LE BEVUTE DI MARZO 2018

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la_crota1925
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda la_crota1925 » 28 mar 2018 09:53

dc87 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto: Dice tre diverse vendemmie: acida, matura, surmatura.
Non 3 diverse annate.


certo, ma allora mi chiedo: se già la vendemmia è un periodo da infarto per i vignaioli, c'è qualcuno sano di mente che la farebbe per 3 volte per dar vita ad un unico vino? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

zona Sauternes, alcuni produttori in attesa che la botrytis attacchi tutti gli acini, arrivano a fare 5 raccolti nella stessa vendemia.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 28 mar 2018 09:55

la_crota1925 ha scritto:
dc87 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto: Dice tre diverse vendemmie: acida, matura, surmatura.
Non 3 diverse annate.


certo, ma allora mi chiedo: se già la vendemmia è un periodo da infarto per i vignaioli, c'è qualcuno sano di mente che la farebbe per 3 volte per dar vita ad un unico vino? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

zona Sauternes, alcuni produttori in attesa che la botrytis attacchi tutti gli acini, arrivano a fare 5 raccolti nella stessa vendemia.


:shock: me cojoni
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Wineduck
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Wineduck » 28 mar 2018 10:15

Non è necessario andare a Bordeaux.
Tutti i produttori del Chianti, ad esempio, che non fanno vini da singole vigne, passano su quelle comuni dalle 3 alle 4 volte: la prima per i vini base, la seconda per le riserve, la terza/quarta per gli IGT e/o le Granselezioni.
E' una pratica diffusissima: ho citato il Chianti per comodità ma ne potrei citare tante altre.
Accade anche nella DOCG Barolo in cui molti "Langhe Nebbiolo" altro non sono che il risultato degli acini meno maturi o semplicemente meno "belli" fra quelli colti dalle stesse vigne da cui, con i grappoli migliori, vengono prodotti i Barolo (un tipico caso di "declassamento" delle uve provenienti da vigneti DOCG).
Il discorso non vale per il Nebbiolo d'Alba può invece nascere solo da vigneti iscritti alla rispettiva DOC ma le cui uve possono essere "declassate" a Langhe Nebbiolo.
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dc87
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda dc87 » 28 mar 2018 15:45

Lo leggevo di recente anche per la Coulee de Serrant (parlando di un unico vino nato da più vendemmie) di Nicolas Joly.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda merlotto85 » 28 mar 2018 22:24

Montebernadi retromarcia 2015

Naso di frutta rossa , bocca fresca, speziata succosa e sapida, di bella bevibilità....buono
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda littlewood » 29 mar 2018 06:14

gbaenergiaeco10 ha scritto:
la_crota1925 ha scritto:
dc87 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto: Dice tre diverse vendemmie: acida, matura, surmatura.
Non 3 diverse annate.


certo, ma allora mi chiedo: se già la vendemmia è un periodo da infarto per i vignaioli, c'è qualcuno sano di mente che la farebbe per 3 volte per dar vita ad un unico vino? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

zona Sauternes, alcuni produttori in attesa che la botrytis attacchi tutti gli acini, arrivano a fare 5 raccolti nella stessa vendemia.


:shock: me cojoni

Si chiama triage amico mio! Ne' facciamo almeno 2 in Valpollicella , ma lo facevamo anche a Montalcino a Pian Dell' Orino! Come vedi siamo in tanti da rinchiudere....
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda zampaflex » 29 mar 2018 22:49

Knoll - Gruner Veltliner Loibnerberg Vinothekfullung 2010

Ottima annata e ottimo vino, intenso e solare, ricco di aromi di polline e ginestra, scorza di limone e susina, minerale al sorso con cenni erbacei e un piccolo finale al pepe bianco da manuale. Grasso ma agile, giusta salinità.
:D :D :D :D
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda vinogodi » 30 mar 2018 09:54

...ieri sera "meravigliosa" mangiata di pesce in quel della Barrique a Godezza di Poviglio di saluto prepasquale con la combriccola viadanese , con sfoggio di crudité , antipastini caldi di pesce da sballo e una ricciola da circo, un tonno in tagliata da favola e tutto il resto all'altezza. Cosa ci siamo bevuti?

Aperitivo: Champagne Dumenil Poret (come al solito D.E.L.I.Z.I.O.S.O) :D :D :D :)

Batteria bolle Blanc de Blanc :
- Champagne Cuvée de Mélomane BdB Herbert Beaufort :D :D :D :) (originale e di grande personalità)
- Champagne BdB Millesimé 2010 Vazart Coquart :D :D :D :D :) (cremoso , ricco e diritto come pochi)
- Champagne BdB millesimé 2006 Château de Blagny :D :D :D :D (solenne e austero , bello molto)

BIANCHI:
- Chablis 1er "Beauroy" 2014 Vincent Dauvissat (mineralissimo e sapido) :D :D :D
- Pouilly Fumé Château de Tracy (varietale si , ma di bevibilità eccellente) :D :D :D
- Meursault "Les Narvaux" Michelot 2013 (potente e didascalico , noccioloso e opulento) :D :D :D :)
- Puligny MOntrachet 2012 Ramonet (per il suo livello di classificazione una bomba , solito bouquet di fiori , legno nobilissimo, balsamicità ben presente e finale davvero lungo) :D :D :D :D

FINALE coi formaggi : Admira Nicola Ferri 2011 ... poderoso come pochi, marascato, intenso ... tutti impressionati, compreso il titolare del ristorante ... bravo Nicola (Ferri) :D :D :D :D

FINALE ... Riesling Spatlese 2011 Schloss Lieser ... acidissimo, idrocarburico, dolcezza appena rilevata nonostante i 7 gradi alcoolici (quindi con massa zuccherina non indifferente) ; da aspettare , secondo me , un paio di secoli per essere al massimo ... ma , comunque , sempre secondo me , di terribile efficacia palatale già ora: contrastanti i giudizi , chi l'ha adorato ( i più esperti) chi l'ha quasi schifato ( ... per l'acidità davvero per amanti del genere). Escludiamo sia un vino da abbinare ai dolci finali nonostante la classificazione Spatlese (Vendemmia Tardiva) perché è più vino da bersi fuori pasto, di difficilissimo abbinamento :D :D :D ... mea culpa ...
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Sisifo » 30 mar 2018 23:25

Questa sera
Fondatore 2016 - Chiarli: veramente piacevole, perlage carezzevole e denso, grande sapidità, retrogusto liquirizioso.

Upupa Rot 2013 - Abraham: lo trovo sempre un gran vino, a metà tra un gattinara buono e un village altrettanto buono. Apertura difficoltosa: borgogneggia anche nella riduzione iniziale (mdp). Quando si apre mette in evidenza una melagana croccante, anice stellato, rabarbaro e soprattutto una dinamicità, una sapidità e un equilibrio rari.

Grumello 2012 - Marsetti: la sensazione iniziale è eterea e giocata su cliché varietali-territoriali. Il problema è che l'impatto iniziale è anche quello finale. Non è un cattivo vino ma appare monocorde, statico e anestetizzato. Non esiterei a scambiarlo con il precedente in rapporto 3:1.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda l'oste » 31 mar 2018 01:07

Sisifo ha scritto:Grumello 2012 - Marsetti: la sensazione iniziale è eterea e giocata su cliché varietali-territoriali. Il problema è che l'impatto iniziale è anche quello finale. Non è un cattivo vino ma appare monocorde, statico e anestetizzato. Non esiterei a scambiarlo con il precedente in rapporto 3:1.

Non ho bevuto il 2012 ma ho bei ricordi di 2009 e 2010, vini precisi, con una palette aromatica ricca, varietale e una bocca vigorosa, mai noiosa, forse giovane. Marsetti mi piace, anche il Prudenze, spero sia solo una riuscita minore causa annata, ma della 2012 ho bevuto pochino (Stella Retica, Rainoldi, Prevostini) anche se è vero che ho trovato vini un po' in ombra, quasi fragili, magari sono solo in finestra chiusa da giovani ma non conosco l'andamento e il "valore" dell'annata.

Ps: però dai, non vale il paragone con un vitigno e una zona diversa e tanto più con un super manicone come Abraham che adoro, sia per l'Upupa (insieme al v.v. di Girlan per me la miglior schava/vernasch dell'Alto Adige) che altri vini, pinot noir su tutti.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Messner » 31 mar 2018 12:47

l'oste ha scritto:
Sisifo ha scritto:Grumello 2012 - Marsetti: la sensazione iniziale è eterea e giocata su cliché varietali-territoriali. Il problema è che l'impatto iniziale è anche quello finale. Non è un cattivo vino ma appare monocorde, statico e anestetizzato. Non esiterei a scambiarlo con il precedente in rapporto 3:1.

Non ho bevuto il 2012 ma ho bei ricordi di 2009 e 2010, vini precisi, con una palette aromatica ricca, varietale e una bocca vigorosa, mai noiosa, forse giovane. Marsetti mi piace, anche il Prudenze, spero sia solo una riuscita minore causa annata, ma della 2012 ho bevuto pochino (Stella Retica, Rainoldi, Prevostini) anche se è vero che ho trovato vini un po' in ombra, quasi fragili, magari sono solo in finestra chiusa da giovani ma non conosco l'andamento e il "valore" dell'annata.

Ps: però dai, non vale il paragone con un vitigno e una zona diversa e tanto più con un super manicone come Abraham che adoro, sia per l'Upupa (insieme al v.v. di Girlan per me la miglior schava/vernasch dell'Alto Adige) che altri vini, pinot noir su tutti.


Beh l'Upupa Rot è tagliato con un 7% di Pinot Nero e si sente, in positivo ovviamente. Grandissima Schiava, io invece non amo l'Alte Reben di Girlan, anche se maturo, preferisco di gran lunga Hartmann Donà in particolare Donà Rouge (anche se qui è tagliato con un 2% di Lagrein e un 3% di Pinot Nero. Anche se per me il migliore rimane la Schiava Kampill di Pranzegg (ovviamente con diversi anni sulle spalle) Dimostrazione del fatto che qualche produttore biodinamico italico (sono pochi) è in grado di fare grandi vini.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda l'oste » 31 mar 2018 13:58

Messner ha scritto:
l'oste ha scritto:
Sisifo ha scritto:Grumello 2012 - Marsetti: la sensazione iniziale è eterea e giocata su cliché varietali-territoriali. Il problema è che l'impatto iniziale è anche quello finale. Non è un cattivo vino ma appare monocorde, statico e anestetizzato. Non esiterei a scambiarlo con il precedente in rapporto 3:1.

Non ho bevuto il 2012 ma ho bei ricordi di 2009 e 2010, vini precisi, con una palette aromatica ricca, varietale e una bocca vigorosa, mai noiosa, forse giovane. Marsetti mi piace, anche il Prudenze, spero sia solo una riuscita minore causa annata, ma della 2012 ho bevuto pochino (Stella Retica, Rainoldi, Prevostini) anche se è vero che ho trovato vini un po' in ombra, quasi fragili, magari sono solo in finestra chiusa da giovani ma non conosco l'andamento e il "valore" dell'annata.

Ps: però dai, non vale il paragone con un vitigno e una zona diversa e tanto più con un super manicone come Abraham che adoro, sia per l'Upupa (insieme al v.v. di Girlan per me la miglior schava/vernasch dell'Alto Adige) che altri vini, pinot noir su tutti.


Beh l'Upupa Rot è tagliato con un 7% di Pinot Nero e si sente, in positivo ovviamente. Grandissima Schiava, io invece non amo l'Alte Reben di Girlan, anche se maturo, preferisco di gran lunga Hartmann Donà in particolare Donà Rouge (anche se qui è tagliato con un 2% di Lagrein e un 3% di Pinot Nero. Anche se per me il migliore rimane la Schiava Kampill di Pranzegg (ovviamente con diversi anni sulle spalle) Dimostrazione del fatto che qualche produttore biodinamico italico (sono pochi) è in grado di fare grandi vini.

Pranzegg buona ma un po' caretto e per il mio gusto un po' troppo "morbida" mi piacciono vernatsch meno addomesticate forse.
Credo siano gusti, proprio ieri ho aperto la Alte Reben 2016 di Girlan, piaciuta come sempre, bevuta con altri Girlan, ha fatto sembrare la FassN.9 un vinellino.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Alberto » 31 mar 2018 14:22

vinogodi ha scritto:Escludiamo

Anche il pluralis maiestatis adesso no però... :roll:
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Messner » 31 mar 2018 14:42

l'oste ha scritto:
Messner ha scritto:
l'oste ha scritto:
Sisifo ha scritto:Grumello 2012 - Marsetti: la sensazione iniziale è eterea e giocata su cliché varietali-territoriali. Il problema è che l'impatto iniziale è anche quello finale. Non è un cattivo vino ma appare monocorde, statico e anestetizzato. Non esiterei a scambiarlo con il precedente in rapporto 3:1.

Non ho bevuto il 2012 ma ho bei ricordi di 2009 e 2010, vini precisi, con una palette aromatica ricca, varietale e una bocca vigorosa, mai noiosa, forse giovane. Marsetti mi piace, anche il Prudenze, spero sia solo una riuscita minore causa annata, ma della 2012 ho bevuto pochino (Stella Retica, Rainoldi, Prevostini) anche se è vero che ho trovato vini un po' in ombra, quasi fragili, magari sono solo in finestra chiusa da giovani ma non conosco l'andamento e il "valore" dell'annata.

Ps: però dai, non vale il paragone con un vitigno e una zona diversa e tanto più con un super manicone come Abraham che adoro, sia per l'Upupa (insieme al v.v. di Girlan per me la miglior schava/vernasch dell'Alto Adige) che altri vini, pinot noir su tutti.


Beh l'Upupa Rot è tagliato con un 7% di Pinot Nero e si sente, in positivo ovviamente. Grandissima Schiava, io invece non amo l'Alte Reben di Girlan, anche se maturo, preferisco di gran lunga Hartmann Donà in particolare Donà Rouge (anche se qui è tagliato con un 2% di Lagrein e un 3% di Pinot Nero. Anche se per me il migliore rimane la Schiava Kampill di Pranzegg (ovviamente con diversi anni sulle spalle) Dimostrazione del fatto che qualche produttore biodinamico italico (sono pochi) è in grado di fare grandi vini.

Pranzegg buona ma un po' caretto e per il mio gusto un po' troppo "morbida" mi piacciono vernatsch meno addomesticate forse.
Credo siano gusti, proprio ieri ho aperto la Alte Reben 2016 di Girlan, piaciuta come sempre, bevuta con altri Girlan, ha fatto sembrare la FassN.9 un vinellino.


Beh sì, per essere una schiava non esce a buon prezzo di sicuro, ma non è infatti concepita come vino da "tutti i giorni", come potrebbe essere la schiava Alte Reben di Girlan. Sicuramente è addomesticato, 30 giorni di macerazione sono tanti per una schiava, e il risultato lo hai nel bicchiere e lo hai constatato tu stesso. Però trovo che Kampill pinotteggi molto, soprattutto se la lasci molto in bottiglia. Certo, va a gusti, sono vini diversi ed è lecito che uno apprezzi di più uno piuttosto che l'altro, è quello il bello. Un po' come i verdicchi di Jesi e Matelica, in linea di massima, poi ci sono le opportune eccezioni
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda vinogodi » 31 mar 2018 15:53

Alberto ha scritto:
vinogodi ha scritto:Escludiamo

Anche il pluralis maiestatis adesso no però... :roll:
...non è certo "majestatis" quanto proprio il pensiero di 11 su 11 in quel consesso , visto che ha ustionato le 22 labbra (superiori ed inferiori) ,con lossignori che hanno storto l'apparato boccale in molteplici espressioni , in abbinamento al millefoglie di dolce finale (anche se a qualcuno è piaciuto molto, me compreso, a prescindere ... 8)
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Alberto » 31 mar 2018 16:50

vinogodi ha scritto:
Alberto ha scritto:
vinogodi ha scritto:Escludiamo

Anche il pluralis maiestatis adesso no però... :roll:
...non è certo "majestatis" quanto proprio il pensiero di 11 su 11 in quel consesso , visto che ha ustionato le 22 labbra (superiori ed inferiori) ,con lossignori che hanno storto l'apparato boccale in molteplici espressioni , in abbinamento al millefoglie di dolce finale (anche se a qualcuno è piaciuto molto, me compreso, a prescindere ... 8)

E vabbè, che sarà mai...un altro Spätlese buttato via mettendolo col dessert, mica è il primo. :lol:
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Kalosartipos » 31 mar 2018 19:40

Spätlese si può mettere come aperitivo.. col dessert.. :roll: .. de gustibus
"La vita è breve e bisogna che uno se la beva tutta".
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda AmoSlade » 31 mar 2018 20:30

Gattinara 2012 - Franchino: profumi austeri, come si conviene a casa Franchino, in cui a spiccare, più che il frutto, sono la pietra, il ferro, le erbe, la liquirizia e un che di salmastro. In bocca si percepisce tutta la rusticità del vino, con il suoi tannini abbondanti e polverosi, che nascondono un po' tutto ciò che sta dietro e che emergerà con gli anni. Se i tannini graffiano e frenano, sul finale una bella sapidità facilita la beva. Pronto a sfidare il tempo.

Barolo Cannubi 2011- Brezza: potente anche se non troppo complesso, con una bella cigliegiotta in primo piano circondata dai classici fiori del nebbiolo. Interessante come la mano di Brezza, più orientata solitamente alla finezza che alla sostanza, interpreta questo cru potente in annata piuttosto calda. Strutturato, tannico ma non asciugante, caldo ma senza esagerare, maschera bene i 15.5 gradi riportati in etichetta.

Ribolla 2007 - Gravner: sono sincero, avevo un po' paura di trovare nel bicchiere un vino interessante, sfaccettato, ma difficile da capire e soprattutto da bere. Mi sbagliavo. I profumi sono sì complessi e cangianti, di agrumi amari, albicocca secca, thè, resine, ma ciò che più mi ha colpito è la beva, trascinante e fresca, per nulla pesante.

Cote Rotie 2015 - Patrick Jasmin: La materia dell'annata ricca c'è tutta, ma declinata su un registro tutto sull'eleganza: floreale, frutto carnoso, spezie in secondo piano. Giovane sicuramente, ma già piuttosto godibile.
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Messner » 31 mar 2018 21:40

Brunello Baricci 2012: annata calda. 14 gradi in etichetta, gestita bene, il CRU e la mano del produttore hanno contribuito. Ciliegia sotto spirito, cuoio, sandalo, tabacco, ottima persistenza, tannino ancora non risolto ma già discretamente integrato, pecca leggermente di acidita, ma l'annata lo giustifica, bevibilita mostruosa, uno dei migliori brunello q/p assieme al Vigna Soccorso di Tiezzi
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Ludi » 01 apr 2018 08:22

la_crota1925 ha scritto:
dc87 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto: Dice tre diverse vendemmie: acida, matura, surmatura.
Non 3 diverse annate.


certo, ma allora mi chiedo: se già la vendemmia è un periodo da infarto per i vignaioli, c'è qualcuno sano di mente che la farebbe per 3 volte per dar vita ad un unico vino? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

zona Sauternes, alcuni produttori in attesa che la botrytis attacchi tutti gli acini, arrivano a fare 5 raccolti nella stessa vendemia.


ad Yquem qualche anno sono arrivati a dodici.....
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda gpetrus » 01 apr 2018 10:55

Kalosartipos ha scritto:Spätlese si può mettere come aperitivo.. col dessert.. :roll: .. de gustibus

Impossibile abbinare spatlese a un dessert.....si parte dai Ba e Tba :D
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda maxer » 01 apr 2018 11:08

Non basta un misero "mea culpa" ...
Al rogo, al rogo ! (nella pubblica piazza) :lol:
carpe diem 8)
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda Sisifo » 02 apr 2018 09:10

Messner ha scritto:
l'oste ha scritto:
Messner ha scritto:
l'oste ha scritto:
Sisifo ha scritto:Grumello 2012 - Marsetti: la sensazione iniziale è eterea e giocata su cliché varietali-territoriali. Il problema è che l'impatto iniziale è anche quello finale. Non è un cattivo vino ma appare monocorde, statico e anestetizzato. Non esiterei a scambiarlo con il precedente in rapporto 3:1.

Non ho bevuto il 2012 ma ho bei ricordi di 2009 e 2010, vini precisi, con una palette aromatica ricca, varietale e una bocca vigorosa, mai noiosa, forse giovane. Marsetti mi piace, anche il Prudenze, spero sia solo una riuscita minore causa annata, ma della 2012 ho bevuto pochino (Stella Retica, Rainoldi, Prevostini) anche se è vero che ho trovato vini un po' in ombra, quasi fragili, magari sono solo in finestra chiusa da giovani ma non conosco l'andamento e il "valore" dell'annata.

Ps: però dai, non vale il paragone con un vitigno e una zona diversa e tanto più con un super manicone come Abraham che adoro, sia per l'Upupa (insieme al v.v. di Girlan per me la miglior schava/vernasch dell'Alto Adige) che altri vini, pinot noir su tutti.


Beh l'Upupa Rot è tagliato con un 7% di Pinot Nero e si sente, in positivo ovviamente. Grandissima Schiava, io invece non amo l'Alte Reben di Girlan, anche se maturo, preferisco di gran lunga Hartmann Donà in particolare Donà Rouge (anche se qui è tagliato con un 2% di Lagrein e un 3% di Pinot Nero. Anche se per me il migliore rimane la Schiava Kampill di Pranzegg (ovviamente con diversi anni sulle spalle) Dimostrazione del fatto che qualche produttore biodinamico italico (sono pochi) è in grado di fare grandi vini.

Pranzegg buona ma un po' caretto e per il mio gusto un po' troppo "morbida" mi piacciono vernatsch meno addomesticate forse.
Credo siano gusti, proprio ieri ho aperto la Alte Reben 2016 di Girlan, piaciuta come sempre, bevuta con altri Girlan, ha fatto sembrare la FassN.9 un vinellino.


Beh sì, per essere una schiava non esce a buon prezzo di sicuro, ma non è infatti concepita come vino da "tutti i giorni", come potrebbe essere la schiava Alte Reben di Girlan. Sicuramente è addomesticato, 30 giorni di macerazione sono tanti per una schiava, e il risultato lo hai nel bicchiere e lo hai constatato tu stesso. Però trovo che Kampill pinotteggi molto, soprattutto se la lasci molto in bottiglia. Certo, va a gusti, sono vini diversi ed è lecito che uno apprezzi di più uno piuttosto che l'altro, è quello il bello. Un po' come i verdicchi di Jesi e Matelica, in linea di massima, poi ci sono le opportune eccezioni



In effetti non sono vini molto paragonabili... se non nella fascia di prezzo. Anche se nelle sensazioni Upupa ha qualche affinità con i nebbioli più freschi.
Anche io non amo particolarmente l'Alte Reben di Girlan, a volte preferisco addirittura Fass 9, ma siamo comunque su un altro livello rispetto non solo a Upupa ma anche alla schiava "base" che aveva fatto Martin nel 2013 e che purtroppo non fa più.
Dovrei risentire Campill: ho provato un paio di annate, trovando un passo un po' troppo pesante... Nelle schiave top metterei invece Elda di Mayr.
maxer
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda maxer » 02 apr 2018 10:12

Sisifo ha scritto:Nelle schiave top metterei invece Elda di Mayr.

Konkordo assolutamente !
Anche con la Vernatsch, Heinrich Mayr crea un vino all' apice della tipologia (e pensare che è solo un "vino rosso", senza nemmeno avere la denominazione Santa Maddalena ...), affiancandolo al suo grande Sudtirol Lagrein Riserva e al poetico bianco Blaterle, da un vitigno rarissimo che ormai si sta purtroppo estinguendo.
Anno dopo anno il Maso Nusserhof si conferma, secondo me, come una delle migliori espressioni dell' Alto Adige, con le sue vecchie vigne di 80 anni a rese molto basse e con il suo rispetto inimitabile della territorialità e della tradizione.
carpe diem 8)
alì65
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Re: LE BEVUTE DI MARZO 2018

Messaggioda alì65 » 02 apr 2018 18:15

maxer ha scritto:
Sisifo ha scritto:Nelle schiave top metterei invece Elda di Mayr.

Konkordo assolutamente !
Anche con la Vernatsch, Heinrich Mayr crea un vino all' apice della tipologia (e pensare che è solo un "vino rosso", senza nemmeno avere la denominazione Santa Maddalena ...), affiancandolo al suo grande Sudtirol Lagrein Riserva e al poetico bianco Blaterle, da un vitigno rarissimo che ormai si sta purtroppo estinguendo.
Anno dopo anno il Maso Nusserhof si conferma, secondo me, come una delle migliori espressioni dell' Alto Adige, con le sue vecchie vigne di 80 anni a rese molto basse e con il suo rispetto inimitabile della territorialità e della tradizione.


maxer, essendo tu autoctono Trentino, in due parole, fammi tornare la voglia di bere rossi del Trentino, anche AAdige, volendo
sui bianchi qualcosa prendo ancora ma sempre meno...
futuro incerto...2021 grandissima annata!!!

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