Baroli 2013 di successo: Acclivi di Burlotto e altri

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gp
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Baroli 2013 di successo: Acclivi di Burlotto e altri

Messaggioda gp » 01 mar 2018 16:03

Trasferisco dal thread sulle bevute di febbraio:
vinogodi ha scritto:
gp ha scritto:
vinogodi ha scritto:
gp ha scritto:
vinogodi ha scritto:- Barolo Acclivi Comm.Burlotto 2013 :D :D :D :D (tutti i 2013 di Burlotto sono piccoli capolavori)

Acclivi 2013 ha avuto un buon successo di pubblico e di critica: per dire, Vinous l’ha valutato 94/100 (ma bisogna tener conto che Galloni è rimasto abbagliato dai baroli di Burlotto in questa annata), è un Grande Vino secondo Slowine 2018 e ha fatto stravedere “Merum”, che ha una sua idea precisa su come dovrebbe essere il Barolo.
L’ho bevuto qualche mese fa e non mi ha convinto: mi è sembrato un super-Nebbiolo più che un Barolo, voluminoso, dalla grande dolcezza matura e opulenta, con una vena vegetale e poco sale. Molto godibile nell’immediato, soprattutto se piacciono i dolci, ma dalla prospettiva poco chiara. D’altronde mi sembra che tutto torni: per evocare la classificazione borgognona, di fatto è un “village” di un comune periferico (Verduno) che ha sicuramente qualche “premier cru” (Monvigliero, per qualcuno “grand cru”), ma per il resto nulla di particolarmente notevole.
Per dare anche un po’ di “lista positiva”, in questa annata mi sono sembrati di tutt’altro livello il Lazzairasco di Porro, il Cannubi di Brezza e ultimamente il Villero di Sordo. Tutti vini più indietro nello sviluppo, ma dalla “barolità” inconfondibile, ivi compresi una certa furia acida e tannica e qualcosa di serio da dire sul piano minerale.
Mi avrebbe incuriosito confrontare l’Acclivi con gli altri baroli di Burlotto (Cannubi e Monvigliero) per farmi un’idea di quanto del suo carattere si poteva attribuire allo stile della casa e quanto al terroir, ma erano esauriti. A proposito di Galloni, le sue valutazioni di questi vini sono state entusiastiche (Cannubi 97+/100 e Monvigliero 100/100): se devo giudicare dall’Acclivi, facendo una tara di 7-8 punti probabilmente saremmo d’accordo…

(...) Acclivi di cui sopra ha ottime caratteristiche fruttate , trama tannica finissima senza quel volume ridondante che enunci o che non riscontro personalmente (...) Galloni l'adora perché viene da una cultura di "sostanza" e dai Barolo si aspetta energia e forza , cosa che hanno abbondantemente i Barolo di Burlotto 2013 (...)

La nota dolce la ricordo come fosse ora (non sto parlando di zuccheri residui, ovviamente). Sul volume devo rileggere la scheda per il "centimetraggio" preciso, ma certo non era un peso welter: in particolare, ricordo l'impatto glicerico.
Interessante il riferimento alla cultura di "sostanza" di Galloni. Mi viene da pensare che rispetto alla “barolità” che dicevo, questa cultura implichi la preferenza per baroli
    d'impatto, quindi più pronti di altri
    più golosi / "concessivi" (brutto aggettivo, ma è usato) che austeri / verticali
    più sul frutto che sul sale
    più muscolari che nervosi (due tipi in parte diversi di energia).
...proprio così. Almeno , da quel che leggo sui suoi giudizi che coincidono quasi sempre con le sue "sintesi numeriche" (voti) ...

C'è poi l'affezione USA (ma non solo) per il lato varietale, che indubbiamente ha la sua importanza, ma oltre e più di queste "note di testa" in altri approcci sono importanti le "note di fondo": questo è un ingrediente della distinzione a cui accennavo tra "super-Nebbiolo" e Barolo.
Comunque non sono solo gli USA, anche da noi si ricercano e premiano sempre più spesso i baroli sulla base dei quattro criteri che ho succintamente elencato, anche da parti imprevedibili. Per esempio su Winesurf tra i primi due classificati su 161 baroli 2013 c'è quello di A. M. Abbona (un village da Castiglione Falletto, nato da poco): l'ho aperto ieri, è un barolo onestissimo nella sua linearità e ha pure qualche spunto più complesso, ma ritrovarlo sul podio del panorama nazionale dovrebbe far venire qualche dubbio.
gp

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