venicka ha scritto:stecca ha scritto:venicka ha scritto:CIao, (...)
premetto che:
(...)
Per me è difficile pensare a musigny o asili sparsi in giro per il mondo dall'australia al chile però son pienamente convinto che si possano fare buoni vini base nebbiolo o pinot nero o qualunque altro vitigno non solo in borgogna o in langhe e via dicendo.
Insomma oh, se uno nasce in argentina o in sud africa e c'ha la passione per la viticoltura non ci trovo nulla di scioccante o moralmente sbagliato nel mettersi a fare vino, non avendo una tradizione di autoctoni come da noi o in francia son costretti a scegliere loro che cazzo piantare.
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In linea di massima perfettamente d'accordo con quanto dici... il mio era un intervento più per sapere se ti era piaciuto il disco di cover dei Aperfect circle.. l'ho presa larga.
@ Papero
Per il vino, come dice Venicka...forse qualche buon Sangiovese o Nebbiolo fuori dall'Italia ci potrà pure essere, ma capisco anche il discorso di chi dice "c'ho già quelli che sono considerati i riferimenti qui...che senso ha far arrivare i vini da oltreoceano?"
Per quanto riguarda il "cucinare" Yankee, volendo semplificare molto, io la vedo così:
Hanno una storia "corta", solo 2 secoli, (per altro di grande boom economico, ma anche di grande ignoranza mediamente diffusa) e tante mescolanze: in cucina questo si traduce nel non doversi confrontare con la tradizione e poter mescolare piatti/ingredienti di tanti posti diversi.
Ne consegue, in positivo, l' avere una grande libertà creativa perchè non si ha il vincolo del passato;
ma in negativo una gastronomia che difficilmente terrà conto della sostenibilità (ecologica e salutare) del cibo sul quale si basa: apparentemente l'unico limite sarà quello economico (posso comprare questo cibo/ingrediente?) con il rischio che visto che nonostante tutto gli Usa sono ricchi economicamente il risultato conduca a : piatti che x noi europei sono incomprensibili; popolazione obesa; con un bel contributo nel mandare l'ecosistema mondiale a remengo.