vinogodi ha scritto:... mi piace molto il tuo modo di ragionare , sia per un politically correct degno del miglior forum, sia per i modi urbani con cui ti esprimi . Permettimi un piccolo appunto per ravvivare la discussione , non prenderla come un fatto personale. Seppur nella condivisione quasi totale che caratterizza il tuo intervento , vorrei vederci una leggera nota deviante , per appassionati accesi come frequentano questo forum : ciò che scrivi mi suona come un postulato alla "Catalano" , dove è il mondo si divide in una casta (snob) di belli, fortunati, ricchi , intelligenti e sani oppure , in contrapposizione, una moltitudine estesa di brutti, sfigati, indigenti, imbecilli e malaticci . Se ascolti gli appassionati di motori, il 97,46% dei loro discorsi verteranno sulle gare di formula 1 (quando vince la Ferrari) oppure si sogneranno le prove su pista di Bugatti, Lamborghini, McLaren , Ferrari stessa o Porsche di varia foggia descritte da Quattroruote o gente Motori. Certo, le discussioni vertono anche sul consumo della propria Panda o Punto, delle rate della Polo ancora da pagare oppure del nuovo aggeggino elettronico che arricchisce la dotazione della nuova Clio . Con la sola eccezione , rispetto al mondo del vino, che anche appassionati non di ceto altissimo, con qualche sacrificio ( o consorziandosi) qualche grande boccia si beve , con anche più frequenza di quel che si pensa , per cui con maggior consapevolezza rispetto a quanti possano parlare della precisione micrometrica di un Gerard Genta Tourbillon o di un Vacheron Constantin o del suono dei cavalli di una Bugatti o McLaren da strada. Quindi tutto il rispetto possibile per il vino da desco ( ma cosa pensi, che si beva La Romanée tutti i giorni a pasto?) , ma stiamo parlando di qualità a tutti i livelli , con le giuste scansioni e livelli , quindi il rapportarsi con il top "deve" essere una regola, non un fatto snobistico...Messner ha scritto:Siamo in 7 miliardi sulla terra, di gente che possa permettersi di ciucciarsi GC della Borgogna e che effettivamente lo fa saranno all'incirca 1 su 10.000, se non di meno, ovvero una cifra irrisoria. Se si considera, statistica alla mano, che un buon 95% dei bevitori non occasionali non spende più di 10 euro per una bottiglia di vino siamo nettamente su un altro pianeta. Ma questa non è invidia. È una semplice constatazione e sono contento per chi possa permettersi di farlo (molti di questi non sanno neanche cosa stanno bevendo, ma ahimè il denaro li fa cadere proprio lì)
Qui non ci si stupisce che gente li beva di frequente e anzi mi fa piacere che chi lo fa condivida le sue opinioni e dia il suo punto di vista, alla fine è tutta conoscenza trasmessa.
Il problema grosso è dare in linea di massima poco valore economico a bottiglie da 50€(validissime o schifosissime qualitativamente) quando un individuo medio cioè la stragrande maggioranza della popolazione italica(che povera non è rispetto a molti altri paesi) li vede in una giornata di lavoro quei soldi, e ci deve mantenere una famiglia.
Il vino è un bene non primario, come le auto e i vestiti e quindi lo consideriamo un vizio dai, ma ha comunque un suo valore economico che va contestualizzato nel costo della vita e questo deve essere sempre tenuto a mente, sia che si parli di un ricco magnate sia che si parli di un semplice appassionato che guadagna poco e ogni tanto fa qualche sacrificio per permettersi bottiglie da 20-30 euro. Il magnate esperto o no non avrà mai problemi a prendere un La Tache o un Clos di Krug, men che meno un Case Basse, ma non è che lui debba screditare un vino analogo o della stessa denominazione perche possiede un valore 10 o 100 volte inferiore, e viene fatto spesso o addirittura se non screditato non viene minimamente preso in considerazione.
Descritta in questi termini non fa una piega, il discorso ha senso e non ha nulla per cui possa spendere parole incresciose, ma sono convintissimo che non tutti abbiano questo pensiero e anche se in molti lo presentano lo manifestano in maniera antitetica. Detto questo ci sta benissimo che la gente molto appassionato e non al verde con un certo sacrificio beva mostri sacri, e ci sta che il mostro sacro venga scomodato e confrontato con tutti gli altri(ripeto che il mostro sacro è tale grazie alla presenza di altri inferiori, altrimenti non sarebbe tale)
L'unica cosa che spesso evinco, magari errando eh per carità ma non ne sono cosi convinto, è l'eccessiva differenziazione che si fa fra il prodotto buono/molto buono e l'eccellenza. Lo sappiamo tutti che l'eccellenza soprattutto in annata buona ha una o due marce in più dell'altro, ma questa differenza viene spesso ingigantita a mio avviso e si denigra il prodotto buono a scapito di quello eccellente. Facciamo un esempio chiarificatore: Brunello Biondi e Santi annata(felice magari)2010 contro un Fuligni base, un Gianni Brunelli base. Ora non metto minimamente in dubbio che a livello di complessità e fattura sia meglio BS ma la questione è un'altra: questa differenza è cosi schiacciante come può essere confrontando BS al Brunello Castelgiocondo di Frescobaldi(che tra l'altro costa come Gianni Brunelli)? Altra cosa il prezzo, praticamente il doppio, va a giustificare l'acquisto? Se il portafoglio lo consente sicuramente, e li non ci piove, ma se il portafoglio richiede un grosso sacrificio, a mio avviso non ne vale cosi tanto la pena! Poi è il mio punto di vista, ovviamente opinabile. Questa considerazione non l'ho fatta cosi campata per aria, ma dopo aver bevuto un certo quantitativo di vini, per lo meno per gli anni da cui ho cominciato ad appassionarlo.
Esempio lampante su cui indubbiamente troverò molta gente contrariata: Montevertine 2010 vs Pergole Torte 2010, bevuti tutti e due di recente, molto emozionato dalla bevuta del Pergole, grandissimo vino a mio avviso, superiore a Montevertine, ma non mi invoglia a comprarne una bottiglia a quel prezzo quando sono molto soddisfatto con un Montevertine a metà prezzo. Poi questo discorso è totalmente soggettivo, caso completamente diverso se parlassi di Champagne: li passando da 35 euro a 70 c'è una gran bella differenza qualitativa e potrebbe valer la pena una spesa più smodata, anche se rimane sempre una cifra molto importante. Penso di essere portavoce del bevitore medio appassionato che non ha possibilità esagerate magari con idee un po drastiche a volte ma comunque aperto al dialogo ed al confronto, quello sempre. Senza termine di paragone o un obiettivo non ci sono più stimoli e muore tutto li dov'è