Bruciato ha scritto:chiara67 ha scritto:Ricordiamoci che lo champagne e' un vino bianco, prima di tutto, quindi si applicano le stesse regole che con gli altri vini bianchi. E' piu' che altro questione di gusti e di annate.
Personalmente continuo a comprare e stappare champagne del 1996 (cosa che purtroppo non potro' piu' fare tra breve, vista la scarsita' ed i prezzi), e finora non ho ancora trovato una bottiglia che non avrei voluto aprire o bere.
un vino bianco con in più un sacco di co2
che di fatto è un buon conservante
...corretto . Tutti si chiedono il segreto della longevità, assoluta nel panorama dei vini bianchi, compresa Borgogna, dei Riesling , soprattutto tedeschi . Tenuto conto che il segreto di una grande longevità di un vino è l'insieme , equilibrato , di diverse componenti (una volta si dava grande importanza al quantitativo di alcool , in realtà è uno dei tanti componenti e neppure il più significativo) , l'acidità riveste comunque un ruolo fondamentale , non foss'altro il fatto che gli acidi organici hanno componente antiossidante assolutamente fondamentale . Lo Champagne ,in termini costituzionali , rimane una soluzione idroalcoolica assai favorevolmente incline alla lunga vita in bottiglia, in quanto:
- E' presente gas acido carbonico
- E' frutto di vendemmie anticipate , a scapito di maturità fenolica, proprio per mantenere acidità vivissime nelle basi spumantizzanti (ed è per questo che gli Champagne e spumanti in generale vanno bevuti freddi , per evitare l'effetto "ustione" dato dalle acidità elevatissime), perché la "freschezza" è la componente più ricercata , in gioventu'.
- La sboccatura è vero che è starter di alcune forme di terziarizzazione più accelerate rispetto alla sosta sui lieviti, però dipende assolutamente dalle condizioni di conservazione , che sono fondamentali ( soprattutto nel posizionamento della bottiglia , che non deve essere neppure "orizzontale" , ma proprio rivolta verso il basso , meglio se in pupitre ... perché? Perché essendo la pressione del gas molto elevata , gas che , come sappiamo , tende a svilupparsi in maniera verticale, se il tappo , anche minimamente , si asciuga , l'opera di "sgasamento" della bottiglia sarà acceleratissimo con ripristino nello spazio di testa di ossigeno e violente ossidazioni della soluzione ).
- Frequentemente assaggiamo , nelle bicchierate vintage, vecchi Champagne della serie "Oenoteque" vicino ai Vintage della stessa annata e , se a conservazione perfetta, non sempre hanno prevalso quelli a sboccatura recente , anzi , quindi le condizioni del tappo e di conservazione , ancora una volta sono di rilevanza assoluta ... e , comunque, lo Champagne ha grande longevità a prescindere , senza dimenticare la mano del produttore, come negli altri vini normali (ci sono Chablis che durano il tempo di un alito di vento e Chablis che durano decine di anni sempre migliorando )