Sera del 31 marzo, che meglio che posto qui, anche perche' l'ultimo goccio di whisky e' stato bevuto oltre mezzanotte
Georges Laval - Brut Nature sbocc. 2014 Per il momento offre poco, serve tempo per sbrogliare quella imponente massa acida e guadagnare in complessita'
Benanti - Pietramarina 2009 Affinita' e divergenze dei bianchi sudisti. Echi di Rodano, ma soprattutto di Roussillon. A forza di esclusioni, mi viene in mente che una tale decisa sapidita' unita ad una buona carica glicerica non possono che venire da un terroir vulcanico, e di conseguenza, etneo. Non particolarmente vivace, ma dalla stoffa robusta adatta ad abbinarsi a piatti un po' strutturati.
Vatan - Clos de la neore 2010 ++
Grandissimo ringraziamento al padrone di casa che l'ha infilata nella degustazione, altrimenti non sarei mai riuscito a provarla. Naso* caleidoscopico e nitidissimo, bocca delicatamente cesellata, dialogo tra le componenti sussurrato me costante. Un capolavoro, compreso il famigerato richiamo di Pigigres all'acqua di ghiacciaio (incredibile).
*ovviamente nella versione ligeriana del vitigno, quindi di frutto tropicale e a pasta gialla, e zero pisci o bossi (minuscolo).
Luigi Oddero - Barolo Vigna Rionda 1999 ++
Una spalmata di Vicks sul petto, una di pasta d'olive sotto il naso, e via. Il terroir emerso mai cosi' marcante. Bottiglia pero' meno performante di altre uguali, ha detto Pippuz. La chiusura altalenante sugli amari lo dimostra.
Dal Forno - Valpolicella 1995 +
Quanto cabernet ci ha messo Romano in questa boccia?
Senza scherzi, il naso e' rimasto talmente impuntato su toni di cenere e vegetali con un fruttino nitido sullo sfondo, da far fare a tutti il giro del mondo delle bituriche.
Se il naso lascia perplessi sull'uvaggio adottato, la bocca e' strapotente, una furia, una verticalita' inaspettata per chi ha sempre conosciuto le sue creazioni come degli arabeschi baroccheggianti e traboccanti carnosita', me compreso.
Chateau de Fosse-Seche Saumur Puy-Notre-Dame Reserve du Pigeonnier 2010 Eccolo qui, un bio insignificante, col corredo di brett e volatile. Migliora col tempo, ma la bocca è debole.
Foillard - Morgon cuvee Pi Grec 2013 Un po' di volatile, succo d'uva, e una discreta speziatura, almeno quella in tono col vitigno. Bocca sciolta, un filo persa per strada la fermentazione che lascia qualche strascico di sapori non esemplari. Vin de soif, beverino, facile con qualche orpello e un po' di belletto. Per me, troppo semplice e maldestramente eseguito.
Robinot - cuvee Camille 2013 Cito testualmente: "vomito, plastica, frutto, china, pepe. Salatissimo, discreta bocca. Un po' diluito, manca spessore". BAH.
Chamonard - Morgon le Clos des Lys 1998 +
Cenere, menta, yogurt alla fragola; fine, bocca di giusto spessore, con qualche impiccio. Per me il migliore dei tre gamay.
Monticino Rosso - Albana passita 2010 Bello nei toni di scorza d'arancia, giusto apporto di zuccheri senza impacci, gradevole nel fine pasto. Piaciuto, ma non posso dire di più alla decima boccia stappata