Langa&Roero ha scritto:....Se fosse stato solo per i Mascarello e per gli Accomasso (max rispetto per entrambi, eh) oggi gli americani continuerebbero a preferire la Toscana o altre zone. Solo che qua sul forum va troppo "di moda" dare contro ai "modernisti", quando magari 10 anni fa li si osannava. (Discorso generale eh, non è nulla di personale con te e coi tuoi gusti
)
...visto che entriamo in questo ginepraio , apriamo pure il vaso di Pandora per vederne il contenuto, anche dialettico. Ti sta parlando un laico , uno fra quelli che diede tanto credito , apprezzando per lo spirito innovativo e l'originalità a suo tempo, i Voerzio, i Clerico e in precedenza i Gaja e gli Altare , in epoca non sospetta , veri precursori stilistici e , secondo me , inarrivati (qualcuno sbagliò "le dosi" , come i Fantino , i Rivella/Spinetta e tanti altri) . Io la penso esattamente all'inverso . Non ci fossero stati gli "stoici" della tradizione , i Giacosa, i Conterno, i Mascarello, sia Mauro e che Bartolo, i Cappellano , i Serafino Rivella , i Roagna, i Massolino , i Rinaldi ecc , dediti a preservare la più integralista tradizione, non si sarebbe arrivati al riconoscimento che oggi è quasi universale e plebiscitario. Essendo di estrazione famigliare enologica, dove il far di conto non è un algoritmo astruso ma avere i piedi per terra, subito mi sovviene l'evidenza oggettiva dei nomi che fanno impazzire anche le quotazioni internazionali : i Crichet Pajé , i MOnfortino, le Etichette Rosse Riserva, i CàD'Morissio, che sono proprio questi che oggi fanno annichilire Bordeaux e tanta Borgogna (Gaja a parte, che , paradossalmente , da più caro è diventato uno dei migliori q/p) ...