Rodanata da wineduck

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arnaldo
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda arnaldo » 14 mag 2018 18:34

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Belle Helene è un mostro di potenza, pieno,tutto su frutta scura, spezie e tabacco,pare ritroso e scontroso, fatica a distendersi....rispetto ad un Cote rotie 99 di Jamet invece aperto come un pavone, variegato, profumato, sensuale,di beva assassina.....un altro break di giornata.....urca che buono....
Ultima modifica di arnaldo il 14 mag 2018 18:54, modificato 1 volta in totale.
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arnaldo
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda arnaldo » 14 mag 2018 18:35

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Due vini piu' semplici ??? meno variegati ???Il primo forse con qualcosina in piu'??? Il secondo piu' maturo, da bere con soddisfazione ma senza sussulti ??? Facile di si, poi anche le sberle prese con i precedenti ha fatto si che questi scivolassero via assieme ad un LUPICAIA 99 non molto in forma.......
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda Vinos » 14 mag 2018 20:08

Ragazzi più ne parliamo di sta bevuta, più la curiosità sale, più persone cercano Rodano ,meno vino rimane per dissetarci... scherzo.... e che tutti stiamo postando le note come raramente succede.... e mancano ancore quelle dell’organizzatore... per fortuna non c’eano littlewood, steve zaccarini, Stefano George, Ali65, Paolo75 ad alimentare sto fuoco , altrimenti....:-)
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda vinogodi » 14 mag 2018 20:17

Vinos ha scritto:Ragazzi più ne parliamo di sta bevuta, più la curiosità sale, più persone cercano Rodano ,meno vino rimane per dissetarci... scherzo.... e che tutti stiamo postando le note come raramente succede.... e mancano ancore quelle dell’organizzatore... per fortuna non c’eano littlewood, steve zaccarini, Stefano George, Ali65, Paolo75 ad alimentare sto fuoco , altrimenti....:-)
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda l'oste » 14 mag 2018 21:44

Vinos ha scritto:Ragazzi più ne parliamo di sta bevuta, più la curiosità sale, più persone cercano Rodano ,meno vino rimane per dissetarci... scherzo....

Sará per scherzo ma forse nemmeno così campato per aria, ricordo che più di un decennio fa anche con la Borgogna la bollona è iniziata così, tutti curiosi, tante degustazioni, recensioni, il risultato dei listini e della reperibilitá lo conosciamo.
Per caritá, il forum rimane una nicchia, lo 0,935% dei bevitori eccetera, la Borgogna ha produzioni minori (e vini migliori, battuta di parte eh, si scherza, forse) eccetera eccetera
Però...

Ps: gran bella lista di vini, complimenti al regista
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda Wineduck » 15 mag 2018 09:47

La gran parte delle batterie sono state pensate per essere didascaliche, sulla denominazione e sullo stile dei produttori. La comprensione dei vini passa, secondo me, anche dalla consocenza del territorio soprattutto attraverso l'interpretazione della vigna e dell'annata da parte dei grandi interpreti e di quelli meno blasonati.
Credo che nella maggioranza dei casi l'obiettivo sia stato centrato.

Prima batteria
- Hermitage 1998 JL. Chave
- Hermitage "Ermitage" Le Meal 1998 M. Chapoutier
Partire con Hermitage poteva sembrare eccessivo ma i venti anni di invecchiamento hanno smussato l'eccesso di potenza lasciando solo la classe e l'eleganza del cru. L'annata nella parte nord è stata a suo tempo ampiamente sottovalutata dai critici che si erano concentrati sul Rodano sud: il tempo ha ridimendionato i CdP (molti hanno "sbroccato" lasciando nel vino i segni della concentrazione parkeriana ma non la dovuta eleganza). A nord invece è successo il contrario: adesso l'annata concentrata si sente ma la grande materia è avvolta in un "guanto di velluto" meraviglioso. Chave in particolare mi è parso ancora giovane, già godibilissimo, ma credo che la parabola continuerà ad allungarsi. La solita oliva tridimensionale in un mare di spezie ed erbe dolcissime condite con frutta rossa e tonalità chiare (tipo lime e arancia tarocco) che lo rendono solare e goloso. Insomma un prototipo di "vino bibita" che io "aborro"... :lol: :lol: :lol: Le Meal invece è "the dark side of the moon": anche qui ci sono le spezie ma sono scure, insieme ai frutti neri maturi, un po' di sottobosco ed il classico sentore di sangue fresco ma anche un tannino più piccolo, sferico che lo rende più denso (come percezione palatale) ma anche più morbido. Sembra che ci sia meno acidità ma in deglutizione ti accorgi che la freschezza c'è ma è più coperta dalla maggiore densità della materia. Un vino più "costruito" ma non nel senso negativo del termine: anzi sono sicuro che il 99% dei bevitori meno allenati sceglierebbe Chapoutier e gli va riconosciuto questo grande merito di saper "addomesticare" e rendere accessibili "bestie" come Hermitage anche a chi non sa leggere i vini come facciamo noi "enostrippati". E' chiaro quindi che per noi è difficile non rimanere affascinati dalla classe di un "mostro" come l'Hermitage di Chave.

(continua)
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda Vinos » 15 mag 2018 10:57

l'oste ha scritto:
Vinos ha scritto:Ragazzi più ne parliamo di sta bevuta, più la curiosità sale, più persone cercano Rodano ,meno vino rimane per dissetarci... scherzo....

Sará per scherzo ma forse nemmeno così campato per aria, ricordo che più di un decennio fa anche con la Borgogna la bollona è iniziata così, tutti curiosi, tante degustazioni, recensioni, il risultato dei listini e della reperibilitá lo conosciamo.
Per caritá, il forum rimane una nicchia, lo 0,935% dei bevitori eccetera, la Borgogna ha produzioni minori (e vini migliori, battuta di parte eh, si scherza, forse) eccetera eccetera
Però...

Ps: gran bella lista di vini, complimenti al regista


Lo syrah non è il Pinot Nero, quindi non corriamo questo rischio :-)... se invece guardiamo gli chateuneuf di bonneau e rayas allora la cosa si complica un pochino perché soprattutto a livello olfattivo, l’intensità e la complessità dei profumi può ricordare i grandi Borgogna rossi( con tutte le differenze che ci sono logicamente), ma il mondo se ne già accorto visto l’impennata di prezzi che hanno avuto...
Mentre chave( ma anche jamet,guigal,ogier ) ,in annate medie non subiscono “quasi” speculazione e si trovano abbastanza facilmente, la stessa cosa non si può dire di rayas.....
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda Wineduck » 15 mag 2018 14:22

Sulla prima batteria ho dimenticato di dire che l'accostamento con la carne cruda di manzo, gocce di squacquerone, prugne fermentate e radicchio di Alessandra Buriani era... da sturbo! :shock: Giuro che quando l'ho scelto non avevo pensato a quanto potesse funzionare sul palato il sapore della carne cruda con quello di vini che hanno nella "carne" uno dei sentori principali.... quindi solo una gran botta di c..o!


Seconda batteria
- Chateauneuf du Pape Vieilles Vignes 2000 D. du Marcoux
- Chateauneuf du Pape Reserve de Celestins 2000 H. Bonneau
Un'altra batteria che suscitato vari "gemiti" ed espressioni colorite di stupore. Devo ammettere che la bottiglia di Marcoux era in stato di grazia assoluta perchè le altre 2 che ho bevuto in passato di pari annata, pur buonissime, non erano a questo livello di freschezza. Un vino decisamente più materico rispetto a quello di Bonneau ma che sembrava anche più giovane di svariati anni. Molti hanno inizialmente chiesto conferma che si trattasse di vini della medesima annata. In effetti il colore ancora rosso intenso del V.V., la sua fragolona matura al naso, i suoi aghi di pino nettamente balsamici, la sua bella mineralità corroborante in bocca, lasciavano propendere per un'annata nettamente più giovane e più fresca. Nessuna densità fastidiosa, nessuna dolcezza eccessiva, nessun sentore alcoolico bruciante, come capita spesso con altri vini di quella zona in annate calde. Il suo unico "limite" è stato una certa staticità, la sua poca mobilità olfattiva e palatale...soprattutto rispetto al "mostro" che aveva accanto. Un vino che sa solo avrebbe fatto furore e forse lo avrebbe fatto con il 99% dei suoi concorrenti di denominazione ma non con lui.... uno dei due MITI di CNdP! :roll: Fin dalla prima snasata un incenso degno dell'altare di San Pietro ci ha investiti lasciando pochi dubbi su chi potesse essere l'autore: il ballottaggio era facile. O Bonneau o Rayas. Marco ha però indirizzato tutti nella giusta direzione: se l'incenso prevale sulle spezie (anche queste impressionanti per intensità, varietà e definizione olfattiva con la curcuma a rivaleggiare sul coriandolo e lo zafferano), sarebbe più saggio attribuirlo a colui che fu il "Monsieur" del Rodano sud (l'alter-ego alla "Madame" della Borgogna). Ed aveva ragione. Il sorso poi era ipnotizzante, lunghissimo e pure dissetante. Non poteva avere la freschezza "esplosiva" del 1995 che bevemmo 18 mesi or sono (sempre da Buriani), anche se dal colore il '95 sembrava il più giovane dei due, ma il timbro del fuoriclasse lo aveva senza alcun dubbio. Vino che mi rimarrà impresso nei ricordi per molto, molto tempo.

Abbinamento con delle stra-to-sfe-ri-che animelle di vitello con estratto di carota e gocce di camomilla e limone. leggermente croccanti fuori e morbidissime dentro! Un piatto da veri gormet golosi e tanti applausi...
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda vinogodi » 15 mag 2018 14:32

Wineduck ha scritto:Sulla prima batteria ho dimenticato di dire che l'accostamento con la carne cruda di manzo, gocce di squacquerone, prugne fermentate e radicchio di Alessandra Buriani era... da sturbo! :shock: Giuro che quando l'ho scelto non avevo pensato a quanto potesse funzionare sul palato il sapore della carne cruda con quello di vini che hanno nella "carne" uno dei sentori principali.... quindi solo una gran botta di c..o!


Seconda batteria
- Chateauneuf du Pape Vieilles Vignes 2000 D. du Marcoux
- Chateauneuf du Pape Reserve de Celestins 2000 H. Bonneau
Un'altra batteria che suscitato vari "gemiti" ed espressioni colorite di stupore. Devo ammettere che la bottiglia di Marcoux era in stato di grazia assoluta perchè le altre 2 che ho bevuto in passato di pari annata, pur buonissime, non erano a questo livello di freschezza. Un vino decisamente più materico rispetto a quello di Bonneau ma che sembrava anche più giovane di svariati anni. Molti hanno inizialmente chiesto conferma che si trattasse di vini della medesima annata. In effetti il colore ancora rosso intenso del V.V., la sua fragolona matura al naso, i suoi aghi di pino nettamente balsamici, la sua bella mineralità corroborante in bocca, lasciavano propendere per un'annata nettamente più giovane e più fresca. Nessuna densità fastidiosa, nessuna dolcezza eccessiva, nessun sentore alcoolico bruciante, come capita spesso con altri vini di quella zona in annate calde. Il suo unico "limite" è stato una certa staticità, la sua poca mobilità olfattiva e palatale...soprattutto rispetto al "mostro" che aveva accanto. Un vino che sa solo avrebbe fatto furore e forse lo avrebbe fatto con il 99% dei suoi concorrenti di denominazione ma non con lui.... uno dei due MITI di CNdP! :roll: Fin dalla prima snasata un incenso degno dell'altare di San Pietro ci ha investiti lasciando pochi dubbi su chi potesse essere l'autore: il ballottaggio era facile. O Bonneau o Rayas. Marco ha però indirizzato tutti nella giusta direzione: se l'incenso prevale sulle spezie (anche queste impressionanti per intensità, varietà e definizione olfattiva con la curcuma a rivaleggiare sul coriandolo e lo zafferano), sarebbe più saggio attribuirlo a colui che fu il "Monsieur" del Rodano sud (l'alter-ego alla "Madame" della Borgogna). Ed aveva ragione. Il sorso poi era ipnotizzante, lunghissimo e pure dissetante. Non poteva avere la freschezza "esplosiva" del 1995 che bevemmo 18 mesi or sono (sempre da Buriani), anche se dal colore il '95 sembrava il più giovane dei due, ma il timbro del fuoriclasse lo aveva senza alcun dubbio. Vino che mi rimarrà impresso nei ricordi per molto, molto tempo.

Abbinamento con delle stra-to-sfe-ri-che animelle di vitello con estratto di carota e gocce di camomilla e limone. leggermente croccanti fuori e morbidissime dentro! Un piatto da veri gormet golosi e tanti applausi...
...voti ... voglio i voti :lol:
PS: divertentissimo questo racconto a più mani ... mò mi accodo quando arrivi alla quarta batteria ...
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda Wineduck » 16 mag 2018 09:23

Terza batteria
- Cote Rotie La Turque 1996 E. Guigal
- Cote Rotie Cote Brune 1996 Jamet
Dopo che le prime due batterie ci avevano già fatto godere un bel po', sembrava impossibile salire più in alto ed invece...la terza è stata un'esplosione di sensualità, carnosità, elegante raffinatezza "bondage" e quant'altro la fantasia "eno-erotica" possa immaginare. Due vini che interpretano magistralmente ed in modo altamente simbolico i tratti dominanti del versante "dark" della denominazione Cote Rotie. Pur essendo un territorio stretto (solo le colline di ovest che fiancheggiano il fiume Rodano dopo Vienne e fino a Condrieu, a memoria meno di 10 km circa), i terreni si differenziano fortemente. Proprio all'altezza del villaggio di Ampuis, la collina diventa scura, rossastra per effetto dei minerali ferrosi che dominano lo strato di rocce che continuamente affiora dal sottile strato di terriccio che la ricopre. Per questo motivo il lieux-dit qui è stato chiamato "cote brune" (in contrapposizione con la cote blonde che quasi confina a sud). I vini sono più serrati, più tannici, con forti sentori di minerale scuro e del famigerato "fumo rodaniano". Anche per questo molti produttori aggiungono nell'uvaggio un po' di bacche bianche del viogner: per ingentilire e profumare dei vini che altrimenti sarebbero troppo duri e poco approcciabili nei primi anni di vita. Il vigneto non è molto esteso e solo pochissimi produttori ne possiedono un appezzamento. Fra questi Guigal nella parte centrale e Jamet nella parte più alta (le pendenze sono da capogiro). Il risultato nel bicchiere è entusiasmante: non sono riuscito a stabilire una graduatoria fra questi vini perchè li ho amati entrambi in egual misura. Mi hanno dato lo stesso piacere, sebbene con due interpretazioni nettamente distinte dello stesso vigneto. Jamet è potente, giovanissimo, stordente con i suoi profumi di affumicatura, pepe nero, frutto rosso di bosco croccante e tanto, tanto balsamico. La bocca è altrettanto energetica, fresca e lunga. A voler essere pignoli, specialmente nel confronto sorso-a-sorso con Guigal si percepisce un tannino non completamente addomesticato, quel filo di "rusticità" che lo rende meno "pettinato", meno elegante. Questo però è il suo limite ma anche il suo principale fascino, quello che lo sta facendo diventare un vino "cult" fra gli appassionati di tutto il mondo alla ricerca di "emozioni vere" trasmesse da vini che hanno lo stesso carattere rude e scontroso dei loro produttori (non ha a caso Jean Paul Jamet è un po' il "Citrico" della Cote Rotie, uno che ha spesso litigato a muso duro con R. J. Parker). Lo stacco con La Turque da questo punto di vista è notevole: in questo capolavoro c'è tutta la sapienza, anzi fatemi dire a ragione "l'arte", di chi sa domare con pazienza e lungimiranza terreni così scontrosi ed energici. 42 mesi di affinamento in legno piccolo non sono per tutti: il risultato dopo altri 16 anni di bottiglia è stupefacente. Il naso è forse un po' meno pirotecnico del vicino di bicchiere, con qualche tocco dolce, di cacao spolverato in mezzo a carne saporita, tante spezie scure ed il fumè un po' più in secondo piano. La bocca però... ah la bocca di la Turque.... :shock: che roba! Che magia, che soffusa eleganza, che potenza addomesticata: puro velluto elettrizato che ti avvolge la bocca accarezzandotela e scuotendotela allo stesso tempo! Alla fine del sorso ti lascia un brivido, un lunghissimo fremito che non ti molla per tanti secondi, forse alcuni minuti. E tu non vedi l'ora di provare di nuovo quella sensazione affascinante con un nuovo sorso. L'accostamento fra i due era una dolce tortura che ho continuato a ripetere fino alla scolatura dei bicchieri: prima il naso affascinante di Jamet ed il suo sorso energico ma leggermente graffiante, poi il naso meno erotico di Guigal ma il sorso quasi sconvolgente.
Alla fine ero solo "felice e confuso" incapace di stabilire una netta preferenza fra questi due magnifici campioni.
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Re: Rodanata da wineduck

Messaggioda zampaflex » 16 mag 2018 12:03

Wineduck ha scritto:...La solita oliva tridimensionale...(continua)


Spero di non incontrare mai un vino con un cetriolo tridimensionale ... :mrgreen:

PS: ah, se non avessi avuto gli impegni che ho avuto...che bevuta persa... :(
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