Cena del 24 e pranzo del 25.
Accerchiato da moglie, figlia, sorella e da coppia con figlio di quattro anni (fra i sei ospiti forse il più preparato per quanto riguarda il vino ...
)
Cena di pesce (fresco di Chioggia) alla vigilia.
Rosé brut 2015 Balter su antipasto di polipo con patate, canocchie al vapore e alici impanate fritte. Rispetto ad una deludente bottiglia aperta subito dopo l' acquisto, questa volta mi ha soddisfatto: pinot noir 100 %, bel colore rosa aranciato, profumi di frutta di bosco e pompelmo, al gusto buona sapidità ed equilibrio struttura-acidità. Si merita
Sauvignon 2013 Balter con gamberoni al forno con olio evo del Garda e sale grosso di Cervia e oratine all' amo con salsa all' olio, aglio, pepe bianco, sale grosso e rosmarino, sempre al forno. Classico Sauvignon italiano, un po' troppo 'gattesco', accettabile con i gamberoni, un po' meno con le più delicate orate. Non più di
Sol 2010 Ezio Cerruti con torta di mandorle, nocciole e noci. Piaciuto molto a tutti, il pupo ne era entusiasta ... (e come può non piacere !), questo piccolo capolavoro dell' amico Ezio non sbaglia un colpo: miele, frutta candita, profumi orientali, persistenza importante. Almeno
Pranzo del 25 : carne
Prosecco Superiore Extra Dry Muliana 2017 Az. Agr. Spagnol Ires su antipasti vari di salumi, stuzzichini, insalata russa fatta in casa, olive all' ascolana. È da sempre il mio prosecco, l' unico che bevo assieme al Coste Piane di Follador. Ne sono legato, oltre che per la sua bontà e genuinità, per la grande amicizia decennale che avevo con Eris, persona indimenticabile, di una generosità, schiettezza, preparazione e bontà uniche. Ricordo quando a Guia andavamo lungo le sue vigne di 50/60 anni, con lui orgoglioso del suo tesoro. Dopo la sua prematura scomparsa, seguono l' azienda la sorella Ires e Danilo Spagnol, continuando con gli stessi metodi di coltivazione selettiva e biologica di Eris. Circoscritte alla sola tipologia 'Prosecco'
Cerasuolo d' Abruzzo Villa Gemma 2010 Masciarelli con un arrosto di filetto di maiale in crosta di pasta sfoglia. Qui grossso probbblema: il vino era 'muerto' ! Rispetto al Cerasuolo bevuto una decina di anni fa ed oltre, quando ancora operava Gianni, tutta un' altra cosa. Forse la bottiglia sfigata, forse per altri motivi di manico ... , forse magari per il viaggio polare che ha dovuto sopportare recentemente dalla lontana Puglia, sembrava un vino pastorizzato
Barolo Monvigliero 2001 G.B.Burlotto con un brasato di guancia di manzo, ovviamente al Nebbiolo. Straordinario ! Finezza, eleganza, raffinatezza, classe, morbidezza, equilibrio. E non esagero ... Il suo profumo di viola e di fragoline di bosco, dopo 16 anni, era ancora ben presente, i tannini sempre sottili, anche un piacevole sentore di cioccolato al latte, il tutto in una struttura sempre nebbiolosa. È fra i miei preferiti e lo metto fra i grandi Barolo, alcuni dei quali credo un po' sopravvalutati (almeno per i prezzi ...). Oltretutto di un' annata fra le migliori. Aggiungo solo che ai commensali non ne ho lasciato che un goccetto a testa ...
Moscato d' Asti Moncalvina 2010 Coppo su un tiramisù classico molto leggero e una torta di rose. Pensando di essere sprovvisto di Moscato in cantina (non è una tipologia che amo alla follia ...) ho un po' ravanato e ho trovato questa bottiglia, un po' datata per un Moscato. Invece ha adempiuto diligentemente al suo compitino, pur mostrando un po' di fatica a sprigionare le sue bollicine. Ma con un certo sforzo ce l' ha fatta e la sufficienza l' ha raggiunta, anche se con una dolcezza direi stucchevole.