BEVUTE GIUGNESCHE

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Alberto
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda Alberto » 22 giu 2017 16:08

La vitovska è un vino dalla proverbiale fragilità, anche se lavorata con macerazione. Magari questo in particolare è in fase un po' muta, ma non aspetterei 10-15 anni per bere una vitovska...perde di immediatezza e nitidezza.

Mi sfugge però quale sia il quarto di Prepotto...Kante, Zidarich, Škerk e...??? :roll: C'è Lupinc, è da una vita che non bevo cose sue ma non lo metterei nello stesso paniere con gli altri.
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda littlewood » 22 giu 2017 16:28

Lupicic nella sua semplicita' mi e' sempre piaciuto piu' di skerk. Vini monocordi senza guizzi e a volte ( molte) imprecisi. Kante e soprattutto Zidarich sono di un altro pianeta!
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda littlewood » 22 giu 2017 16:28

Lupicic nella sua semplicita' mi e' sempre piaciuto piu' di skerk. Vini monocordi senza guizzi e a volte ( molte) imprecisi. Kante e soprattutto Zidarich sono di un altro pianeta!
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda littlewood » 22 giu 2017 16:36

E poi vitoska vitigno fragile??? Assaggia quelle di Paolo Vodipivec o le riserve di Benjamin e poi dimmi! Dai! Dipende come sempre anche molto da CHI la fa !
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda Alberto » 22 giu 2017 16:45

littlewood ha scritto:Lupicic nella sua semplicita' mi e' sempre piaciuto piu' di skerk. Vini monocordi senza guizzi e a volte ( molte) imprecisi. Kante e soprattutto Zidarich sono di un altro pianeta!

Davvero Franco trovi mediamente così impreciso e monocorde Škerk? :roll: L'Ograde mi sa tanto di gran vino, sinceramente.

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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda Alberto » 22 giu 2017 16:49

littlewood ha scritto:E poi vitoska vitigno fragile??? Assaggia quelle di Paolo Vodipivec o le riserve di Benjamin e poi dimmi! Dai! Dipende come sempre anche molto da CHI la fa !

Sì, effettivamente dopo aver scritto il post precedente, mi è immediatamente venuto in mente Vodopivec, ad auto-smentirmi... :mrgreen:
Però più in genere fragile della malvasia di sicuro, per me.
La riserva di Zidarich purtroppo è l'unico vino suo, ed in genere del Carso, che proprio mi manca del tutto...mai bevuta!!!
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda giandriolo » 22 giu 2017 18:25

littlewood ha scritto:Lupicic nella sua semplicita' mi e' sempre piaciuto piu' di skerk. Vini monocordi senza guizzi e a volte ( molte) imprecisi. Kante e soprattutto Zidarich sono di un altro pianeta!


D'accordo su Lupinc, uno su tutti lo Stara brajda mi piace un sacco. Tra Kante e Skerk segnalo che mi è capitato di fare qualche confronto su annate recenti, ad es. Malvasia 14, e francamente, forse per gusto personale, ho sempre trovato Skerk più interessante.
Tra l'altro, lì in zona, c'è anche Bajta che fa Vitovska "riserva", molto buona, con vendita diretta a prezzi più umani degli altri.
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda littlewood » 22 giu 2017 18:43

Beh! Allora perche' nn ricordare matej skerlj? Quanto e' bravo quel ragazzo!
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda littlewood » 22 giu 2017 21:28

De gustibus....
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda landmax » 22 giu 2017 21:32

littlewood ha scritto:Lupicic nella sua semplicita' mi e' sempre piaciuto piu' di skerk. Vini monocordi senza guizzi e a volte ( molte) imprecisi. Kante e soprattutto Zidarich sono di un altro pianeta!


Non concordo affatto sul giudizio su Skerk: malvasia e ograde sono generalmente due ottimi, talvolta grandi vini. Per quel che ho assaggiato, invece, non mi hanno mai fatto impazzire nè Kante (sempre molto preciso, ma mai particolarmente "illuminante") nè Zidarich (le cui vitoska non sono lontanamente paragonabili alle migliori riuscite del maestro Vodopivec: ma anche Skerk spesso è migliore).
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda Alberto » 23 giu 2017 21:29

Sempre sul tema Estate in Bianco:

Verdicchio dei C.J. Classico, Sartarelli, 2015 (13%)
Verdolino alla vista. Che dire: mai sentita un'anice così netta e assertiva in un vino! Oltre a questo, frutta a pasta bianca ed una lontana nota di elastico al naso. In bocca è di media stazza, e non una lama di acidità, ma la freschezza di frutto unita alle note vegetal/aniciose rendono la beva impostata in modalità "a cannella", cosa che col verdicchio (compresi i cugini matelicesi) personalmente non mi succede mai, o quasi. Bravi.
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda Francesco M » 24 giu 2017 00:07

Alberto ha scritto:Sempre sul tema Estate in Bianco:

Verdicchio dei C.J. Classico, Sartarelli, 2015 (13%)
Verdolino alla vista. Che dire: mai sentita un'anice così netta e assertiva in un vino! Oltre a questo, frutta a pasta bianca ed una lontana nota di elastico al naso. In bocca è di media stazza, e non una lama di acidità, ma la freschezza di frutto unita alle note vegetal/aniciose rendono la beva impostata in modalità "a cannella", cosa che col verdicchio (compresi i cugini matelicesi) personalmente non mi succede mai, o quasi. Bravi.

quest'anno "collestefano" a mio parere è parecchio beverino e succoso, mantenendo buon corpo e complessità.
tuttavia ne ho provata un'altra bottiglia in un locale della zona, e non mi ha per niente convinto: la fragranza, il bel frutto erano scomparsi. mah, magari una boccia sfortunata.

sempre a matelica, anche cavalieri sta lavorando molto bene, secondo me; nel caso del gegè d'antan 2014 (mi pare) la beva "a cannella" va a braccetto con un gran corpo, fresco e sapido.
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda gianni femminella » 24 giu 2017 09:24

Alberto ha scritto:Sempre sul tema Estate in Bianco:

Verdicchio dei C.J. Classico, Sartarelli, 2015 (13%)
Verdolino alla vista. Che dire: mai sentita un'anice così netta e assertiva in un vino! Oltre a questo, frutta a pasta bianca ed una lontana nota di elastico al naso. In bocca è di media stazza, e non una lama di acidità, ma la freschezza di frutto unita alle note vegetal/aniciose rendono la beva impostata in modalità "a cannella", cosa che col verdicchio (compresi i cugini matelicesi) personalmente non mi succede mai, o quasi. Bravi.


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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda Ludi » 25 giu 2017 18:07

Princic, Jakot 2009: un po' troppo grasso e seduto rispetto a quanto avrei sperato, ma la mia parzialità - lo ammetto - per i bianchi macerati me lo fa apprezzare.
La Distesa, Nocenzio 2014: mi era piaciuto davvero tanto il bianco di Dottori, e mi avvicinavo con molte aspettative. Diciamolo: è un vino davvero fatto male. Passi il naso che cita il quasi omonimo Dettori, con minore profondità, ma la bocca è un campione didattico di difetti, dall'acidità fuori controllo ad un fastidioso sottofondo amarognolo. Sgradevole.
Ostertag, Pinot Gris Muenchberg 2008: intenso, glicerico, avvolgente; un vino che non si scorda facilmente, e di fronte al quale gli amanti dello Chablis giustamente storcono il naso. 24 ore dopo, però, ne sento ancora i profumi.
Chateau Simone Rouge 2006: non sono un cacciatore, ma i profumi mi evocano decisamente una battuta al cinghiale: il profumo della garriga di prima mattina, la resina, il selvatico. Buono e divertente.
Chateau Suduiraut 2003: sorprendentemente amaricante (miele di corbezzolo ovvio descrittore), per il resto ha tutto quello che ci si aspetta da un Sauternes top in ottima annata.
Chateau Gaillard, Morgon Clos de Mez 2010: fruttone gonfio, carico, dolce. Però servito fresco di frigo si beve che è una delizia.
Gimonnet - Gonet, Le Carat du Mesnil: me lo ricordavo meglio. Un po' troppo dosato, orizzontale e non finissimo.
Chateau Talbot 2005: se dovessi farmi una flebo di vino userei questo. Bevibilità imbarazzante, pur nella complessità e sostanza. Se bevo Bordeaux, Pauillac è sempre il top, ma la morbidezza seducente del St. Julien non la si dimentica facilmente.
Ultima modifica di Ludi il 25 giu 2017 21:23, modificato 1 volta in totale.
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda stecca » 25 giu 2017 19:30

Alberto ha scritto:
littlewood ha scritto:Lupicic nella sua semplicita' mi e' sempre piaciuto piu' di skerk. Vini monocordi senza guizzi e a volte ( molte) imprecisi. Kante e soprattutto Zidarich sono di un altro pianeta!

Davvero Franco trovi mediamente così impreciso e monocorde Škerk? :roll: L'Ograde mi sa tanto di gran vino, sinceramente.

P.S.: Comunicazione di servizio OT...ci sei anche tu Giovedì 29? :wink:


Anche secondo me SkerK sono ottimi vini.
Visitato in cantina l'anno scorso e assaggiata più o meno tutta la batteria...avevo preferito di poco la malvasia alla vitovska ma sono dettagli.
Zidarich buono pure lui, :lol:

Ps 1: cosa abbinereste alla vitovska di vodopivec e a che temperatura la servireste?

Ps 2 qualcun ha assaggiato la riserva di terrano di Skerk?
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda giandriolo » 26 giu 2017 16:16

stecca ha scritto:
Ps 1: cosa abbinereste alla vitovska di vodopivec e a che temperatura la servireste?

Ps 2 qualcun ha assaggiato la riserva di terrano di Skerk?


1- A parer mio, dipende da quanto è vecchia la bottiglia: se è giovane, lasciala in cantina; se con qualche anno sulle spalle, la berrei come fosse un rosso, o a qualche grado di meno, ma non alla temperatura di servizio di un bianco giovane. Per l'abbinamento, non saprei, dipende dal tuo gusto personale, per me quei vini sono buoni da soli.

2- il Terrano riserva l'ho assaggiato, è un vino che, per dirla elegantemente, trovo troppo costoso per quello che offre...
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 28 giu 2017 17:59

ferrari perlé nero 2009

bevuto aperitivizzando..stretto al naso, salino, quasi salmastro, con interessanti note di frutta tropicale sullo sfondo..bocca/bolla convincente anche se un po cortina e poco cremosa..
Lorenzo
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda vinogodi » 28 giu 2017 18:10

...stasera a Reggio Emilia in magnifico ( e godereccio magna magna) in collina , monografia dei grandi di Germania con qualche Alsazia intrusa . Cosa? Direi tutto ... o quasi (24 bottiglie) . Da Egon Muller a Donnhoff , da JJ Prum a Weins Prum , da Shafer a Merkelbach , da Meyer Fonné a Zind Humbrecht , da Karthauserhoff a Jhoannishof ... + sorprese ... si , insomma ... :P :P
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda zampaflex » 29 giu 2017 09:44

L'altra sera ritrovo del nostro gruppo milanese con spettacolare bisteccona di vacca vecchia carinziana di Masseroni ( :shock: ).

Bevuto (parecchio bene, era forse giorno fiore?):

Boizel - XB Ultime sboccatura 05/2016
Dato che mi sono abituato molto bene con le bolle dico solo discreto; manca di spessore e di allungo dopo il primo approccio sul palato. Ha una buona sapidità e una media integrazione, ma è anche giovane.

Guigal - Condrieu 2015
Mimetico. Pare un semi aromatico (GWT? Moscato giallo? Blend di Sauvignon) per via di decise note cremose e floreali e una chiusura amaricante. Avrei detto Alto Adige se non che la bocca è un po' labile...bel naso, peraltro. Però, la tipicité?

Rocca delle Macie - CC Riserva di Fizzano 2008
Potente, fruttato, serio, profondo. Il legno è ancora percepibile e restringe lievemente il campo d'azione, va lasciato riposare ancora qualche anno per farlo distendere. Mano internazionale, ma molto ben gestita.

Podere Santa Felicita - Cuna 2011
Mi era piaciuto quando lo avevo assaggiato ad una manifestazione due anni fa; adesso è cresciuto notevolmente e, anche se rappresenta una versione tutta sua del vitigno (non cercate parentele strette con la Borgogna, ma nemmeno con Anselmet), è davvero un vino intrigante e molto piacevole.

Clos des Lambrays 2013
Azz se è buono questo...parte come mai visto su un PN, sembra un gamay, poi si allarga a frutta esotica e arancione, poi lentamente torna alla normalità pinottesca. Lungo, saporito, molto concessivo.

Monteraponi - CCR 2013
L'unico vino un po' sotto tono della serata, con una riduzione dalla quale non si libera facilmente. Peraltro, bella presenza e tanta sostanza. Attendere anche per lui qualche anno.

Stéphane - Cote Rotie Coteaux de Bassenon 2006
Parecchio bello anche lui, riconoscibile per i tratti ematici come Rodano ma anche fuggevolmente diverso (quota di Viogner). Sorso pieno, di buona saturazione, sulla via di una bella complessità.
Non progredi est regredi
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda AmoSlade » 29 giu 2017 17:54

Blanc de Blancs 2009 - Nyetimber: essendo in terra inglese non potevo non provare una bolla locale, ed ho cercato di andare sul sicuro con Nyetimber, una delle realtà più affermate dai terreni calclarei del Sussex. 6 anni sui lieviti,colore pallido,con riflessi verdolini. Al naso alla cieca avrei potuto scambiarlo per uno champagne,in virtù di una certa piacevole yeastyness. Il frutto non è acerbo, ma nemmeno polputo, qualcosa tipo pera e uva spina.È in bocca che manca un po' di incisività e corpo, ma è comunque fresco e piacevole da bere,con spiccata acidità.
Ah, ovviamente, con quel che costa (più di 40 sterline) non lo riprenderei mai e poi mai :)
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda vinogodi » 29 giu 2017 20:50

vinogodi ha scritto:...stasera a Reggio Emilia in magnifico ( e godereccio magna magna) in collina , monografia dei grandi di Germania con qualche Alsazia intrusa . Cosa? Direi tutto ... o quasi (24 bottiglie) . Da Egon Muller a Donnhoff , da JJ Prum a Weins Prum , da Shafer a Merkelbach , da Meyer Fonné a Zind Humbrecht , da Karthauserhoff a Jhoannishof ... + sorprese ... si , insomma ... :P :P
...vediamo :straordinaria introduzione con buffet con ogni ben di Dio al Pan Brusée , splendido localino sulle colline reggiane , al fresco del torrente e dei rilievi di contorno ; per chi aspettava l'arrivo di tutta la ciurma presente , allietati da doppia bottiglia di Cremant de Loire Laurens ( sottile apparentemente ma di grandissima e piacevole beva) :D :D :D e da doppia bottiglia di Aureus 2011 Nicola Ferri, apprezzato in maniera calorosa da tutti i presenti che ne hanno prosciugato le bottiglie senza lasciarne una goccia :D :D :D :)

POi:
- Coppetta di gamberi , julienne di prosciutto , melone e riduzione di Porto
- Fiori di zucca pastellati , salsa di ricotta e pomodorini confit

Accoppiato il tutto con doppie bottiglie di :
- Riesling Trocken Jhoannishof 2015 :D :D :D
- Riesling Trocken fdrteswnhj Karthauserhof 2015 :D :D :D :)
- Riesling Brand Grand Cru 2011 Zind Humbrecht :D :D :D :D

Poi
- Gnocchi di zucca ( a tortello ... meravigliosi) con fonduta al tartufo nero
Accoppiato sempre in doppia bottiglia di
- Scharzhofberger Kabinett 2015 Egon Muller :D :D :D :D :D
- Brauneberger Juffer Kabinett 2015 Schloss Lieser :D :D :D :)
- Graacher Himmelreich Kabinett Goldcapsel 2015 Willi Schaefer :D :D :D :D

Poi:
- Parmigiana di melanzane con baccalà e burrata
Accoppiata sempre in doppia bottiglia con :
- Oberhauser hermanshole Spatlese 2015 Donnhoff :D :D :D :D
- Graacher Himmelreich Spatlese 2014 Joh.Jos. Prum :D :D :D :D

Finale con :
- Crema bruciata con ciliege di Vignola
Accoppiata in tripla (da 0,500) e doppia bottiglia (da 0,750) di
- Alsace Grand Cru Wineck Schlossberg Vendage Tardive 2008 Meyer Fonné :D :D :D :D
- Erdener Pralat Riesling Auslese Weins Prum 2010 :D :D :D :D

FUORIPROGRAMMA finale per rigenerarsi da tanta acidità e zuccheri , sempre in doppia bottiglia , un fantastico :
- Primitivo Memor 2009 Nicola Ferri :D :D :D :D
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Re: BEVUTE GIUGNESCHE

Messaggioda Alberto » 30 giu 2017 15:26

Ieri sera bottigliata di inizio estate in quel di Badoere (TV) presso la Cantina Mediterraneo, locale consolidato per i ritrovi veneti...e dove, ancora una volta, si è stati benissimo! :)

I vini, nell'ordine:

Champagne BdB GC, Michel Gonet, 2008
Di Champagne ci capisco addirittura meno che del resto, ad ogni modo per me meglio al naso, con una nocciola un po' verde sicuramente ben delineata e classica, che in bocca, dove la bollicina è un po' calante e manca un punto di freschezza. Dosaggio molto contenuto. Agli champagnofili seduti al tavolo è piaciuto, meglio così.

Sauvignon, Franz Haas, 2012
Vegetalità fine e didascalica, non "sparata", al naso, ed una bocca solo leggermente cremosa per via del parziale passaggio in legno, molto fresca nel complesso. Non di estrema ampiezza o complessità, se vogliamo, ma decisamente buono nella sua precisione espressiva. Tappo a vite.

Ronco del Re, Castelluccio, 2008
Tappino. NG.

Terre Alte, Livio Felluga, 2007
Un classico nostrano, per equilibrio e compostezza, giustamente al suo apice a 10 anni dalla vendemmia: naso solo leggerissimamente alcolico, con bella fusione tra florealità, boisé e venature vegetali (il sauvignon marca), bocca coerente, gourmand, lunga, armonica, con bevibilità gagliarda nonostante non sia certamente un vinino sottile. Appagante.

Sancerre XXX, YYY, 2001
Chiedo ausilio al conferitore della bottiglia (Max Pil44)...mi scuso, ma questo non me lo sono proprio segnato! Comincio a perdere colpi. :roll: Comunque, un'apprezzabilissima freschezza ancora, quasi canforato al naso (ma anche una nota di piselli in scatola che non mi ha fatto impazzire), in bocca frutto maturo dai toni vagamente "gialli" e tardivi. Un po' inusuale forse, ma interessante.

Hermitage Les Rocoules, Marc Sorrel, 2007
In una parola: fantastico. Naso amplissimo di pesca matura, cera, erbette di montagna, perfino tocchi fumé, bocca esemplare per la capacità di combinare freschezza e muscolarità, gourmandise e sapidità in chiusura. E poi: 15% alcol, e non sentirli assolutamente, anche a temperature sostenute. Vino della serata senza dubbio, assieme al suo "zio" in rosso.

Leon Barral Blanc, Leon Barral, 2005
VdP da uve terret blanc, terret gris e viognier, "storico" esponente dei Triple A Velier. Albicocca sotto spirito, toni macerativi ma anche una vena ossidativa innegabile; bella la tensione salina a centro bocca, si sente la materia concentrata delle vecchie vigne, chiude però un po' cortino, forse per difetto di acidità.

Grasberg, Marcel Deiss, 2007
Complantation di riesling, PG e GWT. Residuo zuccherino che copre un po' all'inizio, poi esce fuori la macedonia di frutta fresca e speziata, molto ricca; beva avvolgente e a suo modo dinamica, seppur con tanta ciccia addosso. Giovane è dire poco, comunque.

Opera Prima, Roagna, SA
Una delle prime "edizioni" di questa etichetta, imbottigliato il 15 Ottobre 1985. Colore sorprendentemente scuro e compatto, naso poco espressivo e un po' straccioso, meglio in bocca, leggermente radicoso come da stile della casa, però si fa fatica a cogliere l'ariosa complessità del nebbiolo maturo. Bottiglia forse (probabilmente) non perfetta, ma comunque una delusione per me.

Sangiovese Fabrizio Bianchi, Castello di Monsanto, 1990
Chapeau! Sottile, sfumato, quasi autunnale (in senso buono), bell'agrume ed un residuo di frutto rosso fresco, tanto al naso quanto bocca; tannino (gallico) ancora leggermente ruvido e che ovviamente mai sparirà (se non l'ha fatto in 27 anni d vita... :roll: ), ma che a suo modo ravviva il finale. Peccato non avergli messo a fianco una costatona al sangue, come avrebbe meritato. Integerrimo.

Pauillac, Chateau Grand-Puy-Ducasse, 1982
Tappazzo. Sembrava poter dire belle cose, di suo. Dommage!

Hermitage La Chapelle, Paul Jaboulet Ainé, 1999
Non sarà forse il La Chapelle dei tempi d'oro degli anni ante-1990, ma comunque grande vino ugualmente, su un registro non di potenza, ma di leggiadria e fluidità. Di una gioventù impressionante: al naso subito fragoline, spezie elegantissime, anche qui un gran bell'agrume nel tempo, ed un soupçon di animalità a ricordarci (ma non ce ne era bisogno) che trattasi di syrah al suo meglio. In bocca, una seta. Matrimonio d'amore con la faraona confit.

Turriga, Argiolas, 1998
Anche qui, colpiscono la gioventù e l'assoluta integrità complessive. Versione potente, concentrata, più vicina alle espressioni metà-fine decennio scorso che agli storici Turriga degli anni '90 a 12,5% alcol e costituzione relativamente longilinea. Questo no: mediterraneo fino al midollo, tannico, frutto scuro e toni quasi balsamici, però tutto caratterizzato da un eccellente equilibrio intrinseco. Purosangue scalpitante.

Chateauneuf du Pape, Domaine de la Vieille Julienne, 2003
Parte con un deciso glutammato/dado, poi leggermente si rinfresca, sempre però su toni particolarmente caldi; vino molto concentrato e con una beva complessivamente non semplicissima, se affrontato da solo: meglio con preparazioni di carne con lunghe cotture e riduzioni. Quasi "distillato" nelle sensazioni, ma non brutalmente alcolico/bruciante, anche ai suoi 15,5%. Probabilmente un vino dalla gittata, dal punto di vista puramente tecnico (in termini di resistenza all'ossidazione), pluridecennale: partorito già così, evoluto, dall'annata che (nel bene e nel male) ha fatto la storia, e ancora rinchiuso in una specie di bozzolo dal quale non si sa cosa un giorno potrà uscire.

Aleatico di Vecchia Annata, Ruffino, 1967
Esce dal suo riposo di quasi mezzo secolo in bottiglia (e che Dio benedica i tappi a vite, se questi sono i risultati!) con una baldanza quasi da giovanotto. Dal colore ancora impenetrabile, è un vino fuori dal tempo che sembra di 40 anni più giovane, tutto giocato su toni di caffè e sensazioni chinate ed officinali quasi da vermouth, che hanno suggerito ad alcuni seduti al tavolo l'idea che, all'epoca, sia stata fatta qualche aggiunta alle uve! Ipotesi che personalmente non condivido...anche perché in assenza di disciplinari, nessuno avrebbe vietato a Ruffino di scrivere "vino aromatizzato" in etichetta. Affascinante.

Passo e chiudo (per ora!) :D
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