Messaggioda vinogodi » 18 giu 2016 16:27
...a parte le epiche bicchierate che sono sempre esperienze di vita , numerose visite in cantine ed assaggi delle nuove produzioni qui e là. Non sto a descrivere in dettaglio ma qualche considerazione buttata di getto.
Bevuti i più buoni Lambrusco della mia vita, sia in assaggi meditati , sia in kermesses , sia in visite in cantina . Risentiremo parlare di Venturini Baldini nel prossimo futuro perchè il progetto è ambiziosissimo e il potenziale enorme, depresso per diversi lustri da inettitudine e scelte sbagliate, sta rifiorendo come araba fenice : il Quaranta è Lambrusco di grande valore così come il Rubino del Cerro, tornato agli antichi fasti.... beh , il cantiniere è Danny Bini (quello del mitico "Ponente") che ho conosciuto di persona, un vero artista del Lambrusco...
Belli ma a livello solito i Lambrusco di Chiarli , sia Vecchia Modena che Fondatore , ma quelli che mi hanno più impressionato sono i loro Metodo Classico dell'azienda Quintopasso , con una cuvée Paradiso splendida (taglio Chardonnay e 20% Lambrusco di Sorbara vinificato in bianco) . Di struttura ma che ti taglia la lingua...
... però quest'anno davvero tutti in grandissimo spolvero, da Bellei a Cantina della Volta, da Cavicchioli a Arceto, da Carra a Monte delle Vigne , da Miglioli a Fondo Bozzole ; anche Marcello ha fatto un gran Lambrusco e Otello è meno irruento e rotondo del solito. Discorso a parte per Lini 910 , il cui Metodo classico 2005 (sboccatura 2015) è fra i più intriganti Lambrusco della storia di questo vino (Cernilli l'ha definito il Petrus del Lambrusco , ma penso si sia fatto prendere dall'entusiasmo...).
- Grande l'Oblivio 2011 di Nicola Ferri e memorabile ... uil Memor 2012 , la solita belva. Fra i Primitivo uno delle più buone versioni dolci mai assaggiate, il Lo Apu 2014 di Masseria Jorche, nettare puro.
In Piemonte la più spaventosa batteria di Barbaresco mai assaggiata tutta in una volta , le 4 Vecchie Viti 2010 di Roagna , con Montefico sugli scudi e Asili e Pajé subito dietro. Uno splendore, così come il Crichet Pajé 2006 , bevuto in 6 (sei) occasioni anche vicino a Monfortino 2006 e Cà'D'Morissio 2006 ... e siamo a quei livelli . Mascarello (Mauro) ha fatto dei Barolo deliziosi, fini ed eleganti. Impressionante e bellissimo l'Asili Riserva 2011 di Giacosa . Da botte, i Barolo di Conterno 2012 mi hanno rapito, così come le Barbera 2014 , da assaggiare senza preconcetti. I vini di Burlotto da berseli a canna...
Tragedia in casa Manzoli dopo lunga chiaccherata con Enzo (Pontoni) . Fine della storia di Calvari, non verrà più prodotto, ma confluirà nel rosso Miani ( in attesa di espianto delle vigne) . Ho la sensazione che non l'abbia mai amato e per lui era quasi un fastidio doverlo gestire, essendo un vino da iperbole che sviava l'attenzione dall'intera, risicata gamma. Che vede però i 2012 di Merlot, sia Buri che Filip (che preferisco) in grande spolvero anche se , quest'annata , buttata più sulla potenza che sulla finezza, può far storcere il naso agli amanti del Le Pin di casa nostra . Buoni e delicati i bianchi in un'annata ( che ritiene sfigatissima, la 2014 ....) dove non ha prodotto le selezioni . Udite udite, lo Chardonnay generico sembra venire da Meursault ...
Dei grandi Veneti (Quintarelli, Dal Forno, Zymé e Roccolo Grassi) ne parliamo la settimana prossima...
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