alexer3b ha scritto:Visto che sono parte in causa della questione, rispondo ad alcuni dei dubbi di gp.
Per i vini la graduatoria è stata stilata per le prime 50 posizioni, le seconde 50 sono in ordine alfabetico (che poi arrivare 100esimi in una lista così ristretta non penso sia un male assoluto).
(...)
Le varie graduatorie tengono ovviamente conto anche del prezzo come discriminante della posizione, per questo non ci sono ex-equo.
Grazie dei chiarimenti
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Sinceramente, questa storia dei primi 50 "sgranati" (stile Best Italian Wine Awards) e dei secondi 50 in un gruppone di inseguitori la vedo assai poco intuitiva, anche perché l'ordine alfabetico dei secondi 50 riguarda il produttore, ma i vini sono riportati come "vino-annata-produttore", quindi accorgersene è tutt'altro che scontato. Direi che gli elenchi non dovrebbero circolare senza questa precisazione che tu ci riporti, ma già nella prima anticipazione linkata da emigrato vediamo che non ce n'è traccia.
Tra l'altro nei "da bere subito" oltre quota 50 c'è un "G" e un "M" subito dopo gli "A" -- così veramente indovinare la logica dei secondi 50 diventa una caccia al tesoro
Il prezzo come discriminante ultimo della posizione nei primi 50 la vedo veramente una cosa difficile da spiegare, forse vuol dire che quando il punteggio (segreto) era pari si è usato il prezzo per discriminare, ma francamente se per evitare i voti palesi bisogna fare i doppi salti mortali carpiati... I primi 3 "da bere subito" con i loro prezzi dissociati che ho citato sopra (primo e terzo sopra i 500 euro, secondo 15 euro) farebbero piuttosto pensare che del prezzo non si sia tenuto alcun conto, come d'altronde si fa normalmente in Italia nelle classifiche qualitative, ma evidentemente non è così (magari tra i curatori c'è qualcuno che si sente ammericano, alla Sordi...).
Darò un occhiata con calma agli elenchi, ma sinceramente temo che siamo proprio su sponde opposte. Mi ricordo quando si discutevano i YYY campani e il de magistris giustamente se la prendeva dicendo che il lavoro principale di una guida non si esauriva nella lista dei vini top: qui invece apparentemente il distillato della guida (che non ho ancora visto) sta principalmente in questi elenchi. Tra l'altro se è così, e quindi gli elenchi vivono di vita propria, dato che li si trova facilmente in rete c'è il rischio che molti li scarichino e li usino senza neanche porsi il problema di comprare la guida che li ha confezionati per approfondire cosa c'è dietro. Con la precedeente edizione della guida i "vini da comprare" li potevi sapere solo se compravi la guida (dove i migliori q/p venivano riportati all'inizio di ogni capitolo regionale): magari era una scelta più avveduta, no?
Infine, sempre a proposito di sponde opposte: a me danno il voltastomaco gli elenchi di vini stile insalata russa, in cui a un Barolo segue un Fiano e poi un passito, mentre l'altro Barolo sta dieci righe sotto tra un Primitivo e una bollicina (stile Best Italian Wine Awards, come già detto). Proporre tre liste da 100 fatte in questo modo lo trovo veramente avvilente, c'è anche dietro un'idea di fungibilità dei vini in cui alla fine la posizione in una graduatoria unica conta più dell'identità ("pensavo di comprare un Barbaresco, ma visto che 5 posizioni più in alto c'è un Amarone ho cambiato idea"). Ripeto: a me la risposta alla domanda, pur insidiosa, "quali sono i migliori Barbaresco" o "quali sono i migliori Amarone" interessa, della domanda "ci sono più Amarone o Barbaresco nei primi 50 BIWA, e quale dei due ha la posizione più alta" non so che farmene.
Comunque è chiaro che sono un nostalgico della precedente versione di questa guida. lo ammetto tranquillamente.