Messaggioda landmax » 17 mag 2016 18:50
Ecco le mie valutazioni sulla giornata.
PRE-APERITIVO:
Champagne Brut Jean Velut: discreto champagne. Decisamente agrumato (netto il cedro al naso), ancora piuttosto giovane e citrino in bocca, ha il pregio di pulire bene la bocca, ma non va oltre. 85/100
APERITIVI:
- Champagne Grand Cru Millesime 2002 Jean Yves de Carlini: sulle prime lo trovo intrigante, il quadro olfattivo è abbastanza articolato (note di crosta di pane, cognac, agrumi, crema pasticcera, caramello); bolla appena grossolana, ma bocca in bell’equilibrio tra parti dure e morbide, già piuttosto risolta, lunga ma non lunghissima. Scaldandosi la dolcezza si fa più marcata e la beva ne risente. 87-88/100
- Champagne Sir Winston Churchill 2002 Pol Roger: qui si cambia decisamente registro. Al naso è abbastanza ritroso, più fine che intenso; la bocca invece è di precisione millimetrica: bolla finissima, bel bilanciamento freschezza/parti morbide (la fusione non è ancora perfetta, ma si farà), bella pienezza e grande allungo finale, con ritorni di polvere di cioccolato e lime. Già oggi una goduria, tra qualche anno ne vedremo delle belle. 92+/100
- Chevalier Montrachet 2006 Etienne Sauzet: grande eleganza ed ampiezza olfattiva, un grande Borgogna bianco didascalico (note talcate, polvere pirica q.b., pera e pesca, fiori bianchi, legno nuovo q.b., il tutto in un quadro molto raffinato); peccato per una bocca che, pur ottima, pare un po’ seduta, priva della freschezza necessaria a controbilanciare una materia importante. 91/100
PRIMA BATTERIA
- Bonnes Mares 2007 Drouhin-Laroze: naso sulle prime nebbioleggiante, con note di tabacco dolce da pipa in evidenza, poi si apre molto bene su sentori floreali (rosa), balsamici (talco mentolato) e foxy; bocca molto fresca, tannino finissimo per una bocca che gioca più sull’eleganza che sulla struttura. Piaciuto. 91/100
- Bonnes Mares 2007 Bruno Clair: naso piuttosto reticente e anche quando timidamente si apre, lo fa virando su sentori molto terziari (salamoia e foxy); bocca, al contrario, energica, scalpitante, tannino ben presente e di ottimo allungo agrumato, anche meglio di quella del vino precedente. Peccato per quel naso… 90/100
- Clos de Vougeot 2007 Denis Mortet: come si sente il cambio di zona! Un tripudio di lamponi maturi, un tocco di fiori e sottobosco, il naso è decisamente il più classicamente borgognone della prima batteria. Bocca importante e ancora molto giovane, glicerica, ma di buon contrasto e lunghezza. Scaldandosi escono le spezie dolci ed un che di “ruffiano” (legno nuovo e burro) che non me lo fanno apprezzare fino in fondo. 90/100
SECONDA BATTERIA
- Bonnes Mares 2009 Bart: bel naso borgognone di arancia amara e fragole macerate; bocca abbastanza austera, molto fresca, con finale di rabarbaro. Scaldandosi nel bicchiere emerge un’antipatica nota lattica al naso (pare sentirsi il calore dell’annata) e il finale di bocca vira sulle spezie dolci. Piaciuto il giusto. 89/100
- Bonnes Mares 2006 Lucien Le Moine: al primo naso avverto una nota verde di raspo e, in sottofondo, il frutto, in un quadro comunque abbastanza compresso. Bocca di ottima struttura, tannino maschio e grande freschezza. A me è piaciuto, ma mi è parso ancora indietro nello sviluppo. 90+/100
- Richebourg 2007 Gros Freres et Soeur: ancora una volta l’intruso si fa notare immediatamente! Profilo subito esplosivo, di grande intensità e caratterizzazione, che spazia dall’affumicato alla caramella al rabarbaro, dalla cannella al lampone; bocca quasi esile per essere un Richebourg (qui pesa l’annata magra, ma anche la mano leggera del produttore), sulle prime anche un po’ acetica (non disturbante e comunque dopo 5 minuti se ne va), ma molto slanciata e di pervasiva profondità acido-sapida. Un gioiellino. 92/100
TERZA BATTERIA
- Bonnes Mares 2002 Dujac: un grande vino senza meno. Di sfrontata gioventù nonostante l’età anagrafica, il naso è ancora abbastanza chiuso e si apre lentamente su sentori di spezie dolci e piccoli frutti; bocca di straordinario impatto, tannica, virile, profondissima. Chapeau. 93+/100
- Musigny 2005 Jacques Prieur: ovvero “come rovinare uno dei più grandi cru di Borgogna”. Ci limitassimo ai profumi, questo vino potrebbe essere fatto ovunque: di grande concentrazione fruttata, con sentori di caffè, cioccolato, yogurt, di stile marcatamente internazionale; per fortuna la bocca rivela la stoffa del cru e mostra una struttura di perfetta estrazione tannica, molto fresca e lunga. 89/100
- Bonnes Mares 2006 Comte Georges de Vogué: un altro grande vino. Classicissimo nei sentori di raspo e foxy, man mano si apre su bellissime sensazioni di lampone schiacciato e balsamiche; all’assaggio gioca più sull’eleganza che sulla potenza, nonostante un tannino vivo e presente. Il finale è lungo e a coda di pavone, con ritorni balsamici davvero stupendi. 93/100
QUARTA BATTERIA
- Bonnes Mares 2007 Mugnier: parte bene con un naso tra i più completi della giornata: lampone, arancia sanguinella, fragola macerata, cannella, accenni floreali e balsamici; attacco dolce e speziato in bocca, manca tuttavia la progressione e il vino sembra chiudere a V, leggermente amaro. Annata probabilmente non interpretata al meglio. 89/100
- Bonnes Mares 2007 Roumier: un vino davvero curioso, pare imbottigliato ieri. Profumi fruttati e quasi vinosi, la bocca è ancora indietro nello sviluppo: freschissima, piena e tannica, ma un pò in debito di dinamica. Spero che il tempo possa migliorarlo, ma mi ha lasciato un po’ perplesso. 88+/100
- Chambertin Clos de Beze 2007 Armand Rousseau: una premessa. Avevo già assaggiato questo vino (stessa annata) da Vinogodi alla borgognata di settembre 2015 e devo dire che questa bottiglia conteneva un liquido molto più espressivo, vitale, armonioso di quello bevuto a settembre! Un naso classico, che esprime la quintessenza della Borgogna più nobile, misurato com’è nello stile della casa, ma non meno intrigante. La bocca è di “peso senza peso”, i tannini puntiformi e risolti, l'arco gustativo lunghissimo, il finale arioso e a coda di pavone. Certo l’annata magra si sente, per via di un centro bocca che gioca quasi a nascondersi, ma il vino sembra persino guadagnarne in bevibilità. A mio parere, è oggi al suo apice. 94/100
A SÈ
- Bonnes Mares 2001 Domaine D'Auvenay Leroy: Madame è sempre Madame e ci tiene anche in quest'occasione a non fare brutta figura! Splendido profilo olfattivo, meno potente e “incensoso” del solito, ma pur sempre di grande fascino: fragola macerata, caramella al rabarbaro, cannella e curry e molto altro ancora; bocca perfetta, piena ed armoniosa, agrumata e profondissima. 94/100
FINALE
- Moscato D'Asti Bel Piano 2015 Cascina Fonda: semplicemente, convincente. 86/100
- Porto Late Bottled Vintage 1971 Taylor's: grande fascino per questo LBV di 45 anni! Molto ricco lo spettro olfattivo, che sembra voler mostrare tutte le sfumature dei frutti secchi e disidratati. In bocca (unico neo) la componente alcolica è un po’ bruciante, ma come finale di giornata è davvero appagante e profondo! 91/100
Tiriamo, in fine, le somme della giornata.
Volendomi esprimere, direi che a livello qualitativo Bonnes Mares è certamente un grande cru, ma non il più grande dei cru. Il confronto con i cru di Chambertin e Vosne Romanée è stato a mio avviso istruttivo al riguardo.
A livello di (macro-)caratteristiche del cru, proverei a sintetizzerle così: profilo olfattivo non di grande intensità, ma comunque di bella complessità; bocca segnata da un ricco corredo tannico, molto fresca e agrumata, più tesa e “maschia” di altre espressioni di Borgogna (e di Chambolle-Musigny in particolare).
Grazie di cuore a Marco per avermi dato questa possibilità di approfondimento!