ZEL WINE ha scritto:Mi sfugge, limite mio ovviamente, "vignaiolo old style": me lo configuri? Una curiosita': sei mai stato da lui? Se si', cosa ti ha trasmesso di cosi' distante dagli altri vignaoli old style.
Speravo si fosse capito che NO, non sono mai stato da lui, non lo conosco di persona, giudico (quanto superficialmente a questo punto decidetelo voi) da interviste, letture, cose che dice di lui chi lo conosce. Se poi vogliamo aprire una finestra epistemologico-ermeneutica sulle fonti de relato, sono qui
Cerco di spiegarmi ancora meglio: non me ne frega niente che Conterno sia simpatico, non mi frega che il vino costi TOT (per essere chiari: non potrei permettermelo neanche se costasse TOT-300 o 400 euro, quindi per me non è questo un problema); il vino viene pagato per quello che è il suo valore secondo il mercato (?), non secondo quanto vado d'accordo col produttore.
Perché ho inserito un punto interrogativo? Perché non credo più che l'equazione giusta sia: "il prezzo lo fa il mercato, se la gente è disposta a spenderli, significa che mette in linea il costo e il valore del bene". L'equazione giusta è: con il mercato attuale - e le tasche che girano - quelle bottiglie le venderò COMUNQUE. Anche a farle uscire a 800 euro dalla cantina.
Chi le comprerà (visto che non parliamo certo di un milione di bottiglie), al giorno d'oggi c'è SEMPRE e A PRESCINDERE dalla qualità minore/maggiore rispetto all'annata precedente/successiva. La cantina la svuoto sicuro: ci pensano il mio nome e la mia reputazione, giustamente e solidamente acquisiti con 3 generazioni di fatiche. Questo per smontare la tesi di "si vende a quel prezzo, perché il mercato reputa che li valga". Io penso che il mercato - arrivati nell'empireo dove Conterno ruota - incida poco/nulla. E, semmai, solo al rialzo. Volete che non trovi 15000 ricconi che prendano 1 bottiglia di Monfo ciascuno? Suvvia.
Per la cronaca: io ho bevuto ancora pochissimo, ma di vini buoni penso sia pieno il mondo. Altri già ci sono, altri se ne faranno. Per come mi conosco, comprerò i vini buoni da chi è "buono" anch'egli (per me, s'intende), con tutta l'accezione etico-social-economica-intellettuale si voglia dare al termine. Tenderò a evitare i vini di chi mi sta sulle palle.
Di solito la risposta è che gli altri vini non danno le stesse emozioni dei Soldera, DRC, Monfortino e via dicendo; dico che mi frega e non mi frega. Ovviamente mi spiace, ma non troppissimo. Qualcosa assaggerò magari (chissà), se potrò mai permettermeli o cambierò idea; nel frattempo, berrò chi mi convince quando vado a trovarlo, chi volgarmente "la pensa" come me. Mi rendo conto che ovviamente è un discorso che non porta da nessuna parte, anche nello scriverlo. Sarà un blocco mentale personale, non lo so.
Quando parlo di vignaioli old style(*), parlo di gente che non ha come primo interesse il guadagno, che sa che non diventerà nababbo con la terra che calpesta, e la rispetta per quello che gli dà.
Notare bene: sicuramente Conterno è un protettore della Langa, rispetta la sua terra e ne trae il meglio. Sicuramente sarò io che, volendo liberare il mondo del vino dalla logica affaristica e riportarlo a quello che era (e che vorrei fosse ancora), ho sbagliato bersaglio. Forse Conterno per me è solo l'emblema di qualcosa che ha rotto gli argini ed è diventato qualcosa che trascende il vero ruolo. Forse anche noi prendiamo tutto un po' troppo sul serio, e questo a volte mi fa pensare anche ad una certa immoralità della cosa. Alla fine, anche un La Tache si piscia. E' una lotta contro di lui per quello che identifica, ma non personale.
Spero perdonerete l'ardore idealista e speranzoso (ma già sconfitto dai fatti) dei miei 26 anni.
(*) Il termine old style è effettivamente improprio, intendevo dire "gente che vive con semplicità si faceva come prima", sotto TUTTI i punti di vista; è un concetto che purtroppo è rimasto nella mia mente in nuce, scusate. Spero ora sia più chiaro.