Barolo la gioventù

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Vinos
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Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 03 nov 2018 20:56

Barolo la gioventù:
Chi dice che il barolo non puó essere bevuto dopo 7/8 anni dalla vendemmia? Alcuni produttori nelle langhe preferiscono bere il loro vino migliore quando è nella sua prima finestra.... vediamo come si comportano questi mostriciattoli.

Barolo Monprivato 2011
Barolo Rinaldi tre tine o brunate 2011 o 2012( sono indeciso)
Bartolo mascarello 2011 o 2012
Barolo Accomasso 2008 o 2009 o 2010
Barolo Conterno Cascina Francia 2011
Barolo Giacosa le rocche del falletto 2011 etichetta rossa
Barbaresco Asili Giacosa riserva etichetta rossa 2011( un barbareco del genere ci puó stare)
Barolo Massolino Vigna Rionda 2011 Massolino
Barolo Cappellano pie franco 2011
Barolo Burlotto monvigliero 2011
Barolo canonica paiagallo
cuvee august clos des vignes de maynes 2016

I fuori quota:
Barolo Monfortino Giacomo Conterno
2001
Barolo Mascarello Ca di morissio 2006

Fuori programma:
Ganevat grusee en billat 2012
Lopez de heredia gran reserva especial 1976( grazie Gianni Roland) vino pazzesco
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda gpetrus » 03 nov 2018 22:04

Per la maggior parte hai scelto la 2011, annata molto matura e probabilmente poco longeva....perciò meglio berli prima questi
Vinos
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 04 nov 2018 12:28

gpetrus ha scritto:Per la maggior parte hai scelto la 2011, annata molto matura e probabilmente poco longeva....perciò meglio berli prima questi


Esatto, i 2011 sono tutti molto godibili.... e veramente buonissimi in questa fase.... escluso cascina Francia che per tutti era un vino non all’altezza del blasone...
landmax
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda landmax » 04 nov 2018 15:41

Un enorme grazie a Vincenzo è doveroso, per la generosità nel condividere certe bottiglie e per l’organizzazione assolutamente perfetta (anche della sequenza di servizio :wink: ). Una giornata davvero da incorniciare!

Passando ai vini…

1a batteria:
Barbaresco Ris. Asili 2011 Bruno Giacosa: si parte subito fortissimo con questo straordinario vino, capace già ora di regalare profumi caleiodoscopici, che vanno dal balsamico al fruttato dolce (marasca in confettura), dall’agrume alla parte bianca dell’anguria, dal cuoio al cioccolato bianco (quest’ultimo dopo ampia ossigenazione e scaldandosi il vino nel bicchiere). Bocca di rara finezza, come si conviene allo straordinario cru da cui proviene, con tannini di pura seta ed un finale lungo e profondo. 94/100

Barolo Monprivato 2011 G. Mascarello: vino stupendo anche questo, parte un po’ chiuso, ma poi si apre con grande finezza di dettagli, dispiegando profumi floreali (rosa antica) ed eterei (marasca sotto spirito), ma anche terrosi, di grande riconoscibilità territoriale. All’assaggio è finissimo, il tannino è presente ma sottile e cesellato, il finale è saporito e molto profondo. 93/100

Barolo Monvigliero 2011 Burlotto: un altro grande vino, così peculiare nel suo assetto aromatico, che va dal patè d’olive alla caramella al rabarbaro (di grande intensità dopo un’ora nel bicchiere). Al gusto è meno delicato dei precedenti, i tannini leggermente più graffianti (sebbene magistralmente estratti), si allarga leggermente a centro bocca e chiude con minor profondità e articolazione rispetto ai precedenti. Ottimo, comunque. 91/100


2a batteria:
Barolo Cascina Francia 2011 G. Conterno: chiuso e rigido. Con questi due aggettivi potrei descrivere quella che è stata per me la sorpresa negativa della giornata. Sorpresa perché avevo già assaggiato questo vino (sia pure ad un banco d’assaggio) un paio d’anni fa e mi era sembrato eccellente. Partiamo dall’olfatto, in cui sono ben percettibili note legnose, leggermente tostate, che non ricordo di aver mai avvertito prima in questo vino. Si sente un po’ di calore alcolico, che si avverte anche in bocca, dove appare ancora piuttosto rigido nell’intelaiatura tannica, che sembra tradire un apporto ellagico (botti nuove? Boh). Non so se sia solo una questione di tempo, forse un vino che non voleva essere svegliato ora, ma l’impressione generale, anche stilistica, non è stata buona. 88/100

Barolo Vigna Rionda Ris. 2011 Massolino: chiuso, ma non rigido. Questa, riassunta in due parole, la differenza con il precedente. Forse il vino più muto, a livello olfattivo, dell’intera giornata. E tuttavia, ad ascoltarlo bene, sussurrava profumi che sono la quintessenza del nebbiolo di Langa. La bocca mi è piaciuta parecchio, di grande impalcatura tannica, ma di estrazione perfetta, un vino saporito, elegante e “dritto” verso il lungo finale. Avercene, anche se da attendere. 92+/100

Bourgogne Cuvée Auguste 2016 Clos des vignes du Maynes – Julien Guillot: divertente (e spiazzante) intermezzo proposto da Vincenzo, per questo vino biodinamico del Maconnais, che gioca su un’intensità olfattiva quasi stordente (merito anche della macerazione semi-carbonica, con pre-macerazione a freddo, come ho letto sul sito aziendale), che sulle prime mi ha fatto pensare a un pinot noir di ben altro rango e latitudine, se non fosse che, dopo qualche minuto, nel bicchiere esprimeva una solarità insolita per i “fratelli maggiori” della Cote d’Or. Profumi molto giocati sul frutto (pompelmo rosa di rara definizione) e, a dirla tutta, non particolarmente cangianti. In bocca è una lama di acidità, sin troppo violenta all’inizio, che solo dopo diversi minuti nel bicchiere, e qualche grado in più di temperatura, trova una sua amalgama con il resto del vino, che gioca le sue carte sulla immediatezza e piacevolezza fruttata. Comunque interessante, anche considerando il prezzo. 86/100

Barolo Piè Franco 2011 Cappellano: anche questo un vino molto lento ad aprirsi, ma che è molto migliorato con la sosta nel bicchiere. Al naso non è così floreale e balsamico come lo ricordavo, vira anzi più su sensazioni calde, ma classiche, comunque ancora in divenire. La bocca è davvero notevole per finezza e, al contempo, ricchezza di estrazione tannica, profondo e saporitissimo, quasi salato, con un finale leggermente accalorato che tradisce un poco l’annata calda da cui proviene. 91/100


3a batteria:
Barolo Monfortino Ris. 2001 G. Conterno: un grande vino, senza dubbio. E tuttavia sotto le mie, alte, aspettative. Mi sarei infatti aspettato, da un’annata grande come questa, di trovare un vino a mala pena pronto, neppure lontanamente maturo. Invece, in particolare al naso, ho colto dei tratti di evoluzione che non mi sarei mai aspettato, tra il sottobosco e il fungo “incipiente”, ed un frutto un po’ caldo, poco vivace. Anche in bocca il vino risulta perfettamente svolto: i tannini sono già polimerizzati e fusi nel corpo del vino, in uno con un freschezza agrumata che irradia un finale oggettivamente lunghissimo. Personalmente, ipotizzo un tappo che non abbia lavorato alla perfezione, altrimenti ci sarebbe seriamente da preoccuparsi sulla tenuta nel tempo dei vini di Giovanni Conterno. 94/100

Barolo Falletto Vigna Le Rocche Ris. 2011 Bruno Giacosa: un vino di superba finezza. Profuma di fragoline di bosco, terra, rose e tanto altro ancora. La bocca è finemente ricamata, potente ma slanciata, profonda, anche se in persistenza perde qualcosa rispetto ai due vini cui stava in mezzo (l’annata meno importante si sente, com’è giusto che sia). Detto ciò, mi è piaciuto da pazzi e, potessi, ci farei colazione tutti i giorni! 94/100

Barolo Monprivato Cà d’ Morissio Ris. 2006 G. Mascarello: per me, il vino della giornata. Certo, è ancora giovanissimo e scalpitante, ma che razza di portento questo ragazzo! Il naso è la quintessenza della nobiltà nebbiolesca: la rosa fanè, la marasca sotto spirito, l’agrume, la terra, il goudron, ecc. ecc. In bocca è un “pugno in un guanto di velluto”: potentemente tannino, eppure dinamico e slanciato, con un sapore e una sapidità da lasciare senza fiato. Persistenza da calcolarsi in minuti. Un vino straordinario, oggi e in un radioso futuro. 97+/100


4a batteria:
Barolo 2012 Bartolo Mascarello: un barolo “accalorato”, soprattutto al naso, quello proposto da Maria Teresa Mascarello in quest’annata piuttosto calda. Paga un poco in definizione e finezza aromatica, sembra più avanti di quanto in realtà non sia all’assaggio, dove ritrova la sua droiture: fine, ma non timido, a livello tannico, gustoso e ricco, bello nell’allungo finale. Complessivamente piaciuto, peccato per quel naso non proprio all’altezza. 90/100

Barolo Tre Tine 2012 Rinaldi: sembra figlio di un’annata diversa rispetto al vino precedente. Fruttatissimo sulle prime, piano piano si articola su sentori più speziati e assai intriganti, comunque ancora lontano dalla complessità che potrà raggiungere. Bocca scalpitante, giocata prevalentemente sulla freschezza agrumata e con tannini molto, molto fini. Nessun accenno surmaturo, mi verrebbe da dire che qui, a differenza di Bartolo Mascarello, la raccolta sia stata un po’ anticipata. Cosa che probabilmente paga nel finale, non lunghissimo. 90+/100


5a batteria:
Barolo Rocchette Ris. 2009 Accomasso: a mio parere, il peggiore della giornata. Piuttosto surmaturo al naso e con qualche incertezza aromatica (netti sentori di cimice), anche la bocca mi pare un po’ pesante, concentrata e leggermente alcolica. Col tempo il vino migliora, l’architettura tannica è ragguardevole, ma la sensazione è comunque di una bottiglia storta. 84/100

Barolo Paiagallo 2012 Canonica: confesso un amore viscerale per questo vino, che bevo per la seconda volta. Intendiamoci, non è un vino semplice. Non lo è nei profumi dove - qualche piccola imprecisione a parte (una leggera nota smaltata, che però non copre il frutto e tutto il resto) - la fa da padrona una timbrica terrosa, scura, ma molto nebbiolesca. Bocca di energia e vitalità elettrizzanti, con tannini che a buona ragione si possono definire “incazzosi”, ma che non frenano il vino, tutt’altro, contribuiscono a definirne un’architettura profonda, saporita, certamente in grado di fare di questo vino un vino da lungo invecchiamento. Finale molto profondo, senza alcun accenno surmaturo dovuto all’annata. Chapeau. 92+/100

(P.s. Il segno + indica solo potenzialità di ulteriore miglioramento in invecchiamento).
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda vinogodi » 04 nov 2018 16:01

...bevuta meravigliosa, complimentoni . Per come è andato il "fine settimana" , avrei potuto liberarmi senza grossi problemi (vacanza saltata in Liguria per ovvio maltempo … dovevamo andare a Rapallo, pensa te…) ed esserci, a questo punto con discreti rimpianti. Sono iniziative da incentivare e continuare. Io farò conto di esserci alle prossime, impegni di lavoro permettendo... :wink:
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda zampaflex » 04 nov 2018 19:42

Bravi, complimenti anche perché organizzare una bevuta da una dozzina di bocce non è mai semplice.
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 04 nov 2018 20:19

landmax ha scritto:Un enorme grazie a Vincenzo è doveroso, per la generosità nel condividere certe bottiglie e per l’organizzazione assolutamente perfetta (anche della sequenza di servizio :wink: ). Una giornata davvero da incorniciare!

Passando ai vini…

1a batteria:
Barbaresco Ris. Asili 2011 Bruno Giacosa: si parte subito fortissimo con questo straordinario vino, capace già ora di regalare profumi caleiodoscopici, che vanno dal balsamico al fruttato dolce (marasca in confettura), dall’agrume alla parte bianca dell’anguria, dal cuoio al cioccolato bianco (quest’ultimo dopo ampia ossigenazione e scaldandosi il vino nel bicchiere). Bocca di rara finezza, come si conviene allo straordinario cru da cui proviene, con tannini di pura seta ed un finale lungo e profondo. 94/100

Barolo Monprivato 2011 G. Mascarello: vino stupendo anche questo, parte un po’ chiuso, ma poi si apre con grande finezza di dettagli, dispiegando profumi floreali (rosa antica) ed eterei (marasca sotto spirito), ma anche terrosi, di grande riconoscibilità territoriale. All’assaggio è finissimo, il tannino è presente ma sottile e cesellato, il finale è saporito e molto profondo. 93/100

Barolo Monvigliero 2011 Burlotto: un altro grande vino, così peculiare nel suo assetto aromatico, che va dal patè d’olive alla caramella al rabarbaro (di grande intensità dopo un’ora nel bicchiere). Al gusto è meno delicato dei precedenti, i tannini leggermente più graffianti (sebbene magistralmente estratti), si allarga leggermente a centro bocca e chiude con minor profondità e articolazione rispetto ai precedenti. Ottimo, comunque. 91/100


2a batteria:
Barolo Cascina Francia 2011 G. Conterno: chiuso e rigido. Con questi due aggettivi potrei descrivere quella che è stata per me la sorpresa negativa della giornata. Sorpresa perché avevo già assaggiato questo vino (sia pure ad un banco d’assaggio) un paio d’anni fa e mi era sembrato eccellente. Partiamo dall’olfatto, in cui sono ben percettibili note legnose, leggermente tostate, che non ricordo di aver mai avvertito prima in questo vino. Si sente un po’ di calore alcolico, che si avverte anche in bocca, dove appare ancora piuttosto rigido nell’intelaiatura tannica, che sembra tradire un apporto ellagico (botti nuove? Boh). Non so se sia solo una questione di tempo, forse un vino che non voleva essere svegliato ora, ma l’impressione generale, anche stilistica, non è stata buona. 88/100

Barolo Vigna Rionda Ris. 2011 Massolino: chiuso, ma non rigido. Questa, riassunta in due parole, la differenza con il precedente. Forse il vino più muto, a livello olfattivo, dell’intera giornata. E tuttavia, ad ascoltarlo bene, sussurrava profumi che sono la quintessenza del nebbiolo di Langa. La bocca mi è piaciuta parecchio, di grande impalcatura tannica, ma di estrazione perfetta, un vino saporito, elegante e “dritto” verso il lungo finale. Avercene, anche se da attendere. 92+/100

Bourgogne Cuvée Auguste 2016 Clos des vignes du Maynes – Julien Guillot: divertente (e spiazzante) intermezzo proposto da Vincenzo, per questo vino biodinamico del Maconnais, che gioca su un’intensità olfattiva quasi stordente (merito anche della macerazione semi-carbonica, con pre-macerazione a freddo, come ho letto sul sito aziendale), che sulle prime mi ha fatto pensare a un pinot noir di ben altro rango e latitudine, se non fosse che, dopo qualche minuto, nel bicchiere esprimeva una solarità insolita per i “fratelli maggiori” della Cote d’Or. Profumi molto giocati sul frutto (pompelmo rosa di rara definizione) e, a dirla tutta, non particolarmente cangianti. In bocca è una lama di acidità, sin troppo violenta all’inizio, che solo dopo diversi minuti nel bicchiere, e qualche grado in più di temperatura, trova una sua amalgama con il resto del vino, che gioca le sue carte sulla immediatezza e piacevolezza fruttata. Comunque interessante, anche considerando il prezzo. 86/100

Barolo Piè Franco 2011 Cappellano: anche questo un vino molto lento ad aprirsi, ma che è molto migliorato con la sosta nel bicchiere. Al naso non è così floreale e balsamico come lo ricordavo, vira anzi più su sensazioni calde, ma classiche, comunque ancora in divenire. La bocca è davvero notevole per finezza e, al contempo, ricchezza di estrazione tannica, profondo e saporitissimo, quasi salato, con un finale leggermente accalorato che tradisce un poco l’annata calda da cui proviene. 91/100


3a batteria:
Barolo Monfortino Ris. 2001 G. Conterno: un grande vino, senza dubbio. E tuttavia sotto le mie, alte, aspettative. Mi sarei infatti aspettato, da un’annata grande come questa, di trovare un vino a mala pena pronto, neppure lontanamente maturo. Invece, in particolare al naso, ho colto dei tratti di evoluzione che non mi sarei mai aspettato, tra il sottobosco e il fungo “incipiente”, ed un frutto un po’ caldo, poco vivace. Anche in bocca il vino risulta perfettamente svolto: i tannini sono già polimerizzati e fusi nel corpo del vino, in uno con un freschezza agrumata che irradia un finale oggettivamente lunghissimo. Personalmente, ipotizzo un tappo che non abbia lavorato alla perfezione, altrimenti ci sarebbe seriamente da preoccuparsi sulla tenuta nel tempo dei vini di Giovanni Conterno. 94/100

Barolo Falletto Vigna Le Rocche Ris. 2011 Bruno Giacosa: un vino di superba finezza. Profuma di fragoline di bosco, terra, rose e tanto altro ancora. La bocca è finemente ricamata, potente ma slanciata, profonda, anche se in persistenza perde qualcosa rispetto ai due vini cui stava in mezzo (l’annata meno importante si sente, com’è giusto che sia). Detto ciò, mi è piaciuto da pazzi e, potessi, ci farei colazione tutti i giorni! 94/100

Barolo Monprivato Cà d’ Morissio Ris. 2006 G. Mascarello: per me, il vino della giornata. Certo, è ancora giovanissimo e scalpitante, ma che razza di portento questo ragazzo! Il naso è la quintessenza della nobiltà nebbiolesca: la rosa fanè, la marasca sotto spirito, l’agrume, la terra, il goudron, ecc. ecc. In bocca è un “pugno in un guanto di velluto”: potentemente tannino, eppure dinamico e slanciato, con un sapore e una sapidità da lasciare senza fiato. Persistenza da calcolarsi in minuti. Un vino straordinario, oggi e in un radioso futuro. 97+/100


4a batteria:
Barolo 2012 Bartolo Mascarello: un barolo “accalorato”, soprattutto al naso, quello proposto da Maria Teresa Mascarello in quest’annata piuttosto calda. Paga un poco in definizione e finezza aromatica, sembra più avanti di quanto in realtà non sia all’assaggio, dove ritrova la sua droiture: fine, ma non timido, a livello tannico, gustoso e ricco, bello nell’allungo finale. Complessivamente piaciuto, peccato per quel naso non proprio all’altezza. 90/100

Barolo Tre Tine 2012 Rinaldi: sembra figlio di un’annata diversa rispetto al vino precedente. Fruttatissimo sulle prime, piano piano si articola su sentori più speziati e assai intriganti, comunque ancora lontano dalla complessità che potrà raggiungere. Bocca scalpitante, giocata prevalentemente sulla freschezza agrumata e con tannini molto, molto fini. Nessun accenno surmaturo, mi verrebbe da dire che qui, a differenza di Bartolo Mascarello, la raccolta sia stata un po’ anticipata. Cosa che probabilmente paga nel finale, non lunghissimo. 90+/100


5a batteria:
Barolo Rocchette Ris. 2009 Accomasso: a mio parere, il peggiore della giornata. Piuttosto surmaturo al naso e con qualche incertezza aromatica (netti sentori di cimice), anche la bocca mi pare un po’ pesante, concentrata e leggermente alcolica. Col tempo il vino migliora, l’architettura tannica è ragguardevole, ma la sensazione è comunque di una bottiglia storta. 84/100

Barolo Paiagallo 2012 Canonica: confesso un amore viscerale per questo vino, che bevo per la seconda volta. Intendiamoci, non è un vino semplice. Non lo è nei profumi dove - qualche piccola imprecisione a parte (una leggera nota smaltata, che però non copre il frutto e tutto il resto) - la fa da padrona una timbrica terrosa, scura, ma molto nebbiolesca. Bocca di energia e vitalità elettrizzanti, con tannini che a buona ragione si possono definire “incazzosi”, ma che non frenano il vino, tutt’altro, contribuiscono a definirne un’architettura profonda, saporita, certamente in grado di fare di questo vino un vino da lungo invecchiamento. Finale molto profondo, senza alcun accenno surmaturo dovuto all’annata. Chapeau. 92+/100

(P.s. Il segno + indica solo potenzialità di ulteriore miglioramento in invecchiamento).


Grazie a te e a tutti, senza di voi queste bicchierate non si potrebbero organizzare...
Belle note e complimenti max, su alcuni punti non sono d’accordo se riesco poi argomento, ma è questo il bello del vino...
Ps monfo 2001 ho avuto la fortuna di assaggiarlo 3 volte negli ultimi anni e secondo me la bottiglia era perfetta....dalla parte mia del tavolo non siamo riusciti a percepire note fungine, ma sappiamo che ognuno ha una propria sensibilitá hai profumi....
Vinos
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 04 nov 2018 20:24

zampaflex ha scritto:Bravi, complimenti anche perché organizzare una bevuta da una dozzina di bocce non è mai semplice.

Grazie Luciano.Solo per stappare le bottiglie ,vedere se sono a posto e stagnolarle ci vogliono due ore e tante preghiere....
Ultima modifica di Vinos il 04 nov 2018 23:18, modificato 1 volta in totale.
ZEL WINE
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda ZEL WINE » 04 nov 2018 20:40

bravi
per mio sentimento, monfo01 e' un gran barolo01 ma un solo "buono" monfortino,purtroppo.
Sono anni che aspetto che spicchi il volo, ma sta sempre li, sotto i 95 un po' in castigo.
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
Vinos
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 04 nov 2018 23:12

vinogodi ha scritto:...bevuta meravigliosa, complimentoni . Per come è andato il "fine settimana" , avrei potuto liberarmi senza grossi problemi (vacanza saltata in Liguria per ovvio maltempo … dovevamo andare a Rapallo, pensa te…) ed esserci, a questo punto con discreti rimpianti. Sono iniziative da incentivare e continuare. Io farò conto di esserci alle prossime, impegni di lavoro permettendo... :wink:


Grazie mille Marco, peccato che non sei riuscito a venire.... sarà per la prossima.... ma tu questi vini li hai bevuti un casino di volte, anche se so che sei sempre super curioso di riassaggiarli ;-) .
Messner
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Messner » 05 nov 2018 00:11

Bevuta molto bella, complimenti!
In fin dei conti, da quello che ho evinto dalle note, bottiglie inespresse causa gioventù ce n'erano poche, quindi degustazione riuscita alla grande direi 8)
Vinos
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 05 nov 2018 10:00

Messner ha scritto:Bevuta molto bella, complimenti!
In fin dei conti, da quello che ho evinto dalle note, bottiglie inespresse causa gioventù ce n'erano poche, quindi degustazione riuscita alla grande direi 8)


Grazie.... la paura più grande era per ca di morissio 2006, ed è cresciuta dopo l’apertura perchè era chiusissimo... poi Dopo 7 ore( bottiglie aperte tutte la mattina presto) l’ossigino l’ha risvegliato.... ed è stato un grandissimo vino...
Messner
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Messner » 05 nov 2018 14:05

Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:Bevuta molto bella, complimenti!
In fin dei conti, da quello che ho evinto dalle note, bottiglie inespresse causa gioventù ce n'erano poche, quindi degustazione riuscita alla grande direi 8)


Grazie.... la paura più grande era per ca di morissio 2006, ed è cresciuta dopo l’apertura perchè era chiusissimo... poi Dopo 7 ore( bottiglie aperte tutte la mattina presto) l’ossigino l’ha risvegliato.... ed è stato un grandissimo vino...


Meno male!! Mal che vada lo si ossigenava 24h, un pochino ci molla e si apre :lol:

Comunque su prodotti di questo calibro ultimamente capitano un po troppo spesso tappi subdoli che permeano l ossigeno un po troppo rapidamente.. Non è la prima volta che leggo cose del genere, e su bottiglie d alto rango ci vuole una soluzione piu drastica, anche perche un conto è TCA un conto è bottiglia precocemente evoluta: non penso che in questo ultimo caso te la sostituiscano, e se capita su vini over 100 scudi non è piacevole. Ma neanche su vini che costano un po meno.. Le alternative ci sono, tappi molto efficienti ci sono, ma non so come funzioni quel mondo li quindi che criterio adotti il produttore nella scelta oppure se legato a vincoli.. Fatto sta che di bottiglie importanti evolute troppo alla svelta se ne trovano un tanticchio troppe.. Non penso sia tutta colpa di chi le conserva, soprattutto se uno possiede una bella cantina e soprattutto dopo quei 4-5 anni di permanenza in essa
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda vinogodi » 05 nov 2018 14:42

Messner ha scritto:
Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:Bevuta molto bella, complimenti!
In fin dei conti, da quello che ho evinto dalle note, bottiglie inespresse causa gioventù ce n'erano poche, quindi degustazione riuscita alla grande direi 8)


Grazie.... la paura più grande era per ca di morissio 2006, ed è cresciuta dopo l’apertura perchè era chiusissimo... poi Dopo 7 ore( bottiglie aperte tutte la mattina presto) l’ossigino l’ha risvegliato.... ed è stato un grandissimo vino...


... e se capita su vini over 100 scudi non è piacevole....
.. over 500 scudi ancor peggio... 8)
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda alì65 » 05 nov 2018 15:09

Messner ha scritto:Meno male!! Mal che vada lo si ossigenava 24h, un pochino ci molla e si apre :lol:

Comunque su prodotti di questo calibro ultimamente capitano un po troppo spesso tappi subdoli che permeano l ossigeno un po troppo rapidamente.. Non è la prima volta che leggo cose del genere, e su bottiglie d alto rango ci vuole una soluzione piu drastica, anche perche un conto è TCA un conto è bottiglia precocemente evoluta: non penso che in questo ultimo caso te la sostituiscano, e se capita su vini over 100 scudi non è piacevole. Ma neanche su vini che costano un po meno.. Le alternative ci sono, tappi molto efficienti ci sono, ma non so come funzioni quel mondo li quindi che criterio adotti il produttore nella scelta oppure se legato a vincoli.. Fatto sta che di bottiglie importanti evolute troppo alla svelta se ne trovano un tanticchio troppe.. Non penso sia tutta colpa di chi le conserva, soprattutto se uno possiede una bella cantina e soprattutto dopo quei 4-5 anni di permanenza in essa


dico la mia; e se invece del tappo ad avere problemi fossero le bt stampate male? come la metteremmo...

e, comunque, sulla 01 di problemi ne ho riscontrati diversi, in primo piano alcol fuori controllo; questo aumenta la "stortura" del prodotto dando un'idea di maturazione avanzata...almeno per quello che ho bevuto
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Wineduck » 05 nov 2018 15:22

Complimentoni a Vincenzo ed a tutti gli altri partecipanti.
Questi sono gli eventi che fanno bene all Forum. E' una mia impressione o da qualche mese si è finalmente ricominciato a "stappare duro" come ai bei tempi? Forse gli uccellacci ed i portasfiga sono stati marginalizzati!
Speriamo di non sbagliarmi e che il trend continui... :wink:
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 05 nov 2018 16:36

Messner ha scritto:
Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:Bevuta molto bella, complimenti!
In fin dei conti, da quello che ho evinto dalle note, bottiglie inespresse causa gioventù ce n'erano poche, quindi degustazione riuscita alla grande direi 8)


Grazie.... la paura più grande era per ca di morissio 2006, ed è cresciuta dopo l’apertura perchè era chiusissimo... poi Dopo 7 ore( bottiglie aperte tutte la mattina presto) l’ossigino l’ha risvegliato.... ed è stato un grandissimo vino...


Meno male!! Mal che vada lo si ossigenava 24h, un pochino ci molla e si apre :lol:

Comunque su prodotti di questo calibro ultimamente capitano un po troppo spesso tappi subdoli che permeano l ossigeno un po troppo rapidamente.. Non è la prima volta che leggo cose del genere, e su bottiglie d alto rango ci vuole una soluzione piu drastica, anche perche un conto è TCA un conto è bottiglia precocemente evoluta: non penso che in questo ultimo caso te la sostituiscano, e se capita su vini over 100 scudi non è piacevole. Ma neanche su vini che costano un po meno.. Le alternative ci sono, tappi molto efficienti ci sono, ma non so come funzioni quel mondo li quindi che criterio adotti il produttore nella scelta oppure se legato a vincoli.. Fatto sta che di bottiglie importanti evolute troppo alla svelta se ne trovano un tanticchio troppe.. Non penso sia tutta colpa di chi le conserva, soprattutto se uno possiede una bella cantina e soprattutto dopo quei 4-5 anni di permanenza in essa


Per la mia piccolissima esperienza il monfo 2001 non aveva problemi, era perfetta... mentre su bartolo 2012 il tappo per me ha lavorato male, era troppo avanti... e comunque è una bottiglia che supera i 100 scudi anche quella ormai...
ZEL WINE
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda ZEL WINE » 05 nov 2018 16:47

Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:
Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:Bevuta molto bella, complimenti!
In fin dei conti, da quello che ho evinto dalle note, bottiglie inespresse causa gioventù ce n'erano poche, quindi degustazione riuscita alla grande direi 8)


Grazie.... la paura più grande era per ca di morissio 2006, ed è cresciuta dopo l’apertura perchè era chiusissimo... poi Dopo 7 ore( bottiglie aperte tutte la mattina presto) l’ossigino l’ha risvegliato.... ed è stato un grandissimo vino...


Meno male!! Mal che vada lo si ossigenava 24h, un pochino ci molla e si apre :lol:

Comunque su prodotti di questo calibro ultimamente capitano un po troppo spesso tappi subdoli che permeano l ossigeno un po troppo rapidamente.. Non è la prima volta che leggo cose del genere, e su bottiglie d alto rango ci vuole una soluzione piu drastica, anche perche un conto è TCA un conto è bottiglia precocemente evoluta: non penso che in questo ultimo caso te la sostituiscano, e se capita su vini over 100 scudi non è piacevole. Ma neanche su vini che costano un po meno.. Le alternative ci sono, tappi molto efficienti ci sono, ma non so come funzioni quel mondo li quindi che criterio adotti il produttore nella scelta oppure se legato a vincoli.. Fatto sta che di bottiglie importanti evolute troppo alla svelta se ne trovano un tanticchio troppe.. Non penso sia tutta colpa di chi le conserva, soprattutto se uno possiede una bella cantina e soprattutto dopo quei 4-5 anni di permanenza in essa


Per la mia piccolissima esperienza il monfo 2001 non aveva problemi, era perfetta... mentre su bartolo 2012 il tappo per me ha lavorato male, era troppo avanti... e comunque è una bottiglia che supera i 100 scudi anche quella ormai...


Se puo' servire per la statistica: Bartolo 2012 2 aperte 2 tappi.
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 05 nov 2018 16:49

Wineduck ha scritto:Complimentoni a Vincenzo ed a tutti gli altri partecipanti.
Questi sono gli eventi che fanno bene all Forum. E' una mia impressione o da qualche mese si è finalmente ricominciato a "stappare duro" come ai bei tempi? Forse gli uccellacci ed i portasfiga sono stati marginalizzati!
Speriamo di non sbagliarmi e che il trend continui... :wink:


Grazie Ale... e complimenti per la serata da Ezio, non so come fai ad essere vino, ma il fatto che scrivi vuol dire che sei ancora tra noi :-) ....
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 05 nov 2018 16:52

ZEL WINE ha scritto:
Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:
Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:Bevuta molto bella, complimenti!
In fin dei conti, da quello che ho evinto dalle note, bottiglie inespresse causa gioventù ce n'erano poche, quindi degustazione riuscita alla grande direi 8)


Grazie.... la paura più grande era per ca di morissio 2006, ed è cresciuta dopo l’apertura perchè era chiusissimo... poi Dopo 7 ore( bottiglie aperte tutte la mattina presto) l’ossigino l’ha risvegliato.... ed è stato un grandissimo vino...


Meno male!! Mal che vada lo si ossigenava 24h, un pochino ci molla e si apre :lol:

Comunque su prodotti di questo calibro ultimamente capitano un po troppo spesso tappi subdoli che permeano l ossigeno un po troppo rapidamente.. Non è la prima volta che leggo cose del genere, e su bottiglie d alto rango ci vuole una soluzione piu drastica, anche perche un conto è TCA un conto è bottiglia precocemente evoluta: non penso che in questo ultimo caso te la sostituiscano, e se capita su vini over 100 scudi non è piacevole. Ma neanche su vini che costano un po meno.. Le alternative ci sono, tappi molto efficienti ci sono, ma non so come funzioni quel mondo li quindi che criterio adotti il produttore nella scelta oppure se legato a vincoli.. Fatto sta che di bottiglie importanti evolute troppo alla svelta se ne trovano un tanticchio troppe.. Non penso sia tutta colpa di chi le conserva, soprattutto se uno possiede una bella cantina e soprattutto dopo quei 4-5 anni di permanenza in essa


Per la mia piccolissima esperienza il monfo 2001 non aveva problemi, era perfetta... mentre su bartolo 2012 il tappo per me ha lavorato male, era troppo avanti... e comunque è una bottiglia che supera i 100 scudi anche quella ormai...


Se puo' servire per la statistica: Bartolo 2012 2 aperte 2 tappi.


E che ***... la mia non ok, le tue entrambi fallate... la prossima la stappo a piazza san Pietro durante l’angelus...
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Vinos » 05 nov 2018 16:57

Ho dimenticato nella lista anche due champagne,
marguet shaman 14(buono) e cuvee des crayeres rodez meno buono....
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda ZEL WINE » 05 nov 2018 17:21

Vinos ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:
Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:
Vinos ha scritto:
Grazie.... la paura più grande era per ca di morissio 2006, ed è cresciuta dopo l’apertura perchè era chiusissimo... poi Dopo 7 ore( bottiglie aperte tutte la mattina presto) l’ossigino l’ha risvegliato.... ed è stato un grandissimo vino...


Meno male!! Mal che vada lo si ossigenava 24h, un pochino ci molla e si apre :lol:

Comunque su prodotti di questo calibro ultimamente capitano un po troppo spesso tappi subdoli che permeano l ossigeno un po troppo rapidamente.. Non è la prima volta che leggo cose del genere, e su bottiglie d alto rango ci vuole una soluzione piu drastica, anche perche un conto è TCA un conto è bottiglia precocemente evoluta: non penso che in questo ultimo caso te la sostituiscano, e se capita su vini over 100 scudi non è piacevole. Ma neanche su vini che costano un po meno.. Le alternative ci sono, tappi molto efficienti ci sono, ma non so come funzioni quel mondo li quindi che criterio adotti il produttore nella scelta oppure se legato a vincoli.. Fatto sta che di bottiglie importanti evolute troppo alla svelta se ne trovano un tanticchio troppe.. Non penso sia tutta colpa di chi le conserva, soprattutto se uno possiede una bella cantina e soprattutto dopo quei 4-5 anni di permanenza in essa


Per la mia piccolissima esperienza il monfo 2001 non aveva problemi, era perfetta... mentre su bartolo 2012 il tappo per me ha lavorato male, era troppo avanti... e comunque è una bottiglia che supera i 100 scudi anche quella ormai...


Se puo' servire per la statistica: Bartolo 2012 2 aperte 2 tappi.


E che ***... la mia non ok, le tue entrambi fallate... la prossima la stappo a piazza san Pietro durante l’angelus...

una aperta l'anno scorso e gentilmente sostituita dalla Maria, l'altra aperta mercoledi', a Febbraio sentiamo cosa ci dice dei lotti e dei tappi.
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Messner » 05 nov 2018 19:25

vinogodi ha scritto:
Messner ha scritto:
Vinos ha scritto:
Messner ha scritto:Bevuta molto bella, complimenti!
In fin dei conti, da quello che ho evinto dalle note, bottiglie inespresse causa gioventù ce n'erano poche, quindi degustazione riuscita alla grande direi 8)


Grazie.... la paura più grande era per ca di morissio 2006, ed è cresciuta dopo l’apertura perchè era chiusissimo... poi Dopo 7 ore( bottiglie aperte tutte la mattina presto) l’ossigino l’ha risvegliato.... ed è stato un grandissimo vino...


... e se capita su vini over 100 scudi non è piacevole....
.. over 500 scudi ancor peggio... 8)


Quello è un salasso :(
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda Messner » 05 nov 2018 19:31

Domanda ignorante, ma forse non troppo 8)
Dite che un Nomacorc su una bottiglia di alto livello non possa fare le veci del sughero?
Esteticamente siamo ad un livello di pregio nettamente inferiore, ma se può servire per eliminare il problema TCA e ridurre notevolmente i vini sottoperformanti perchè non adottarli? Domanda che farei ad un big del vino, gradisco pareri vostri
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Re: Barolo la gioventù

Messaggioda vinogodi » 05 nov 2018 21:27

Messner ha scritto:Domanda ignorante, ma forse non troppo 8)
Dite che un Nomacorc su una bottiglia di alto livello non possa fare le veci del sughero?
Esteticamente siamo ad un livello di pregio nettamente inferiore, ma se può servire per eliminare il problema TCA e ridurre notevolmente i vini sottoperformanti perchè non adottarli? Domanda che farei ad un big del vino, gradisco pareri vostri
... paradossalmente , nonostante il nuovo millennio e la scienza che avanza (e , di conseguenza , la conoscenza) , uno dei misteri gloriosi è la terziarizzazione di un vino. Il vino si sa che è un laboratorio biochimico che sottende alle cinetiche e variabili di reazione chimica, si sa meno sulle trasformazioni di precursori e alcune componenti biochimiche che evolvono nel tempo , i cui meccanismi sono stati più ipotizzati che studiati approfonditamente (perchè, probabilmente , non è facile trovare ricercatori preparati e dedicati , tali che non abbiano un cazzo da fare per così tanto tempo) . La componente ossidativa sui terpeni , polifenoli e di altri componenti risulta determinante nell'evoluzione del vino , la cosiddetta terziarizzazione. Sta di fatto che la componente ossigeno in queste reazioni sembra sia determinante. Il sughero è una membrana semipermeabile a bassissima permeabilità di O2 , sembra quasi la dosi stechiometricamente nel tempo proprio perchè possa fare avvenire questa terziarizzazione . Altre sono le variabili , ma difficilmente si riesce ad ipotizzare cosa succederebbe con una chiusura ermetica , sia parziale che totale , con anche una sottrazione preliminare di ossigeno (come qualcuno ipotizza) nello spazio di testa all'atto della chiusura del contenitore. Sta di fatto che ... meglio non crucciarsi più di tanto e viviamo pure serenamente una sana ignoranza specifica ,godendoci senza tanti orpelli in Nostro oggetto di edonismo sensoriale... 8)
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