Messaggioda de magistris » 27 lug 2015 19:30
Purtroppo la viticoltura ischitana è stata letteralmente stuprata negli ultimi 50 anni dalla speculazione edilizia, e dei quasi 3.000 ettari del secondo dopoguerra ne sono rimasti meno di 400.
Qualcosina si muove negli ultimi anni, ma il riferimento resta sempre Casa D'Ambra, soprattutto per i suoi bianchi da forastera e biancolella (Tenuta Frassitelli in primis, che vale la pena di assaggiare a 2-3 anni dalla vendemmia, se trovi il 2012 oggi ti diverti parecchio).
Come nomi alternativi ci sono Giardini Arimei (per l'omonimo passito secco), Pietratorcia (ma sono vini piuttosto estremi, non per tutti, tra fermentazioni spontanee e macerazioni sui bianchi), La Pietra di Tommasone (più "moderni", specie le selezioni) e Cenatiempo (abbastanza classici, ma a volte veramente troppo sottili e magrolini).
Buon viaggio e buon divertimento!
Paolo De Cristofaro
http://www.tipicamente.it/Ci si può divertire anche senza alcool. Ma perché correre il rischio? (Roy Hodgson)
Auspico una guida che non metta i vini DRC al vertice. Sarà la migliore. (Edoardo Francvino)