Qualche bottiglia dell'ultimo periodo :
Chateau fonsalett 2007 rayas:
Parte ridotto, in bocca è scomposto e alcolico, piccante, con finale amaro,sporco...dopo un paio di ore si ripulisce ma non convince a pieno, è ematico, animale, ha note di tè nero, in bocca la struttura è leggera nonostante l'annata, si sistema ma non trascina,bella la parte sapida ma non basta. Seconda esperienza non proprio convincente dopo un 2001 che mi era sembrato buonino ma niente di più.
Diebolt Valloit prestige: naso molto profumato, ruffiano, su note di crema di limone, pasticceria,poi frutto, in bocca cremoso e brioso, molto armonico, buonissimo.
Valpolicella superiore monte dei ragni 2013 e Amarone monte dei ragni 2011 su questi vini in particolare scrivo poco ,consiglio una visita dal produttore per capire lo stile ed il modo di lavorare....sono vini di grande prospettiva, caratterizzati da una sapidità insolita per la tipologia ,l'abbondante materia è sempre sostenuta da una freschezza che spinge è sposta il vino su livelli e caratteristiche diverse rispetto alla maggior parte dei produttori in zona.
Egly ouriet 2006: profilo olfattivo ancora in costruzione, agrume candito, nocciola, lieve scia ossidativa, dal mio punto di vista può crescere ancora con qualche anno vetro, in bocca una struttura mostre è accompagnata da un bolla finissima, finale che fa salivare e di gran persistenza.Le altre due le farò riposare qualche anno in cantina.
Barolo accomasso 2008 rocchette: fiori, melograno, succo, seta, eleganza, signori il Barolo del Cavaliere è questo, il vino tradizionale, Digeribile( come dice lui
) sempre sul filo del rasoio ,un vino che riscalda il cuore.
Valpolicella camporenzo monte dell'ora 2013/2014 se tutti i valpolicella fossero così.... best buy come vino quotidiano.
bereche brut reserve champagne: anche qui qualità prezzo come pochi. Una certezza.
chambolle musigny les veroilles bruno colin 2005:
Alla faccia dei 2005 in chiusura, elegantissimo e succosissimo...
Aux brulee meo camuzet 2002:
Frutto scuro, liquirizia, china,cola, in bocca teso e salato, di acidità vibrante,finale molto lungo...elettrizzante. Bevuto due anni fa con di fianco romanee saint vivant 2002 del domaine romanee conti ne uscì sconfitto , ma berlo senza paragoni del genere è un'altra storia.
Ps se ne avete, stappate con un paio di orette di anticipo....
Sauvignon zitelle miani 2015: ricco, pesca, sambuco, menta, l'ingresso glicerico si stempera in un mare di sapidità , ma un finale lievemente alcolico compromette un risultato altrimenti eccellente.Ho avuto una sensazione simile con il filip( altro vitigno ok) 2016. C'è sempre qualcosa che manca o qualcosina di troppo nei vini di miani ma in genere di bianchi così buoni in Italia per la mia piccolissima esperienza ce ne sono pochi.
berthet bondet savagnin 2008: limite mio, non amo i vini con uno stile troppo ossidativo, ho impiegato tre giorni per finire 3/4 di bottiglia, il resto....
Les vaucrains nuit saint george chevillon 2011: parte chiuso e trattenuto, ma dopo due ore esplode con profumi di fragole, marasca, rosa, pelle, ah il pinot noir in buone mani....in bocca gioioso e fresco peccato per il tannino leggermente crudo che accentua troppo le parti dure .Rimane comunque una bella riuscita visto l'annata.
Barbera scudetto 2014 mascarello: spremuta di succo d'uva ed amarena, acidità senza controllo, beva paurosa.
Entra di diritto nelle top 3 delle Barbera insieme a conterno e accomasso.
Barolo Rinaldi 2013: a distanza di qualche mese dal mio primo assaggio il tre tine 2013 si rivela più pimpante ed espressivo, colore luminosissimo ( la foto purtroppo non rende),meticoloso nello sviluppo aromatico su toni di frutta rossa , viole, rose, in bocca scorre in maniera graziosa nonostante l'età, grande verve e tensione, il tannino setoso sostiene un nucleo fruttato denso ma per niente pesante. Chiude lungo.
Le altre fa qualche anno, ma il test andava fatto.In questa fase decisamente più aperto è leggibile di bartolo mascarello 2013.
haut-brion 1995: signorile nell'incedere, il frutto è nitido, scuro, mirtillo, mora, poi tabacco, in bocca ha una forza giovanile che impressiona, preciso nel estrazione tannica, chiude lungo e con una leggera austerità che ci ricorda che ha ancora tanta strada da fare.
Chateau margaux 1988: più femminile e rilassato,si iniziano a percepire le note di sottobosco, ma il frutto è lì, ammaliante, di grande freschezza e eleganza più pronto del brion, ma più sottile. Minore persistenza ma più slancio.
Il migliore? Va in base hai gusti ,per palati più fini, sicuramente in questa fase più godibile.
lynch bages 2000: qui solo faccine