Davvero una splendida edizione del pranzo primaverile brisighellese ormai di tradizione, quella di quest'anno.
Bottiglie in grande forma, anche quelle più in là con gli anni, e una cucina ai livelli massimi di sempre.
Mi ritrovo in gran parte nelle avvolgenti note di Marco. Aggiungo solo due battute di impressioni personali, dunque, su ciascuna bottiglia.
Sono arrivato con 2' e 18" di ritardo nella cantina di Ivo...e la magnum di Olivier era già stata strizzata e asciugata...!!!
Mi son rifatto col finto Rosé di Pommery, assolutamente piacevole e centratissimo sulla mortadella di Pasquini, e col Genet, più pieno e tostato, che "teneva" bene persino il crostino con le rillettes di fagiano, mentre ci si accomodava a tavola.
Il calice di Latour, spiazzante abbastanza, non stava affatto male a fianco del risotto al germano. Vino piacevole fin quasi piacione, passiamo oltre senza troppe nostalgie, ma il calice l'ho bevuto con gusto.
Biondi Santi, dopo essersi preso il suo tempo nel bicchiere, se ne è uscito alla grande; concordo, non ricordo un BS di annata importante tanto godurioso così giovane.
Pergole una delle migliori bottiglie di '94 assaggiata, inizia con un naso davvero incantatore. Grandissima l'eleganza in bocca, una versione da bere con grande allegria.
A me che non sono un supertifoso di Sassicaia, questo 2003 ha dato alla fine più di quel (poco) che mi aspettassi. Chiaro, se fosse uscito a metà prezzo sarebbe stato un discorso commercialmente molto più rispettabile. Ma ho finito il bicchiere senza soffrire, in bella abbinata con i oselin.
Percarlo, notevole bottiglia di notevole versione. Sfidando le reprimende di Ivo, mi son tenuto il calice sino in fondo al pasto, insieme al Bordeaux, convinto che il tempo lo avrebbe aperto e pulito ulteriormente al naso, e così è stato. Come diceva Ronaldo (quello vero) dalla cima del pan di zucchero, quando parlava di pneumatici: potenza e controllo. Super.
La Mission HB, piaciutissimo.all'inizio della sua maturità, note verdi davvero trascurabili, tranne per un kalos super sensibile all'argomento. Naso davvero cangiante, con i snetori austeri di grafite e cuoio in bell'equilibrio su spezie e frutto. Anche lui a fine giornata splendidissimo vero bordeaux.
Bellissima rivelazione la barbera di Gaja, con un impatto iniziale da applausi.
Grande sorpresa il Barisone, che non conoscevo. Bottiglia davvero in forma, che dà una immagine meravigliosa del barolo vicino al mezzo secolo. Non cede di un millimetro, impressionante.
Il mio coetaneo Ceretto fa una notevolissima figura, con mia grande soddisfazione. Il goccio atteso nel bicchiere qualche minuto in più poi - anche a buon diritto - precipita piuttosto nettamente.
Casone 1982 una sola parola: SPETTACOLO! Un saluto al maestro Baldi.
VINSANTO 1917, invece, nemmeno una parola. Perché non ci sono quelle giuste.
Grazissime, Ivo. Bevuta (e mangiata) da standing ovation!!