assaggiare un vino, che quando ne trovi uno che t'innamora, dal vivo a casa dell'amico è sempre più bello.
mastrantonio ha scritto:Ma i vini più buoni da bere sono solo quelli che cercano i super ricchi ed i fondi comuni di investimento, non c'è altro da bere di altrettanto, o quasi buono, c'è anche la possibilità, chiaramente fuori da questo forum, che molti "vorrei ma non posso" si facciano condizionare del pedigree delle aziende cosi come lo fanno i nuovi ricchi. Lo si vede anche parlando con i ragazzi che approcciano al vino: Champagne solo Cristal Dom Perignon o Krug, non viene prodotto altro per loro, magari il Veuve da prendere in discoteca. Per i rossi esiste solo Sassicaia, Tignanello o Masseto
maxer ha scritto:mastrantonio ha scritto:Ma i vini più buoni da bere sono solo quelli che cercano i super ricchi ed i fondi comuni di investimento, non c'è altro da bere di altrettanto, o quasi buono, c'è anche la possibilità, chiaramente fuori da questo forum, che molti "vorrei ma non posso" si facciano condizionare del pedigree delle aziende cosi come lo fanno i nuovi ricchi. Lo si vede anche parlando con i ragazzi che approcciano al vino: Champagne solo Cristal Dom Perignon o Krug, non viene prodotto altro per loro, magari il Veuve da prendere in discoteca. Per i rossi esiste solo Sassicaia, Tignanello o Masseto
... ma certo, chiaramente fuori da questo forum ...
Non c' è il minimo dubbio ! ( )
tenente Drogo 2 ha scritto:Kevmit ha scritto:secondo me senza girarci intorno, la verità è solo una, mentre noi ( inteso come stato italiano ) siamo stati fermi gli altri sono cresciuti ed hanno fatto crescere gli stipendi e le possibilità lavorative..
nel settore del lusso ( giustamente ) tutto è aumentato di prezzo dalle (orribili ) Hogan , alle borse Chanel e Vuitton, dagli orologi ai gioielli...
perchè mai il vino non sarebbe dovuto aumentare? per accontentare i poveri italiani? non ha senso...
il vino è sempre lo stesso? sia prima che costava 500 che ora che ne costa 15000? certo è sempre lui, ma anche l'oro dentro al Love di Cartier, prima costava 800 ora ne costa 2500..
un 5711 era sempre lui, con lo stesso movimento di oggi, solo che prima costava 17, ora ufficialmente 27, ma a meno di 50 non si trova!
quindi , niente rassegniamoci ad essere "poverI" , la ruota gira, 20 anni fa eravamo "ricchi" noi ed ora non lo siamo più! vedremo cosa succederà
in fondo sono fortunato: non me ne frega niente di orologi e così sono triste solo perché non posso bere quanto vorrei lo Chambertin di Rousseau
vinogodi ha scritto:... partendo dallo stimolo di un editoriale di Daniele Cernilli (su Doctor Wine sui grandi vini italiani a buon prezzo) e da una bicchierata con enoperversi (mooolto facoltosi) di Viadana qualche settimana fa che non ho postato per pura vergogna personale ( e pudore) con aggiunta la verticale di Monfortino di sabato, venivo a qualche riflessione personale .
Il prezzo del vino , per tritume ideologico, lo fa l'incontro fra domanda ed offerta . Ci sta eccome . Forse, però , c'è un limite , se ci riferiamo al valore reale del bene rispetto ad un valore economico dettato più dall'intangibile che a valori qualitativi , seppur assoluti ... vero? Forse , sta di fatto che :
Bevuto in rapida successione nell'ultimo mese :
- Romanée Conti 2002 (valore stimato dai 15.000 ai 20.000 Euro)
- Montrachet 2005 Leflaive (valore stimato dai 7000 ai 9000 euro)
- Musigny Roumier 2006 (valore stimato 7000 Euro)
- Musigny 2003 Domaine Leroy (valore stimato sui 10.000 - 12.000 Euro)
- Cuvée Cathelin di Chave 1995 (5000 euro stimato) (tranquillo Claudio ne ho altre tre in verticalina , 1995 - 1998 e 2000 e queste le apro quando ci sarai tu e i veri appassionati di Rodano...)
- Monfortino 2010 (1200 Euro stimate)
- Clos D'Ambonnay Krug 1995 (valore stimato 2500 - 3000)
- Altro simile (inutile parlarne perché di Chambertin di Bernard oppure Cros Parantoux di Rouget ecc, in Bue House ne abbiamo bevuto già parecchie ma quelli elencati sono i più significativi per quanto riguarda il tema specifico)
Salvo la Cuvéee Cathelin di Chave e il mOntrachet di Leflaive , assolutamente unici, tutti vini straordinari , per fortuna comprati in epoca non sospetta e a valori assolutamente ridicoli rispetto a quelli odierni . Ma oggi , li ricomprerei dopo la prova nel bicchiere ? Ma per l'amor del cielo , è semplicemente assurdo . Avendoli bevuti già nel passato , non è che gli stessi siano quintuplicati (o decuplicati) come bontà . Emozioni si , ma assolutamente inconcepibili , questo per tagliare la testa al toro di chi sta pensando di rovinare le rispettive famiglie per una scienza e conoscenza demenziale. Fidatevi e vivete tranquilli , che si può bere alla grande senza bisogno di rincorrere questi miti ormai irraggiungibili .
PS: si , direte, tu intanto li bevi o li hai bevuti . Culo , solo culo di averci visto lungo e avere avuto grandi maestri da cui imparare in epoche più gestibili economicamente ...
Kevmit ha scritto:Ad esempio , prendendo per buoni i punteggi , e che siamo in linea con chi li da ... quanto ha senso spendere 5-6 volte tanto per 1-2-3 punti in più?
Ho letto del rosso di biondi santi 2015 , 95 punti e costa 40 euro , prendere un brunello riserva sempre di biondi santi magari a 500 euro e magari 97 punti
Ha senso ? Parlo di appassionato normale e non ricco ...
Cioè meglio comprare e bere 10 bottiglie da 95 o 1 da 97???
SommelierSardo ha scritto:Kevmit ha scritto:Ad esempio , prendendo per buoni i punteggi , e che siamo in linea con chi li da ... quanto ha senso spendere 5-6 volte tanto per 1-2-3 punti in più?
Ho letto del rosso di biondi santi 2015 , 95 punti e costa 40 euro , prendere un brunello riserva sempre di biondi santi magari a 500 euro e magari 97 punti
Ha senso ? Parlo di appassionato normale e non ricco ...
Cioè meglio comprare e bere 10 bottiglie da 95 o 1 da 97???
Se ti sbrighi, puoi bere i 100 punti di Ricolma 2015 a 60€ ma veloce... Che tra poco raddoppia!
I vini fantastici esistono ed a prezzi onesti: basta avere consapevolezza del proprio gusto, girando, bevendo, sperimentando, confrontandosi, senza andare dietro ai gusti degli altri e dei loro conseguenti punteggi.
Ho bevuto recentemente un Barrile 2013, giovane giovane, circa 30€ di spesa: mi sono fatto la pipì addosso, e non ha preso nessun punteggione dai supercritici... Forse un 3YYY...
La bellezza del vino: ce n'è tanto tanto tanto!
Non basterebbero tre vite per avere un quadro completo ahimè, o fortunatamente...