LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

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alemusci
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda alemusci » 15 gen 2018 23:39

Vino di uve stramature dolce, tre filer, ca' dei frati 2011: Paglierino. Naso orientato sulla dolcezza del miele e l'aromaticità delle erbe di campo. Bocca asciutta e fresca. Fa il compitino.

Fumin, ottin 2013: Rubino violaceo impenetrabile. Naso fresco: agrume amaro, ma anche china e polvere da sparo. Bocca vellutata: tannino finissimo, acidità calibrata, corpo da peso medio (che ci sta tutto), bel finale sapido con stacco in allungo. Ne avevo sentito parlare tanto, in effetti è un vino che merita.

Sfursat di Valtellina, fruttaio ca' rizzieri, rainoldi 2011: Granato. Naso inizialmente su note terziarie: tartufo, fungo, fogliame. Spunta poi una marasca sotto spirito con dei fiorellini secchi sparsi. Ogni tanto suggestioni di cioccolato. La bocca è fresca, ben calibrata, con tannini fitti e cesellati e bella pienezza ma il finale non è lunghissimo e con percezioni vagamente ossidative. Tutto sommato mi aspettavo di più.

Montefalco rosso, tenute del cerro 2011: rubino violaceo compatto. Naso fruttato marascato. Boccata piena anche se ancora un po' duretta. Ottimo vino da supermercato.

Campill, pranzegg 2013: Rubino un po’ spento. Naso gentile di fiori appassiti, cipria e rossetto che emerge dopo una lunga fase iniziale di puzzine e riduzioni. Bocca molto composta, equilibrata, quasi austera. Vino dotato di una femminilità algida, ma comunque ammaliante. Tappo di vetro.
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BarbarEdo
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda BarbarEdo » 15 gen 2018 23:55

alemusci ha scritto:Fumin, ottin 2013: Rubino violaceo impenetrabile. Naso fresco: agrume amaro, ma anche china e polvere da sparo. Bocca vellutata: tannino finissimo, acidità calibrata, corpo da peso medio (che ci sta tutto), bel finale sapido con stacco in allungo. Ne avevo sentito parlare tanto, in effetti è un vino che merita.

A tuo parere, ha prospettive di evoluzione? Vale la pena di aspettarlo ancora o non conviene? Grazie.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda alemusci » 16 gen 2018 01:14

BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:Fumin, ottin 2013: Rubino violaceo impenetrabile. Naso fresco: agrume amaro, ma anche china e polvere da sparo. Bocca vellutata: tannino finissimo, acidità calibrata, corpo da peso medio (che ci sta tutto), bel finale sapido con stacco in allungo. Ne avevo sentito parlare tanto, in effetti è un vino che merita.

A tuo parere, ha prospettive di evoluzione? Vale la pena di aspettarlo ancora o non conviene? Grazie.


Non saprei. Io ne ho prese tre bottiglie, quando è uscito. La prima che ho aperto è stata questa per cui non ho particolari indicazioni su come stia evolvendo. Fatto sta che già adesso è una boccia goduriosissima. Penso di aprirne un’altra l’anno prossimo e poi vedrò per la terza. A grandi linee non credo sia un vino da tenere in cantina dieci anni prima di aprirlo. Anzi, se ne hai una sola bottiglia, così, a pelle, ti direi di berla adesso. Magari sbaglio, non so, è un vino e un vitigno che conosco quasi per nulla.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda BarbarEdo » 16 gen 2018 09:38

alemusci ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:Fumin, ottin 2013: Rubino violaceo impenetrabile. Naso fresco: agrume amaro, ma anche china e polvere da sparo. Bocca vellutata: tannino finissimo, acidità calibrata, corpo da peso medio (che ci sta tutto), bel finale sapido con stacco in allungo. Ne avevo sentito parlare tanto, in effetti è un vino che merita.

A tuo parere, ha prospettive di evoluzione? Vale la pena di aspettarlo ancora o non conviene? Grazie.


Non saprei. Io ne ho prese tre bottiglie, quando è uscito. La prima che ho aperto è stata questa per cui non ho particolari indicazioni su come stia evolvendo. Fatto sta che già adesso è una boccia goduriosissima. Penso di aprirne un’altra l’anno prossimo e poi vedrò per la terza. A grandi linee non credo sia un vino da tenere in cantina dieci anni prima di aprirlo. Anzi, se ne hai una sola bottiglia, così, a pelle, ti direi di berla adesso. Magari sbaglio, non so, è un vino e un vitigno che conosco quasi per nulla.

Ne ho una sola. Seguirò il tuo consiglio e la stapperò entro l'inverno. Grazie!
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda dc87 » 16 gen 2018 11:15

Mediamente i fumin li trovo godibili a 5-6 anni dalla vendemmia.
Non l'ho più bevuto ma il mio preferito era quello di Didier Gerbelle, tra l'altro unico produttore a farlo uscire sul mercato già con qualche anno sulle spalle (mi pare 4).
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda miccel » 16 gen 2018 18:02

alemusci ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:Fumin, ottin 2013: Rubino violaceo impenetrabile. Naso fresco: agrume amaro, ma anche china e polvere da sparo. Bocca vellutata: tannino finissimo, acidità calibrata, corpo da peso medio (che ci sta tutto), bel finale sapido con stacco in allungo. Ne avevo sentito parlare tanto, in effetti è un vino che merita.

A tuo parere, ha prospettive di evoluzione? Vale la pena di aspettarlo ancora o non conviene? Grazie.


Non saprei. Io ne ho prese tre bottiglie, quando è uscito. La prima che ho aperto è stata questa per cui non ho particolari indicazioni su come stia evolvendo. Fatto sta che già adesso è una boccia goduriosissima. Penso di aprirne un’altra l’anno prossimo e poi vedrò per la terza. A grandi linee non credo sia un vino da tenere in cantina dieci anni prima di aprirlo. Anzi, se ne hai una sola bottiglia, così, a pelle, ti direi di berla adesso. Magari sbaglio, non so, è un vino e un vitigno che conosco quasi per nulla.

Concordo col giudizio positivo e sulla considerazione che è buono adesso. Io l’ho bevuto un mesetto e mezzo fa. Metto qui le note che avevo buttato giù:
Colore pieno con bordo porpora. Profumo molto intenso con bruciato/affumicato, uva fragola, erbaceo. Succo di pompelmo in bocca, fresco e dinamico, perfettamente equilibrato, forse un po’ monotono, molto originale.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda alemusci » 16 gen 2018 22:53

miccel ha scritto:
alemusci ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:Fumin, ottin 2013: Rubino violaceo impenetrabile. Naso fresco: agrume amaro, ma anche china e polvere da sparo. Bocca vellutata: tannino finissimo, acidità calibrata, corpo da peso medio (che ci sta tutto), bel finale sapido con stacco in allungo. Ne avevo sentito parlare tanto, in effetti è un vino che merita.

A tuo parere, ha prospettive di evoluzione? Vale la pena di aspettarlo ancora o non conviene? Grazie.


Non saprei. Io ne ho prese tre bottiglie, quando è uscito. La prima che ho aperto è stata questa per cui non ho particolari indicazioni su come stia evolvendo. Fatto sta che già adesso è una boccia goduriosissima. Penso di aprirne un’altra l’anno prossimo e poi vedrò per la terza. A grandi linee non credo sia un vino da tenere in cantina dieci anni prima di aprirlo. Anzi, se ne hai una sola bottiglia, così, a pelle, ti direi di berla adesso. Magari sbaglio, non so, è un vino e un vitigno che conosco quasi per nulla.

Concordo col giudizio positivo e sulla considerazione che è buono adesso. Io l’ho bevuto un mesetto e mezzo fa. Metto qui le note che avevo buttato giù:
Colore pieno con bordo porpora. Profumo molto intenso con bruciato/affumicato, uva fragola, erbaceo. Succo di pompelmo in bocca, fresco e dinamico, perfettamente equilibrato, forse un po’ monotono, molto originale.


Beh due “recensioni” praticamente sovrapponibili, le nostre. Figo 8)
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda alemusci » 16 gen 2018 23:10

:wink:
BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:Fumin, ottin 2013: Rubino violaceo impenetrabile. Naso fresco: agrume amaro, ma anche china e polvere da sparo. Bocca vellutata: tannino finissimo, acidità calibrata, corpo da peso medio (che ci sta tutto), bel finale sapido con stacco in allungo. Ne avevo sentito parlare tanto, in effetti è un vino che merita.

A tuo parere, ha prospettive di evoluzione? Vale la pena di aspettarlo ancora o non conviene? Grazie.


Non saprei. Io ne ho prese tre bottiglie, quando è uscito. La prima che ho aperto è stata questa per cui non ho particolari indicazioni su come stia evolvendo. Fatto sta che già adesso è una boccia goduriosissima. Penso di aprirne un’altra l’anno prossimo e poi vedrò per la terza. A grandi linee non credo sia un vino da tenere in cantina dieci anni prima di aprirlo. Anzi, se ne hai una sola bottiglia, così, a pelle, ti direi di berla adesso. Magari sbaglio, non so, è un vino e un vitigno che conosco quasi per nulla.

Ne ho una sola. Seguirò il tuo consiglio e la stapperò entro l'inverno. Grazie!
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Francesco M
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda Francesco M » 17 gen 2018 00:41

miccel ha scritto:
alemusci ha scritto:
BarbarEdo ha scritto:
alemusci ha scritto:Fumin, ottin 2013: Rubino violaceo impenetrabile. Naso fresco: agrume amaro, ma anche china e polvere da sparo. Bocca vellutata: tannino finissimo, acidità calibrata, corpo da peso medio (che ci sta tutto), bel finale sapido con stacco in allungo. Ne avevo sentito parlare tanto, in effetti è un vino che merita.

A tuo parere, ha prospettive di evoluzione? Vale la pena di aspettarlo ancora o non conviene? Grazie.


Non saprei. Io ne ho prese tre bottiglie, quando è uscito. La prima che ho aperto è stata questa per cui non ho particolari indicazioni su come stia evolvendo. Fatto sta che già adesso è una boccia goduriosissima. Penso di aprirne un’altra l’anno prossimo e poi vedrò per la terza. A grandi linee non credo sia un vino da tenere in cantina dieci anni prima di aprirlo. Anzi, se ne hai una sola bottiglia, così, a pelle, ti direi di berla adesso. Magari sbaglio, non so, è un vino e un vitigno che conosco quasi per nulla.


Colore pieno con bordo porpora. Profumo molto intenso con bruciato/affumicato, uva fragola, erbaceo. Succo di pompelmo in bocca, fresco e dinamico, perfettamente equilibrato, forse un po’ monotono, molto originale.


un parere che condivido in pieno
La ragione ha torto
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda Ziliovino » 17 gen 2018 13:01

Saint-Peray Harmonie 2014 - Alain Voge. Interessante al naso, con un accenno aromatico-tropicale abbinato a note più minerali, convince invece poco in bocca con un fastidioso amarognolo.

Montepulciano d'Abruzzo Riserva Spelt 2010 - La Valentina. Ancora tutto sul frutto per un naso molto fragrante, acidità viva al sorso a squilibrare però il quadro. Di carattere, in cerca di equilibrio.

Languedoc Montpeyroux 2012 - Domaine d'Aupilhac. Parte chiuso, duro e inaspettatamente scontroso, necessita di aria per distendersi in un bel frutto scuro, sorso equilibrato e succoso, col tempo un po' di spezia verde. Semplice ma efficace, un altro vino sudista piuttosto rigoroso.

Medoc 1993 - Chateau Les Ormes Sorbet. Naso piuttosto chiuso, mutino, se non fosse per una radice di liquirizia e un po' di frutta scura. peccato perchè al sorso è ancora tonico, succoso, e di bella beva.

Gattinara Podere dei Ginepri 2001 - Nervi. Classico nebbiolo nordista con note di ruggine e ferruginose in primo piano, frutti rossi, sorso fresco e tannino ormai disteso. Gli manca la marcia in più ma è piacevole.
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)

"Il vino non lo scegli... è lui che sceglie te"
BarbarEdo
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda BarbarEdo » 17 gen 2018 18:37

Pinot nero Arfena 2015 - Picchioni
Rubino brillante. Ribes, lampone, fiori secchi. Naso dinamico e bella evoluzione nel bicchiere. In bocca torna il lampone, c'è molto equilibrio e una persistenza che colpisce. Piaciuto molto 4/5

Da cima a fondo 2016 - Picchioni
Croatina 100%, rifermentazione in bottiglia. Porpora, vivace e giustamente schiumoso. Nei profumi, l'Oltrepo Pavese nella sua accezione più nobile e genuina: frutta nera, spezie dolci, floreale da croatina, note vinose rustiche presenti ma contenute. Pulizia olfattiva da manuale. Molto tradizionale in bocca, amabile-abboccato, paga un po' in termini di mancante freschezza i limiti del vitigno, presenti invece sapidità e tannini maturi. Un vino molto distante dalle direttrici contemporanee del vino, ma a tavola con del salame (di Varzi) è un gran bel bere. 3,5/5
biodinamico
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda biodinamico » 18 gen 2018 22:47

Ferrari-Giulio Ferrari 2006
Paglierino,mela golden e fiori bianchi,cesto di agrumi,lieve tostatura.In bocca é fresco,la bollicina è carezzevole,chiude abbastanza lungo e cremoso anche se mi é parso leggermente meno intenso rispetto ad altre annate,specie al naso.

J.M. Boillot-Pommard 2009
Rubino scarico,ciliegia e scorza d'arancia,pepe bianco.Bocca di medio peso,buon equilibrio e freschezza che invita al sorso,non un mostro di complessità ma molto gourmand.

Robert Chevillon-Nuits Saint Georges 1er cru Les Roncieres 2009
Granato decisamente più cupo rispetto al precedente,mirtillo,lavanda,pepe nero e leggero tocco fumé.Sorso pieno,equilibrato con un bel finale speziato.

Donnhoff-Niederhauser Hermannshohle riesling spatlese 2004
Verdolino,mela verde,pompelmo,iodio,fiori gialli e cedro.Bocca di buon equilibrio tra acidità e residuo,leggera carbonica che disturba un finale non proprio preciso,bottiglia sfortunata?mah,un 2003 bevuto non molto tempo fá era decisamente superiore...

Donnhoff-Oberhauser Brucke riesling eiswein 2004
Dorato,naso di un'intensità non comune,cedro,arancia candita,albicocca disidratata,ananas,miele millefiori,davvero ammaliante,bocca morbida,suadente,elegante,ha una materia incredibile perfettamente bilanciata da un'incredibile connubio di acidità e sapidità.Finale lunghissimo e coerente con quanto sentito al naso,tra i migliori vini dolci mai assaggiati,un'esperienza!
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda merlotto85 » 18 gen 2018 23:10

Picolit nerí Emilio Bulfon

Naso frutta matura, note erbacee , bocca piena tannino abbastanza fine , finale fruttato, buona bevibilita.
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Ludi
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda Ludi » 20 gen 2018 18:31

Maison Jadot, Gevrey Chambertin Lavaux St. Jacques 2009: assolutamente territoriale e coerente con le note di sottobosco, carruba e ciliegia, manca il profilo emozionale.
Domaine Gauby, Les Calcinaires Blanc 2008: clamoroso rapporto q/p per un vino delizioso e di inusitata complessità, conteso tra resina di pino e fiori d'arancio, con un profilo glicerico da manuale. Ho davvero goduto.
Fratelli Revello, Barolo Vigna Gattera 1999: altro bel godimento: le note terziarie (cera per mobili, camino spento, garam masala) sono prevalenti, ma c'è ancora un frutto croccante e scalpitante in sottofondo.
Ultima modifica di Ludi il 22 gen 2018 12:50, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 20 gen 2018 19:06

Villa gemma 2004
Grande versione, naso molto complesso con sentori di polvere da sparo e poi ciliegia, amarena, carne cruda, cointreau, liquirizia..bocca compatta, morbida, un tannino tenue, lievemente polveroso, contenuta la persistenza ma leggiadra nel suo defilarsi, lasciandosi dietro una scia di freschezza che richiama il bicchiere successivo..aprendosi emergono deboli terziari di caffè tostato..sicuramente sulla via del tramonto (palato carente in termini di consistenza se si pensa alla tipologia) ma ancora in grande forma..per me da non aspettare oltre
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 21 gen 2018 10:31

Ieri sera, presso un'osteria del Varesotto
Chitarrino Zola e noci e stufato d'asino

Riesling di germano 2016..bel frutto tropicale, ananas e mango in evidenza, melone bianco, il naso con la sosta nel calice si assetta su toni freschi, balsamici, mentolati e di resina..bocca di spessore e personalità si abbandona ad un finale di limone e cedrata. abbiamo dovuto trattenerci per non finire la bottiglia prima di iniziare a mangiare..insomma la beva pare che ci sia

A seguire i baroli 2013 massolino e azelia con lo stufato d'asino, più scomposto massolino ma con più carattere..più tannino più acidità, più frutto..sembra invece un pò seduto azelia, che regala più suadenza ma senza allungare il passo..quasi fosse un Benjamin button langarolo.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda Messner » 21 gen 2018 22:41

Brunello di Montalcino VIgna Soccorso Tiezzi 2012: ciliegia, arancia rossa, ginepro, lavanda, cuoio e cipria. Freschissimo, tannino ruvido per la sua estrema gioventù ma già da ora ha una bevibilità assassina. Bottiglia finita in due in meno di un'ora davanti ad un salmì di cervo agli agrumi homemade (sì mi diverte cucinare prelibatezze 8) Non siamo nell'olimpo dei Brunelli, ma a questo prezzo nessun produttore si avvicina ai suoi standard qualitativi, oserei dire neanche spendendo qualche cosa in più. Veramente ottimo, ogni qualvolta lo apro rimango sempre colpito, anche nelle annate minori (questa non è proprio un'annata minore per il Brunello, ma non è neanche una 2010 :lol: )
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda zampaflex » 22 gen 2018 13:13

gbaenergiaeco10 ha scritto:, un tannino tenue, lievemente polveroso...sicuramente sulla via del tramonto (palato carente in termini di consistenza...


Per me invece questi due passaggi dimostrano la minore statura di questa selezione rispetto alle potenzialità del vitigno. Troppo manipolato in cantina rispetto alla qualità del lavoro in vigna. Provato più volte in diverse annate, mai convinto.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda biodinamico » 23 gen 2018 22:50

Egly Ouriet-Champagne brut tradition (11-2015)
Dorato,bollicina finissima,buccia di cedro,crema pasticcera,frutta secca e ossidazione misurata,buon equilibrio in bocca,bollicina carezzevole e finale di buona freschezza e sapidità.Produttore che non sbaglia un colpo.

Le P'tit Domaine-Saumur Champigny les Bonneveaux 2010
Granato,peperone verde,mirtilli,rabarbaro e prugna.Bocca morbida,forse troppo,risulta abbastanza banale,mi aspettavo decisamente di più soprattutto considerata l'annata favorevole...

Marcarini-Barolo La Serra 1998
Granato,naso classico di marasca,violetta,foglie secche e pepe bianco.Bocca elegante,tannino fine e ancora ben presente,grande freschezza e intensità,finale di buona lunghezza coerente su quanto sentito al naso,piaciuto parecchio anche se ha ancora strada davanti,non mi aspettavo fosse ancora così pimpante.

Ferrandes-Passito di Pantelleria 2008
Dorato carico,uva passa,scorza d'arancia,miele,lieve tocco iodato.Bocca in equilibrio tra dolcezza e grande sapidità,lo bevi,lo ribevi e non ti stanca mai...una certezza!

Walter de Battè-Altrove 2012
Dorato carico,cedro,arancia candita,erbe aromatiche e mineralitá soffusa.In bocca manca l'allungo,vino discreto soprattutto in rapporto al prezzo,mi aveva convinto di più all'uscita...
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda alemusci » 23 gen 2018 23:15

Barbacarlo 2015: Porpora impenetrabile. Naso denso di marasca e oliva in salamoia: strano binomio, ho pensato. Bocca che entra subito corposa e morbida con un residuo zuccherino ben presente. Sciolta la neve di questa dolcezza resta in bocca un tannino inaspettato e dirompente che asfalta il palato e i bordi laterali della lingua. Come una mareggiata spumosa che, ritraendosi, lascia emergere una muraglia di scogli appuntiti e taglienti. Più che un vino è un brodo primordiale. L’ho bevuto volentieri ma la prossima la apro tra un bel po’. Sono davvero curioso di vedere in cosa può trasformarsi questa spremuta succosa. Dal pozzo della mia ignoranza penso di poter dire che c’è davvero tanto materiale ancora inespresso in quella bottiglia.
Post scriptum:
Avrei scritto tutto questo papiro infarcito di metafore più o meno azzeccate se non avessi saputo che si trattava di uno dei vini italiani più “famosi” e se non lo avessi comprato direttamente dalle mani gialle e rugose da fumatore incallito del comm. Lino maga in persona, con il fascino da monumento vivente che inevitabilmente si porta dietro? La mia paura è che no, non lo avrei scritto, ma avrei bollato il vino come squilibrato, scomposto e indecifrabile: un esperimento fallito. Ma questo, a mio parere, è il peccato originale della cultura enologica: senza quella componente sentimentale, sanguigna e un po’ civettuola staremmo qui a parlare solo di pallosissimi e vuoti tecnicismi. E, dopo un po’, finirebbe tutto.

Recioto della valpolicella classico campogerico i corsi, le marognole 2012: Rubino cupo petrolioso. Naso interessante, intenso e sfaccettato. Inizialmente colla e gomma. Poi frutta rossa matura sotto spirito. Ritorno su smalto e accenni di liquirizia. La giuggiola e la china chiudono il ventaglio olfattivo. Bocca molto performante: una bella freschezza avviluppa immediatamente la lingua, lasciando poi spazio ad una morbidezza molto composta, un reticolo tannico palatino finissimo, appena percepibile, ma che lascia il segno. Finale persistente con ritorni di liquirizia e amarena. Vino da meditazione. Serale e solitaria. Non lo abbinerei con niente.

Morus Alba, Vignai da duline, 2014: Un giallo dorato davvero pieno e brillante come non è così usuale vedere. Naso inizialmente un po’ legnoso che poi si apre su una nota iodata/salmastra molto netta e verticale. A rimorchio arrivano una papaya e una pesca gialla, entrambe belle mature. Una nota di zafferano finale griffa definitivamente un naso davvero interessante. In bocca è sorprendentemente fresco e verticale, quasi tagliente. Non che non abbia corpo, anzi: è un corpo bello cicciotto sotto un armatura di metallo leggero. Devo comprarne qualche altra boccia da tenere in cantina qualche annetto ancora.
Abbinamento con penne in crema di parmigiano e zafferano: buono ma al di sotto delle mie personali aspettative. Forse la speziatura bella spinta dello zafferano litiga un po’ con le durezze, ancora presenti, del vino.

Le meridien-saintsaphorin (AOC lavaux), louis bovard 2016: Paglierino verdolino. Naso di pesca bianca, fiori di campo e limoni. Bocca fresca, sapida di media/scarsa lunghezza e corpo. Vinello elvetico senza particolari aspirazioni o pretese. Abbinamento con spinacina al forno ed insalata di cavolo cappuccio: ben calibrato su registri di vaga mestizia.

Campo del soglio, San Martino della battaglia doc, selva capuzza 2014: Verdolino. Naso inizialmente sparato su iodio e zolfo che sfuma gradualmente su pietra e gesso. Spunta poi un agrume acerbo e amaro sottile ma penetrante e un’idea di anice. Col tempo si addolcisce un po’ ma un frutto ben delineato, almeno io, non riesco a percepirlo. La bocca è una lama che taglia il dorso della lingua e scivola via fugacemente senza lasciare particolari tracce. Delitto perfetto. Abbinamento con pesce spada al salmoriglio: non perfetto. L’acidità spiccata del vino si combina con il succo di limone della salsa con risultati nefasti per quel che riguarda gli equilibri gustativi.
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda zampaflex » 23 gen 2018 23:15

biodinamico ha scritto:
Le P'tit Domaine-Saumur Champigny les Bonneveaux 2010
Granato,peperone verde,mirtilli,rabarbaro e prugna.Bocca morbida,forse troppo,risulta abbastanza banale,mi aspettavo decisamente di più soprattutto considerata l'annata favorevole...



Credo che Desouche ne abbia ancora tanta di strada da fare prima di arrivare ad emulare i suoi conterranei più bravi...
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda biodinamico » 23 gen 2018 23:26

zampaflex ha scritto:
biodinamico ha scritto:
Le P'tit Domaine-Saumur Champigny les Bonneveaux 2010
Granato,peperone verde,mirtilli,rabarbaro e prugna.Bocca morbida,forse troppo,risulta abbastanza banale,mi aspettavo decisamente di più soprattutto considerata l'annata favorevole...



Credo che Desouche ne abbia ancora tanta di strada da fare prima di arrivare ad emulare i suoi conterranei più bravi...

Avevo assaggiato solamente un bianco,l'entre deux voyes,non ricordo l'annata ma mi aveva decisamente convinto,questo rosso decisamente no,soprattutto al gusto...
maxer
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda maxer » 24 gen 2018 00:24

alemusci ha scritto:Barbacarlo 2015:
Porpora impenetrabile. Naso denso di marasca e oliva in salamoia: strano binomio, ho pensato. Bocca che entra subito corposa e morbida con un residuo zuccherino ben presente. Sciolta la neve di questa dolcezza resta in bocca un tannino inaspettato e dirompente che asfalta il palato e i bordi laterali della lingua. Come una mareggiata spumosa che, ritraendosi, lascia emergere una muraglia di scogli appuntiti e taglienti. Più che un vino è un brodo primordiale. L’ho bevuto volentieri ma la prossima la apro tra un bel po’. Sono davvero curioso di vedere in cosa può trasformarsi questa spremuta succosa. Dal pozzo della mia ignoranza penso di poter dire che c’è davvero tanto materiale ancora inespresso in quella bottiglia.
Post scriptum:
Avrei scritto tutto questo papiro infarcito di metafore più o meno azzeccate se non avessi saputo che si trattava di uno dei vini italiani più “famosi” e se non lo avessi comprato direttamente dalle mani gialle e rugose da fumatore incallito del comm. Lino maga in persona, con il fascino da monumento vivente che inevitabilmente si porta dietro? La mia paura è che no, non lo avrei scritto, ma avrei bollato il vino come squilibrato, scomposto e indecifrabile: un esperimento fallito. Ma questo, a mio parere, è il peccato originale della cultura enologica: senza quella componente sentimentale, sanguigna e un po’ civettuola staremmo qui a parlare solo di pallosissimi e vuoti tecnicismi. E, dopo un po’, finirebbe tutto.

Ormai è da più di vent' anni che, assieme ad Augusto Massif che me lo ha fatto conoscere per la prima volta, frequentiamo Lino Maga.
Il Barbacarlo ha per me rappresentato la scoperta di una dimensione diversa del vino, la sua essenza più vera e rispettosa della vigna e del territorio, la chiara espressione del produttore.
Hai descritto in modo esemplare le tue sensazioni, che fanno trasparire un tuo genuino amore per il vino, senza appunto quegli orribili e arroganti tecnicismi che ne snaturano la vera essenza; sensazioni che possono essere pienamente comprese solo da chi ha conosciuto di persona Lino nella sua casa di via Mazzini 50 a Broni.
Complimenti !
E il prossimo 2015, bevilo almeno fra cinque anni (dopo aver conservato la bottiglia rigorosamente in piedi, se no Lino si arrabbia ...). Intanto, ogni anno fagli una visita, stappa solo una delle bottiglie acquistate, metti in cantina quelle che ti restano e aspetta, aspetta, aspetta :D
carpe diem 8)
alemusci
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda alemusci » 24 gen 2018 00:59

maxer ha scritto:
alemusci ha scritto:Barbacarlo 2015:
Porpora impenetrabile. Naso denso di marasca e oliva in salamoia: strano binomio, ho pensato. Bocca che entra subito corposa e morbida con un residuo zuccherino ben presente. Sciolta la neve di questa dolcezza resta in bocca un tannino inaspettato e dirompente che asfalta il palato e i bordi laterali della lingua. Come una mareggiata spumosa che, ritraendosi, lascia emergere una muraglia di scogli appuntiti e taglienti. Più che un vino è un brodo primordiale. L’ho bevuto volentieri ma la prossima la apro tra un bel po’. Sono davvero curioso di vedere in cosa può trasformarsi questa spremuta succosa. Dal pozzo della mia ignoranza penso di poter dire che c’è davvero tanto materiale ancora inespresso in quella bottiglia.
Post scriptum:
Avrei scritto tutto questo papiro infarcito di metafore più o meno azzeccate se non avessi saputo che si trattava di uno dei vini italiani più “famosi” e se non lo avessi comprato direttamente dalle mani gialle e rugose da fumatore incallito del comm. Lino maga in persona, con il fascino da monumento vivente che inevitabilmente si porta dietro? La mia paura è che no, non lo avrei scritto, ma avrei bollato il vino come squilibrato, scomposto e indecifrabile: un esperimento fallito. Ma questo, a mio parere, è il peccato originale della cultura enologica: senza quella componente sentimentale, sanguigna e un po’ civettuola staremmo qui a parlare solo di pallosissimi e vuoti tecnicismi. E, dopo un po’, finirebbe tutto.

Ormai è da più di vent' anni che, assieme ad Augusto Massif che me lo ha fatto conoscere per la prima volta, frequentiamo Lino Maga.
Il Barbacarlo ha per me rappresentato la scoperta di una dimensione diversa del vino, la sua essenza più vera e rispettosa della vigna e del territorio, la chiara espressione del produttore.
Hai descritto in modo esemplare le tue sensazioni, che fanno trasparire un tuo genuino amore per il vino, senza appunto quegli orribili e arroganti tecnicismi che ne snaturano la vera essenza; sensazioni che possono essere pienamente comprese solo da chi ha conosciuto di persona Lino nella sua casa di via Mazzini 50 a Broni.
Complimenti !
E il prossimo 2015, bevilo almeno fra cinque anni (dopo aver conservato la bottiglia rigorosamente in piedi, se no Lino si arrabbia ...). Intanto, ogni anno fagli una visita, stappa solo una delle bottiglie acquistate, metti in cantina quelle che ti restano e aspetta, aspetta, aspetta :D


Grazie Max! :wink:
“Dio ha fatto l’acqua, ma l’uomo ha creato il vino” Victor Hugo
gbaenergiaeco10
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Re: LE BEVUTE DI GENNAIO ....2018

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 24 gen 2018 16:30

alemusci ha scritto:Barbacarlo 2015: Porpora impenetrabile. Naso denso di marasca e oliva in salamoia: strano binomio, ho pensato. Bocca che entra subito corposa e morbida con un residuo zuccherino ben presente. Sciolta la neve di questa dolcezza resta in bocca un tannino inaspettato e dirompente che asfalta il palato e i bordi laterali della lingua. Come una mareggiata spumosa che, ritraendosi, lascia emergere una muraglia di scogli appuntiti e taglienti. Più che un vino è un brodo primordiale. L’ho bevuto volentieri ma la prossima la apro tra un bel po’. Sono davvero curioso di vedere in cosa può trasformarsi questa spremuta succosa. Dal pozzo della mia ignoranza penso di poter dire che c’è davvero tanto materiale ancora inespresso in quella bottiglia.
Post scriptum:
Avrei scritto tutto questo papiro infarcito di metafore più o meno azzeccate se non avessi saputo che si trattava di uno dei vini italiani più “famosi” e se non lo avessi comprato direttamente dalle mani gialle e rugose da fumatore incallito del comm. Lino maga in persona, con il fascino da monumento vivente che inevitabilmente si porta dietro? La mia paura è che no, non lo avrei scritto, ma avrei bollato il vino come squilibrato, scomposto e indecifrabile: un esperimento fallito. Ma questo, a mio parere, è il peccato originale della cultura enologica: senza quella componente sentimentale, sanguigna e un po’ civettuola staremmo qui a parlare solo di pallosissimi e vuoti tecnicismi. E, dopo un po’, finirebbe tutto.


......sono pienamente d'accordo, ma, scriveva qualcuno, ama il tuo peccato e sarai innocente... :lol: :lol:
Lorenzo

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