Domanda per comprendere meglio e unire i puntini(nessuna insinuazione), le recensioni si pagano?
Prima di WS era intorno ai 10-12 a bottiglia, il mc.
Se parliamo del rosè charmat... possiamo convenire che non sia il rosè col migliore qp, ma neanche il migliore in assoluto... forse il migliore tra i peggiori.
D'accordo con Avvinnazzato... la famiglia, nella persona di Lando, ha dalla nascita privilegiato l'estero... però il ritorno, per via di vicessitudini interne e cambi di proprietà, ha sofferto un'inflessione tra anni '90 e 2000 (peccato per il tempo perduto, per qualche capriccio e vedute diverse, ma i buyer esteri c'erano dall'anno zero)... chissà adesso... il ritorno di immagine pare esserci(con tutti i limiti), c'è anche quello economico?
Se mi permettete,
un vino che nasce come esperimento e chiede 16,50€ a bottiglia in pianura reggiana, è già un bel prezzo.
(come peraltro Paltrinieri con 20€ a boccia per lo sgrondo vinificato chamopenoise, ma altro argomento e altro prodotto)
Vedremo se ci saranno prossime uscite...
detto questo, vino unico! E 16.50 in assoluto mi sembra un prezzo molto molto vantaggioso per la tipologia.
Spero di sbagliarmi di grosso riguardo "all'esperimento" e che questo sia o possa diventare un punto di partenza per ridefinire il lambrusco, partendo dalla vigna per chi ne ha più possibilità.
Pare però che i grossi produttori continueranno sulla loro strada, preferendo bilanciare la produzione di lambrusco con l'imbottigliamento di prosecco
Manca un maggior coinvoglimento (e comprensione) tra cantina e coltivatore... interessi ancora troppo divergenti...
il prezzo che si riesce a spuntare oggi, non dona coraggio per cambiare le macchine vecchie di 30 anni in cantina ed è troppa la golosità dei contadini di produrre col minimo costo, perchè il lambrusco costa e deve costare poco.
Un bel casino(come peraltro questo commento, me ne rendo conto
)... la sensazione è che se lavori meglio in vigna e ti doti delle tecnologie e tecniche necessarie, fai di sicuro un vino migliore anche in pianura... ma se sei l'unico o uno dei pochi nella tua terra, l'immagine complessiva sarà cmq quella della maggioranza...
sarebbe bello ragionare come comparto all'elevazione dell'immagine e del prezzo del lambro ma, come detto, alla maggioranza per ora non interessa.
Non capisco del tutto il bondo-pensiero, ma trovo anche io che 8€ per i loro charmat sia un prezzo non vantaggioso... ricordo che l'immagine dei lini è molto cambiata nel tempo.... una volta era la cantina di canolo, con i suoi vini nati dall'incontro di amici con altre competenze e professioni e grazie ai rapporti commerciali che esistevano tra puglia ed emilia...si facevano feste di paese, veniva chiamato il circo e un piccolo teatrino per intrattenere i partecipanti alla festa della labrusca... evento gratuito con gnocco fritto e i salumi di veroni(uno degli storici amici)... poi la proprietà (e le idee e quindi la direzione) è cambiata... si è cercato di legare il vino alla moda (marani), le feste son diventate su invito, il menu ha svoltato su ostriche e crudità...
Un ritorno alle origini, anche se auspicabile, è oramai impossibile...
salvo che un "lini" con idee diverse non ricompri la proprietà.
Sul sito, condivido sia da migliorare...ma di solito, specie in emilia, si fa quel che si può con ciò che si ha.
Si chiamassero Antinori, avrebbero markettizzato meglio, avendo più potenza di fuoco...nonostante pare cmq che i maggiori sforzi economici si siano concentrati sul marketing.
ps: lini ha sempre pensato del pinot nero dell'oltrepò che mancasse di acidità( questo lo dimostrano forse i dosaggi zero della zona, mosupello, roccapietra) e di corpo(come il lambro), ma che si completasse degnamente se tagliato con il lambrusco e la sua spiccata acidità.