...senz'altro , dopo la 2 giorni si possono fare alcune riflessioni:
- Dopo i vent'anni (e oltre) la variabile tappo , non è una novità, influisce significativamente sulla qualità del contenuto , intendo soprattutto elasticità e tenuta . Paradossalmente e per la maggior parte delle volte, lo "sbuffo" all'apertura del tappo a fungo è indice di buona tenuta e si è fiduciosi della qualità del contenuto che troveremo nei bicchieri. Non sempre ma quasi sempre . Poi ci sono le variabili indipendenti della qualità intrinseca. Domenica scorsa Oenoteque '96 era un gran vino , quello di ieri era un grandissimo vino , integro da paura, vivace , elegantissimo e con spettro aromatico assoluto .
- La '96 è annata mitica, ma vale il discorso precedente. Ricordavo un Clos de Goisses '96 epico , quello di ieri aveva il tappo rigido , sbuffetto flebile all'apertura , vino buono ma nulla a che vedere con le aspettative, anzi, abbastanza monocorde , cognaccoso e sfibratello ...
- Collection di Krug è uno dei più grandi vini del pianeta o , comunque , senz'altro fra i primi tre . Vino della giornata sia nella prima che nella seconda giornata ... ma i Vintage non sono molto da meno (Clos de Mesnil fa gara e capitolo a sé) , soprattutto con qualche anno sulle spalle.
- P2 Rosé è emozione pura , però bisogna tararsi sulle stranezze di questo vino (sembra un Leroy con le bolle) altrimenti si strabuzzano gli occhi, soprattutto in base ad un prezzo abnorme che non giustifica certo l'essere il più grande vino rosato del pianeta. Comunque da bersi dopo almeno una mezza dozzina d'anni dalla sboccatura altrimenti i profumi non ti violentano come vorresti...
- Fuori dal discorso Champagne , e per amanti del genere, Calvari , Alzéro , Kurni VV sono vini di stimolazione assoluta , fatti per essere meditati e goduti lentamente, da conversazione, con la mente sgombra . Come necessità di abbinare durante un semplice e frugale pasto ( o anche una veloce pizza o hamburger da McDonald's) , meglio La Tache , Monfortino oppure un semplice Vega Sicilia Unico (già fatto in passato e vi assicuro una libidine...)...
- Di Clos Saint HIlayre , dopo la discussione sul forum, ho voluto aprire la 1996 e , come ricordavo, è un discreto vino della Madonna , cherubini e aedi annessi a cantarne la gloria . La maison dovrebbe fare una politica di prezzi più oculata (magari più cara nelle grandi annate dove si esprime alla grande, altre volte, con prezzi più umani in quelle "correnti" , mentre proprio saltare quelle scarse . Personalmente ho goduto (tanto) anche la 1998 , però la differenza sostanziale c'è.
- Vieilles Vignes Francais rimane per me il più grande Blanc de Noirs esistente , anche perché lo fa solo quando ritiene l'annata all'altezza. Ma quando lo bevi , almeno personalmente , godo come un cinghiale in presenza di un campo di ghiande condite da tuberi di Tuber Magnatum Pico ...
- Poret di Dumenil è il più buon Champagne che io conosca come aperitivo
- Egly Ouriet ha una gamma di vini , dal base al millesimato, unica al mondo.
- Selosse o lo ami svisceratamente, incondizionatamente, appassionatamente oppure storci il naso perché "c'ha quelle noticine un po' così "... che i palatini delicatini tendono a interpretare come imperfezioni tecniche o di conservazione ...viva i Solera...
- Winston Churchill è il più grande Champagne dell'universo conosciuto come rapporto q/p ... il vecchio Winston a sigari e Champagne ci beccava...
- Grande Salon...
- Come già detto , Clos du Mesnil vive in un mondo parallelo , una dimensione inattaccabile. Lo stesso Speri (il famoso produttore di Amarone , non certo la massaia da Tavernello) ha detto che è "più Blanc de Noir di tutti i Blanc de Noir fin qui bevuti... un limite? Potenza inenarrabile ... dovrebbe sentire Ambonnay
(provocazione)
(sempre il top della giornata)
