CASE BASSE...

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alì65
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Messaggioda alì65 » 23 feb 2017 15:37

Laurea o “cultura equivalente”, conoscenza della lingua italiana e inglese, disponibilità a ricercare occasioni e siti adeguati per narrare il Soldera Case Basse a gruppi di persone e clienti di alto livello, notevole capacità di instaurare relazioni umane anche a livelli elevati: ecco le caratteristiche che dovranno avere i candidati per diventare “brand ambassador” di Case Basse di Gianfranco Soldera, Case Basse, azienda diventata icona del Brunello di Montalcino ma che, dopo lo sversamento delle sue botti nel 2012 e tutte le querelle conseguenti, ha deciso, come spiegato a WineNews dal produttore (https://goo.gl/LIhRPk), di imbottigliare il suo vino come Toscana Igt “Soldera 100% Sangiovese”, eliminando dall’etichetta qualsiasi riferimento a Montalcino stessa.

io lo faccio già, serve una figura femminile, di bella presenza, che mi accompagni... :mrgreen:
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 23 feb 2017 15:45

alì65 ha scritto:Laurea o “cultura equivalente”, conoscenza della lingua italiana e inglese, disponibilità a ricercare occasioni e siti adeguati per narrare il Soldera Case Basse a gruppi di persone e clienti di alto livello, notevole capacità di instaurare relazioni umane anche a livelli elevati: ecco le caratteristiche che dovranno avere i candidati per diventare “brand ambassador” di Case Basse di Gianfranco Soldera, Case Basse, azienda diventata icona del Brunello di Montalcino ma che, dopo lo sversamento delle sue botti nel 2012 e tutte le querelle conseguenti, ha deciso, come spiegato a WineNews dal produttore (https://goo.gl/LIhRPk), di imbottigliare il suo vino come Toscana Igt “Soldera 100% Sangiovese”, eliminando dall’etichetta qualsiasi riferimento a Montalcino stessa.

io lo faccio già, serve una figura femminile, di bella presenza, che mi accompagni... :mrgreen:


mi sfugge il concetto di "relazioni umane a livelli elevati"......... :o :o
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda george7179 » 23 feb 2017 15:46

alì65 ha scritto:
io lo faccio già, serve una figura femminile, di bella presenza, che mi accompagni... :mrgreen:

Cosa ne dici? Va bene anche per i livelli elevati...

http://brescia.corriere.it/notizie/spor ... b2b6.shtml
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda alì65 » 23 feb 2017 15:48

george7179 ha scritto:
alì65 ha scritto:
io lo faccio già, serve una figura femminile, di bella presenza, che mi accompagni... :mrgreen:

Cosa ne dici? Va bene anche per i livelli elevati...

http://brescia.corriere.it/notizie/spor ... b2b6.shtml


col piffero!!! proprio perchè ce l'ha... :D ...ci tengo alla mia verginità posteriore..
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda Ziliovino » 04 mag 2017 19:35

Qualcuno è stato accettato oppure ha partecipato alle precedenti edizioni? Grazie
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda AedesLaterani2012 » 04 mag 2017 23:29

Dunque, lasciando parlare i numeri, si ragiona di 7.740 bottiglie (circa, su 8.600 prodotte) destinate al mercato estero ed 860 ai consumi interni. E, seguitando nella comprensione del testo, sarebbe tra i vini più costosi d'Italia... :shock:

Di cosa stiamo parlando, Claudio? Per favore rendimi edotto... una cinquantina di bilionari cinesi fatturano annualmente (tutti insieme) circa 300 miliardi di dollari; un billionaire russo spende 140.000 euro a Porto Cervo per otto bottiglie di champagne e con oltre 18.000.000 di milionari al mondo, c'è chi grida al "sold out" perché 'piazza' a 220,00 €/bt. 7.740 bottiglie di Brunello di Montalcino [ricordo che è questo il brand richiesto a livello planetario, non il "Soldera 100% Case Basse"] sui canali distributivi internazionali nel settore beverage? Pardon: 'blue chip labels'...

La Cina, da sola, rappresenta circa il 16% del giro d’affari del lusso mondiale, con un atteso trend di crescita, nel 2017, pari al 10% del 2016 sul 2015; stiamo parlando di un giro d'affari per il cd. "mercato del lusso" con un fatturato di 860 miliardi di euro. Di questi, un 30% è appannaggio di "pochi" milioni di ricchi... :shock:

Boh?!? Spiegami tu, Claudio. Credo di essermi perso qualcosa dallo sversamento...
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda alì65 » 05 mag 2017 06:52

AedesLaterani2012 ha scritto:Dunque, lasciando parlare i numeri, si ragiona di 7.740 bottiglie (circa, su 8.600 prodotte) destinate al mercato estero ed 860 ai consumi interni. E, seguitando nella comprensione del testo, sarebbe tra i vini più costosi d'Italia... :shock:

Di cosa stiamo parlando, Claudio? Per favore rendimi edotto... una cinquantina di bilionari cinesi fatturano annualmente (tutti insieme) circa 300 miliardi di dollari; un billionaire russo spende 140.000 euro a Porto Cervo per otto bottiglie di champagne e con oltre 18.000.000 di milionari al mondo, c'è chi grida al "sold out" perché 'piazza' a 220,00 €/bt. 7.740 bottiglie di Brunello di Montalcino [ricordo che è questo il brand richiesto a livello planetario, non il "Soldera 100% Case Basse"] sui canali distributivi internazionali nel settore beverage? Pardon: 'blue chip labels'...

La Cina, da sola, rappresenta circa il 16% del giro d’affari del lusso mondiale, con un atteso trend di crescita, nel 2017, pari al 10% del 2016 sul 2015; stiamo parlando di un giro d'affari per il cd. "mercato del lusso" con un fatturato di 860 miliardi di euro. Di questi, un 30% è appannaggio di "pochi" milioni di ricchi... :shock:

Boh?!? Spiegami tu, Claudio. Credo di essermi perso qualcosa dallo sversamento...


sullo sversamento ho una mia idea ma la tengo per me perchè non vorrei ricevere querele o cose varie...
la quantità di bt rimaste dopo lo "sversamento" bisognerebbe capire se è il totale delle annate o la singola.....se la singola a pensare male si fa peccato ma molte volte ci si azzecca....

per quanto riguarda il mercato non so cosa dire....segue i ricchi e fa bene, lo farei anch'io...io non faccio parte della categoria, non lo sarò mai e mi accontenterò di bere quelle che mi sono rimaste e poi, se avrò ancora possibilità, acquisterò ancora altrimenti amen....vivrò di ricordi
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda il chiaro » 05 mag 2017 19:00

Ziliovino ha scritto:Qualcuno è stato accettato oppure ha partecipato alle precedenti edizioni? Grazie


La mia compagna ha partecipato un anno e mezzo fa, con altre persone sono state ospiti a pranzo e cena da Soldera con lui che cucina e loro che sbevazzano Gravner e vecchie annate di Case Basse: invidia vera!!!
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda videodrome » 09 mag 2017 00:28

il chiaro ha scritto:
Ziliovino ha scritto:Qualcuno è stato accettato oppure ha partecipato alle precedenti edizioni? Grazie


La mia compagna ha partecipato un anno e mezzo fa, con altre persone sono state ospiti a pranzo e cena da Soldera con lui che cucina e loro che sbevazzano Gravner e vecchie annate di Case Basse: invidia vera!!!

Strano Marco che tu non ti sia imbuc... ahem ....non fossi invitato :D :D
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda il chiaro » 09 mag 2017 08:21

videodrome ha scritto:
il chiaro ha scritto:
Ziliovino ha scritto:Qualcuno è stato accettato oppure ha partecipato alle precedenti edizioni? Grazie


La mia compagna ha partecipato un anno e mezzo fa, con altre persone sono state ospiti a pranzo e cena da Soldera con lui che cucina e loro che sbevazzano Gravner e vecchie annate di Case Basse: invidia vera!!!

Strano Marco che tu non ti sia imbuc... ahem ....non fossi invitato :D :D


Io faccio altro di lavoro :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda Ziliovino » 08 giu 2017 21:33

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Vigneto Case Base e la cantina:
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Case Basse e la videosorveglianza:
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Vigneto Intistieti:
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Tre giorni mistici a Montalcino

Ho pensato più volte al titolo da dare a questa esperienza a Case Basse, alla fine questo mi è sembrato per più motivi il più azzeccato :-)

Ero già passato davanti al cancello blindatissimo di Soldera, d'altronde è sulla strada che porta da Fattoi, vicinissimo alla Pieve di Santa Restituta e poco dopo Caprili, lungo una delle tante strade bianche che circondano Mons Ilcinus, il monte dei Lecci, versante sud. Ricordo ancora le mani nei capelli del povero camionista di Tir straniero che giunto in prossimità del piccolo borgo non sapeva più che fare, impossibile proseguire, quasi impossibile tornare indietro... Quella volta l'unico souvenir di Case Basse fu la foto dell'insegna, questa volta invece, direi quasi per un caso fortuito, il cancello si apre. La scusa è un corso di "analisi sensoriale", la motivazione principale è ovviamente tracannare un bel po' di sangiovese dei vigneti Intistieti e Case Base...
La tre giorni passerà tra tecniche di degustazione, cene a base di pesce a Sant'Angelo in Colle, visite in cantina, e diverse chiacchierate con Soldera.
Il patron di Case Basse appare come un arzillo ottantenne, in pantaloni di velluto e bretelle, sembra felice di avere tante facce nuove in azienda, forse contento anche di essere adulato, ma soprattutto di comunicare la sua storia, ci dirà più volte: preparatevi le domande da farmi...
L'inizio della storia comincia nei primi anni 70, 1972 se non sbaglio, quando a Soldera, dopo alcuni anni di ricerca, viene proposto l'acquisto del podere Case Basse. Si lascia convincere, dice, dal terreno, secondo lui unico. Da subito l'idea iniziale è chiara: la volontà di produrre un grandissimo vino, in grado di rivaleggiare con i migliori di allora*, nell'arco di 10 anni, altrimenti avrebbe venduto...
*I migliori di allora, e i vini preferiti da Soldera anche oggi sono: Monfortino, Monprivato Mascarello (e Cà d'Morissio), Amarone Quintarelli e Gravner. "Non potendo bere questi vini tutti i giorni, quali altri vini consiglia?" "nessun altro, piuttosto bevi acqua".
Le risposte saranno sempre molto tranchant, e spesso appariranno quasi come delle boutade. Inizialmente pensavo facessero parte del "personaggio" Soldera, e credevo che dopo l'impatto iniziale si sarebbero stemperate... Invece si susseguiranno i "il cuoco pluristellato (omissis) cucina come un cane", "a quello (omissis, grande produttore italiano) ho spiegato io come fare il vino", e via andare... Anche se l'atmosfera si mantiene sempre abbastanza leggera, non è semplice confrontarsi.
Produce un solo vino, produrne altri sarebbe solo uno spreco di energie, e soprattutto una sottrazione di tempo ed energie da dedicare al primo vino. Il segreto del suo Brunello (perché attenzione, sottolinea più volte che lo è anche se oggi non più dichiarato in etichetta), è tutto nel terreno, il 90% del lavoro si fa in vigna, e la vigna va lasciata esprimere al meglio (ad es. niente cimatura). Dice di produrre il Brunello di oggi allo stesso modo di come ha prodotto le prime annate, ma al contempo continua a fare ricerca, sia in collaborazione con le università, ma anche ad esempio con società che rilevano i dati di ogni singola vite tramite droni (che abbiamo anche visto in azione). Ed ha piantato un piccolo vigneto sperimentale di sangiovese ad alberello. Il vigneto Case Basse è adiacente alla cantina, Intistieti qualche centinaio di metri più in là, poco dopo la Pieve. Solo zolfo e rame, diradamento drastico, si arriva a produrre anche solo 35 q.li ettaro, si "sgrappolano" gli acini che passano alla cernita, niente pigiatura e subito nei tini in legno per la fermentazione, senza controllo della temperatura. Il "vino naturale"? "non esiste", e siamo d'accordo, ma il "protocollo" è praticamente quello. Come già saprete da queste parti nessun taglio, imbottigliamenti differenti, per 6/15.000 bottiglie l'anno, di cui solo il 3/4% resta in Italia. Gli importatori devono tassativamente passare in azienda periodicamente, per conoscere il vino e le differenti annate.
La cantina è praticamente una "grotta", muri di roccia spaccata, imbragata in reti di acciaio, pali d'acciaio, pavimento in granito, pulizia certosina, sistema di ricircolo dell'aria dal sottosuolo per un "condizionamento naturale" di temperatura ed umidità. Botti grandi e tini in legno, anche molto vecchi. Il progetto futuro è l'indipendenza energetica e la fonte d'acqua, i carotaggi a qualche centinaio di metri sotto terra hanno trovato acqua termale a temperatura costante... Case Basse è praticamente un mondo a se.
Ovviamente non poteva mancare il giro nel giardino curato dalla moglie, un paio di ettari di giardino botanico davvero curatissimo, oasi di pace dai colori sgargianti, datemi una tenda a igloo e potrei viverci. A fianco il piccolo uliveto, per olio "ad uso personale", all'ingresso della sede un paio di vasche/biolaghetti con delle bellissime ninfee.
Dopo il fattaccio delle botti svuotate? Mai pensato di mollare, anzi, subito a lavorare per ripartire. I segni lasciati sono però ben visibili: un numero infinito di telecamere e sensori...
L'uscita dal consorzio? ci stava riflettendo da parecchi anni, da quando le grandi aziende del circondario avevano guadagnato il potere decisionale.
E il vino? Abbiamo assaggiato più volte durante la tre giorni 2006, 2009, 2011, 2012 e 2013, spesso alla cieca (anche con campioni ripetuti), anche da magnum, alcune volte appena stappate, altre lasciate respirare: la cifra stilistica è decisamente l'eleganza, senza sbavature, un velluto, solarità nei profumi, frutta e fiori vanno a braccetto, tannini sempre levigati e approcciabilissimi anche in gioventù, col tempo si affacciano note ematiche e di camino come nella 2006, che ho preferito tra tutte. La 2013, da singolo assaggio da botte promette molto bene, come anche la 2009, dal tannino e frutto croccante. Mi ha convinto poco la 2011, un po' più fruit-bomb al naso, e più piacione al sorso. Tutti ovviamente bevuti dai bicchieri di forma particolare, scelti da Soldera, e che ritroveremo anche la sera al ristorante...
La miglior annata secondo il produttore? L'annata più difficile, cita tra le altre 2002 e 1984, per la soddisfazione di aver prodotto un grande vino nonostante le avversità.
Bottiglie in vendita? "tutte già prenotate", manco una come souvenir, e dopo 3 giorni durante i quali ci ha lasciato sulle spine, ho intravisto un po' di compiacimento nel poter scegliere a chi vendere, e soprattutto a chi negare le bottiglie: a diversi chef stellati dice no, non nasconde l'antipatia verso i molti ristoratori che secondo lui fanno una cucina "finta".

A contorno, nonostante il pochissimo tempo disponibile, mi sono imbucato in paio di aziende: sempre ottimi i vini di Baricci, Brunello 2012 e rosso 13, anche se non ho visto la madonna come col 2010; da Le Chiuse buoni e rigorosi i Brunello 2012 (soprattutto) e 2011, mentre le riserve 2006 e 2001 non mi hanno convinto per toni cupi e sporchini (bott. aperte da 24h). Da Lisini niente assaggi se non si concorda la visita in cantina. Comunque parecchi vini esauriti e prezzi in decisa ascesa...
I paesaggi di Montalcino in primavera sono davvero stupendi, di un verde abbacinante, ma credo si sappia già.
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda alì65 » 09 giu 2017 07:42

bravo, bel reportage
una sola curiosità, si è parlato di quantità di bt prodotte dalla annata 2007 alla 2012?
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda Ziliovino » 09 giu 2017 12:47

alì65 ha scritto:bravo, bel reportage
una sola curiosità, si è parlato di quantità di bt prodotte dalla annata 2007 alla 2012?


No, mi spiace.
Ma voci di corridoio mormorano di ipotesi di aste per le annate dove si sono salvate meno bottiglie...
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda zampaflex » 09 giu 2017 14:14

Ziliovino ha scritto:Produce un solo vino, produrne altri sarebbe solo uno spreco di energie, e soprattutto una sottrazione di tempo ed energie da dedicare al primo vino. Il segreto del suo Brunello (perché attenzione, sottolinea più volte che lo è anche se oggi non più dichiarato in etichetta), è tutto nel terreno, il 90% del lavoro si fa in vigna, e la vigna va lasciata esprimere al meglio (ad es. niente cimatura). Dice di produrre il Brunello di oggi allo stesso modo di come ha prodotto le prime annate, ma al contempo continua a fare ricerca, sia in collaborazione con le università, ma anche ad esempio con società che rilevano i dati di ogni singola vite tramite droni (che abbiamo anche visto in azione). Ed ha piantato un piccolo vigneto sperimentale di sangiovese ad alberello. Il vigneto Case Basse è adiacente alla cantina, Intistieti qualche centinaio di metri più in là, poco dopo la Pieve. Solo zolfo e rame, diradamento drastico, si arriva a produrre anche solo 35 q.li ettaro, si "sgrappolano" gli acini che passano alla cernita, niente pigiatura e subito nei tini in legno per la fermentazione, senza controllo della temperatura.
Il "vino naturale"? "non esiste", e siamo d'accordo, ma il "protocollo" è praticamente quello.


Mo' chi glielo dice ai bio pasdaran, che non hanno mai bevuto Soldera ma si tracannano patrugni e volatili?

PS1: deve ringraziare Gambelli, però.
PS2: 2002 debole per essere un Soldera, ma davvero un bel vino e tra i campioni dell'annata.
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Re: CASE BASSE...

Messaggioda alì65 » 09 giu 2017 16:23

zampaflex ha scritto:
Ziliovino ha scritto:Produce un solo vino, produrne altri sarebbe solo uno spreco di energie, e soprattutto una sottrazione di tempo ed energie da dedicare al primo vino. Il segreto del suo Brunello (perché attenzione, sottolinea più volte che lo è anche se oggi non più dichiarato in etichetta), è tutto nel terreno, il 90% del lavoro si fa in vigna, e la vigna va lasciata esprimere al meglio (ad es. niente cimatura). Dice di produrre il Brunello di oggi allo stesso modo di come ha prodotto le prime annate, ma al contempo continua a fare ricerca, sia in collaborazione con le università, ma anche ad esempio con società che rilevano i dati di ogni singola vite tramite droni (che abbiamo anche visto in azione). Ed ha piantato un piccolo vigneto sperimentale di sangiovese ad alberello. Il vigneto Case Basse è adiacente alla cantina, Intistieti qualche centinaio di metri più in là, poco dopo la Pieve. Solo zolfo e rame, diradamento drastico, si arriva a produrre anche solo 35 q.li ettaro, si "sgrappolano" gli acini che passano alla cernita, niente pigiatura e subito nei tini in legno per la fermentazione, senza controllo della temperatura.
Il "vino naturale"? "non esiste", e siamo d'accordo, ma il "protocollo" è praticamente quello.


Mo' chi glielo dice ai bio pasdaran, che non hanno mai bevuto Soldera ma si tracannano patrugni e volatili?

PS1: deve ringraziare Gambelli, però.
PS2: 2002 debole per essere un Soldera, ma davvero un bel vino e tra i campioni dell'annata.


al pasdaran piace il "piccolo è bello", il RQP, l'artigiano che tratta i vini come opere uniche, nel senso che una bt è sempre diversa dall'altra, che fa vini puzzoni perchè naturali... :D
Soldera è il male, l'oscuro signore del Brunello, colui che produce vino caro (sentito con le mie orecchie:"Banfi è uguale e costa molto molto meno")...beata ignoranza... :roll:
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