zampaflex ha scritto:vinogodi ha scritto:..effettivamente è un'affermazione un po' forte e va al di là di quello che intendevo io ...
-> ma anche no.
Quanti rossi abbiamo in Italia, Langa e Toscana compresa, che troviamo entro i 30 euro e che danno tre piste agli efebici village borgognotti (gli unici comprabili a quei prezzi, forse)? Millantamila.
Posso essere d'accordo con Beluga sui bianchi: a 20-30 euro si trovano ai margini della Borgogna tante belle cosine.
Ma nel complesso sto con Wineduck: per me è la zona più cara del pianeta (la più speculata è Bordeaux).
...ma anche si, io parlavo di Pinot Nero e proprio riferendomi al Pinot Nero che affermavo che a 30 Euro in Italia si possono trovare , nell'area altoatesina e poco altro, Pinot Nero assolutamente paragonabili a tanti base di Borgogna. Sull'emozione che possono dare "tanti" vini italiani non mi ci metto neppure, sono nazionalista convinto e promotore delle eccellenze italiche . Cerco di dare solo pane al pane e vino al vino . Noi abbiamo i nostri grandi vini , loro i loro. Però quando si parla dei loro autoctoni (Chardonnay , Sauvignon, Pinot Noir , Sirah , Cabernet) inutile non prenderli come riferimento.
Venendo al sodo , negli ultimi anni ho assaggiato in quella fascia di prezzo Pinot Noir , perché ormai in cerca di alternative meno succhiasangue della Borgogna, quali Hartmann Donà, Strobhlof Riserva, Dalzocchio, Gottardi, San Urbano di Hofstatter, Schwizer di Haas , Gumphof, Girlan , Manincor,Tiefenbrunner tutti dignitosissimi anche in confronto, appunto dei "pari prezzo" borgognoni ,anche se qui siamo al top della tipologia italica specifica e là solo i base di vigne giovani, in sottoaree sfigate e come prodotti per fare cassa.
Diverso il discorso dei "70 euro" di limite , ripeto, li si apre un mondo .
PS: che la Borgogna sia l'area più cara del mondo, sono d'accordo senza riserve. Che sia la più sopravvalutata del mondo ...forse, perché là sono bravi a valorizzare le eccellenze anche di piccolissime produzioni che trainano tutto un movimento o comprensorio vinicolo; da noi non vengono neppure prese in considerazione , le microproduzioni d'eccellenza (parlo non solo del Pinot Nero ma generalizzo) perché "non fanno massa critica" . Inoltre, la Borgogna è molto parcellizzata e la domanda in questo caso la fa da padrona. Guarda caso , anche in Italia , dove il comparto più simile è la Langa, il fenomeno si sta sviluppando quasi specularmente. OK si trovano anche gli onestissimi Barolo a 25-30 Euro , ma mediamente , ormai la bontà sensoriale viaggia allegramente sopra i 50 , mentre le eccellenze regolarmente sopra i 100 Euro, cifra davvero imbarazzante e per pochissimi fino a pochi anni fa .
PPS : e non parliamo dei top, perché oggi per avere dei CàD'Morissio, Crichet Pajé , Monfortini &C , 400 Euro forse non bastano, prezzi che fino a pochi anni fa se li potevano permettere solo DRC o i Grands Cru di Leroy...